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    Italia quasi tutta gialla, si tratta sul coprifuoco

    (Teleborsa) – Una ripartenza sotto il segno della gradualità mentre calano i nuovi casi giornalieri e il numero di vittime (ieri rispettivamente 5.793 e 93, dato più basso da oltre 7 mesi) in scia alla campagna di vaccinazione che procede a ritmo sostenuto. Il Commissario Figliuolo, intanto, indica in giugno il mese della “spallata” con altre 20 milioni di dosi in arrivo, a settembre l’immunità di gregge. E’ un’Italia quasi completamente in giallo quella rappresentata nella mappa del Covid a partire da oggi, unica variazione cromatica la Valle d’Aosta che resta in arancione. Firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza una nuova ordinanza che porta in zona gialla le Regioni Sicilia e Sardegna. Da oggi via alla quarantena a per i cittadini dell’Unione Europea e della Gran Bretagna, ma anche per chi arriva dai territori dell’area Schengen e Israele, con i turisti stranieri pronti a riempire piazze e strade lungo tutto lo Stivale e gli italiani che dallo scorso weekend sono tornati in spiaggia nel giorno della riapertura di stabilimenti e piscine all’aperto. Attesa per l’appuntamento di oggi con la cabina di regia politica con il governo che farà il “tagliando” alle restrizioni in vigore: si va verso lo slittamento del coprifuoco, molto probabilmente alle 24, a partire dal 24 maggio, sarà anche individuata la data per la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (forse già dal 22 maggio) e quella per la ripartenza del wedding. LEGGI TUTTO

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    Draghi, regole Patto stabilità erano e sono inadeguate

    (Teleborsa) – Il Governo resta vicino al settore come il wedding con lo stanziamento di 200 milioni per anno in corso e prevede ulteriori indennizzi nel nuovo decreto sostegni la settimana prossima”. Lo ha detto il Premier Mario Draghi nel corso del Question Time alla Camera.”Voglio essere molto chiaro. E’ fuori discussione che le regole sul Patto di stabilità dovranno cambiare, ma questo dibattito non è ancora partito”, ha aggiunto. “La mia linea è che le attuali regole sono inadeguate, lo erano e lo sono di più per la uscita dalla pandemia. Dovremo concentrarsi su un forte slancio della crescita per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici”. Draghi ricorda che “il 3 marzo di quest’anno la Commissione europea ha adottato una Comunicazione che fornisce alcune indicazioni sugli orientamenti in materia di politica di bilancio a un anno dall’esplosione della crisi pandemica. Questa Comunicazione delinea l’approccio che la Commissione intende seguire circa la disattivazione della cosiddetta clausola generale di salvaguardia – che ha permesso agli Stati membri di utilizzare politiche di bilancio espansive per fronteggiare la crisi”. “La Commissione intende ancorare la disattivazione della clausola a quando l’economia dell’Unione europea tornerà ai livelli pre-crisi. Secondo le attuali previsioni, questo non dovrebbe accadere prima del 2023. Resta dunque il tema del dibattito sulla revisione delle regole di bilancio, che era stato avviato nel febbraio 2020 e poi sospeso per la pandemia. Voglio essere molto chiaro su questo: è fuori discussione che le regole dovranno cambiare. Tuttavia, questo dibattito, che impiegherà gran parte del 2022, non è ancora partito. La mia linea – e non è da oggi, ma da diverso tempo su questo tema – è che le attuali regole di bilancio erano inadeguate e sono ancora più inadeguate per un’economia in uscita da una pandemia”. “Nei prossimi anni dovremo concentrarci soprattutto su un forte rilancio della crescita economica, che è anche il modo migliore per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici. La revisione delle regole deve dunque assicurare margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica. Allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea”, conclude”La revisione delle regole deve dunque assicurare margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica!, ha detto il Presidente del Consiglio. “Allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea. L’Italia intende partecipare attivamente al dibattito europeo. Sul tema è in corso un processo di analisi e riflessione – all’interno del Dipartimento del Tesoro e della Presidenza del Consiglio – che tiene conto anche dei contributi provenienti dal mondo accademico e da altri soggetti istituzionali”, conclude. La pandemia ha avuto sugli operatori turistici effetti economici ingenti e siamo all’opera per farli ripartire quanto prima e con la massima sicurezza. La prima iniziativa è lo sforzo che il governo fa per il rapido completamento della campagna vaccinale. Tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato con almeno una dose tutti i fragili e gli over 60″, ha proseguito il Premier sottolineando che sui flussi turistici, “per quanto riguarda i Paesi del G7, in particolare Usa, Giappone e Canada saranno favoriti gli ingerssi senza quarantena in caso di certificazione vaccinale”. “La posizione espressa da Biden si chiarirà nei prossimi giorni ma parte da una semplice considerazione: c’è uno sbilanciamento tra i finanziamenti pubblici delle grandi case farmaceutiche e i paesi più poveri al mondo. L’indirizzo Usa va condiviso ma il rischio è che la sospensione dei brevetti sia un disincentivo alla ricerca”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Dl sostegni bis, Governo accelera

    (Teleborsa) – Dopo il Consiglio dei Ministri lampo di questa mattina, iniziata una riunione a Palazzo Chigi sul dl Sostegni bis, presieduta dal Premier Mario Draghi. All’incontro, secondo quanto si apprende, i ministri dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, del Lavoro Andrea Orlando, degli Affari regionali Mariastella Gelmini, delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, delle Pari opportunità Elena Bonetti e il ministro della Salute Roberto Speranza.Il Governo punta a portarlo sul tavolo del CdM giovedì, ma non è escluso, secondo quanto si apprende, che slitti al giorno dopo, venerdì. Sul provvedimento, che doveva già arrivare in Consiglio dei Ministri da un paio di settimane, c’è un confronto serrato in atto per sciogliere anche la non facile questione che riguarda il fondo perduto delle imprese e il ristoro dei costi fissi che queste sono costrette a sostenere nonostante le serrande abbassate.L’esecutivo sa quanto il decreto sia atteso e nella riunione ora in corso a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, il ministro dell’Economia Daniele Franco e i capidelegazione di maggioranza si stanno cercando di sciogliere gli ultimi nodi.Settimana intensa per l’esecutivo che dovrà decidere anche sul coprifuoco. Al momento l’ipotesi più probabile è farlo slittare di un’ora, dunque fino alle 23, per il mese di maggio con l’intenzione di eliminarlo a giugno. Ovviamente, sarà sempre la curva dei contagi a dettare le prossime mosse. LEGGI TUTTO

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    Draghi: “Mercato lavoro ingiusto, giovani e donne penalizzati”

    (Teleborsa) – “Da tempo l’UE ha fatto del suo modello sociale un punto di orgoglio. Il sogno europeo è di garantire che nessuno venga lasciato indietro. Ma, già prima della pandemia, le nostre società e i nostri mercati del lavoro erano frammentati. Disuguaglianze generazionali, disuguaglianze di genere e disuguaglianze regionali. Questa non è l’Italia come dovrebbe essere, né l’Europa come dovrebbe essere”. Così il Premier Mario Draghi intervenendo al Porto Social Summit nell’ambito di un panel dal titolo “Employment and jobs”.”Nell’UE, un giovane su sette non è occupato, né frequenta un corso di istruzione o di formazione. In Italia – continua Draghi – siamo vicini a uno su quattro. Il divario nel tasso di occupazione tra uomini e donne nell’UE si attesta a 11,3 punti percentuali. In Italia è quasi il doppio. Un terzo della popolazione italiana vive nelle Regioni del Sud, ma la sua quota di occupazione totale è solo di un quarto”. Ovviamente, “lo shock provocato dal Covid-19 ha reso i divari” in Italia e in Europa “ancora più profondi. Così come durante la Grande Recessione e la crisi del debito sovrano in Europa, sono i nostri giovani e le nostre donne a pagare il prezzo di questa tragedia. Queste fratture hanno profonde radici storiche e culturali. Ma svelano anche evidenti carenze istituzionali e giuridiche”.”Troppi Paesi dell’UE hanno un mercato del lavoro a doppio binario, che avvantaggia i garantiti – in genere i lavoratori più anziani e maschi – a spese dei non garantiti, come le donne e i giovani. Mentre i cosiddetti garantiti sono meglio retribuiti e godono di una maggiore sicurezza del lavoro, i non garantiti soffrono una vita lavorativa precaria. Questo sistema è profondamente ingiusto e costituisce un ostacolo alla nostra capacità di crescere e di innovare”.”L’Italia, grazie al Piano di ripresa e resilienza, sta cercando di porre rimedio a questa triste situazione. Verranno investiti 6 miliardi di euro per riformare le politiche attive del mercato del lavoro. Il Piano prevede un Programma per l’occupabilità e le competenze, destinato alla formazione e alla riqualificazione di coloro che devono cambiare lavoro o che sono alla ricerca di una prima occupazione, seguendo l’esempio del Programma europeo di garanzia per i giovani”, ha proseguito Draghi invitando ad assicurarci che il programma SURE di sostegno all’occupazione “rimanga al suo posto” e a non ridurre “troppo presto gli stimoli di bilancio”. Nel PNRR “4,6 miliardi di euro sono destinati ad accrescere il numero di asili nido e di scuole materne, alleviando il carico delle madri lavoratrici. Sono previste anche misure di lotta alla povertà infantile. L’Italia sostiene il progetto di proposta della Commissione Ue di Garanzia europea per l’infanzia, nonché i principi contenuti nell’agenda relativi all’assistenza di lungo termine e alle pari opportunità di genere. Oltre 14 miliardi di euro sono previsti per le infrastrutture di trasporto al Sud, per aumentare la produttività e l’accesso al mercato per imprese e lavoratori”.”Il Piano di Ripresa avrà una clausola di condizionalità che incoraggerà le imprese ad assumere più donne e più giovani. Dovremmo diventare tutti più inclusivi. I Governi, i datori di lavoro e i sindacati devono fare la loro parte. Ma le politiche nazionali da sole sonoinsufficienti. L’Italia accoglie con favore il Piano d’azione della Commissione sul Pilastro europeo dei diritti sociali. Il Piano e il Pilastro mettono le esigenze del Mercato unico insieme a quelle di una strategia di crescita più sostenibile ed equa. Ma dobbiamo fare un passo avanti” perché “come ha detto Costa le società inclusive sono più resilienti, le società meno inclusive sono fragili. Dobbiamo inserire i pilastri, target e obiettivi nel semestre europeo, in modo che ci sia un continuo monitoraggio”. LEGGI TUTTO

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    Covid, Italia: continuano a calare i ricoveri. Regioni spingono per riaperture

    (Teleborsa) – Sono 10.585 i nuovi casi di Coronavirus nel nostro Paese nelle ultime 24 ore a fronte di 327.169 tamponi effettuati, tra molecolari e antigenici (ieri 315.506) con il tasso di positività che passa al 3,2% dal 2,9%. Ancora alto, anche se in discesa, il numero dei decessi: 267. Continua a calare la pressione sulle strutture ospedaliere: i pazienti ricoverati terapia intensiva sono 2.368, in calo di 55 unità rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite (gli ingressi giornalieri sono stati 142 dai 136 di ieri). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 17.520 persone, in calo di 656 unità rispetto a ieri.In totale i casi dall’inizio dell’epidemia sono 4.070.400, i morti 122.005. Gli attualmente positivi sono invece 407.129 (-6.760 rispetto a ieri). I guariti e dimessi 3.541.266 (+17.072). In isolamento domiciliare ci sono 387.421 persone (-5.896). A livello territoriale, le Regioni con il maggior numero di contagi sono la Lombardia (1.557), la Campania (1.447), la Puglia (1.171) e il Piemonte (947).Intanto continua il pressing delle Regioni per accelerare le aperture e ritardare il coprifuoco. “Le Regioni hanno proposto di ampliare alle 23 il coprifuoco così da permettere di lavorare la sera. Dobbiamo guardare anche a quelle attività che sono ancora chiuse per andare verso un processo di riaperture in sicurezza. Penso a palestre, settore wedding…”, ha detto oggi il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. “Mi auguro che il coprifuoco possa avere gradualità, per arrivare a toglierlo. Ma se ci fosse la necessità ancora di qualche settimana nessuno si straccerà le vesti. È fondamentale riaprire qualche attività con la massima sicurezza”, ha aggiunto parlando con a Radio24.”Siamo tutti d’accordo che il coprifuoco debba essere superato e stiamo lavorando per superarlo il prima possibile”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio da Londra, dove si trova per il G7. È stata invece più cauto Nicola Zingaretti del PD che, intervenendo ad Agorà su Rai 3, ha dichiarato che “il tasso di contagio sta scendendo e i morti calano anche perché c’è il coprifuoco, anche perché abbiamo capito che bisogna legare la rimozione di alcune misure al calo dei contagi”. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE propone scudo anti-sovvenzioni estere nel mercato unico

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato una nuova proposta legislativa per affrontare i potenziali effetti distorsivi dei sussidi di Paesi extra-UE all’interno del mercato unico. Le nuove regole (che il Parlamento europeo e gli Stati membri dovranno discutere e adottare) puntano a colmare il divario normativo in base al quale le sovvenzioni concesse dai governi non-UE attualmente rimangono in gran parte incontrollate, mentre le sovvenzioni concesse dagli Stati membri sono soggette a un attento esame.Con il nuovo regolamento, la Commissione avrebbe il potere di indagare i contributi finanziari concessi dalle autorità pubbliche di un paese non-UE a vantaggio delle società che svolgono un’attività economica nell’UE e di rimediare ai loro effetti distorsivi. Le aziende che ricevono oltre 50 milioni di euro di sovvenzioni estere e cercano di rilevare attività in nell’Unione europea per oltre 500 milioni di euro o partecipare a contratti d’appalto da almeno 250 milioni di euro dovranno notificare l’operazione a Bruxelles e ottenere la sua approvazione.”L’Europa è una superpotenza commerciale e di investimento. Nel 2019 lo stock di investimenti diretti esteri valeva più di 7 trilioni di euro. L’apertura del mercato unico è la nostra più grande risorsa. Ma l’apertura richiede correttezza – ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione UE con delega alla concorrenza – Da più di 60 anni disponiamo di un sistema di controllo degli aiuti di Stato per prevenire distorsioni tra gli Stati membri. E oggi stiamo adottando una proposta per contrastare anche i sussidi distorsivi concessi dai paesi extra UE”.Con la nuova legislazione, l’acquirente o l’offerente dovrà notificare ex ante qualsiasi contributo finanziario ricevuto da un governo non UE in relazione a concentrazioni o appalti pubblici che soddisfano le soglie annunciate oggi. In attesa del riesame della Commissione, la concentrazione in questione non può essere completata e l’appalto non può essere aggiudicato all’offerente indagato. Se una società non ottempera all’obbligo di notificare gli atti in questione, la Commissione può imporre sanzioni pecuniarie e riesaminare l’operazione.”Oggi stiamo colmando una lacuna nel nostro regolamento per assicurarci che tutte le aziende competano su un piano di parità e che nessuno possa minare la parità di condizioni e la competitività dell’Europa con sovvenzioni straniere distorsive – ha commentato il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton – Ciò rafforzerà la resilienza dell’Europa”.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Calo natalità, Bonetti: risposte economiche, ma non solo

    (Teleborsa) – “Sul calo della natalità non servono solo risposte di natura economica, anche se importanti. Le riforme devono cogliere tanti aspetti: il Family act oltre all’assegno per esempio comprende anche incentivi al lavoro femminile, forme di lavoro in cui la scelta della maternità non sia di ostacolo alla carriera di una donna, gli asili nido, la parte che riguarda i giovani. Questi atti, insieme, possono far svoltare il Paese”. Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti a Radio 24In audizione sulle linee programmatiche davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali, Lavoro e Affari sociali, la Ministra ha anche chiarito che “sono tre gli assi fondamentali su cui la mia azione si sta svolgendo: l’emergenza del calo demografico, l’esclusione delle donne dal mondo del lavoro, il tema dei giovani”Quanto al congedo di paternità “siamo arrivati a 10 giorni, ma non possono bastare. Bisogna arrivare a una visione più paritaria, nell’ottica della flessibilità e della parità tra uomo e donna. I congedi devono essere riformulati inoltre non solo per i lavoratori dipendenti ma anche per gli autonomi”. LEGGI TUTTO

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    Whirpool Napoli, azienda conferma chiusura. Furia Sindacati

    (Teleborsa) – Whirlpool conferma l’intenzione di mantenere chiuso lo stabilimento di Napoli e procedere con le procedure al 30 giugno. L’azienda, secondo quanto si apprende, è comunque disponibile a supportare una soluzione imprenditoriale condivisa da MiSE ed Organizzazioni Sindacali e conferma il suo impegno su tutti i siti italiani.Sul dossier Whirlpool è necessario un intervento del Premier Mario Draghi. Questo l’appello di Fim, Fiom e Uilm che, al termine del tavolo al MiSE, annunciano la riunione del coordinamento nazionale, il 4 maggio, per decidere le iniziative di lotta a sostegno della vertenza.”Whirlpool – spiegano i sindacati – ha presentato i risultati del primo trimestre in Europa, riferendo una crescita a doppia cifra dei ricavi, il rafforzamento della posizione nei Paesi chiave e un significativo miglioramento della marginalità anno su anno per il terzo trimestre consecutivo. A fronte di questa dichiarazione è sempre più incomprensibile la scelta dell’azienda di lasciare il sito di Napoli”. E’ necessario, secondo Fim, Fiom e Uilm “comprendere le prospettive industriali del gruppo in Italia vista la scadenza del piano al 31 dicembre prossimo. Per questa ragione abbiamo richiesto l’immediata convocazione del tavolo in cui venga illustrata la strategia industriale del gruppo per il nostro Paese”. E ancora: “Al Governo, che al tavolo ha dichiarato l’impossibilità di far cambiare idea all’azienda sulla chiusura del sito di Napoli, chiediamo l’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi, che deve richiamare la proprietà americana alle sue responsabilità, impedendo alla multinazionale di smantellare gli stabilimenti italiani”. LEGGI TUTTO