More stories

  • in

    Pensioni, quattordicesima e Ape social: cosa prevede la riforma Catalfo

    È tempo di riforme, ce lo chiede l’Europa e ne è anche consapevole l’Esecutivo di quanto sia importante intervenire sul sistema previdenziale italiano dopo l’emergenza Coronavirus. Per questo motivo, con l’obiettivo di fronteggiare la crisi e investire nella ripresa, la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha dichiarato di voler intervenire sul sistema pensionistico italiano, prorogando ed estendendo molte delle misure già attive (come quattordicesima, Opzione Donna e Ape social).
    Riforma pensioni: a lavoro per sostituire Quota 100
    Che Quota 100 non verrà prorogata pare ormai essere certo. Il Governo, difatti, è a lavoro per sostituirla. Alla riforma delle pensioni l’Esecutivo sta già lavorando e, dopo aver riaperto il confronto con le associazioni sindacali, è deciso ad agire su più fronti.
    Prima di tutto, stando a quanto riportato da AdnKronos, la Ministra Catalfo avrebbe comunicato ai sindacati di voler intervenire con una legge delega che entrerà in vigore già a partire da gennaio 2022. Un anno di tempo, quindi, per lavorare e intervenire sul sistema pensionistico italiano, non escludendo comunque interventi di riforma che potrebbero già trovare posto nella prossima Legge di Bilancio.
    Addio Quota 100, Governo verso proroga Ape social e Opzione Donna
    Tra i provvedimenti che potrebbero essere approvati già nella prossima Legge di Bilancio c’è la proroga di Opzione Donne e Ape social. Uno degli argomenti al centro del tavolo delle trattative è proprio quello relativo all’età pensionabile.
    Con l’addio a Quota 100, dunque, altre forme di pensionamento anticipato potrebbero essere confermate e rafforzate, proprio per riconoscere ai lavoratori in difficoltà e/o appartenenti a determinati categorie un’uscita dal lavoro agevolata e in grado di tutelare la loro posizione retributiva e contributiva.
    Ampliamento della quattordicesima nella prossima finanziaria
    Una delle richieste avanzate dai sindacati riguarda l’ampliamento della quattordicesima. Ad oggi la stessa viene riconosciuta ai pensionati che hanno compiuto 64 anni di età e con un reddito complessivo pari ad una somma non superiore al doppio del trattamento minimo spettante (e quindi poco più di 1.000 euro).
    Quello che chiedono i sindacati è l’aumento dei limiti reddituali, con un’estensione della quattordicesima a tutti coloro i quali hanno un’assegno pensionistico non superiore ai 1.200 euro.
    Secondo l’AdnKronos il Governo si sarebbe detto propenso a procedere verso questa direzione, tant’è che l’estensione della quattordicesima, come la proroga di Opzione Donna e dell’Ape social, potrebbe arrivare prima del previsto, già con la prossima finanziaria. LEGGI TUTTO

  • in

    Pensioni: governo al lavoro, riforma dal 2022

    Come noto e ribadito dal governo, Quota 100 non sarà smantellata subito ma si esaurirà comunque al termine del 2021, allo scadere della parentesi di tre anni prevista in origine. Dopodiché, anche per evitare il temibile effetto ‘scalone’, andrà apportata una riforma strutturale del sistema pensionistico su cui l’esecutivo è al lavoro.

    Nello specifico, una riforma delle pensioni da attuare con legge delega a partire dal 2022, a quanto apprende l’Adnkronos. La proposta è stata abbozzata oggi dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, a Cgil, Cisl e Uil nel corso dell’incontro che ha confermato il riavvio del tavolo sulle pensioni dopo il lungo lockdown seguito all’epidemia da Covid-19.
    Un incontro che è servito a riprendere, dunque, il filo del discorso e a mettere a punto un primo ruolino di marcia che ha disegnato due percorsi paralleli: uno che avrà come orizzonte la legge di bilancio e gli interventi più urgenti; e l’altro che avrà come obiettivo invece il disegno complessivo sulla riforma generale. Il primo si svolgerà l’8 settembre, il secondo il 16 settembre. Dal governo sarebbe anche arrivata la disponibilità a ragionare sul rafforzamento del contratto di solidarietà per traghettare dal lavoro alla pensione i lavoratori e al tempo stesso liberare risorse per nuova occupazione.

    Il governo infatti sarebbe disponibile a ragionare su un nuovo strumento per agevolare il passaggio dal lavoro alla pensione vincolando l’azienda a nuove assunzioni. Potrebbe essere a breve dunque allo studio l’ampliamento e il rafforzamento del contratto di solidarietà espansiva da prevedere non solo per le imprese da 1000 dipendenti. Tra i temi urgenti che dovrebbero trovare spazio nel tavolo che guarderà alla prossima legge di bilancio, inoltre, l’orientamento emerso oggi sarebbe quello di inserire sia la proroga e il rafforzamento dell’Ape sociale, che scade a fine 2020, che la proroga di Opzione Donna.
    Dovrebbero far parte di un pacchetto da inserire nella nuova ‘finanziaria’, sempre a quanto apprende l’Adnkronos, anche l’adeguamento delle pensioni in essere con l’ampliamento della platea che potrà beneficiare della 14esima e il tema della non autosufficienza su cui i sindacati sono tornati ad insistere anche oggi.
    Catalfo si sarebbe impegnata anche ad accelerare le procedure per l’avvio delle due Commissioni istituite alla vigilia del lockdown, la prima sulla separazione tra previdenza e assistenza e la seconda sulla speranza di vita. Il governo avrebbe assicurato infine che chiederà all’Inps una stima per valutare platea e costi di una eventuale 8a salvaguardia in cui includere gli ultimi esodati.
    In collaborazione con Adnkronos LEGGI TUTTO