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    USA, crescono oltre attese gli ordinativi industriali a gennaio

    (Teleborsa) – Crescono gli ordini all’industria americana. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di gennaio gli ordini hanno evidenziato un aumento del 2,6% più del previsto (+2,1%) ed in accelerazione rispetto al +1,6% registrato nel mese precedente (dato rivisto da +1,1%).Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dell’1,7% dal +1,9% di dicembre (rivisto da +1,4%) mentre al netto del settore difesa ha segnato variazione positiva del 2,3% come il mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Giappone, balzo della produzione industriale a gennaio

    (Teleborsa) – È volata la produzione delle fabbriche giapponesi a gennaio. Secondo la stima preliminare del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale dovrebbe esser salito del 4,2% dopo il -1% registrato ad dicembre. Il dato appare al di sopra delle attese che indicavano un +4%.Le previsioni per i due mesi successivi evidenziano un andamento altalenante della crescita: quella ad un mese (febbraio) un aumento del 2,1% e quella a due mesi (marzo) un calo del 6,1%.Su base annua il dato non destagionalizzato della produzione è indicato ancora in contrazione del 5,3%.L’aumento della produzione a gennaio è stato trainato dalla forte crescita delle consegne, che segnano un +3,2%, mentre le scorte sono scese dello 0,2%. La ratio delle scorte registra un calo del 6,3%. LEGGI TUTTO

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    Moda, incontro Confindustria-CNMI su documento condiviso per la ripresa

    (Teleborsa) – Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha incontrato la delegazione rappresentante del Comitato Strategico di Camera Nazionale della Moda Italiana composta da Patrizio Bertelli, amministratore Delegato del Gruppo Prada, Gildo Zegna, amministratore delegato di Ermenegildo Zegna e Renzo Rosso, Presidente di Otb, alla presenza del vicepresidente per l’internazionalizzazione, Barbara Beltrame Giacomello, del vicepresidente per l’organizzazione, lo sviluppo e il marketing Alberto Marenghi, del direttore generale, Francesca Mariotti, del presidente di Confindustria Moda, Cirillo Marcolin, del presidente di Sistema Moda Italia, Marino Vago, e del presidente di Herno ed ex Presidente di Confindustria Moda, Claudio Marenzi.Il senso della riunione, si spiega in una nota, è stato quello di stabilire “un forte accordo tra tutte le Associazioni della moda per compattare il sistema in un momento in cui si stanno delineando, a livello italiano ed europeo, le giuste condizioni per dare impulso a importanti attività di sviluppo del nostro Paese”.A causa della pandemia il settore moda ha registrato una perdita di fatturato nel 2020 pari al 27% che ha messo a rischio “la tenuta stessa di una filiera riconosciuta in tutto il mondo, con un conseguente impatto negativo sull’occupazione”. Per agganciare la ripresa e sviluppare tutte le potenzialità del comparto i grandi Brand hanno deciso di mettere al servizio di tutto il sistema della moda il proprio know how, confermando la disponibilità ad essere portavoce di un documento condiviso “per contribuire insieme ai rappresentanti di Confindustria al processo di sviluppo del settore a seguito della pandemia”.Tra le proposte emerse dall’incontro ci sono l’istituzione di una misura di defiscalizzazione per favorire l’avvio di nuove realtà imprenditoriali e la promozione del Made in Italy con una più stretta collaborazione tra l’industria della moda e Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione), per accelerare e favorire la penetrazione della filiera sui potenziali mercati di sviluppo. Particolare attenzione è stata riservata ai temi della digitalizzazione, della sostenibilità ambientale e sociale e della formazione professionale. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte industria dicembre +0,6% m/m

    (Teleborsa) – Sostanzialmente stabile la crescita delle scorte dell’industria in USA. Nel mese di dicembre, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dello 0,6% a 1.971,7 miliardi di dollari, dopo il +0,5% del mese precedente e rispetto al +0,5% atteso. Su base annua si è verificata una discesa del 2,6%.Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,8% su base mensile, attestandosi a 1.494,2 miliardi di dollari. Su anno si registra un aumento del 2,5%.La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,32. A dicembre 2019 era pari all’1,39. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte. LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale +0,9% a gennaio

    (Teleborsa) – Continua a crescere la produzione industriale negli Stati Uniti a gennaio, che diventa così il quarto mese consecutivo in positivo. Il dato ha registrato un incremento dello 0,9%, dopo il +1,3% del mese precedente (dato rivisto da +1,6%). Il dato è migliore delle attese degli analisti che indicavano un aumento dello 0,5%.Su base annua si registra ancora una flessione dell’1,8% (-3,2% il dato precedente).La produzione manifatturiera registra una salita dell’1% in linea, suepriore alle stime di consensus (+0,7%) dopo il +0,9% di dicembre.Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è cresciuta al 75,6% dal 74,9% precedente, al di sopra del consensus (74,8%). LEGGI TUTTO

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    Ex Embraco, per ora confermati i 400 licenziamenti: si attendono risposte dal Mise

    (Teleborsa) – I 400 licenziamenti previsti per la ex Embraco di Riva di Chieri (TO) restano al momento confermati. È quanto è emerso dall’ultima riunione che ha visto protagonisti le sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm e Uglm di Torino e la curatela fallimentare di Ventures Production ex Embraco. Una eventuale proroga degli ammortizzatori sociali e l’utilizzo della cassa per Covid devono essere autorizzate infatti dai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico e ad oggi non risultano provvedimenti già approvati in questo senso.Le organizzazioni sindacali hanno già chiesto con urgenza un incontro al nuovo titolare del Mise Giancarlo Giorgetti e hanno inviato una lettera anche al presidente del Consiglio Mario Draghi auspicando un suo intervento nella vicenda. Restano da verificare infatti le ipotesi relative alla creazione del polo industriale per la produzione di compressori Italcomp – annunciato lo scorso settembre dall’allora sottosegretaria al Mise Alessandra Todde – che prevede la fusione della stessa ex Embraco con la Acc di Mel (che conta altri 300 lavoratori), visti i problemi di liquidità che affliggono quest’ultima e il rinvio della decisione della Commissione europea sull’operazione in attesa di maggiori chiarimenti sul progetto. LEGGI TUTTO