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    Covid, FS Italiane presenta treno sanitario e hub vaccinale a Roma Termini

    (Teleborsa) – Il treno sanitario equipaggiato per la cura e il trasporto dei pazienti durante emergenze o calamità e il polo delle vaccinazioni per contrastare la diffusione del Covid-19 nell’hub ferroviario di Roma Termini. Questi i due importanti progetti con cui il Gruppo FS Italiane, in collaborazione con Dipartimento della Protezione Civile, Regione Lazio, Croce Rossa Italiana e Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia (AREU), vuole contribuire alla ripartenza del Paese.Le novità sono state illustrate oggi a Roma Termini dall’amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane, Gianfranco Battisti, alla presenza del ministro della Salute Roberto Speranza, del capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e del presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca. Assente giustificato il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, in quarantena volontaria dopo il contatto con un positivo.TRENO SANITARIO – Realizzato da Trenitalia (Gruppo FS Italiane) nelle Officine Manutenzione Ciclica di Voghera in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile e dell’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia (AREU), il treno sanitario è un convoglio che consente di trasferire e curare i pazienti con personale sanitario dedicato su carrozze equipaggiate con specifiche attrezzature mediche e sarà impiegato a servizio del Paese per emergenze e calamità. Il treno può avere la funzione di trasporto pazienti verso altre zone d’Italia o all’estero per alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere, oltre a rappresentare un’integrazione al servizio sanitario territoriale per la gestione delle emergenze, in caso di utilizzo come Posto Medico Avanzato. L’utilizzo del treno è definito da una convenzione sottoscritta da Trenitalia, Dipartimento della Protezione Civile e AREU.Nel dettaglio il treno è costituito da due locomotori posizionati alla testa e alla coda del convoglio e otto carrozze: tre carrozze sanitarie con posti letto di terapia intensiva per pazienti ventilati in modo invasivo; due carrozze tecniche necessarie per il funzionamento delle apparecchiature medicali e, in particolare, per ospitare i gruppi elettrogeni che creano un sistema indipendente di alimentazione delle dotazioni sanitarie; due carrozze di cui una con posti letto per il personale e la seconda predisposta per il coordinamento tecnico-sanitario e per l’area filtro necessaria per il passaggio tra l’area pulita e l’area operativa; una carrozza magazzino per il trasporto di tutti i materiali e dei dispositivi medici.Il convoglio è stato progettato per offrire un livello di assistenza sanitaria fino alla terapia intensiva, anche in biocontenimento, con la possibilità di integrare altre carrozze con ulteriori funzioni medico-sanitarie. Ognuna delle tre carrozze sanitarie può trasportare fino a sette pazienti per un totale di 21 postazioni disponibili. Queste carrozze sono gestite da personale sanitario specializzato, personale tecnico-logistico e di direzione per un massimo di 45 operatori.Il treno ha un’attrezzatura minima necessaria a gestire qualsiasi tipo di emergenza o calamità così composta: 21 ventilatori polmonari;1 ecografo; 2 emogas analizzatore; 21 fra monitor, aspiratori e altre attrezzature; 3 postazioni di monitoraggio.HUB VACCINALE DI ROMA TERMINI – Roma Termini è il primo hub ferroviario italiano in cui, grazie alla collaborazione fra Regione Lazio, Croce Rossa Italiana e Gruppo FS Italiane, sarà possibile effettuare le vaccinazioni, secondo quanto previsto dal Piano Strategico Nazionale per la Vaccinazione. La struttura, allestita in una sezione del parcheggio di piazza dei Cinquecento è composta da tre tende mobili allestite sul piazzale antistante la stazione (circa 800 mq di spazio), destinate alle fasi di accettazione, anamnesi, vaccinazione e attesa post vaccino, ed è dotata di 21 postazioni vaccinali, di cui due dedicate alle persone con disabilità. All’esterno Croce Rossa Italiana ha previsto un presidio sanitario di emergenza con un’autoambulanza in sosta fissa. FS Italiane ha messo a disposizione l’area, di proprietà di FS Sistemi Urbani, e ha fornito con Grandi Stazioni Rail tutto il supporto logistico: linea e fornitura elettrica, allacci idrici, segnaletica e opere stradali, illuminazione dell’area, servizi di vigilanza e di pulizia dell’area. Inoltre, il Gruppo FS metterà a disposizione della Croce Rossa Italiana ulteriori spazi dove allestire tensostrutture per effettuare attività di screening alla popolazione nelle stazioni di Roma Termini, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze Santa Maria Novella, Milano Centrale, Napoli Centrale, Palermo, Reggio Calabria, Torino Porta Nuova e Venezia Mestre. L’iniziativa consentirà, a pieno regime, di effettuare fino a 540mila test antigenici gratuiti in sei mesi su tutto il territorio nazionale. LEGGI TUTTO

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    FS Italiane, Ciuffini: “Al via campagna progetto Differenza Donna”

    (Teleborsa) – Creare un modello replicabile anche per altri grandi gruppi economico-finanziari del Paese, affinché si rendano protagonisti di una nuova cultura fatta di pari opportunità, non discriminazione di genere, decostruzione degli stereotipi, eliminazione di ogni forma di violenza sulle donne. Ma anche un esempio di riutilizzo dei beni sequestrati, che porta alla reintegrazione virtuosa di quanto indebitamente sottratto alla società. Questo l’obiettivo della campagna “Ogni donna che vince la violenza, cambia il mondo”, presentata oggi in diretta Facebook, da Differenza Donna, ong impegnata da oltre trent’anni nel contrasto alla violenza di genere, e Ferrovie dello Stato. Nell’ambito di tale progetto il sostegno del Gruppo FS garantirà in due case di Roma sequestrate alla criminalità organizzata accoglienza a 74 donne e 148 minori in fuga dalla violenza.”Il Gruppo FS sta sostenendo il progetto di Differenza Donna anche con la promozione di una campagna di raccolta fondi – ha spiegato nel corso del suo intervento Francesca Ciuffini presidente nazionale del Comitato Pari Opportunità di Ferrovie dello Stato –. Ferrovie dello Stato è una delle realtà industriali più grandi del Paese, offre un servizio di trasporto che interessa l’intera popolazione con una presenza diffusa e radicata su tutto il territorio del Paese che ci dà la possibilità di impegnarci a fare sensibilizzazione su temi socialmente rilevanti come la violenza sulla donne. Quest’anno a causa del Covid la raccolta dei fondi non potrà avvenire anche a bordo treno, pertanto la campagna sarà solo digitale attraverso il sito Fs news, i canali media, i social del gruppo, e le biglietterie self service di Trenitalia nelle stazioni. Come gli altri anni, invece, andiamo a sostenere un progetto concreto, come quello delle case rifugio di Differenza Donna. Siamo convinti che la violenza su una donna, che sia fisica, psicologica o economica, sia l’atto estremo di una cultura che è di per sé violenta e pervasiva e affonda le radici in un sistema di dominio molto antico e vede, da un lato, la supremazia dell’uomo e dell’altro la donna relegata in una posizione subalterna. Come Gruppo e come Comitato ci teniamo, quindi, a fare sensibilizzazione sul tema della violenza perché la violenza che subisce una donna tra le mura domestiche è una violazione della sua dignità, è una forma di discriminazione ed è anche un vissuto di disagio che viene poi portato anche nel lavoro minando il benessere della donna anche in questo campo. Pensiamo che ci sia un drammatico bisogno di farla vedere questa violenza in tutti i suoi aspetti e che serva far sapere a chi se ne può parlare per uscirne. Per questo il progetto di Differenza Donna ci sta particolarmente a cuore. Pensiamo anche che serva prevenire la violenza lavorando a tutto tondo per il superamento delle disparità e delle discriminazioni di genere. In questo contesto il gruppo Fs lavora anche al suo interno a una strategia di inclusione con una serie di iniziative volte a creare migliori condizioni di lavoro per tutte le lavoratrici e a favorire l’incremento della presenza femminile a tutti i livelli dell’organizzazione. La politica è quella di attrarre più donne, farle stare meglio all’interno dell’organizzazione e dare loro la possibilità di affermarsi a tutti i livelli da quelli più operativi a quelli dove vengono prese le decisioni. Sul fronte dell’attraction un esempio è quello del progetto “Women in Motion” attivato nelle scuole per raccontare alle ragazze cosa significa fare lavori che fino a qualche tempo fa sembravano appannaggio solo di uomini in modo tale che possano fare scelte libere senza i condizionamenti che provengono dagli stereotipi di genere. Io per esempio sono un ingegnere che lavora all’interno del gruppo in un settore fortemente tecnico. Per quanto riguarda il benessere lavorativo il nostro gruppo ha adottato il codice di condotta per il contrasto al fenomeno delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro che ha comportato anche la nomina di una consigliera di fiducia che è un figura terza rispetto all’azienda a cui può rivolgersi gratuitamente e nel rispetto pieno della riservatezza chi pensa di essere vittima di molestie sessuali per essere consigliato e assistito nelle procedure formali per la risoluzione del caso. Sul fronte dello sviluppo professionale un altro esempio è quello dei percorsi di empowerment al femminile che mirano a valorizzare una leadership femminile non conformata a dei modelli maschili dominanti. Tutto questo perché vi è la consapevolezza del valore che si può trarre anche in termini di creatività e di innovazione da ambienti non omologati in cui sia valorizzata ogni forma di diversità. Grazie a queste azioni la percentuale di donne sta rapidamente salendo a tutti i livelli soprattutto tra i giovani, anche nei mestieri tecnici, e nella dirigenza, dove la percentuale di donne supera quella che abbiamo a livello complessivo. Siamo convinti che l’obiettivo sia andare verso una società non violenta, rispettosa delle differenze, nella quale le donne possano esprimere se stesse libere da condizionamenti e modelli imposti. Pensiamo che la società abbia bisogno delle donne. La pandemia ha amplificato e aggravato la condizione femminile dal punto di vista della violenza come su altri fronti ma anche messo in evidenza – ha concluso Ciuffini – che esiste questa disparità che ha delle radici profonde e che oggi non appare più sostenibile”.L’iniziativa congiunta Differenza Donna-Fs ha ottenuto anche il plauso di Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale Istat e chair Women20, che sostiene “la necessità di far lievitare questi progetti, perché più ce ne sono più si crea un terreno culturale diverso”. LEGGI TUTTO

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    Covid, casi in aumento. Veneto e Friuli in zona arancione

    (Teleborsa) – Continua a correre la pandemia in Italia, con i casi che si confermano in crescita (in totale hanno superato la soglia dei 3 milioni) e più persone che vengono ricoverate, sia nelle terapie intensive che nei reparti ordinari. L’Rt medio nazionale ha di nuovo superato l’1 (1,06). “C’è uno scenario di progressione rapida della diffusione del virus in tutta Italia. Ci avviciniamo alla soglia di allarme di 250 casi per 100mila abitanti, che rende necessarie misure tempestive”, ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi del monitoraggio settimanale della cabina di regia.Sono 24.036 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 378.463 tamponi totali (ieri 339.635). Il rapporto positivi/tamponi totali scende leggermente così 6,3% (ieri 6,7%). La Regione con più nuovi casi si conferma la Lombardia (5.210). Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza hanno raggiunto i 3.023.129.Sono 297 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 99.271 morti da inizio pandemia. Sono 2.525 i pazienti in terapia intensiva per il Covid-19 in Italia, 50 in più rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono 222 (ieri erano 232). Nei reparti ordinari ci sono invece 20.374 persone, in aumento di 217 unità rispetto a ieri.Con la variante inglese che viaggia al 54% e quella brasiliana oltre il 4% c’è preoccupazione da parte dei tecnici sull’andamento dell’epidemia. Le terapie intensive sono sotto pressione in undici Regioni e Province autonome italiane, dove la percentuale dei pazienti ricoverati in rianimazione supera o è sulla soglia critica del 30%. Le regioni con i dati peggiori sono, secondo i dati dell’Agenzia per i servizi sanitari (AGENAS), l’Umbria, il Molise al 54% e la Provincia autonoma di Trento.Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato le nuove ordinanze in vigore da lunedì. Passano in area arancione le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto. La Lombardia evita la zona rossa, passando all’arancione scuro. La Campania passa in zona rossa, come aveva richiesto. L’Emilia-Romagna resta in arancione, l’Umbria in arancione scuro e la Liguria gialla, unica nel Nord Italia di questo colore. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, monitoraggio ISS-Min.Salute: Rt medio nazionale di nuovo sopra l'1 (1,06)

    (Teleborsa) – In base all’ultimo monitoraggio ISS-Ministero della Salute (relativo al periodo tra il 22 e il 28 febbraio) c’è una “netta accelerazione dell’epidemia”, con una previsione di un ulteriore peggioramento. Il report – ora allo studio della Cabina di Regia – segnala un’incidenza nazionale che sfiora i 200 (194,87 casi Covid per 100.000 abitanti) e che potrebbe raggiungere nei prossimi giorni 250, oltre a un Rt medio nazionale che supera la soglia dell’1 e si attesta a quota 1,06 (nel precedente rapporto era 0,99).Il documento segnala inoltre che il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento (26% contro il 24% della scorsa settimana): il numero di persone ricoverate in terapia intensiva al 2 marzo sono 2.327, in risalita da 2.146 della settimana scorsa. Cresce anche il numero di persone ricoverate in aree mediche, che passano da 18.295 del 23 febbraio alle 19.570 del 2 marzo.I dati del monitoraggio settimanale saranno presentati nel pomeriggio nel corso di una conferenza stampa. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Figliuolo alle Regioni: utilizzare tutti i punti utili per la campagna vaccinale

    (Teleborsa) – Il commissario all’emergenza Covid Francesco Figliuolo ha spiegato alle Regioni che in vista di un incremento delle consegne dei vaccini atteso nei prossimi mesi sarà necessario incrementare i punti in cui verranno somministrati, facendo ricorso ad ogni soluzione possibile: siti produttivi, asset della protezione civile e delle forze armate. Ha aggiunto che si farà carico di aumentare i centri vaccinali e dei rinforzi sanitari e organizzativi.Figliuolo nel suo intervento alla riunione con Governo, Protezione Civile ed Enti locali sul piano vaccinale ha sottolineato, inoltre, il problema di trasporto “nell’ultimo miglio” sul territorio. Secondo quanto ha riportato Ansa, il commissario ha concordato sulla necessità di creare una scorta di vaccini, un “fondo di solidarietà” come proposto dal ministro della Salute, Roberto Speranza. “Va istituito un fondo di solidarietà per la campagna vaccinale – ha spiegato – Si potrebbe accantonare l’1-2 % da ciascuna consegna per la creazione di riserve da utilizzare con strategia reattiva nelle zone in cui il virus si propaga con maggiore forza e rapidità, anche a causa delle varianti”.Il ministro Speranza alla riunione ha fatto anche il punto sui numeri della campagna vaccinale degli ultimi giorni in Italia: sono state 180mila le dosi somministrate ieri mentre oggi verrà superata quota 5 milioni di vaccinazioni in Italia. La ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha ribadito l’esigenza di evitare disparità tra Regioni. “Tutti quanti auspichiamo di aumentare nel modo più rapido possibile il numero di connazionali protetti con il vaccino – ha aggiunto – Serve quindi un quadro d’insieme e va costruito con il commissario Figliuolo, con Fabrizio Curcio, con il ministro Speranza e con tutte le Regioni”.Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha convocato per domani il Comitato operativo della Protezione Civile. Alla riunione, secondo quanto si apprende, parteciperà anche il Commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. LEGGI TUTTO

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    Covid, l'Italia blocca l'export di una partita di vaccini AstraZeneca verso l'Australia

    (Teleborsa) – L’Italia è il primo Paese dell’Ue a rifiutare l’export di vaccini AstraZeneca. È quanto hanno riportato diverse testate citando fonti da Bruxelles. Le autorità italiane lo scorso venerdì hanno notificato alla Commissione europea la decisione di bloccare l’esportazione di 250mila dosi della casa farmaceutica in Australia. La competente autorità italiana, si spiega, ha ricevuto una richiesta di autorizzazione all’esportazione di vaccini anti Covid-19 da parte di AstraZeneca ai sensi del Regolamento di esecuzione Ue 2021/111 della Commissione, approvato lo scorso 30 gennaio, “che subordina l’esportazione di taluni prodotti alla presentazione di un’autorizzazione di esportazione”.Secondo quanto previsto dallo stesso Regolamento, l’Italia ha inviato così la proposta di decisione di non autorizzazione formulata a livello nazionale alla Commissione europea a cui spetta la decisione finale. In base alla normativa, infatti, lo Stato membro è tenuto a decidere in merito alla richiesta di autorizzazione “conformemente al parere della Commissione”. La proposta italiana ha ricevuto il via libera della stessa Commissione che mantiene un quadro aggiornato e onnicomprensivo delle richieste di esportazioni di vaccini anti Covid-19 e dei corrispondenti impegni delle case farmaceutiche assunti nel quadro dei richiamati accordi di pre-acquisto. È stato infine il ministero degli Esteri che ha emanato formalmente il provvedimento di diniego all’esportazione, lo stesso giorno in cui Bruxelles ha informato l’Italia che concordava con il provvedimento in oggetto.Nel frattempo, sono 22.865 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 339.635 tamponi totali (ieri 358.884) di cui 183.052 molecolari (ieri 192.341) e 156.583 test rapidi (ieri 166.543). Il rapporto positivi/tamponi totali sale così 6,73% (ieri 5,81%). La Regione con più nuovi casi si conferma la Lombardia (5.174). Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza hanno raggiunto ormai la soglia dei 3 milioni.Sono 339 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 98.974 morti da inizio pandemia. Cresce sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 64 in più, 2.475 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 394 in più rispetto a ieri (sono 20.157 in totale). LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Speranza: “Oltre 1 milione di ottantenni hanno ricevuto prima dose”

    (Teleborsa) – Oltre 1 milione di ottantenni hanno ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid. Lo ha annunciato il Ministro della Salute Roberto Speranza al tavolo con le parti sociali sul lavoro, indicando che solo ieri sono state effettuate oltre 160 mila somministrazioni.Per il vaccino Astrazeneca, Speranza ha spiegato che occorre “valutare nelle prossime ore se l’evidenza scientifica ci metterà nelle condizioni di superare il limite dei 65 anni”.”Riceveremo nel solo mese di marzo più dosi di quelle che abbiamo ricevuto dal 27 dicembre fino al 28 febbraio”, ha assicurato Speranza in merito alla campagna vaccinale, indicando che la curva delle consegne sarà crescente nei mesi di aprile e maggio.Il titolare della Salute ha poi confermato che c’è un quarto vaccino, quello di Johnson & Johnson, che “non richiede la doppia dose” e dovrebbe essere approvato “nella seconda decade di marzo”. “Se anche questo fosse approvato – ha sottolineato – potremmo contare per il secondo trimestre su altri 7 milioni di dosi di questo vaccino”. LEGGI TUTTO

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    Covid, Breton: “Entro l'estate saranno vaccinati tutti gli europei”

    (Teleborsa) – “Sono fiducioso sulla capacità dell’Europa di consegnare i vaccini sempre più rapidamente e confidiamo di poter vaccinare da qui all’estate tutti i cittadini europei”. È quanto ha affermato il commissario Ue al mercato interno, con delega sui vaccini, Thierry Breton al termine di un incontro con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.”Sono assolutamente convinto – ha spiegato Breton – che riusciremo a portare avanti in modo positivo la politica vaccinale europea. A fine anno la capacità di produzione di vaccini in Europa sarà tra 2-3 miliardi di dosi all’anno contro le 2 e le 2,2 miliardi negli Stati Uniti. Alla fine di quest’anno l’Unione europea sarà il primo continente per la produzione di vaccini al mondo. Quindi tra Ue e Usa si potranno contare su 5 miliardi di dosi, per noi, ma anche per tutto il mondo. Usciremo dalla crisi, ne sono convinto. Riusciremo a completare la campagna vaccinale, che è indispensabile”.Circa la linea del presidente del Consiglio Mario Draghi verso le aziende produttrici che non rispettano gli impegni Breton ha sottolineato che “nessun paese nel campo della strategia vaccinale può definirsi autonomo. Conosco Draghi da molto temo – ha affermato il commissario – e sono perfettamente al corrente di quello che è il suo rigore e il suo approccio di rapporti di forza verso coloro che hanno firmato contratti col governo e li condivido. In Europa abbiamo ideato e attuato un strumento che ci deve consentire di poter controllare tutto ciò che lascia il territorio europeo in questo campo. È come una guerra economica mondiale e dobbiamo proteggere gli interessi dell’Europa e anche far si che gli impegni presi vengano rispettati”. LEGGI TUTTO