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    USA, indice manifatturiero FED Richmond febbraio scende a 1 punto

    (Teleborsa) – Peggiora a febbraio l’indice FED di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto è diminuito fino a 1 punto dagli 8 punti di gennaio. Il dato, pubblicato dal Distretto FED della capitale della Virginia, evidenzia un netto calo della componente delle consegne che si porta a -11 punti da 14 del mese precedente, mentre quella dei servizi sale a 11 punti dai 4 precedenti. LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori febbraio scende a 110,5 punti

    (Teleborsa) – Diminuisce la fiducia dei consumatori americani a febbraio, anche se meno delle attese. Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato una discesa dell’indice a 110,5 punti rispetto ai 111,1 punti del mese di gennaio (rivisti da un preliminare 113,8). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per un indice in calo fino a 110 punti. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è migliorato a 145,1 punti da 144,5 precedente, mentre l’indice sulle attese è sceso a 87,5 punti da 88,8 punti.”La fiducia dei consumatori è leggermente diminuita per il secondo mese consecutivo a febbraio – ha affermato Lynn Franco, Senior Director of Economic Indicators presso The Conference Board – L’indice della situazione attuale è leggermente migliorato, suggerendo che l’economia ha continuato a espandersi nel primo trimestre ma non ha guadagnato slancio. Le aspettative sulle prospettive di crescita a breve termine si sono ulteriormente indebolite, indicando una probabile moderazione della crescita nella prima metà del 2022. Nel frattempo, la percentuale di consumatori che prevede di acquistare case, automobili, grandi elettrodomestici e vacanze nei prossimi sei mesi è diminuita””Le preoccupazioni per l’inflazione sono tornate a crescere a febbraio, dopo aver registrato ribassi consecutivi – ha aggiunto – Nonostante questa inversione di tendenza, i consumatori rimangono relativamente fiduciosi sulle prospettive di crescita a breve termine. Pur non prevedendo che l’economia riprenderà vigore nel prossimo futuro, non prevedono nemmeno un peggioramento delle condizioni. Tuttavia, nei prossimi mesi la fiducia e la spesa dei consumatori continueranno a far fronte ai venti contrari dell’aumento dei prezzi”. LEGGI TUTTO

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    USA, indici PMI febbraio: l'economia rimbalza dall'ondata Omicron

    (Teleborsa) – In aumento l’attività economica negli Stati Uniti nel mese di febbraio, in particolare nel settore servizi. La stima flash sull’indice PMI manifatturiero elaborato da Markit indica infatti un livello di 57,5 punti che si confronta con i 55,5 punti del mese precedente e i 56 punti del consensus. Il dato si conferma quindi sopra la soglia critica dei 50 punti oltre la quale scatta l’espansione. In crescita anche l’indice del settore terziario, che indica un valore di 56,7 punti, rispetto ai 51,2 di gennaio e ai 53 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 56 punti dai 51,1 precedenti.”Il ritmo della crescita economica ha subito una forte accelerazione a febbraio, poiché le misure di contenimento del virus, inasprite per combattere l’ondata di Omicron, sono state ridimensionate – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit – È stato riferito che la domanda si è ripresa e i vincoli di offerta, sia in termini di disponibilità di componenti che di carenza di personale, sono stati moderati”.”Con il rimbalzo della domanda e le imprese che vedono un impatto relativamente modesto sugli ordini dell’ondata di Omicron, le aspettative sulla produzione futura sono migliorate ai massimi degli ultimi 15 mesi e la crescita dei posti di lavoro ha accelerato ai massimi dallo scorso maggio”, ha aggiunto. “Il settore dei servizi è rimbalzato in modo particolarmente impressionante, accompagnato da una ripresa più contenuta nel settore manifatturiero”, ha sottolineato Williamson. LEGGI TUTTO

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    USA, indice prezzi case S&P Case-Shiller dicembre +1,1% m/m +18,6% a/a

    (Teleborsa) – Accelera la crescita dei prezzi delle case negli Stati Uniti a dicembre 2021. Secondo quanto rilevato da Standard & Poor’s, l’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua del 18,6% rispetto al +18,3% del mese precedente e il +18% del consensus. Su base mensile si registra un aumento dell’1,1%, rispetto al +1% del mese precedente. L’indice destagionalizzato ha riportato una salita dell’1,5% contro il +1,2% del mese precedente e il +1,1% atteso.”Abbiamo notato che negli ultimi mesi i prezzi delle case sono aumentati a un ritmo molto alto, ma in decelerazione. La decelerazione si è interrotta a dicembre, poiché le variazioni anno su anno in tutti e tre gli indici compositi erano leggermente superiori ai livelli di novembre”, ha commentato Craig J. Lazzara, Managing Director presso S&P DJI. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi case FHFA dicembre +1,2% m/m +17,6% a/a

    (Teleborsa) – Si mantengono in crescita a un ritmo elevato i prezzi dell’immobiliare statunitense nel mese di dicembre 2021. L’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato un incremento dell’1,2% su base mensile, uguale al mese precedente. Su base annua l’indice, calcolato sui prezzi dichiarati degli immobili all’accensione del mutuo presso Fannie Mae e Freddie Mac, è salito del 17,5% rispetto al +17,5% del mese precedente.”I prezzi delle case hanno continuato a salire, ma non così rapidamente durante l’ultimo trimestre del 2021 come nei trimestri precedenti – ha affermato William Doerner, economista presso la Divisione di ricerca e statistica della FHFA – Le tendenze immobiliari nell’ultimo anno hanno creato sfide. I rapidi aumenti dei prezzi delle case possono essere controbilanciati dall’aumento dei tassi ipotecari. Tuttavia, l’accessibilità diventa una preoccupazione più ampia poiché l’offerta disponibile rimane limitata”.(Foto: Sebastian Wagner / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Giappone, in aumento i prezzi del settore servizi a gennaio

    (Teleborsa) – Si rafforza la crescita dei prezzi del settore servizi in Giappone a gennaio. Il dato, comunicato dalla Bank of Japan, indica rispetto all’anno precedente un incremento dell’1,2% dopo il +1,1% del mese precedente. Su base mensile, il dato registra un -0,5% contro il +0,3% di dicembre. LEGGI TUTTO

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    OCSE, crescita PIL 4° trimestre più brillante all'1,2%

    (Teleborsa) – Economie Area OCSE in crescita nel 4° trimestre dell’anno ad un ritmo più veloce del trimestre precedente. Il PIL dell’area registra un aumento dell’1,2% a fronte del +1,1% registrato nel 3° trimestre, portando la crescita dell’intero 2021 a +5,5% dopo il -4,6% registrato l’anno precedente. Nel 3° trimestre, la risalita dell’economia è stata generalizzata per quasi tutti i Paesi del G7: Stati Uniti +1,7%, Canada +1,6% e Giappone +1,3%. Il Regno Unito è cresciuto dell’1%. Fra le economie dell’Eurozona, la Germania registra un calo dello 0,7%, mentre l’Italia e la Francia segnano rispettivamente un +0,6% ed un +0,7%.Nel complesso dell’UE si registra una espansione del PIL dello 0,4% (da +2,2%), mentre nell’Area Euro un aumento dello 0,3% (da +2,3%). LEGGI TUTTO

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    Giappone, indice PMI manifattura febbraio scende a 52,9 punti

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento l’attività della manifattura in Giappone. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero di febbraio, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 52,9 punti, in calo rispetto ai 55,4 punti di gennaio. L’indicatore si indebolisce, ma resta sopra la soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione e crescita. La stima flash del PMI dei servizi contemporaneamente conferma un peggioramento del settore terziario, con il relativo indice che scende a 42,7 punti da 47,6.”L’attività presso le imprese del settore privato giapponese si è fortemente contratta nel mese di febbraio poiché la variante Omicron del Covid-19 ha portato a numeri record di casi e rinnovate restrizioni in Giappone – ha commentato Usamah Bhatti, economista di IHS Markit – Si tratta del secondo calo consecutivo, anche se è stato il più netto registrato negli ultimi 20 mesi, cioè dalla prima ondata di pandemia nel maggio 2020. Inoltre, i produttori hanno segnalato per la prima volta una riduzione della produzione in cinque mesi, anche se il tasso di contrazione è stato notevolmente più contenuto rispetto a quello registrato nel settore dei servizi, nel complesso è stato solo lieve”.“Anche le aziende del settore privato hanno notato per la prima volta da settembre un calo della nuova attività aggregata, in gran parte trainata dalle riduzioni interne mentre i nuovi ordini all’esportazione sono sostanzialmente stagnanti – ha aggiunto – Le imprese hanno continuato a segnalare che l’aumento dei prezzi dei fattori di produzione e la carenza di materiali, in particolare di combustibili e metalli, hanno continuato a frenare l’attività del settore privato. In effetti, febbraio ha visto il più forte aumento degli oneri medi dei costi dall’agosto 2008″. LEGGI TUTTO