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    USA, l’inflazione accelera a gennaio. Fed verso taglio tassi a dicembre

    (Teleborsa) – L’inflazione accelera negli Stati Uniti, nel mese di gennaio, alimentando le ipotesi tra gli addetti ai lavori di uno slittamento del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, a dicembre e, dunque, non più a settembre come precedentemente prospettato. Nel dettaglio, secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS), i prezzi al consumo hanno registrato un aumento dello 0,5% su base mensile, dopo il +0,4% del mese precedente e superiore al +0,3% atteso dagli analisti. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 3%, in aumento rispetto al 2,9% del mese precedente e attesa dal consensus. Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla Fed, ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile, (+0,3% stimato dal mercato), dopo il +0,2% del mese precedente. La crescita tendenziale si attesta al +3,3%, sopra il 3,1% del consensus e il +3,2% rilevato a dicembre.(Foto: Maklay62 / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Giappone, diminuisce il surplus delle partite correnti a dicembre

    (Teleborsa) – Diminuisce più delle attese il surplus delle partite correnti in Giappone a dicembre 2024. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), si è generato un avanzo delle partite correnti di 1.077 miliardi di yen, in discesa rispetto all’attivo di 3.353 miliardi del mese precedente. Il dato è inferiore anche alle attese degli analisti che si attendevano una diminuzione fino a 1.362 miliardi.La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un surplus di 41,9 miliardi di yen, contro i 336,96 miliardi di novembre, a fronte di un aumento delle esportazioni a 9.473,7 miliardi di yen (-0,9% su base annua) e una salita delle importazioni a 9.411,3 miliardi (-0,3% a/a).(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso dicembre -0,5% m/m, vendite +1% m/m

    (Teleborsa) – Si sono ridotte secondo attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di dicembre 2024, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un calo dello 0,5%, come il -0,5% atteso, rispetto al -0,1% del mese precedente. Nello stesso periodo le vendite sono aumentate dell’1% su base mensile, dopo il +0,9% registrato a novembre.(Foto: Photo by Adrian Sulyok on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, Università di Michigan: cala a febbraio fiducia consumatori

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a febbraio 2025. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in discesa a 67,8 punti rispetto ai 71,1 punti del mese di gennaio e ai 71,9 punti attesi dagli analisti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 68,7 punti da 74 (attese per 73), mentre l’indice sulle attese è calato a 67,3 punti dai 69,3 precedenti (attese per 70).(Foto: Saulo Mohana su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, +143 mila occupati a gennaio. Tasso disoccupazione al 4%

    (Teleborsa) – Diminuiscono più delle attese i non-farm payrolls a gennaio 2025 negli Stati Uniti, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute di un mercato del lavoro ancora resiliente. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è sceso al 4%, rispetto al 4,1% del mese precedente e del consensus.Sono stati aggiunti 143 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a dicembre erano state create 307 mila buste paga (dato rivisto da 256 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è inferiore alle attese del mercato che indicavano un aumento di 169 mila di posti di lavoro.Il dato è inferiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati creati 111 mila posti di lavoro, contro i 273 mila rivisti di novembre e i 141 attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono aumentati di 3 mila unità, contro una discesa di 2 mila unità stimate dal consensus e si confrontano con i -12 mila rivisti del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 35,87 dollari, registrando un aumento dello 0,5% su mese e del 4,1% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +3,8% a/a) dopo il +0,3% mensile e il +4,1% tendenziale registrato a dicembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    USA, nel 4° trimestre produttività settore non agricolo sotto attese

    (Teleborsa) – Nel 4° trimestre del 2024 la produttività del settore non agricolo in USA è salita su base trimestrale dell’1,2%, dopo il +2,3% dei tre mesi precedenti, confrontandosi con il +1,5% atteso dagli analisti. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è cresciuto del 3%, rispetto al +0,5% del 3° trimestre 2024 e contro il +3,4% del consensus. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM: a gennaio settore non manifatturiero peggio di attese

    (Teleborsa) – L’andamento del settore terziario americano risulta inferiore alle attese a gennaio, pur confermandosi in fase di espansione. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero a gennaio si è portato a 52,8 punti, dai 54 punti del mese precedente, risultando anche inferiore alle attese del mercato (54,2 punti).Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale cala a 54,5 punti da 58, mentre quella sugli ordini scivola a 51,3 punti da 54,4. Quella dell’occupazione cala a 52,3 punti da 51,3. Aumenta, invece, la componente sui prezzi a 60,4 punti da 64,4. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Global: indice PMI servizi gennaio rivisto al rialzo

    (Teleborsa) – Rivisto al rialzo il settore dei servizi negli Stati Uniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 52,9 punti nel mese di gennaio in frenata dai 56,8 del mese precedente, ma risulta superiore alla stima preliminare (52,8).L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, resta al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Migliora anche l’indice composito, che tiene conto della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 52,7 punti, contro i 55,4 punti di dicembre, ma al di sopra dei 52,38 punti della prima lettura. LEGGI TUTTO