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    Cina, prezzi al consumo e alla produzione in calo ad agosto

    (Teleborsa) – Confermato lo scenario deflattivo per la Cina ad agosto 2025.Secondo il National Bureau of Statistics, l’inflazione ha registrato un decremento tendenziale dello 0,4%, dopo il dato invariato del mese precedente, peggiore del -0,2% atteso dagli analisti.In particolare, i prezzi di prodotti alimentari, tabacco e alcolici sono diminuiti del 2,5% su base annua, con un impatto sull’indice dei prezzi al consumo di circa 0,72 punti percentuali. Scendendo ancora di più nei dettagli, i prezzi della carne suina sono diminuiti del 16,1%.Rispetto al mese precedente, invece, i prezzi al consumo non mostrano alcun cambiamento, dopo il +0,4% precedente e rispetto al 0,1% atteso.Giù anche i prezzi alla produzione, che hanno mostrato un decremento tendenziale del 2,9%, uguale alle attese, a fronte del -3,6% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, crescita occupati 12 mesi rivista al ribasso di 911mila unità

    (Teleborsa) – Il Dipartimento del Lavoro americano, come previsto, ha rivisto pesantemente al ribasso i dati sugli occupati non agricoli degli ultimi dodici mesi sino a marzo. Il dato segnala infatti una revisione al ribasso di 911mila unità, contro le 598mila registrate nei dodici mesi precedenti (dato rivisto da un preliminare di -818mila), e risulta di poco inferiore ai circa 1 milione di buste paga in meno previste dagli analisti di Reuters. Ciò rappresenta un aggiustamento dello 0,6%, rispetto a una variazione media annua dello 0,2% dell’occupazione non agricola totale nell’ultimo decennio”, sottolinea il Bureau of Labour Statistics.La revisione dei numeri sulle buste paga, più accentuata del previsto, arriva dopo i deludenti dati sul mercato del lavoro di agosto, pubblicati venerdì scorso, che hanno messo in luce una netta frenata degli occupati a +22mila unità ad agosto ed addirittura il primo calo degli occupati in 4 anni e mezzo a giugno (-13mila). Dati che sembrano suggerire che il deterioramento del mercato del lavoro è iniziato ben prima dei dazi annunciati da Trump e può aver risentito di una serie di fattori concomitanti, come la riduzione del lavoro da immigrazione, conseguente alle scelte politiche di Trump, e l’aumento dell’automazione e degli strumenti di intelligenza artificiale nelle aziende. LEGGI TUTTO

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    Inflazione generale OCSE sostanzialmente stabile al 4,1% m/m a luglio

    (Teleborsa) – L’inflazione annua nell’OCSE, misurata dall’indice dei prezzi al consumo (IPC), è rimasta sostanzialmente stabile al 4,1% a luglio 2025, rispetto al 4,2% di giugno 2025. L’inflazione generale è aumentata in 10 paesi OCSE, con l’aumento maggiore, di 0,6 punti percentuali, registrato in Slovenia. È diminuita in 12 paesi OCSE, con cali di oltre 0,5 punti percentuali in Messico, Polonia e Turchia. I restanti 16 paesi OCSE hanno registrato un’inflazione stabile o sostanzialmente stabile. La Turchia è stata nuovamente l’unico paese OCSE a registrare un’inflazione a due cifre, mentre la Costa Rica è stata l’unica a registrare una deflazione, con un’inflazione complessiva su base annua pari a -0,6% a luglio. Questo ha segnato il terzo mese consecutivo di deflazione in Costa Rica, recentemente trainata dalla stabilizzazione dei prezzi dei prodotti alimentari, da un’inflazione energetica persistentemente negativa e da un’inflazione di fondo (inflazione al netto di prodotti alimentari ed energia) prossima allo zero.A luglio, l’inflazione alimentare su base annua nell’OCSE è rimasta sostanzialmente stabile al 4,5%, rispetto al 4,6% di giugno. Tuttavia, come a giugno, l’inflazione alimentare è aumentata nella maggior parte dei paesi OCSE (21), mentre solo 12 hanno registrato un calo e 5 hanno registrato variazioni minime. Anche l’inflazione di fondo è rimasta sostanzialmente stabile al 4,4%, rispetto al 4,5% di giugno. L’inflazione energetica nell’OCSE è rallentata allo 0,3% a luglio, rispetto allo 0,9% di giugno.Nei paesi del G7, l’inflazione complessiva e quella di fondo su base annua sono rimaste stabili rispettivamente al 2,6% e al 3,0% a luglio. L’inflazione complessiva è diminuita di 0,2 punti percentuali sia in Canada che in Giappone, poiché il rallentamento dell’inflazione energetica ha più che compensato l’aumento dell’inflazione alimentare. Negli altri paesi del G7 è rimasta stabile o sostanzialmente stabile. L’inflazione di fondo ha continuato a essere il principale fattore che ha contribuito all’inflazione complessiva in tutti i paesi del G7, ad eccezione del Giappone, dove l’inflazione alimentare ed energetica combinata ha avuto un impatto maggiore.Nell’area dell’euro, l’inflazione su base annua misurata dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) è rimasta stabile al 2,0% a luglio. L’inflazione alimentare è salita al livello più alto da febbraio 2024, mentre il calo dei prezzi dell’energia ha rallentato leggermente e l’inflazione di fondo è rimasta stabile. Secondo la stima flash di Eurostat, ad agosto 2025 l’inflazione complessiva su base annua nell’area dell’euro è rimasta sostanzialmente stabile al 2,1%, con un’inflazione di fondo invariata e prezzi dell’energia in calo a un ritmo più lento. Si stima che l’inflazione complessiva misurata sull’IAPC sia aumentata in Germania ad agosto.Nei paesi del G20, l’inflazione su base annua è rimasta sostanzialmente stabile al 3,8% a luglio. L’inflazione complessiva è aumentata in India, Indonesia e Sudafrica, mentre è diminuita in Argentina (dove è rimasta comunque superiore al 35%), Brasile e Arabia Saudita. In Cina, l’inflazione complessiva ha continuato a oscillare intorno allo zero.(Foto: © Tomas Griger | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Germania, surplus bilancia commerciale in calo a 14,7 miliardi a luglio

    (Teleborsa) – In calo contro attese il surplus della bilancia commerciale tedesca. Nel mese di luglio 2025 si è registrato un avanzo corretto dagli effetti del calendario, pari a 14,7 miliardi di euro, rispetto all’attivo di 15,4 miliardi di giugno, rivisto da 14,9 miliardi. Il dato è inferiore anche alle stime degli analisti che erano per un avanzo di 15,7 miliardi.Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Federale di Statistica (Destatis), le esportazioni sono diminuite dello 0,6% e le importazioni sono diminuite dello 0,1% su base destagionalizzata e di calendario rispetto a giugno 2025. Rispetto a luglio 2024, invece, le esportazioni sono aumentate dell’1,4% e le importazioni sono aumentate del 4,3%, sulla base di dati provvisori. LEGGI TUTTO

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    Germania, produzione industriale luglio +1,3% m/m e +1,5% a/a

    (Teleborsa) – La produzione industriale tedesca in termini reali (al netto dei prezzi) è aumentata dell’1,3% a luglio 2025 su base mensile, al netto della destagionalizzazione e degli effetti di calendario, secondo i dati provvisori forniti dall’Ufficio federale di statistica (Destatis). Il dato è superiore al +1,1% atteso dagli analisti.Il confronto trimestrale meno volatile ha mostrato che la produzione è stata inferiore dello 0,1% nel periodo da maggio 2025 a luglio 2025 rispetto ai tre mesi precedenti. Dopo la revisione dei risultati provvisori, la produzione è diminuita dello 0,1% a giugno 2025 rispetto a maggio 2025 (dato provvisorio: -1,9%). L’entità della revisione è dovuta ai dati corretti successivamente comunicati da una grande azienda del settore automobilistico e ai dati aggiuntivi forniti. Rispetto a luglio 2024, la produzione è aumentata dell’1,5% a luglio 2025, al netto degli effetti di calendario.L’andamento positivo della produzione a luglio 2025 è stato principalmente attribuibile all’aumento registrato nella produzione di macchinari e attrezzature (+9,5% rispetto al mese precedente, al netto degli effetti di calendario e della stagionalità). Anche l’aumento della produzione osservato nell’industria automobilistica (+2,3%) e nell’industria farmaceutica (+8,4%) ha avuto un impatto positivo sul risultato complessivo. Al contrario, la diminuzione della produzione di energia (-4,5%) ha avuto un impatto negativo.A luglio 2025, la produzione nell’industria, al netto di energia e costruzioni, è aumentata del 2,2% rispetto a giugno 2025, al netto degli effetti stagionali e di calendario. All’interno dell’industria, sono stati segnalati aumenti in tutti e tre i principali gruppi. La produzione di beni strumentali è aumentata del 3,0%, quella di beni di consumo del 2,1% e quella di beni intermedi dello 0,8%. La produzione nelle costruzioni è aumentata dello 0,3%.Rispetto a luglio 2024, la produzione nell’industria, escluse energia ed edilizia, è aumentata del 2,3% dopo l’adeguamento degli effetti di calendario.La produzione nei settori industriali ad alta intensità energetica è aumentata dello 0,4% a luglio 2025 rispetto a giugno 2025, al netto degli effetti stagionali e di calendario. Un confronto trimestrale ha mostrato che la produzione nei settori industriali ad alta intensità energetica è stata inferiore del 2,6% nel periodo da maggio 2025 a luglio 2025 rispetto ai tre mesi precedenti. Al netto degli effetti di calendario, la produzione nei settori industriali ad alta intensità energetica è diminuita del 4,8% a luglio 2025 rispetto a luglio 2024. LEGGI TUTTO

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    Usa, ad agosto solo +22 mila occupati e disoccupazione sale al 4,3%

    (Teleborsa) – Calano oltre le attese i non-farm payrolls ad agosto 2025, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è salito, in linea con il consensus, al 4,3%, rispetto al 4,2% del mese precedente.Ad agosto 2025 sono stati aggiunti solo 22 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a luglio erano state create 79 mila buste paga (dato rivisto da 73 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è peggiore delle attese del mercato che indicavano un aumento più consistente di 75 mila di posti di lavoro.Il dato è peggiore delle aspettative anche nel settore privato: sono stati creati 38 mila posti di lavoro, contro 77 mila rivisti di luglio e i 75 mila attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono scesi di 12.000 unità, contro una discesa di 5 mila unità stimate dal consensus e si confrontano con i -2 mila rivisti del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 36,53 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 3,7% su anno (in linea con le attese) dopo il +0,3% mensile e il +3,9% tendenziale registrato a luglio. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator luglio sale a 105,9 punti

    (Teleborsa) – In miglioramento le condizioni economiche del Giappone a luglio 2025. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 105,9 punti, in crescita dello 0,8% rispetto ai 105,1 punti di giugno. Il dato è superiore anche alle stime degli analisti (105,8 punti). Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato in calo dello 2,2% a 113,3 punti (+0,3% il dato del mese precedente). L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è visto in salita a 114,2 punti da 113,4. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 5 settembre 2025

    (Teleborsa) – Venerdì 05/09/202501:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (atteso 1,3%; preced. -5,2%)07:00 Giappone: Leading indicator (atteso 105,8 punti; preced. 105,6 punti)08:00 Germania: Ordini industria, mensile (atteso 0,5%; preced. -1%)08:00 Regno Unito: Vendite dettaglio, annuale (atteso 1,3%; preced. 1,7%)08:00 Regno Unito: Vendite dettaglio, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,9%)08:45 Francia: Bilancia commerciale (atteso -7,3 Mld Euro; preced. -7,6 Mld Euro)08:45 Francia: Partite correnti (preced. -3,4 Mld Euro)10:00 Italia: Vendite dettaglio, annuale (preced. 1%)10:00 Italia: Vendite dettaglio, mensile (atteso 0,2%; preced. 0,6%)11:00 Unione Europea: PIL, annuale (atteso 1,4%; preced. 1,5%)11:00 Unione Europea: Occupazione, trimestrale (atteso 0,1%; preced. 0,2%)11:00 Unione Europea: PIL, trimestrale (atteso 0,1%; preced. 0,6%)14:30 USA: Tasso disoccupazione (atteso 4,3%; preced. 4,2%)14:30 USA: Variazione occupati (atteso 75K unità; preced. 73K unità)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO