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    Recovery, Bonomi: per Italia riforme “vera sfida”

    (Teleborsa) – L’industria italiana è “pronta”, anzi è “all’avanguardia sui progetti della sostenibilità”, ma “la vera sfida è quella delle riforme”. Così il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo a un convegno sul Made in Italy e rispondendo a una domanda sul PNRR.Per far ripartire il Paese e metterci alle spalle la crisi “dobbiamo allearci” perchè “solo insieme se ne può uscire”, ha detto Bonomi, precisando che “non è il momento dei distinguo”. Nel corso del convegno, il leader degli industriali ha aggiunto che questo è il momento di “ridare sogni, tornare ad avere il sogno di un futuro per i nostri figli”. Bonomi ha ricordato che già all’assemblea pubblica dell’associazione nel settembre dello scorso anno “avevo lanciato un patto per l’Italia e nella relazione del Governatore della Banca d’Italia ho trovato questo appello”.Sulla partecipazione delle donne al mondo del lavoro “siamo molto indietro”, ha detto che “prima della pandemia la partecipazione delle donne era 10 punti sotto. La pandemia ha aggravato questa situazione colpendo giovani, donne e contratti a tempo determinato”. Secondo Bonomi “dobbiamo intervenire. Siamo i primi a dire che noi imprenditori dobbiamo far partecipare le donne al mondo del lavoro e avere una parità di retribuzione. Bisogna creare un ambiente favorevole, una serie di servizi a supporto delle lavoratrici per trovarsi in un contesto favorevole”. LEGGI TUTTO

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    Licenziamenti, Orlando: attendiamo confronto tra parti

    (Teleborsa) – Sui licenziamenti “credo si tratti di attendere il confronto in atto tra forze politiche e sociali in atto. Se maturerà una volontà politica di costruire elementi e strumenti in più credo sia un fatto positivo, altrimenti gestiremo questo passaggio”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando intervistato da Massimo Giannini sul sito de La Stampa. “Non è vero che questa partita sia stata giocata e persa. Io ho fatto una proposta che non è stata accolta – ha detto Orlando – cioè di agganciare la cassa Covid al blocco dei licenziamenti ma sono entrati nel pacchetto una serie di proposte che considero risultato importante”. Il Ministro condivide le preoccupazioni legate all’autunno con particolare riferimento a possibili tensioni sociali dovute ai licenziamenti. La preoccupazione, ha detto, “credo sia anche del Presidente Draghi, altrimenti non avrebbe condiviso il percorso e gli strumenti, nessuno pensa che il problema non esiste”. Per Orlando “ci saranno conseguenze economiche legate alla pandemia. Ci sarà un rimbalzo, ma non sarà uguale in tutte le realtà e le imprese affronteranno una fase di ristrutturazione”. Per questo secondo Orlando “più strumenti ci sono e meglio è”. Nei giorni scorsi il Presidente di Confindustria Bonomi ha detto di non temere una catena di licenziamenti causati dalla crisi del Covid. “Credo che nella valutazione di Bonomi ci siano note di eccessivo ottimismo”, ha detto Orlando sottolineando che “ci sono ancora settori che soffrono e che soffrirann”.Per questo – ha evidenziato Orlando – “sono utili gli strumenti previsti, dal contratto di espansione a quello di solidarietà, che servono a gestire la crisi. Dopo di che non posso che augurarmi che Bonomi abbia ragione al 100%, ma più cautela e più strumenti si hanno e meno rischi si corrono. Non perchè non ci sia una voglia da parte delle imprese di assumere, e anzi in alcuni settori esiste anche una carenza di mano d’opera, ma poi c’è da considerare che ci sarà anche una fascia generazionale che rischia di uscire dal mercato del lavoro, e aree in maggior sofferenza. Non e’ che il saldo positivo che si può determinare può cancellare gli effetti sociali di come si matura questo saldo. Dobbiamo provare a gestirli invece in una ottica di maggior equità e attenzione alle diseguaglianze”. LEGGI TUTTO

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    Blocco licenziamenti, Orlando: pronto a discutere su selettività

    (Teleborsa) – In queste settimane si concluderanno tavoli di confronto ad hoc con alcune categorie professionali ed entro il mese di giugno sarà pronta “l’architettura” della riforma degli ammortizzatori sociali che il Ministero comincerà a mettere “nero su bianco” durante l’estate. Lo ha annunciato il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a margine della firma del Protocollo d’intesa fra Regione Emilia-Romagna e ministero su formazione e occupazione.Per far funzionare strumenti di sostegno a chi ha perso momentaneamente il lavoro “il rapporto tra le parti sociali è assolutamente fondamentale – ha chiarito Orlando. In questo lavoro che abbiamo fatto ci siamo accorti che ci sono settori che avevano delle specificità e quindi uno strumento di carattere generale non bastava. Per questo abbiamo fatto tavoli ad hoc”. In particolare con i settori dell’agricoltura, dello spettacolo e del lavoro professionale e autonomo, per i quali “non arriveremo con uno strumento di cassa integrazione perchè non si attaglia a questo tipo di realtà, ma vedremo quali possono essere strumenti in collaborazione con le casse professionali per dare garanzie a un mondo che oggi non ne ha” per esempio “la maternità e la cessazione di attività”, comunque “cuscinetti che sono risultati fondamentali nel momento della pandemia e che ora dobbiamo stabilizzare”. “Finito questo percorso – ha aggiunto il Ministro – facciamo un ultimo passaggio, una pesatura e per la fine di questo mese la costruzione architettonica sarà compiuta e durante l’estate cominceremo a mettere nero su bianco la riforma”.”La riforma degli ammortizzatori sociali sarà una riforma che abbiamo provato a rendere tendenzialmente universalistica – ha detto – che assicuri a tutti i lavoratori, anche i lavoratori autonomi e i professionisti, degli strumenti per le crisi in costanza del rapporto del lavoro e per il dopo, nella malaugurata ipotesi della perdita del posto di lavoro. Si cerca di stringere di più il nesso tra ammortizzatori sociali, politiche attive e formazione”. Orlando si è detto disponibile a discutere sulla proposta legata alla “selettività rispetto ad alcune filiere” in merito al blocco dei licenziamenti per l’emergenza Covid sottolineando che i tempi sono “abbastanza stretti” e “bisogna intervenire subito”. “C’è una coalizione ampia e si tratta di tenere insieme posizioni tra loro diverse – ha precisato Orlando -. Ho visto che si sta facendo strada un ragionamento sulla selettività rispetto ad alcune filiere. Se c’è questo ragionamento io sono pronto. Bisogna naturalmente ricordare che se c’è da intervenire va fatto subito perchè i tempi sono abbastanza stretti”. Su questo tema, ha ricordato il Ministro del Lavoro nel corso di una conferenza stampa in Regione Emilia-Romagna “tutto quello che pensavo non l’ho solo detto ma anche scritto”.Quanto all’accordo storico sulla tassa minima globale al 15% per le grandi imprese digitali “è solo un primo passo” che “rischia di passare sulla testa di tutti” se non è collegato agli altri interventi che il governo italiano sta portando avanti, come “il dialogo sociale” e gli “investimenti sulla formazione”. E questo non sarebbe “un bene per nessuno”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    USA, Biden su dati mercato lavoro: “Il nostro piano sta funzionando”

    (Teleborsa) – “Questo è un progresso storico. Niente di tutto questo è successo per caso. Non è fortuna”. È così che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha commentato i dati sul mercato del lavoro usciti prima dell’apertura di Wall Street. Il tasso di disoccupazione è calato al 5,8% a maggio e sono stati aggiunti 559 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (anche se il dato è risultato inferiore alle attese).Secondo Joe Biden, la crescita costante dei posti di lavoro e il calo della disoccupazione sono la prova che il suo piano economico sta funzionando. “È dovuto in gran parte alla cooperazione del popolo americano”, che ha indossato le mascherine e si è vaccinato per il Covid-19, ma “è dovuto anche in gran parte all’azione audace che abbiamo intrapreso con l’American Rescue Plan”, ovvero il pacchetto di aiuti all’economia da 1,9 trilioni di dollari approvato a marzo.”Questo è un progresso che sta tirando la nostra economia fuori dalla peggiore crisi degli ultimi 100 anni – ha aggiunto il presidente USA – I casi di Covid sono in calo. Calano i morti. Le richieste di sussidi alla disoccupazione sono in calo. Le vaccinazioni sono aumentate. I lavori sono in aumento. I salari sono aumentati. La produzione è in aumento. La crescita è in aumento. Le persone che ottengono la copertura sanitaria sono in aumento. La fiducia delle piccole imprese è in aumento. L’America è finalmente di nuovo in movimento”. LEGGI TUTTO

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    Festa Repubblica, Mattarella all'Altare della Patria: Frecce Tricolori colorano il cielo di Roma

    (Teleborsa) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come da rituale, ha deposto la corona di alloro presso l’Altare della Patria a Piazza Venezia, per commemorare il 75esimo anniversario della Festa della Repubblica. Un rito chiuso al pubblico a causa dell’emergenza sanitaria, che si è svolto, come lo scorso anno, senza grandi cerimoniali e senza la tradizionale parata militare in via dei Fori imperiali a Roma. Mattarella è stato accolto all’ingresso del monumento al Milite Ignoto dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dalle più alte cariche dello Stato: il Premier Mario Draghi, la Presidente di Senato Elisabetta Casellati e della Camera Roberto Fico, il presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio. Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro Guerini e dal capo di Stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli, ha quindi passato in rassegna lo schieramento interforze e, dopo il tradizionale inno nazionale, ha deposto la corona di alloro dinanzi alla tomba del Milite Ignoto.”Un 2 giugno nel segno dell’impegno collettivo per il rilancio e la rinascita del Paese”, ha auspicato il capo dello Stato, che nel suo tradizionale discorso alle Forze Armate ha voluto ricordare il clima che salutò la nascita della Repubblica nel lontano 2 giugno 1946. “Settantacinque anni fa, riconquistata la libertà, il popolo italiano poté, con il referendum del 2 giugno 1946, scegliere il proprio destino”, ha ricordato Mattarella, sottolineando che fu “un passaggio storico tanto atteso e fondamentale per tutti i cittadini duramente provati da una stagione di guerre e dalla dittatura”.”Un patto di cittadinanza – ha sottolineato il Presidente – sancito dal suffragio universale che, per la prima volta, includeva in maniera completa il voto femminile. Gli italiani e le italiane, insieme, per una nuova Italia. Da allora il processo di crescita e consolidamento della democrazia non si è mai interrotto e ha superato altre terribili prove, come la sfida del terrorismo”. Mattarella ha voluto esprimere la riconoscenza del Paese alle Forze Armate, “per la dedizione al servizio e il valore dimostrati anche nella complessa e delicata situazione emergenziale che minaccia la nostra salute, il nostro benessere e il libero esplicarsi delle nostre esistenze”.Una folla di cittadini e turisti curiosi, dietro le transenne in Piazza Venezia, non ha rinunciato ad assistere alla breve cerimonia del Capo dello Stato e soprattutto al tradizionale passaggio delle Frecce Tricolori sul cielo della Capitale. LEGGI TUTTO

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    Draghi: Italia è viva e forte. Ora costruire Paese più giusto e moderno

    (Teleborsa) – “Quest’Italia è viva, forte, e ha tanta voglia di ripartire. I mesi della pandemia sono stati un disastro sanitario, economico, ma anche culturale, sociale, educativo. Lo dice il Premier Mario Draghi intervenendo da Spezzano di Fiorano (Mo). “E’ la prima volta – ha detto – che esco da Roma da quando la pandemia ha cominciato ad attenuarsi e quello che si percepisce è un sollievo, un entusiasmo, una voglia non solo di ricominciare ma di sprigionare le forze produttive e imprenditoriali, una propria visione”.”Le diseguaglianze sono aumentate. Ma, grazie ai sacrifici degli italiani e alla forte accelerazione della campagna vaccinale, abbiamo davanti una fase nuova di ripresa e fiducia, su cui costruire un Paese più giusto e più moderno. E liberare le energie che sono rimaste ferme in questi anni”, aggiunge il premier. “Il compito del governo per questa e tutte le realtà produttive – prosegue Draghi – è creare un ambiente dove le infrastrutture sono migliori, la formazione fatta bene, dove ci si sente parte della società, per investire e guardare al futuro. Il Governo deve creare questo clima e aiutare le imprese come le vostre”. “Gli investimenti e le riforme del nostro Piano non impegnano solo il governo nazionale. Coinvolgono tutti i livelli di governo territoriale e ogni energia produttiva del Paese. Oggi siamo in un luogo di lavoro, di produzione, di successo. È da qui che vogliamo partire per entrare insieme in questa stagione di ripresa e renderla duratura e sostenibile. Perciò serve un’Italia unita nel desiderio di tornare a crescere e credere nel suo futuro” – dice inoltre il Presidente del Consiglio, aggiungendo: “Il decreto legge sulle semplificazioni approvato la settimana scorsa in Consiglio dei Ministri rappresenta, mi auguro, un cambio di passo essenziale per l’Italia. È vasto e complesso. Riduce le incertezze e i tempi delle burocrazie. Anche il metodo è stato incoraggiante, ha avuto il sostegno di sindacati, parti sociali, Regioni e vi ringrazio per questo”. LEGGI TUTTO

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    Semplificazioni, trovato l'accordo: cade massimo ribasso e proroga soglia 40% subappalti

    (Teleborsa) – Stralciata dal decreto Semplificazioni la norma sul massimo ribasso negli appalti, mentre sul tema dei subappalti partirà un “confronto tecnico” finalizzato a trovare un compromesso nelle prossime settimane. E’ questo il risultato dell’incontro a Palazzo Chigi fra il Premier Mario Draghi ed i sindacati, per discutere del decreto Semplificazioni, oggetto di numerose polemiche per quel che concerne le norme sugli appalti. Nessuna discussione invece sul tema dei licenziamenti sebbene i sindacati avessero chiesto al capo del governo di aprire un dibattito sul tema, non all’ordine del giorno.Presenti il segretario Cgil Maurizio Landini, della Uil Pierpaolo Bombardieri e il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga. Per il governo il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, quello della Mobilità e infrastrutture Enrico Giovannini, quello della PA Renato Brunetta e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.Come ampiamente anticipato, dal decreto Semplificazioni è stata stralciata la norma sul massimo ribasso negli appalti, oggetto di aspre critiche da parte dei sindacati e delle varie confederazioni. Sul tema del subappalto, il governo avrebbe proposto ai sindacati la proroga dell’attuale soglia al 40% oltre il termine del 30 giugno 2021. Una sorta di compromesso rispetto all’ipotesi di liberalizzazione totale osteggiata dai sindacati. Soddisfazione è stata espressa dal leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, all’uscita dall’incontro. “Nel confronto che abbiamo avuto con il Governo sparisce nel decreto semplificazioni qualsiasi riferimento alle gare al massimo ribasso”, ha spiegato il sindcalista, parlando anche di “un’apertura a discutere rispetto al famoso 40%” e di “un impegno che verificheremo nel decreto a una riduzione delle stazioni appaltanti”. Anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha giudicato “positivo” lo stralcio della norma sul massimo ribasso, che ha determinato “danni ai lavoratori e alle opere, favorendo l’ingresso della criminalità organizzata”. E a proposito della “tutela dei lavoratori in subappalto”, ha affermato che “ci deve essere una responsabilità in solido dell’appaltatore”.Il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, più pragmatico, ha dichiarato che “la speranza è arrivare a un testo che risponda alle aspettative del Governo, che deve far partire velocemente il PNRR, e del sindacato, che vuole far partire il piano garantendo, però, che il lavoro sia svolto in sicurezza”.La nuova bozza del PNRR, che unisce governance e semplificazioni, sale intanto a 65 articoli. I primi 17 articoli sono dedicati alla Governance del Piano di Ripresa e Resilienza (Recovery) e disciplinano temi che vanno dalla cabina di regia ai meccanismi di controllo e audit. Nel testo figurano norme per la velocizzazione delle autorizzazioni ambientali e dei cantieri. Le deroghe per gli appalti già previste ed in vigore sono state prorogate a giugno 2023 e non più fino al 2026.Il dl Recovery stanzia anche 866mila euro per realizzare la piattaforma tecnologica dedicata al Green Pass italiano, il passaporto vaccinale Covid, che viene affidata alla Sogei, la società del MEF che gestisce il sistema informativo fiscale e la tessera sanitaria. Sogei gestirà la piattaforma per conto del ministero della Salute, che manterrà la titolarità del trattamento dei dati sulla piattaforma stessa. LEGGI TUTTO

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    USA, Yellen: “Budget annuale è allo stesso livello del 2010. Serve spendere”

    (Teleborsa) – Nonostante i piani di stimolo all’economia, di carattere straordinario, approvati durante la pandemia, secondo il Segretario al Tesoro USA Janet Yellen il Congresso dovrebbe continuare a finanziare nuova spesa pubblica e non avere timore di incrementare il bilancio federale. “Il nostro budget annuale non è cresciuto (negli ultimi anni, ndr) e il finanziamento fornito per nuovi programmi è temporaneo. Non tenendo conto dell’inflazione, il nostro budget annuale è ancora allo stesso livello del 2010 e i capitoli critici – come la finanza domestica, la politica economica e la politica fiscale – hanno visto i loro budget tagliati fino al 20% dal 2016″, ha detto durante un intervento alla House of Representatives.”Domani la nostra amministrazione rilascerà il suo budget formale e vi sono diverse aree critiche in cui sono necessari finanziamenti”, ha aggiunto. Secondo le indiscrezioni dei mesia statunitensi, domani il presidente Joe Biden presenterà un piano di spesa di 6 trilioni di dollari da finanziare con aumenti delle tasse e una spesa in disavanzo per un importo di 1,3 trilioni di dollari all’anno.Nel suo intervento, il Segretario al Tesoro ha fatto vari esempi di settori e organismi critici da finanziare. “Ad esempio, il Financial Crimes and Enforcement Network (un organismo contro i reati finanziari) ha il compito di costruire un enorme database che raccoglie e protegge le informazioni sulla titolarità effettiva, ma il Congresso non ha ancora fornito alcun finanziamento per farlo”, ha detto davanti ai deputati del Subcommittee on Financial Services e del General Government Committee on Appropriations.Un altro caso citato è stato quello dell’Internal Revenue Service, abbreviato in IRS, l’agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi. “Anche l’IRS ha bisogno di risorse aggiuntive – ha detto Yellen – Nei prossimi dieci anni, il popolo americano potrebbe vedere circa 7 trilioni di dollari cadere dalle crepe del nostro sistema fiscale. Perché? Perché molti dei contribuenti più ricchi del paese non pagano l’intero importo delle tasse e l’IRS non dispone di personale sufficiente per garantire la conformità. Oggi, l’IRS ha meno revisori che in qualsiasi momento dalla seconda guerra mondiale”. LEGGI TUTTO