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    UE, nuovo piano anti-varianti: fondi per test, sequenziamento e vaccini

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha messo a punto un nuovo piano per contrastare l’avanzata delle varianti di Covid-19 nel Vecchio Continente basato su tre azioni chiave: tracciamento e analisi delle varianti, accelerazione del processo di autorizzazione dei vaccini e aumento della loro produzione.Con riguardo al primo punto, l’UE stanzierà almeno 75 milioni di euro per lo sviluppo di test specifici per le nuove varianti e per il sostegno ai processi di sequenziamento genomico negli Stati membri. Si è posta l’obiettivo di sequenziare il 5% di tutti i test positivi, per tracciare le varianti, e ha stanziato 150 milioni di euro per intensificare la ricerca e lo scambio di dati su di esse. Sarà favorita la sperimentazione di vaccini su bambini e giovani con un consorzio di 16 Stati membri e cinque paesi associati, tra cui Svizzera e Israele.Per accelerare il processo di autorizzazione dei vaccini si punterà a modificare il quadro normativo ed equipararlo a quello del vaccino antinfluenzale annuale, per consentire l’approvazione di un vaccino adattato ad una variante con una serie più piccola di dati aggiuntivi da presentare all’EMA. Sarà facilitata la certificazione di siti di produzione nuovi o riconvertiti per la produzione di vaccini negli Stati membri.Per aumentare la produzione di vaccini, la Commissione UE aggiornerà o concluderà nuovi accordi di acquisto anticipato per sostenere lo sviluppo di vaccini nuovi e adattati alle varianti attraverso nuovi finanziamenti. Inoltre, l’UE lavorerà a stretto contatto con i produttori per aiutare a monitorare le catene di approvvigionamento e affrontare possibili colli di bottiglia, oltre a supportare la produzione di vaccini aggiuntivi per affrontare nuove varianti.”La nostra priorità è garantire che tutti gli europei abbiano accesso a vaccini Covid-19 sicuri ed efficaci il prima possibile – ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – Allo stesso tempo, nuove varianti del virus stanno emergendo rapidamente e dobbiamo adattare la nostra risposta ancora più velocemente”. LEGGI TUTTO

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    Allarme varianti, rischio lockdown totale? Esperti divisi

    (Teleborsa) – Con l’allarme varianti si è aperto un nuovo capitolo nella lunga lotta alla pandemia che va avanti ormai da oltre un anno. “L’agenda non la decidono né i politici né gli esperti: la decide il virus. Finché non lo controlliamo, la realtà è questa”. A dirlo Andrea Crisanti, Direttore di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, ad Agorà Rai Tre, in riferimento alle parole di Walter Ricciardi che ieri aveva chiesto un lockdown di qualche settimana per limitare la diffusione delle varianti.Sulla stessa linea l’infettivologo Massimo Galli, che parlando alla trasmissione Mattino 5, dice: “siamo tutti d’accordo che vorremmo tutti riaprire, ma io mi ritrovo di nuovo un reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta l’Italia e questo fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri”. “Le avvisaglie vengono guardando cosa sta succedendo in altri paesi europei e le varianti – ha continuato – Le varianti ci sono e sono maggiormente contagiose e quindi hanno maggiore capacità a diffondersi in situazioni che non si ristendono sicure. E’ spiacevole ma è un dato di fatto. Questa è la realtà intorno a cui è inutile fare chiacchiere”.Intanto arriva una nuova circolare del Ministero della Salute sui test antigenici rapidi alla luce della circolazione delle nuove varianti del virus. Da quella inglese a quella brasiliana, le nuove varianti “che presentano diverse mutazioni nella proteina spike, non dovrebbero in teoria causare problemi ai test antigenici, in quanto questi rilevano la proteina N”. Tuttavia, “è da tenere presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni che devono essere attentamente monitorate per valutare la possibile influenza sui test antigenici che la usino come bersaglio”.”Data la sensibilità analitica non ottimale” di diversi test rapidi oggi disponibili, “è consigliabile confermare la negatività di test antigenici eseguiti su pazienti sintomatici o con link epidemiologico con casi confermati di Covid-19”.C’è spazio però per una buona notizia: il numero dei casi di contagio da Covid-19 a livello globale è diminuito per la quinta settimana consecutiva e dall’inizio dell’anno il bilancio settimanale delle infezioni si è quasi dimezzato: lo ha reso noto su Twitter il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. I casi settimanali, ha precisato, sono passati da oltre cinque milioni nel periodo 4-10 gennaio a 2,6 milioni nel periodo 8-14 febbraio. LEGGI TUTTO