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    USA, indice PMI Chicago segnala ritorno a crescita attività

    (Teleborsa) – Si rafforza l’attività manifatturiera nell’area di Chicago, portandosi in zona espansione. Nel mese di luglio, l’indice PMI Chicago si è attestato a 51,9 punti dai 36,6 punti del mese precedente. Il dato risulta sopra le attese degli analisti che erano per una risalita fino a 43,9 punti.Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Commercio in ripresa a giugno. Tira ancora l'eCommerce

    (Teleborsa) – Vendite al dettaglio in forte aumento a giugno con la fine del lockdown e la Fase 2. E’ quanto rilevato dall’Istat, che indica una crescita del 12,1% rispetto a maggio (+12,5% in volume). Il livello delle vendite torna così su livelli poco inferiori a quelli di gennaio, con uno scostamento di solo 1,1 punti percentuali.Le vendite sono state trainate dai beni non alimentari, che crescono del 24,4% in valore e del 24,7% in volume, dopo il crollo nel periodo dell’emergenza Covid-19. Le vendite dei beni alimentari invece diminuiscono lievemente in valore e in volume (-0,6%).Nel secondo trimestre 2020, le vendite al dettaglio registrano un calo del 7,9% in valore e dell’8,8% in volume rispetto al trimestre precedente. Diminuiscono soprattutto le vendite dei beni non alimentari (-14,8% in valore e -15,1% in volume), mentre è contenuta la flessione dei beni alimentari (rispettivamente -0,1% in valore e -1,5% in volume).Nel primo semestre del 2020, tra le diverse forme distributive, solo il commercio elettronico vede un forte aumento tendenziale (+32,5%) mentre calano, seppure in misura diversa, i rimanenti comparti.Il confronto con il 2019 è in perditaConfrontando i dati con il 2019, le vendite segnano una diminuzione del 2,2% in valore e del 3,5% in volume, determinata soprattutto dall’andamento dei beni non alimentari (-4,4% in valore e -4,8% in volume); le vendite dei beni alimentari registrano una lieve crescita solo in valore (+0,5%), mentre negativa risulta la dinamica in volume (-1,9%).Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali piuttosto eterogenee tra i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori riguardano Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+15,1%) e Mobili, articoli tessili e arredamento (+10,4%). Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-12,8%) e Abbigliamento e pellicceria (-12,3%).Guardando ai vari canali, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce dell’1,8% per la grande distribuzione e del 6,4% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del 5,9% mentre il commercio elettronico è in sostenuto aumento (+53,5%).(Foto: Dimitris Vetsikas / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, spese personali frenano con persistente calo reddito

    (Teleborsa) – Rallentano le spese ed i redditi delle famiglie americane a giugno. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, le spese personali (PCE) sono salite del 5,6%, poco più di quanto stimato dagli analisti (+5,5%) dopo il +8,5% del mese precedente.I redditi personali hanno registrato una variazione negativa pari a -1,1% rispetto al -4,4% precedente e al -0,5% del consensus.Il PCE price index core, una misura dell’inflazione, segna un incremento dello 0,2% su mese (+0,2% il mese precedente) ed una crescita dello 0,9% su anno (precedente +1%). LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, indice costo lavoro rallenta nel 2° trimestre

    (Teleborsa) – Frena la crescita del costo del lavoro nel 2° trimestre dell’anno. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics (BLS) l’indice del costo del lavoro è salito dello 0,5% dopo il +0,8% del trimestre precedente. Il dato è inferiore alle stime di consensus che indicavano un +0,6%.Nello stesso periodo le paghe ed i salari (che contano un 70% del costo complessivo) sono aumentati dello 0,4% dal +0,9% precedente. I costi per indennità (benefits) sono aumentati dello 0,8% ad un ritmo inferiore rispetto al +0,4% rivisto del trimestre precedente.(Foto: © Andrii Yalanskyi | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Eurozona sotto shock Covid: PIL 2° trimestre crolla e fa peggio delle attese

    (Teleborsa) – L’economia dell’Eurozona ha frenato bruscamente nel 2° trimestre, ma l’inflazione evidenzia qualche timido segnale di recupero a luglio. E’ la fotografia scattata dall’Eurostat, che ha pubblicato oggi le stime preliminari.Crollo record del PILQuanto al PIL del 2° trimestre, dovrebbe esser calato del 12,1% dopo il -3,6% dei tre mesi precedenti. Il dato risulta al di sotto delle stime degli analisti che indicavano un -11,2%. Anche su anno si dovrebbe registrare una pesante decelerazione, con una stima al -15% rispetto al -3,1% indicato nel trimestre precedente, che si confronta con il -13,9% atteso.Per l’intera Unione Europea (EU-28) è attesa una contrazione del PIL dell’11,9% su trimestre (-3,2% il precedente) e del 14,4% su anno (+2,5% il dato precedente).Inflazione in lieve risalitaL’inflazione invece dovrebbe aver recuperato a luglio, con una lieve accelerazione allo 0,4% tendenziale rispetto allo 0,3% del mese precedente ed allo 0,2% del consensus. Su mese invece i prezzi al consumo dovrebbero aver registrato un calo dello 0,3%.L’inflazione core – che esclude energia, cibo e tabacchi – è attesa all’1,2%dallo 0,8% del mese precedente. Su mese registra un -0,2%. L’inflazione armonizzata, escluse le componenti cibo ed energia, si attesta all’1,3% dall’1,1% del mese precedente e contro lo 0,7% del consensus.(Foto: Cristof Echard – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Francia, consumi famiglie ancora in forte aumento a giugno

    (Teleborsa) – Aumentano ancora i consumi delle famiglie francesi a giugno. Secondo quanto comunicato dall’Istituto di Statistica Nazionale francese (INSEE) si è registrata una variazione pari a +9% dopo il +37,4% segnato a maggio. Il dato sorprende le attese degli analisti che erano per un +3,2%.L’aumento è dovuto ai consumi di beni durevoli (+40,3%) e dei consumi di energia (+9,4%), che hanno compensato il calo dei consumi alimentari (-3,9%). LEGGI TUTTO

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    Inflazione negativa per terzo mese consecutivo

    (Teleborsa) – Inflazione negativa per il terzo mese consecutivo a luglio. Non era così da maggio 2016. Lo annuncia l’Istat che ha pubblicato questa mattina i dati preliminari per il mese di luglio. I prezzi al consumo hanno registrato questo mese una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,3% su base annua (da -0,2% del mese precedente).L’inflazione negativa continua a essere determinata per lo più dagli andamenti dei prezzi dei Beni energetici, che registrano però una flessione meno marcata (da -12,1% a -9,7%), sia nella componente regolamentata (da -14,1% a -12,0%) sia in quella non regolamentata (da -11,2% a -9%). L’ulteriore decimo di punto in meno registrato a luglio si deve quindi sia al rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari (da +2,3% a +1,5%, a causa prevalentemente di quelli degli Alimentari non lavorati, che passano da +4,1% a +2,5%) sia all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a -0,9%).Rallentano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,1% a +1,5%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una variazione tendenziale nulla (da +0,1%).L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano entrambe, rispettivamente a +0,5% (da 0,7%) ed a +0,7% (e da +0,9%).L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,1% per l’indice generale e a +0,7% per la componente di fondo.L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una diminuzione congiunturale di -0,6% e una crescita dello 0,9% su base annua (da -0,4% del mese precedente). Il suo rallentamento è dovuto all’avvio posticipato dei saldi estivi rispetto allo scorso anno.Consumatori divisiPer Codacons, il dato dell’inflazione risente del crollo della spesa delle famiglie. Il presidente Carlo Rienzi parla di un “segnale estremamente negativo, perché l’andamento dei prezzi in Italia rispecchia la dinamica dei consumi, che hanno subito un drastico crollo a causa della crisi Covid e che stentano e ripartire, con le famiglie che tagliano la spesa in ogni settore”. Una dinamica causata dalla “riduzione del reddito subita da una consistente fetta di popolazione, che ha provocato un generale impoverimento e un drastico calo dei consumi che prosegue anche in queste settimane”.Meno pessimista l’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui l’andamento dei prezzi, pur determinato dal crollo del PIL, arriva come “una buona notizia”, in quanto “il rallentamento del carrello della spesa e la flessione dei prezzi consente di preservare il potere d’acquisto delle famiglie, contenendo la sua caduta dovuta alla riduzione del reddito disponibile”. LEGGI TUTTO

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    Spagna, crolla PIL 2° trimestre e fa peggio delle attese

    (Teleborsa) – L’economia spagnola ha riportato una pesantissima decelerazione nel 2° trimestre, risultando fra le economie più colpite dalla crisi innescata dal Covid-19, che anche a livello sanitario si è abbattuto con maggior forza in termini di contagi.Lo si apprende da una stima flash dell’Istituto Nazionale della Spagna (INE), che stima una contrazione del PIL del 18,5% su trimestre, dopo il -5,2% del trimestre precedente. Le stime di consensus erano per un -16,6%.Su base annuale, è indicata una contrazione del 22,1% dopo il -4,1% precedente, al di sotto delle attese degli analisti che indicavano un -19,7%. LEGGI TUTTO