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    Recovery Fund, Castelli in pressing: risorse servono subito

    (Teleborsa) – “Il Recovery Fund serve per stimolare la crescita e la proposta della Commissione Europea, che va in questa direzione, è una buona proposta. Il lavoro che sta portando avanti il Governo, per superare le divergenze che ci sono tra i Paesi europei, è estremamente importante”. Lo ha scritto in un post su Facebook il Viceministro all’Economia, Laura Castelli.”Le risorse – prosegue – come l’Italia ha rappresentato sin dall’inizio, servono subito per sostenere la ripartenza dell’economia dell’intero continente, non solo dell’Italia, e il rilancio degli investimenti in infrastrutture. Solo con un reale meccanismo di solidarietà tra i Paesi membri possiamo uscire, tutti assieme, dalla crisi. In questi mesi, nonostante l’emergenza Covid, abbiamo avviato un piano di riforme, che va ulteriormente implementato e ricondotto all’interno di un disegno unico e complessivo. Molti dei provvedimenti, e delle semplificazioni introdotte per contrastare la pandemia, dovranno diventare strutturali. E mentre abbiamo messo in campo strumenti per semplificare la vita di cittadini e imprese, favorendo anche lo sblocco di centinaia di miliardi di investimenti, adesso dobbiamo lavorare ad un piano che aiuti le aziende a rialzarsi nella direzione della sostenibilità, anche ambientale, del sociale e delle connessioni”. LEGGI TUTTO

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    Gualtieri disegna la ripresa: riforma fiscale, semplificazione e rilancio Sud

    (Teleborsa) – La riforma fiscale nella quale “non ci sarà la reintroduzione dell’Imu sulla prima casa”, sarà un “lavoro il più possibile ampio e organico, con l’obiettivo di ridurre le tasse su imprese e lavoratori e anche semplificare il sistema, che è molto complesso”. Lo ha detto il Ministro dell’economia Roberto Gualtieri, sottolineando che “abbiamo ripreso il lavoro sulla riforma fiscale, che era in corso prima dell’emergenza Covid. Vogliamo ridurre la pressione fiscale sul lavoro e farlo con il contrasto all’evasione fiscale, usando strumenti nuovi”.”Vogliamo semplificare – ha spiegato il Ministro al congresso nazionale di Ali, la Lega delle autonomie locali – e l’obiettivo sarà di proseguire la riduzione dell’Irpef nel pieno rispetto del principio costituzionale di progressività delle imposte. C’è un altro tassello che riguarda l’assegno unico: si tratta di rafforzare il sostegno alla genitorialità, alle famiglie, ai figli. Saranno i primi due corposi elementi elementi della riforma, con una razionalizzazione delle deduzioni fiscali e con la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”.”Il Governo riapre il cantiere della riforma fiscale – ha aggiunto Gualtieri – e sarà un’altra delle riforme che affiancheremo al rilancio degli investimenti. Il primo tassello lo abbiamo già varato, perchè in questo mese circa 16 milioni di italiani riceveranno un aumento di stipendio. Abbiamo avviato il primo modulo della riforma, un modulo che a regime vale sette miliardi”.L’Italia “è un Paese che cresce troppo poco e in maniera disomogenea”, ha poi sottolineato Gualtieri osservando che “se non riparte adeguatamente il Mezzogiorno l’Italia non raggiungerà mai i livelli di crescita della media dei paesi europei”. “E’ sul Mezzogiorno e sulle aree interne – ha aggiunto – che noi dobbiamo ricucire”. LEGGI TUTTO

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    Recovery fund, al via il vertice UE

    (Teleborsa) – Al via il vertice UE che il 27 e 18 luglio vedrà riuniti i leader dei 27 in un Consiglio Europeo straordinario tutto dedicato al Recovery fund, la risposta europea alla crisi economica e sociale legata alla pandemia Covid-19.La strada al momento è tutta in salita: permangono infatti le divisioni di fondo tra i Paesi, a partire dal Gruppo dei cosiddetti Frugali, capeggiati dall’Olanda di Mark Rutte che vede “poco meno del 50% di possibilità di raggiungere un accordo” sul Recovery Fund “entro domenica”.Dal lato opposto c’è l’Italia, rappresentata dal premier Giuseppe Conte, che al suo arrivo ha ribadito la posizione del governo. “La linea rossa italiana è che la risposta sia adeguata ed effettiva, cioè concretamente perseguibile”, ha dichiarato, sottolineando di aver “piena consapevolezza delle divergenze esistenti ma anche forte determinazione che dobbiamo superarle e non nell’interesse sol della comunità italiana e dei cittadini italiani che hanno sofferto e stanno soffrendo molto, ma nell’interesse di tutti i cittadini europei”.”Vorrei chiarire che non è solo una questione finanziaria: stiamo elaborando una risposta economica e sociale per tutti i cittadini europei nell’interesse comune europeo, per i valori che condividiamo e per rendere l’Europa più resiliente e competitiva nello spazio globale”, ha poi aggiunto.Più attendista la posizione della cancelliera tedesca Angela Merkel che ha sottolineato le differenze “ancora molto, molto grandi e non possiamo prevedere se riusciremo a raggiungere un risultato”.Merkel ha dichiarato di aspettarsi “trattative molto, molto difficili”, precisando che “la Germania lavorerà insieme alla Francia per aiutare il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Dobbiamo solo lavorare sodo”, ha avvertito, richiamando tutti a “guardare in faccia la realtà” della crisi per cui “tutti devono davvero essere disposti a scendere a compromessi in modo da poter ottenere qualcosa di buono per l’Europa”.Ottimismo è invece stato espresso dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen per cui “una soluzione è possibile. Molto è in gioco, ed una soluzione è quella che si aspettano i nostri cittadini da noi”, ha aggiunto evidenziando le potenzialità del piano Next Generation Eu.”Negli anni passati ci hanno detto che quello che andava bene ai ricchi sarebbe andato bene anche ai poveri. Lo sappiamo tutti che non è andata così. Da troppi decenni chi nasce povero, resta povero. Da troppi decenni la mobilità sociale, così importante per la mia generazione, non funziona più. È per questo che il Parlamento chiede un progetto più ambizioso. Noi rappresentiamo tutti i cittadini europei e la grande maggioranza è composta da quelli che non ce la fanno”, ha invece ammonito il presidente del Parlamento Ue David Sassoli. LEGGI TUTTO

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    Conte: “Forte intesa con Macron, risposta sia ambiziosa”

    (Teleborsa) – Con Emmanuel Macron “c’è forte intesa per raggiungere con rapidità un accordo sulla risposta comune alla crisi del Covid19. Una risposta ambiziosa, responsabile e solidale per ricostruire le nostre economie e rafforzare il progetto europeo”.Così ha scritto il premier Giuseppe Conte sulla sua pagina Facebook al termine dell’incontro a Bruxelles, definito “proficuo”, con il presidente francese in vista del Consiglio europeo al via da oggi fino a domani.Il premier italiano ha ribadito la vicinanza tra i due Paesi durante l’iter per il Recovery fund. “Con Macron sin dall’inizio di questo percorso, a partire dalla lettera dei nove, ci siamo trovati fianco a fianco”, ha dichiarato, spiegando che si è trattato di un incontro “per scambiarci i punti di vista, esaminare lo stato dell’arte e anche per affinare le previsioni e le strategie”.”Non è partita contabile, la posta in gioco è l’Europa, non solo una pronta ripresa ma la leadership e la competitività dell’Unione europea nel mondo globale. Abbiamo la chiarezza e condividiamo la necessità che tutto sia finalizzato al più presto. È complicato perché siamo in 27″, ha poi aggiunto ai giornalisti.In riferimento alla richiesta dell’Olanda di approvare all’unanimità, Conte ha risposto che si tratta di “una richiesta non in linea con le regole europee”. LEGGI TUTTO

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    Recovery fund, Conte sente Orban, Kurz, Babis e Marin

    (Teleborsa) –
    Continuano gli incontri del premier Giuseppe Conte con gli altri leader europei in vista del Consiglio Europeo straordinario del 17-18 luglio.Il presidente del Consiglio ha infatti sentito il primo ministro ungherese, Viktor Orban, il Cancelliere federale austriaco, Sebastian Kurz, e con il Primo Ministro ceco, Andrej Babis. Lo rende noto Palazzo Chigi. Il premier ha sentito anche, nel pomeriggio, la premier finlandese Sanna Marin.”Adesso è la volta di Bruxelles: sono in partenza e tra qualche ora incontrerò il Presidente Macron per preparare il Consiglio europeo di domattina. È una partita fondamentale per il futuro dell’Europa e dei nostri cittadini. Dobbiamo approvare al più presto il Recovery Fund e il Quadro Finanziario Pluriennale”, ha scritto Conte sulla sua pagina Facebook.
    “Confrontiamoci duramente, lavoriamo meticolosamente sui dettagli, ma non perdiamo di vista la prospettiva e la visione politica” che guida la nostra azione. È il tempo della responsabilità”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Recovery Fund, Gentiloni: sia operativo il prima possibile

    (Teleborsa) – “Il mio scopo è avere” la Recovery and Resilience Facility (che rappresenta la parte principale dei sussidi previsti dal Recovery Fund) “operativa il prima possibile, auspicabilmente entro l’inizio del prossimo anno”.Lo ha detto il Commissario UE, Paolo Gentiloni, intervenendo nel corso della plenaria del Comitato economico e sociale europeo (CESE).”La nostra proposta precisa che almeno il 60 per cento delle sovvenzioni debba essere legalmente impegnato entro la fine del 2022″ e le restanti risorse “entro la fine del 2024”.Continua, intanto, il pressing del Presidente del Consiglio Conte che parlando del Recovery fund, in vista del Consiglio UE del 17 e 18 luglio: “Riteniamo cruciale che la decisione del Consiglio UE sia assunta entro luglio e non sia svilita da un compromesso al ribasso”, sarebbe “inaccettabile” non solo dal punto di vista economico ma “anche morale”. LEGGI TUTTO

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    Whirlpool, Sindacati sul piede di guerra: Inaccettabile comportamento azienda

    (Teleborsa) – “Domani, venerdì 17 luglio, sarà sciopero in tutti gli stabilimenti Whirlpool e saremo a Napoli sotto la prefettura (Piazza del Plebiscito) per ribadire al Governo che per noi esiste solo il piano A perchè scaricare lo stabilimento partenopeo vuol dire indebolire tutto il gruppo”. Lo dichiara Barbara Tibaldi, Segretario nazionale della Fiom-Cgil.”Mentre l’azienda piange miseria e scarica sui lavoratori i costi – dice – si permette di lanciare un costosissimo piano per dare parecchi soldi agli impiegati e ai dirigenti affinchè si dimettano. Si parla di oltre 130mila euro per gli impiegati e molto di più per i dirigenti. L’ennesimo schiaffo ai lavoratori di Napoli sotto il ricatto dei licenziamenti. Con questa operazione aggirano sfacciatamente il blocco dei licenziamenti. Quelle dimissioni oltretutto indebolirebbero ulteriormente il gruppo perchè depotenziano la ricerca e sviluppo che per tutte le aziende rappresenta il volano che garantisce il futuro. Per la Fiom questo è un comportamento dell’azienda è inaccettabile ed elusivo di un preciso provvedimento del Governo, al quale come sempre chiediamo di intervenire”.(Foto: © ?????? ???????/123RF) LEGGI TUTTO

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    Catalfo: riforma ammortizzatori sociali al più presto

    (Teleborsa) – Riformare il sistema degli ammortizzatori sociali “nel più breve tempo possibile”. È l’obiettivo posto dalla Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, nel corso del question time alla Camera oggi.”E’ necessario creare un sistema di sostegno al reddito in costanza di rapporto che sia universale”, cioè “in grado di inserire in un meccanismo assicurativo tutte le imprese e i lavoratori, ma che permetta di valorizzare differenze e specificità di aziende e settori produttivi”.La pandemia – ha sottolineato Catalfo – “ha evidenziato chiaramente i limiti e le fragilità dell’attuale sistema degli ammortizzatori. La mia intenzione è di giungere in tempi rapidi a un sistema di ammortizzatori equo e strutturale che non escluda nessuno”. La Ministra del Lavoro ha poi ricordato che la commissione di esperti nominata dal ministero da decreto dovrà concludere i suoi lavori entro il 31 ottobre, mentre già la prossima settimana è previsto l’incontro con sindacati (23 luglio) mentre per le imprese la data prevista è quella del 27 luglio.La Ministra Catalfo ha poi messo in evidenza come “alla data del 7 luglio sono 3.120.499 i lavoratori per i quali è stato chiesto il pagamento di almeno un’integrazione salariale mensile” e di questi “3.031.495 sono stati già pagati”, il 97,1 dei lavoratori aventi diritto. 89mila quelli che sono in attesa del pagamento.Rispetto al totale dei 3,1 milioni per i quali è stata presentata domanda di pagamento delle prestazioni al 7 luglio scorso l’istituto “deve ancora erogare 370.976 integrazioni salariali mensili”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO