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    CDP, obiettivi raggiunti sul territorio in tre anni di Piano Industriale

    (Teleborsa) – L’apertura della nuova sede territoriale di Bari inaugurata oggi rappresenta un ulteriore tassello nel percorso che avvicina sempre di più CDP alle imprese e alle pubbliche amministrazioni locali. Nell’ultimo anno, nonostante le difficoltà legate all’emergenza Covid, la rete territoriale è stata ampliata ulteriormente con l’apertura di 8 nuovi uffici in tutta Italia (a cui se ne aggiungeranno altri 5 entro il 2021) e di 8 presidi presso le Fondazioni bancarie (“Spazio CDP”). Anche grazie a questo rafforzamento, CDP è riuscita a servire ad oggi oltre 60.000 imprese, superando così l’obiettivo triennale di piano. In questo particolare momento dovuto dalla crisi epidemiologica, CDP ha stanziato in tempi rapidissimi 6 miliardi di euro per supportare e agevolare l’accesso al credito delle imprese, con l’obiettivo di contribuire alla ripartenza dell’economia italiana.CDP è oggi partner a 360° della PA grazie all’ampliamento degli strumenti offerti agli enti territoriali e al nuovo ruolo di advisor e promotore di infrastrutture, con progetti già avviati su tutto il territorio nazionale. In particolare, CDP ha confermato il suo ruolo al fianco degli enti locali con la nuova struttura di “Advisory” per favorire la realizzazione di infrastrutture sul territorio, con circa 50 progetti avviati e investimenti abilitati per oltre 4 miliardi di euro. Inoltre, si inserisce in questo contesto anche il lancio del Fondo Nazionale Turismo con dotazione target di 2 miliardi di euro per la tutela e la valorizzazione degli alberghi iconici italiani.[embedded content]
    Per la Puglia, Cassa Depositi e Prestiti, solo nell’ultimo biennio ha supportato 84 enti territoriali per un totale di oltre 340 milioni di euro di risorse mobilitate. Nel 2020 gli enti del territorio hanno rinegoziato prestiti con CDP per un debito complessivo di oltre 960 milioni di euro generando risparmi – nello stesso anno – pari a circa 45 milioni di euro di risparmi.Sempre nel 2020 sono stati siglati due protocolli di intesa: il primo in ambito Portuale con ADSP del Mar Adriatico Meridionale per 4 interventi sui Porti di Bari e Brindisi e il secondo in ambito Trasporto Pubblico Locale con il Comune di Taranto per la realizzazione di un nuovo sistema di trasporto rapido di massa di tipo Bus Rapid Transit (BRT).Inoltre, negli ultimi due anni, CDP ha supportato oltre 6.300 imprese pugliesi per un totale di oltre 340 milioni di euro di risorse erogate a supporto di progetti di innovazione e crescita e per offrire un sostegno nel periodo di crisi contingente; di queste risorse, oltre 47 milioni di euro sono stati erogati attraverso finanziamenti diretti e oltre 290 milioni per il tramite degli intermediari finanziari.Particolarmente rilevante è il Programma Basket Bond Puglia, sviluppato in collaborazione con Regione Puglia, per il quale si evidenzia una dotazione di 160 milioni di euro di nuova finanza, di cui oltre 50 milioni di euro già erogati attraverso le prime due emissioni. In merito alla nuova operatività Bonus Edilizi, 2 BCC e il Confidi “Cofidi.it” si sono accreditati come Intermediari per la promozione del prodotto verso le PMI pugliesi. Oltre a Bonus Edilizi, con il Confidi “Cofidi.it”, a seguito del Memorandum of Understanding siglato a giugno 2019, sussistono accordi anche per il Plafond Confidi.Supporto anche per il turismo e infatti, il Fondo Nazionale del Turismo (FNT), attraverso Fondo Turismo 1 (FT1) gestito da CDP Immobiliare SGR, ha in portafoglio 2 strutture ricettive nella Regione Puglia: il Resort a Ostuni (Brindisi), gestito da TH Resorts, e il Blu Salento Village a Nardò (Lecce), gestito dalla catena alberghiera Blu Hotels.CDP, attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA), gestito da CDP Immobiliare SGR, investe indirettamente nella Regione Puglia partecipando nel Fondo Esperia, gestito da Fabrica Immobiliare SGR. Nella Regione Puglia, il Fondo Esperia ha realizzato 2 interventi, a Lecce e Bari, per 290 alloggi sociali con un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro.Nel 2019, le famiglie pugliesi hanno aperto oltre 73.700 libretti postali, di cui oltre 6.600 solo a Bari. La raccolta complessiva delle famiglie pugliesi in Buoni e Libretti al 2019 è di oltre 24 miliardi euro. Per quanto riguarda i Buoni, sempre nel 2019, la raccolta lorda in Puglia è di circa 2 miliardi di euro, in crescita del 9% rispetto all’anno precedente. A Bari la raccolta è stata di circa 150 milioni di euro (+5% sul 2018). LEGGI TUTTO

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    Recovery, Confapi: “Formazione e riforme per far correre l'Italia”

    (Teleborsa) – “Il sostegno del Recovery Fund non è gratis, quindi occorre sfruttare in modo saggio le risorse in arrivo. Propedeutiche a qualsiasi credibile progetto di rilancio sono le riforme. Innanzitutto quelle del welfare e della giustizia civile, insieme a quella della Pubblica amministrazione, che deve passare attraverso un vero processo di rinnovamento del capitale umano sostenuto dalla digitalizzazione”. È quanto sottolinea Confapi in una nota al termine dell’audizione in Commissione Bilancio al Senato sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.”Se la parola chiave per rendere il piano efficace è competitività, – afferma Confapi – ad essa va data sostanza con nuove politiche attive del lavoro e formazione. In questo momento assume particolare importanza aumentare e rafforzare il ruolo dei fondi interprofessionali nella formazione continua e ridisegnarne un ruolo centrale all’interno del sistema delle politiche attive del lavoro. Il 70% della formazione delle Pmi infatti transita da questo strumento imprescindibile a supporto delle imprese”.Per Confapi è necessario “sostenere il Made in Italy attraverso il supporto alle filiere produttive, straordinario moltiplicatore che consente anche alle imprese minori di crescere e di consolidarsi in mercati nazionali e internazionali. Accanto alle grandi aziende – evidenzia la Confederazione italiana della piccola e media industria privata – ci sono migliaia di piccole e medie industrie italiane che contribuiscono alla realizzazione dei loro prodotti e ne costituiscono la filiera produttiva. Occorre semplificare dal punto di vista normativo gli strumenti che permettono collaborazioni e aggregazioni tra imprese nell’ambito di filiere, favorendo la condivisione di risorse e competenze”.In tema di innovazione Confapi rileva la necessità di “destinare fondi alle start up, in modo da creare un ecosistema innovativo, attraverso un piano organico simile alle French Tech francesi, coinvolgendo Cdp per la parte investimenti e trasferimento tecnologico, ma anche acceleratori, università e soprattutto le Pmi radicate sul territorio. È inoltre importante – conclude la nota – equiparare gli investimenti in start-up da parte delle aziende agli investimenti in ricerca e sviluppo con le connesse agevolazioni”. LEGGI TUTTO

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    BPER Banca: “Da pandemia impatto su Equity Capital Markets ma emergono segnali di ripresa”

    (Teleborsa) – Facilitare l’avvicinamento della finanza all’economia reale. Questo l’obiettivo dell’evento digitale, organizzato da BPER Banca, “Investire dopo la pandemia. Prospettive per le PMI italiane. Multipli correnti e valutazioni delle IPO” che ha visto la presentazione dello studio sulla valutazione borsistica delle PMI italiane. Finalità del report – sponsorizzato da BPER Banca e sviluppato da Value Track, boutique milanese di analisi finanziaria e advisory – è trarre delle indicazioni di sintesi sui multipli azionari delle PMI italiane, sin dalla fase di ammissione a quotazione (IPO), e individuare scenari per le operazioni future di quotazione, anche alla luce delle novità regolamentari, in vigore dal 2021.”L’anno appena trascorso ha dimostrato come il ruolo delle banche sia stato essenziale per affrontare l’emergenza economica e sociale, in particolare nella gestione delle moratorie e della liquidità con finanziamenti assistiti da garanzie statali. Oggi il compito delle banche – ha sottolineato, aprendo il webinar, il responsabile della Direzione Imprese e Corporate Finance di BPER Banca Davide Vellani – è davvero diventato molteplice. Da un lato c’è un tentativo di indirizzare correttamente la liquidità al sostegno degli investimenti produttivi ma dall’altro è necessario adottare un approccio selettivo per sostenere e rilanciare le imprese realmente competitive cercando anche distimolare il loro rafforzamento patrimoniale e mettendo a disposizione prodotti e servizi adeguati. Ecco perché riteniamo che siano di grande importanza le attività volte a facilitare l’accesso delle PMI al mercato dei capitali che sappiamo, di fatto, essere l’entry gate per raccogliere le migliori opportunità di crescita con le M&A, una maggiore visibilità a livello internazionale, l’incremento della patrimonializzazione, e, ora più che mai, la maggiore resilienza che lo status di quotata può garantire”. Per Vellani “pur in un contesto in continua evoluzione è fondamentale fornire informazioni utili a fare chiarezza per compiere le scelte migliori possibili perché proprio in questi contesti sono maggiori i rischi ma anche le opportunità. In tanti settori – ha spiegato – si sono azzerati vantaggi competitivi e differenze di scala dimensionale. AIM Italia, in particolare, dimostra con il suo dinamismo che anche nel 2021 ci possono essere storie interessanti che danno prospettiva alle aziende e rendimenti agli investitori. Per questo motivo – ha concluso Vellani – BPER Banca mette in campo il team di Investment Banking, che fornisce servizi di consulenza e assistenza nell’ambito delle scelte di investimento e dei processi di quotazione in Borsa e per la raccolta di capitale di debito alternativo come i minibond”.Nel 2020 – secondo quanto emerge dallo studio presentato da Marco Greco e Valentina Romitelli di Value Track – la pandemia ha influito negativamente sulle attività di Equity Capital Markets riducendo numero e dimensione delle operazioni di quotazione. Nel quarto trimestre dello scorso anno, tuttavia, c’è stata una ripresa che, assieme alla pipeline dei primi sei mesi del 2021, rappresentano segni della forte volontà delle aziende di superare questa difficile fase. Le Ipo sul mercato italiano sono state 22 nell’anno appena passato, alle quali si aggiungono altre 7 ammissioni per un totale di 29 operazioni. Aim Italia si è confermato il segmento più dinamico della Borsa con 21 Ipo sul totale, anche se le operazioni sono state di dimensioni ridotte: 6,6 milioni di raccolta media. Inoltre, nel confronto con i mercati del nord Europa, l’Italia ha numeri molto più bassi per numero di Ipo.Esaminando lo scenario macroeconomico del 2021, Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison e docente di Economia industriale all’Università Cattolica di Milano, in riferimento alla situazione italiana ha sottolineato come per vedere una crescita dell’economia del nostro Paese “sarà necessario che vengano utilizzate al meglio le risorse che arriveranno dall’Europa, cosa che Mario Draghi sicuramente farà”. Sarà, inoltre, fondamentale per Fortis che “il Pnrr punti molto ad accelerare la crescita del Mezzogiorno, soprattutto per quanto riguarda infrastrutture, trasporti e digitale e che il piano preveda una riforma della Pubblica amministrazione”. Mettendo a confronto l’Italia con la Germania Fortis ha evidenziato come il nostro Paese complessivamente non cresca come quello tedesco mentre lo fanno alcune regioni singole come la Lombardia. “Servirà – ha aggiunto Fortis – che cresca anche il Sud dell’Italia per crescere mediamente come loroLa spiegazione è nel grande divario che c’è nella produttività e nell’efficienza della Pubblica amministrazione. Il Pnrr deve essere utilizzato per ammodernare la Pa, non tanto per creare posti di lavoro che spesso sono clientelari, quanto per fornire servizi a valore aggiunto ai cittadini. In Germania è il settore pubblico che fa la differenza”.Il webinar ha visto, inoltre, gli interventi Riccardo Morassut di Assogestioni, che ha analizzato il ruolo dei Pir a sostegno dell’economia italiana, e Settimo Stigliano di Arca Sgr che ha parlato delle opportunità di investimento nelle eccellenze italiane. LEGGI TUTTO

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    Gestione rifiuti, Confederazioni artigianato: “No a ostacoli per imprese che usano servizi privati?”

    (Teleborsa) – “Le imprese devono poter scegliere di rivolgersi al mercato e non al servizio pubblico per la gestione dei propri rifiuti urbani, senza essere gravate da inutili e pesanti oneri burocratici”. Questo l’appello rivolto da Confartigianato, Cna e Casartigiani al ministero della Transizione ecologica.?Nella nota congiunta inviata al Ministero le Confederazioni dell’artigianato e delle pmi chiedono anche di escludere dall’applicazione della Tari le attività artigianali che producono prevalentemente rifiuti speciali, di allineare la legge del 2013 che ha istituito la Tari con le nuove disposizioni introdotte nel 2020 dal Decreto rifiuti e di ribadire che la nuova definizione di rifiuto urbano deve essere applicata per raggiungere gli obiettivi di tutela ambientale e non con il fine di stravolgere una gestione dei rifiuti già strutturata ed efficace.?Secondo Confartigianato, Cna e Casartigiani, si tratta di “chiarimenti indispensabili per evitare una distorta applicazione delle novità, introdotte dal Decreto rifiuti ed entrate in vigore lo scorso 1 gennaio, che rischierebbe di caricare sulle imprese un incremento di costi ancor più insostenibile nella difficile situazione di crisi che il Paese sta vivendo”.?Per i rappresentanti degli artigiani e delle Pmi “bisogna evitare di orientare forzatamente il mercato verso una gestione pubblica dei rifiuti prodotti dalle imprese, anche se ricadono sotto la nuova definizione di rifiuto urbano. In questo modo si creerebbe un ostacolo alla libera concorrenza, penalizzando una gestione a mercato dei rifiuti prodotti dalle imprese che in questi anni ha garantito significativi risultati di riciclo”.? LEGGI TUTTO

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    USA, indice PMI servizi febbraio migliora a 59,8 punti

    (Teleborsa) – Si rafforza il settore dei servizi negli Stati Uniti nel mese di febbraio. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da Markit, sale a 59,8 punti dai 58,3 precedenti, risultando superiore alle stime di consensus (58,9).L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, mostra dunque un tasso di crescita più forte e si conferma al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con la fase di espansione.Migliora anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 59,5 punti rispetto ai 58,3 del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Agroalimentare, Fondo Italiano d'Investimento lancia “Agritech e Food”

    (Teleborsa) – Rendere la filiera agroalimentare italiana più grande, più tecnologica e più resiliente. Con questo obiettivo il consiglio di amministrazione di Fondo Italiano d’Investimento ha presentato nei giorni scorsi il nuovo fondo “Agritech & Food”, interamente dedicato all’agroalimentare italiano.Il veicolo, con una dimensione target di 700 milioni di euro, ha l’obiettivo di fornire capitale per la crescita in un’ottica di medio-lungo periodo. Nel dettaglio prevede un focus strategico sui segmenti più all’avanguardia e con maggiore potenziale di sviluppo come precision farming, sementi, chimica verde per l’agricoltura, tecnologie per la produzione di bio-energy, prodotti agricoli e relativi processi di trasformazione industriale, e-commerce di prodotti agricoli.Durante il cda sono stati presentati i risultati al 31 dicembre 2020 dell’attività di fondi di fondi, che confermano una buona capacità da parte dei veicoli della SGR di affrontare la crisi in atto. I 4 fondi di fondi sono tutti dedicati a sostenere la crescita delle piccole e medie imprese italiane e hanno realizzato commitment per quasi 1 miliardo, movimentando risorse per l’economia reale italiana superiori a 4,5 miliardi. LEGGI TUTTO

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    USA, rallenta l'attività manifatturiera nell'area di Chicago

    (Teleborsa) – Frena l’attività manifatturiera nell’area di Chicago, pur mantenendosi in zona espansione. Nel mese di febbraio, l’indice PMI Chicago si è attestato a 59,5 punti dai 63,8 punti del mese precedente. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti che erano per una discesa fino a 61,1 punti.Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    BEI, Europa indietro in investimenti sul 5G. Usare fondi Recovery

    (Teleborsa) – L’innovazione nel campo del 5G, la quinta generazione di connessioni destinata a impattare numerosi campi della vita umana, è un motore chiave per promuovere la competitività, l’innovazione e la crescita delle economie europee, assicurando al contempo un’autonomia digitale strategica dell’Europa. Il Vecchio Continente è però indietro nel campo rispetto agli Stati Uniti, in particolar modo per le applicazioni sviluppate dalle PMI, secondo un nuovo rapporto congiunto della Banca europea per gli investimenti (BEI) e dell’Unione europea.Il quadro che emerge dalla ricerca è quello di un significativo deficit di finanziamento tra Europa e Stati Uniti per l’ecosistema dell’innovazione a 5G: il Vecchio Continente investe tra 4,6 e 6,6 miliardi di euro in meno all’anno. Questo gap di investimenti rischia di far restare l’Europa indietro nella corsa alla leadership del 5G e di essere un freno alla ripresa dalla pandemia, sottolineano le istituzioni europee.È quindi di fondamentale importanza per l’Europa aumentare in modo significativo gli investimenti nell’ecosistema 5G. Lo studio suggerisce, in particolare, che l’aumento degli investimenti nelle fasi iniziali e di crescita delle startup digitali sarà la chiave per l’ulteriore sviluppo e l’adozione delle tecnologie 5G. Suggerendo di usare i fondi del Recovery plan anche per questo scopo, BEI e Commissione UE fanno notare che gli investimenti del settore pubblico saranno più efficaci se supportati da una strategia condivisa per il mercato unico, promuovendo omogeneità e standard uguali in tutto il continente.Un ulteriore focus è sulla mancanza di fondi per le PMI che sviluppano applicazioni della tecnologia 5G. Il rapporto stima che in Europa ci sia un gap di finanziamento tra 4,6 miliardi e 6,6 miliardi di euro all’anno per quelle PMI che hanno modelli di business focalizzati sul 5G. “Le imprese più piccole in particolare trarranno vantaggio dalla transizione alla tecnologia 5G – ha affermato Teresa Czerwinska, vicepresidente della BEI responsabile per innovazione e digitale – Dobbiamo sfruttare l’agilità e la creatività delle imprese più piccole, per assicurarci che l’Europa non perda le vaste possibilità e i nuovi percorsi di crescita che il 5G ha da offrire”. LEGGI TUTTO