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    Giappone, indice PMI manifattura marzo sale a 53,2 punti

    (Teleborsa) – Attesa in miglioramento l’attività della manifattura in Giappone. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero di marzo, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 53,2 punti, in aumento rispetto ai 52,7 punti di febbraio. L’indicatore si rafforza e resta sopra la soglia critica dei 50 punti, che fa da spartiacque tra contrazione e crescita. La stima flash del PMI dei servizi contemporaneamente conferma un miglioramento del settore terziario, con il relativo indice che aumenta a 48,7 punti da 44,2. “I dati Flash PMI hanno indicato che l’attività delle imprese del settore privato giapponese è diminuita per il terzo mese consecutivo a marzo – ha commentato Usamah Bhatti, economista presso S&P Global – Tuttavia, il calo della produzione è diminuito rispetto al precedente periodo di indagine ed è stato solo marginale poiché le aziende hanno notato che i casi di Covid-19 avevano continuato a ridursi, consentendo la revoca del quasi stato di emergenza in tutto il Giappone”. “Per settore, i produttori manifatturieri hanno notato un nuovo aumento della produzione alla fine del primo trimestre, mentre i fornitori di servizi hanno indicato un deterioramento più lieve dell’attività commerciale”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, fiducia consumatori marzo peggiora a -18,7 punti

    (Teleborsa) – Segnali di peggioramento per la fiducia dei consumatori europei. La stima flash dell’ultimo sondaggio mensile, condotto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN), evidenzia che il sentiment dei consumatori è ancora negativo e mostra un indicatore che si deteriora a -18,7 punti a marzo rispetto ai -8,8 di febbraio. Le attese del mercato erano per un peggioramento più lieve fino a -12,9 punti. Nel complesso dell’Unione europea l’indicatore è pari a -19,6 punti. “La guerra in Ucraina ha trascinato la fiducia dei consumatori ben al di sotto della sua media di lungo periodo”, evidenzia la DG ECFIN. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 2,5 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 18 marzo 2022, sono scesi di circa 2,5 milioni di barili a 413,4 MBG, contro attese per un incremento di 0,1 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una decrescita di 2,1 milioni a 112,1 MBG, contro attese per un calo di 1,4 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 2,9 milioni a quota 238 MBG (era atteso un calo di 2 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 4,2 milioni a 571,3 MBG. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite case nuove febbraio -2% m/m

    (Teleborsa) – Calano a febbraio 2022 le vendite di case nuove negli Stati Uniti. Il dato ha evidenziato un decremento del 2% a 772 mila unità rispetto alle 788 mila unità di gennaio (dato rivisto da 801 mila). Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti che erano per una crescita fino a 810 mila unità. Rispetto a febbraio 2021 si registra un calo del 6,2%.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, indice manifatturiero FED Richmond marzo balza a 13 punti

    (Teleborsa) – Migliora molto più delle attese a marzo l’indice FED di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto è salito fino a 13 punti dagli 1 punti di febbraio e contro attese per una crescita molto contenuta fino a 2 punti.Il dato, pubblicato dal Distretto FED della capitale della Virginia, evidenzia un netto miglioramento della componente delle consegne che si porta a 9 punti dai -11 del mese precedente, mentre quella dei servizi scende a 9 punti dagli 11 precedenti. LEGGI TUTTO

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    USA, NAR: crolla la vendita di case a febbraio

    (Teleborsa) – Segnali di peggioramento giungono dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a febbraio un calo del 7,2%, secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il +6,6% riportato a gennaio.Sono state vendute 6,02 milioni di unità rispetto ai 6,49 milioni di gennaio ed i 6,10 milioni di unità previste dagli analisti. Su base annua, le vendite sono scese del 2,4% (erano state 6,17 milioni di unità a febbraio 2021). LEGGI TUTTO

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    USA, superindice in aumento a febbraio ma non riflette pieno impatto conflitto Ucraina

    (Teleborsa) – Sale come previsto il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 119,9 punti a febbraio, in aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente risultanto in linea con quanto atteso dagli analisti. Il dato si confronta con il -0,5% del mese scorso (dato rivisto da -0,3%). La componente che riguarda la situazione attuale è aumentata dello 0,4% a 108 punti, mentre quella sulle aspettative future è cresciuta dello 0,7% a 110,3 punti. “Il LEI statunitense è leggermente aumentato a febbraio, invertendo parzialmente il calo di gennaio” – ha affermato Ataman Ozyildirim, Direttore del dipartimento ricerca del Conference Board -. Tuttavia – ha aggiunto – “gli ultimi risultati non riflettono il pieno impatto dell’invasione russa dell’Ucraina, che potrebbe abbassare la tendenza del LEI e segnalare una crescita economica più lenta del previsto nella prima metà dell’anno. L’impatto economico globale della guerra sulle catene di approvvigionamento e l’impennata dei prezzi di energia, cibo e metalli, insieme all’aumento dei tassi di interesse, alla carenza di manodopera esistente e all’elevata inflazione, sono tutti fattori contrari alla crescita economica degli Stati Uniti. Mentre l’onda Omicron e il suo impatto economico sono diminuiti negli ultimi mesi, il potenziale per nuove varianti di Covid-19 rimane. Tra questi rischi – ha concluso Ozyildirim – “il Conference Board ha rivisto la sua proiezione di crescita per l’economia statunitense al 3% di crescita del PIL anno su anno nel 2022, ancora ben al di sopra del tasso di crescita pre-pandemia, che era in media di circa il 2%”.(Foto: Brandon Mowinkel / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Eurozona, balzo del deficit della bilancia commerciale a gennaio

    (Teleborsa) – Aumenta in modo significativo il deficit della bilancia commerciale dell’Eurozona a gennaio 2022, registrando un disavanzo di 27,2 miliardi di euro, rispetto ai -4,8 miliardi del mese precedente (dato rivisto da -4,6 miliardi di euro) e al surplus di 10,7 miliardi di euro di gennaio 2021.Il dato, reso noto dall’Istituto di statistica dell’Unione Europea (Eurostat), indica che le esportazioni sono state pari a 199,5 miliardi di euro, in aumento del 18,9% su anno, mentre le importazioni nello stesso periodo sono salite del 44,3% a 226,7 miliardi di euro. La crescita dell’importa è stata trainata dal comparto energetico.L’interscambio commerciale all’interno dell’area della moneta unica si è portato a 192,3 miliardi di euro, in aumento del 24,2% rispetto a gennaio 2021.Per l’intera Unione Europea si è registrato un deficit di 36 miliardi di euro, rispetto all’avanzo di 8,5 miliardi registrato a gennaio 2021. Le esportazioni sono aumentate del 19,6% a 178,2 miliardi di euro, mentre le importazioni hanno registrato una crescita del 52,4% rispetto all’anno prima a 214,3 miliardi di euro LEGGI TUTTO