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    Eurozona, i prezzi alla produzione si moderano a ottobre

    (Teleborsa) – Si moderano i prezzi alla produzione della Zona Euro. Nel mese di ottobre 2022, il dato ha registrato una diminuzione del 2,9% su base mensile, inferiore al +1,6% del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un calo del 2%.I prezzi sono diminuiti del 6,9% nel settore energetico, mentre i prezzi sono aumentati dello 0,2% per i beni intermedi, dello 0,3% per i beni strumentali, dello 0,5% per i beni di consumo durevoli e dell’1,1% per i beni di consumo non durevoli. I prezzi totali esclusa l’energia sono aumentati dello 0,5%.Secondo l’Ufficio di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat), il dato registra così una crescita su base annuale del 30,8% rispetto al 41,9% del mese precedente. Il dato si confronta con il +31,5% del consensus.I prezzi sono aumentati del 65,8% nel settore energetico, del 17,4% per i beni intermedi, del 16,0% per i beni di consumo non durevoli, del 9,8% per i beni di consumo durevoli e del 7,5% per i beni strumentali. I prezzi totali esclusa l’energia sono aumentati del 14,0%. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM: manifattura peggio di attese a novembre

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana frena a novembre e si porta in fase di contrazione. Lo segnala l’ISM – Insitute for Supply Management – sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 49 punti dai 50,2 del mese precedente risultando anche peggiore delle attese degli analisti che stimavano un calo fino a 49,8 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, scivola dunque sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini scivola a 47,2 punti da 49,2, mentre quella sull’occupazione cala a 48,4 da 50 e la componente relativa ai prezzi diminuisce a 43 da 46,6 punti. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni in calo ad ottobre

    (Teleborsa) – Diminuisce la spesa per costruzioni in USA a ottobre 2022. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.794,9 miliardi di dollari registrando una diminuzione dello 0,3% su base mensile, in linea con le stime degli analisti e dopo il +0,1% di settembre (rivisto da un preliminare +0,2%). Su base annua si è visto invece un incremento del 9,2%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono scese dello 0,5% a 1.420,4 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono calate dello 0,3% a 887,2 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un incremento dello 0,6% a 374,6 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, Markit: il settore manifatturiero resta in fase di contrazione a novembre

    (Teleborsa) – Si rafforza l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a novembre. Lo conferma l’indice dei direttori acquisto delle aziende elaborato da Markit-S&P Global, che conferma una fase di crescita dell’economia.A novembre, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 47,7 punti, dai 47,6 indicati dal consensus e dalla stima preliminare, e contro i 47,6 punti del mese precedente.L’indice resta tuttavia sotto la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti) dell’attività. LEGGI TUTTO

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    USA, a ottobre spese personali +0,8% redditi +0,7%

    (Teleborsa) – Salgono secondo attese le spese delle famiglie americane a ottobre 2022, mentre i redditi aumentano oltre le previsioni. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, i consumi personali (PCE) sono saliti dello 0,8% dopo il +0,6% del mese precedente e si confrontano con il +0,8% stimato dagli analisti.I redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,7%, verso attese per +0,4%, e rispetto al +0,4% precedente.Il PCE price index core, una misura dell’inflazione, evidenzia una variazione positiva dello 0,2% su mese (+0,5% il mese precedente e +0,3% le attese) e aumenta del 5% su anno in linea con le previsioni di consensus (+5,2% il mese precedente). LEGGI TUTTO

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    USA, sussidi disoccupazione calano più del previsto

    (Teleborsa) – Diminuiscono più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 26 novembre 2022, i “claims” sono risultati pari a 225 mila unità, in diminuzione di 16.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 241.000 (rivisto da un preliminare 240.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per richieste pari a 235 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 228.750 unità, in crescita di 1.750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 227.000 (rivisto da un preliminare di 226.750). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 19 novembre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.608.000, in crescita di 57 mila unità rispetto alle 1.551.000 unità della settimana precedente e in aumento anche rispetto alle 1.573.000 unità attese. LEGGI TUTTO

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    USA, licenziamenti in aumento a novembre. Spicca settore Tech

    (Teleborsa) – Si registra una crescita sostenuta dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di novembre 2022. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 76.835 posti di lavoro.Il dato rivela un aumento del 127% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 33.843 licenziamenti e un aumento del 417% rispetto allo stesso periodo del 2021. Novembre segna la sesta volta quest’anno in cui i tagli sono stati più elevati nel 2022 rispetto al mese corrispondente dell’anno precedente.Finora quest’anno, i datori di lavoro hanno annunciato l’intenzione di tagliare 320.173 posti di lavoro, un aumento del 6% rispetto ai 302.918 tagli annunciati nei primi undici mesi del 2021. Con il totale di novembre, i tagli di posti di lavoro nel 2022 hanno superato i tagli annunciati nel 2021 per la prima volta quest’anno. Il totale dall’inizio dell’anno è il secondo più basso mai registrato, da quando l’azienda ha iniziato a monitorare i tagli di posti di lavoro nel 1993, con il minimo che si è verificato durante lo stesso periodo dell’anno scorso.Il settore Technology ha annunciato 52.771 tagli a novembre, per un totale di 80.978 quest’anno. Questo è il totale mensile più alto per il settore da quando l’azienda ha iniziato a conservare dati dettagliati del settore nel 2000. È il totale YTD più alto per il settore dal 2002, quando sono stati registrati 128.563 tagli nel settore tecnologico fino a novembre e 131.294 per l’anno.(Foto: elleaon | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Giappone, PMI manifatturiero rivisto al ribasso a novembre

    (Teleborsa) – Per la prima volta da gennaio 2021, le condizioni commerciali complessive nel settore manifatturiero giapponese sono peggiorate a novembre a causa di forti cali della produzione e nuovi ordini, secondo gli ultimi dati S&P Global PMI. Le tendenze negative della domanda hanno successivamente portato le aziende a rivedere al ribasso i livelli di attività di acquisto e a concentrarsi sul lavoro arretrato.La lettura definitiva del PMI manifatturiero è scesa a 49 punti a novembre, dai 50,7 punti di ottobre e dai 49,4 punti della stima preliminare, segnalando un nuovo deterioramento della salute generale del settore manifatturiero giapponese. Nonostante sia solo lieve, la lettura negativa è stata la prima in 22 mesi ed è stata la più bassa da ottobre 2020.”La lettura del PMI principale è scesa al di sotto della soglia neutra di 50 punti per la prima volta da gennaio 2021 ed è stata accompagnata da forti riduzioni della produzione e dei nuovi ordini – ha commentato Laura Denman, economista presso S&P Global Market Intelligence – Il raffreddamento delle condizioni di mercato, le continue pressioni sui costi e la debolezza della domanda sottostante, sia a livello nazionale che internazionale, sono stati secondo quanto riferito fattori chiave che hanno contribuito al calo”. LEGGI TUTTO