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    Lagarde: messaggio sostegno a euro ha prodotto impatto sperato

    (Teleborsa) – E ancora “troppo presto” per sbilanciarsi ad affermare che il peggio sia alle spalle ma in Europa “probabilmente il picco della terza ondata di Covid è passato”, anche se “restano rischi al ribasso”. “Ma la grande differenza rispetto a giugno, è che ci sta chiaramente la luce alla fine del tunnel, con le vaccinazioni che ora stanno accelerando”. Lo ha affermato la Presidente della Bce, Christine Lagarde durante una conversazione online con l’Aspen Institute mostrandosi molto prudente: “ricordo lo scorso giugno, quando si diceva è finita anche se con una certa cautela, e poi i contagi sono tornati”. “Non ho ripetuto le parole di Mario (Draghi sul whatever it takes – ndr) ma lo scorso marzo ho detto che il nostro sostegno all’euro non ha limiti”, ha ribadito la numero uno della BCE. “Così, penso, che sia stato un messaggio che è passato molto bene – ha rivendicato – e che ha prodotto l’impatto che doveva produrre”.Quanto all’euro digitale “non è troppo lontano nel futuro, stiamo valutando attentamente e esplorando tutte le opzioni, abbiamo consultato gli europei, decideremo in estate se andare avanti e sperimentare per tre anni prima di dare luce verde”, ha detto Lagarde per la quale una valuta digitale “è quello a cui aspira la gente”. E comunque “non eliminerà il contante”, ha aggiunto. Quello per procedere verso l’euro digitale “è un processo altamente tecnico e complicato. I cinesi hanno iniziato a sperimentare nel 2015 e non sono ancora pronti a lanciare” la loro valuta digitale, ha concluso precisando che il processo di preparativi “va fatto molto bene”. LEGGI TUTTO

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    Sfiducia a Speranza, Senato boccia mozione Fdi

    (Teleborsa) – Come da copione, al Senato non passa la mozione presentata da Fratelli d’Italia nei confronti del Ministro della Salute Speranza, con Lega e Forza Italia che come già successo con il coprifuoco “isolano” Fratelli d’Italia. I voti contrari sono stati 221, mentre i sì soltanto 29.Politicamente in imbarazzo la Lega che ha spesso criticato pesantemente l’operato del titolare della Salute ma stavolta per non minare gli equilibri della maggioranza, deve sfilarsi. “Noi diamo fiducia a Draghi perché siamo leali a lui e alla maggioranza che lo sostiene. Sulla sua persona, ministro, visto che c’è la nostra disponibilità ad ascoltare, ci dimostri che vuole ascoltare anche noi e nel tempo cominci a capire che bisogna cambiare”. Così il Capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo annunciando in Aula di fatto il voto contrario della Lega alle mozioni contro Speranza.”Ministro – ha proseguito – l’abbiamo sentito molto determinato e deciso, il che significa che non sarà lei il primo a voler sostenere la richiesta che faremo oggi di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia e rivolgo un appello a tutti i partiti ad andare in quella direzione. Lo diciamo anche ai colleghi di Fratelli d’Italia, che magari sarebbe molto meglio lavorare su una commissione d’inchiesta piuttosto che su mozioni che intendono mettere in difficoltà la Lega e Forza Italia. Ve lo diciamo perché almeno resti agli atti”.”Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali”. Queste le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza, al Senato. “È con amarezza che vedo prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte: è sbagliato, perché produce danni enormi, non a me o al governo, ma al Paese che deve restare unito in un passaggio delicato”. LEGGI TUTTO

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    PA, Brunetta: obiettivo riportarla a 4 milioni occupati

    (Teleborsa) – “Il programma del Recovery è di sei anni e vincola anche il prossimo Governo. È un contratto”. Lo ha detto il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel corso della quale non esclude un Governo Draghi anche dopo il 2023. Per Brunetta “la pandemia ha messo a nudo i mali del Paese: le corporazioni, i dualismi, gli egoismi, le miopie, la frattura fra garantiti e non. Ha approfondito i punti di rottura, fin quasi al baratro”. Secondo il Ministro, “ora siamo nel momento Draghi, che sta diventando leader d’Europa un po’ perché è lui, un po’ perché Angela Merkel sta lasciando e in Francia Emmanuel Macron è preso da questioni interne». “Il punto è che la credibilità di Draghi è un asset – sottolinea – e il valore è che l’Italia di Draghi può fare deficit e debito senza pagarne le conseguenze nel giudizio dei mercati. Chiunque lo voglia far cadere deve sapere che non potrà fare né deficit né debito, perché non ne ha la credibilità”.Il PNRR “è un Piano straordinario”, che prevede “una spesa complessiva di quasi 250 miliardi. Domani sarà approvato definitivamente dal Consiglio Ministri”. “Ci saranno centinaia di migliaia di ingressi ogni anno per rinnovare lo stock ordinario dei dipendenti pubblici” e “vorrei riportare, nell’arco dei prossimi anni, ai 4 milioni di occupati”, così da “ripristinare funzioni specifiche e qualità necessarie”, ha detto Brunetta, intervenendo al Festival del lavoro 2021, rimarcando la volontà di “superare il blocco del turnover per ringiovanire, valorizzare riqualificare la Pa”. Attualmente i dipendenti pubblici sono circa 3,2 milioni. LEGGI TUTTO

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    Senato, mozione sfiducia a Speranza. Il Ministro: no scontro, virus nemico comune

    (Teleborsa) – Giornata politicamente “monopolizzata” dalla mozione di sfiducia nei confronti del Ministro della Salute, Roberto Speranza presentata da Fratelli d’Italia. L’esito, però è già scritto, visto che Forza Italia e Lega hanno annunciato che voteranno no. “Abbiamo presentato mozione sfiducia ben sapendo l’esito che ne sarebbe derivato”, ciò detto “rispetto gli amici di Lega e Forza Italia”, ma “li controllerò uno per uno, quelli che avranno il coraggio di darle la fiducia e non potranno più dire nulla”, aveva detto Ignazio La Russa, senatore Fi in Aula a Palazzo Madama. Tra chi rinnoverà la fiducia al ministro della Salute Roberto Speranza “persino chi l’ha pesantemente accusato, come i partiti del centrodestra nel corso della sua attività di ministro della Salute nel precedente governo oggi voteranno per lei”. Ciò detto, prosegue il senatore di FdI, “nella nostra mozione l’accusa principale che le facciamo è di aver tenuto bordone a bugie, inadeguatezze, incapacità manifestate dal governo, non è solo lei, ma lei ricopre quel ruolo”. “Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali”. Queste le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza, al Senato. “È con amarezza che vedo prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte: è sbagliato, perché produce danni enormi, non a me o al governo, ma al Paese che deve restare unito in un passaggio delicato”.Politicamente in imbarazzo la Lega che ha spesso criticato pesantemente l’operato del titolare della Salute. Stavolta però per non minare gli equilibri della maggioranza, deve sfilarsi. “Noi diamo fiducia a Draghi perché siamo leali a lui e alla maggioranza che lo sostiene. Sulla sua persona, ministro, visto che c’è la nostra disponibilità ad ascoltare, ci dimostri che vuole ascoltare anche noi e nel tempo cominci a capire che bisogna cambiare”. Così il Capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo annunciando in Aula di fatto il voto contrario della Lega alle mozioni contro Speranza. “Ministro – ha proseguito – l’abbiamo sentito molto determinato e deciso, il che significa che non sarà lei il primo a voler sostenere la richiesta che faremo oggi di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia e rivolgo un appello a tutti i partiti ad andare in quella direzione. Lo diciamo anche ai colleghi di Fratelli d’Italia, che magari sarebbe molto meglio lavorare su una commissione d’inchiesta piuttosto che su mozioni che intendono mettere in difficoltà la Lega e Forza Italia. Ve lo diciamo perché almeno resti agli atti”. Per Italia Viva la mozione contro Speranza “è sbagliata politicamente e umanamente discutibile, perché mina l’unità della classe dirigente del Paese e la credibilità delle istituzioni, del ministero, dell’Aifa e del Cts, quando la crisi pandemica non è ancora finita”. Così Davide Faraone, capogruppo IV. “Votiamo no – ha concluso – e chiederemo una commissione che indaghi su tutto quello che è accaduto nella gestione della pandemia, senza sostituirsi alla magistratura”. Scontato, ovviamente, l’appoggio del PD, nei confronti del Ministro. LEGGI TUTTO

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    Recovery, Le Maire: ora priorità investire massicciamente

    (Teleborsa) – “Oggi la priorità è investire massicciamente, non consolidare le finanze pubbliche. Abbiamo imparato le lezioni del passato. Torneremo a finanze pubbliche solide non appena la crisi Covid sarà alle nostre spalle”: lo ha detto il Ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, nella conferenza stampa assieme al ministro tedesco Olaf Scholz per presentare i piani di Recovery dei loro Paesi”Voglio essere chiaro: non stiamo introducendo riforme perché ce lo chiede la Commissione Ue, ma perché è nell’interesse della Francia e dei cittadini”, ha aggiunto il Ministro francese che ha indicato tra le riforme necessarie “quella delle pensioni””Domani con Spagna e Italia presenteremo insieme i nostri piani di rilancio alla Commissione”, che “dovrà analizzarli il prima possibile in modo che vengano approvati dal Consiglio al più tardi a luglio. Questo consentirà al denaro di arrivare prima della fine dell’estate”, ha concluso Le Maire, nella conferenza stampa assieme al ministro Scholz. Infine, l’invito ai Paesi che ancora non hanno approvato la decisione sulle risorse proprie a dare seguito alle decisioni europee al più presto. LEGGI TUTTO

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    Coprifuoco e scuola, delusione delle Regioni. Draghi tira dritto

    (Teleborsa) – Sale l’asticella della tensione nel Governo, alle prese con l’ira dei Governatori. Le Regioni avevano chiesto di posticipare il coprifuoco alle 23 e una deroga ai servizi di ristorazione, affinché fossero permessi sia al chiuso che all’esterno per le ore di pranzo e cena.Niente da fare, nessuna limatura dell’ultima ora al decreto legge Covid con le nuove aperture, firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il provvedimento, che prevede riaperture graduali dal 26 aprile, sarà in vigore da oggi, venerdì 23 aprile.Ma è sul nodo scuola che si è consumato lo strappo, annunciato dallo stesso presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga: “l’aver cambiato in CdM un accordo siglato da noi con i Comuni e le Province sulla presenza di studenti a scuola è un precedente molto grave” che ha “incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni”. Alla sua approvazione, la percentuale sulla presenza in classe dei ragazzi delle superiori in zona gialla e arancione è salita al 70%, rispetto al 60% inizialmente concordato con i governatori: un elemento che ha portato i governatori ad esprimere “amarezza” in una lettera indirizzata al premier, Mario Draghi, con la richiesta di “un incontro urgente prima della pubblicazione del provvedimento”.Lo spiraglio, però, c’è: l’idea condivisa dall’esecutivo è che sul provvedimento ogni due settimane verrà fatto un check a tutte le misure previste dal decreto. Il primo sarà a metà maggio.La conferma arriva dal ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini, che tenta una mediazione: “Il coprifuoco non durerà fino al 31 luglio. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, modificando periodicamente nel dl sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco”. E sulla scuola, la ministra in quota Forza Italia chiarisce: “nel decreto ci sarà scritto il 70% ma non metteremo a rischio nessuno. Se non sarà possibile assicurare queste quote regioni ed enti locali potranno derogare. Stiamo lavorando per trovare la quadra”.Intanto, il leader del Carroccio Salvini continua a puntare i piedi sul coprifuoco alle 22, che – dice come esempio – “mette a rischio la stagione estiva dell’Arena di Verona, anche con il limite di mille spettatori”. Ma “come lo scorso anno, l’Arena potrà avere la deroga su iniziativa della Regione Veneto”, assicura il ministro della Cultura, Dario Franceschini. LEGGI TUTTO

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    Def e scostamento di Bilancio, arrivano i via libera di Camera e Senato

    (Teleborsa) – È arrivato l’ok di Camera e Senato allo scostamento di bilancio chiesto dal governo al Parlamento. A Montecitorio sono stati conteggiati 492 sì, 1 voto contrario e 1 astenuto mentre i voti favorevoli a Palazzo Madama sono stati 242, con 3 no e nessuna astensione. L’ulteriore indebitamento ammonta a 40 miliardi di euro per l’anno 2021 e circa 6 miliardi di euro medi annui per il periodo 2022-2033.I 40 miliardi di euro verranno destinati al prossimo dl Sostegni. Nelle intenzioni del Governo Draghi dovrebbe essere l’ultimo decreto economico della fase emergenziale a meno che non si riesca a superare la crisi sanitaria nei prossimi mesi.Camera dei Deputati e Senato hanno dato il via libera anche alla risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza (Def): 438 voti favorevoli e 50 contrari a Montecitorio; 213 sì, 30 no e due astensioni a Palazzo Madama. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Orlando: impressionante espulsione da mercato giovani e donne

    (Teleborsa) – “Sono impressionanti i numeri di espulsione dal mercato del lavoro di donne e giovani in questi mesi di crisi”. Lo ha detto il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, nel seguito dell’audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, anche in relazione ai contenuti della Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.L’attività dei navigator nei centri per l’impiego “costituirà un titolo preferenziale nei concorsi pubblici delle Regioni e di enti e agenzie regionali”, ha aggiunto. “Le imprese chiedono una revisione del decreto Dignità per alleggerire i limiti posti alla contrattazione a termine e garantire condizioni di maggiore flessibilità che possano essere di stimolo alla ripartenza. Non interverremo su questo punto nel prossimo decreto Sostegni bis che è dedicato ai ristori selettivi dei settori ancora in sofferenza”, ha precisato Orlando. LEGGI TUTTO