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    Dirigenti scolastici, Pacifico (Udir): “In 20 anni scomparso un posto su tre nel silenzio colpevole dei sindacati”

    (Teleborsa) – Non si arresta il lento declino della dirigenza scolastica che segna meno 129 presidi. “In 20 anni è scomparso un posto su tre. In questa situazione – denuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale di Udir, giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici – bisognerebbe ribellarsi, chiedere un cambio deciso di rotta e invece i sindacati rimangono in silenzio. Sono 590 ancora le sedi non assegnate per risparmio, così non si va da nessuna parte”.Proseguono, intanto, gli incontri tra ministero dell’Istruzione e sindacati rappresentativi sul tema delle assunzioni dei dirigenti scolastici. L’informativa ha illustrato la questione inerente alle assunzioni da settembre di 317 nuovi presidi. Si registra un divario tra le scuole normodimensionate vacanti e disponibili (393) e i posti autorizzati da Mef per le assunzioni (317). Ciò che preoccupa di più – sottolinea l’Udir in una nota – è constatare come in alcune regioni del sud Italia (Sicilia, Puglia, Campania, Abruzzo e Calabria) vi siano 0 assunzioni.Secondo il parere di Udir il paradosso è servito: “là dove bisognerebbe incentivare le assunzioni si rimane immobili. Si alza il numero delle scuole sottodimensionate e scende quello delle scuole nel complesso”.”Nel 2005/06 avevamo 10.700 posti per presidi. Questo prima della legge 133 del 2008 e del DPR 81, che – ha spiegato Pacifico – hanno ridotto le sedi di presidenza drasticamente. In tutto questo i sindacati dove erano, dove sono? Non hanno fatto niente in questi anni contro i tagli. Non si sono ribellati nemmeno quando sono stati cassati 15mila plessi; prima erano 60mila, adesso 45mila. Questa deriva porta poi a casi limite, con presidi costretti a occuparsi di moltissime scuole in reggenza. Possiamo purtroppo dire che è stato venduto sull’altare delle reggenze il numero delle sedi scolastiche, con l’ulteriore riduzione di 122 sedi. Per non parlare delle 500 sedi normodimensionate che non possono avere un dirigente scolastico: questo è un altro scandalo della scuola dell’Autonomia. Tutto ciò porta a solo 317 nuove assunzioni, con zero assunzioni al sud. Così non va bene, per rilanciare il futuro del nostro paese – ha concluso il presidente nazionale Udir – è necessario puntare sull’istruzione”. LEGGI TUTTO

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    Arriva il docente esperto, ANIEF: “decisione scellerata”

    (Teleborsa) – “Il Governo sta umiliando i lavoratori della scuola e calpestando il contratto: introduce la figura del docente esperto, ma la norma non è né urgente, perché andrebbe a realizzarsi nel 2023, né tantomeno di ordinaria amministrazione, apportando invece novità importanti rispetto al progetto approvato del PNRR”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief, criticando duramente l’introduzione – con il decreto legge Aiuti bis – “di una nuova figura di insegnante, il docente esperto, con obbligo triennale di sede ricompensata attraverso un indennizzo di 5.650 euro (dopo tre anni di formazione incentivata) da assegnare a soli 8mila lavoratori lasciando a bocca asciutta gli altri 850mila”. Di fatto – continua Pacifico – con il decreto Aiuti bis si cambia lo stato giuridico dei docenti, ma con effetti pratici che si vedranno solo tra dieci anni e comunque ci sarà solo un docente esperto per scuola. Gli altri vengono ancora una volta trattati da incapaci e senza aumenti. Siamo sicuri che tutto questo sia costituzionale? Gli insegnanti italiani non saranno esperti ma neanche fessi. Difendiamo dignità e libertà. Come sindacato autonomo chiediamo lo stralcio di queste disposizioni inserite a sorpresa in un decreto di fine legislatura e vere risorse alla scuola”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, già si pensa al rientro: con o senza mascherina?

    (Teleborsa) – Poco più di un mese al suono della prima campanella e già si pensa a come sarà il rientro a scuola dopo due anni di pandemia. La circolazione del Covid-19 purtroppo non è ancora alle spalle, fra fasi alterne di minore e maggiore circolazione del virus, ma sembra che questo sia meno offensivo grazie alle maggiori difese naturali e vaccinali anche in età scolare. Il Protocollo di sicurezza firmato con i sindacati della scuola scadrà il prossimo 31 agosto ed occorrerà stilare le nuove regole che accompagneranno l’anno scolastico e consentiranno di affrontare la nuova ondata pandemica in autunno. Con o senza mascherine? Il dubbio probabilmente non sarà sciolto prima dell’inizio di settembre, quando il quadro epidemiologico sarà più chiaro e dopo un attento monitoraggio della situazione. Se la situazione dovesse rimanere quella attuale, si potrebbe presumere un ritorno sui banchi senza mascherine, dal momento che di dispositivi di protezione individuale sono praticamente caduti in disuso anche nei luoghi affollati. Se invece dovesse emergere una situazione più critica, le mascherine sarebbero l’opzione più logica. Fra questi due estremi tante sfumature, ad esempio si potrebbe disporre un rientro senza mascherina, ma con regole di base da rispettare, quali la corretta sanificazione dei locali, una maggiore igiene delle mani e ricambi d’aria più frequenti. Regole ferree per l’ammissione a scuola dei casi accertati o “sospetti”, con sintomi o febbre, e disposizioni più stringenti per la protezione degli studenti fragili. Fra gli strumenti principali l’aerazione degli ambienti scolastici, posto che gli Istituti non sono tutti attrezzati e non soono stati effettuati investimenti in tal senso. LEGGI TUTTO

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    Assunzioni in ruolo da Gps, Anief: “Irragionevole escludere insegnanti abilitati delle classi di concorso”

    (Teleborsa) – “Le immissioni in ruolo dei docenti da GPS sono un importante risultato derivante dall’attività svolta da anni dal sindacato e frutto degli emendamenti indicati ai politici e approvati nelle fasi di conversione delle leggi sul reclutamento. Purtroppo però riguarda solo gli insegnanti specializzati nel sostegno e rimangono esclusi tutti gli altri inseriti in prima fascia in ogni ordine e grado: per questa ragione, come Anief abbiamo avviato ricorso al Tar, per permettere a tutti di essere assunti a tempo indeterminato”. È quanto ha sottlineato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, nel corso di un intervento radiofonico sull’emittente Italia Stampa.Il giovane sindacato reputa “priva di logica” la decisione di lasciare fuori dalla stabilizzazione decine di migliaia di docenti abilitati all’insegnamento e quindi pronti per essere collocati nei ruoli dello Stato. Anief, quindi, invita gli iscritti in prima fascia GPS su posti curricolari a inviare il modello cartaceo e a ricorrere per rivendicare l’immissione in ruolo dal 2 al 16 agosto, periodo nel quale sarà possibile produrre le domande per accedere alle immissioni in ruolo e alle supplenze da graduatorie a esaurimento e da Gps. Secondo Pacifico, quello di limitare le stabilizzazioni ai docenti di sostegno in prima fascia Gps è “un atto illegittimo, irragionevole e incostituzionale, che ostacola l’assorbimento di tutto il precariato, visto che più di 50mila cattedre anche quest’anno rimarranno vacanti e andranno ad aumentare il giù lungo elenco di supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche”.Convinta che vi siano tutti i presupposti per l’assunzione a titolo definitivo dei docenti in prima fascia GPS su classe di concorso, quindi non solo di sostegno, Anief ha predisposto uno specifico ricorso al giudice. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Gps: Anief chiede al giudice di assumere tutti

    (Teleborsa) – Mancano poche ore all’apertura delle funzioni per la presentazione delle 150 preferenze per la partecipazione alle procedure di attribuzione delle supplenze. Lo ha confermato il ministero dell’Istruzione con un avviso pubblicato in data odierna, dopo che venerdì scorso aveva preannunciato date e modalità attraverso apposita Circolare. L’area riservata su Istanze Online sarà aperta dal 2 agosto (ore 9.00) al 16 agosto (ore 14.00). Le domande dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica, ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82: per accedere alla compilazione dell’istanza bisognerà essere in possesso delle credenziali del Sistema pubblico di identità digitale (SPID) o di quelle della Carta di Identità Elettronica (CIE). Oltre che essere abilitati al servizio Istanze Online (POLIS). All’istanza si accederà tramite un link diretto presente sulla home page del portale di Istanze Online. In caso di mancata presentazione dell’istanza, scatterà l’automatica tacita rinuncia alla partecipazione alla procedura, mentre la mancata indicazione di talune sedi verà intesa quale rinuncia per le sedi non espresse.Anief ricorda di avere ottenuto dall’amministrazione la possibilità per il personale di ruolo di partecipare a entrambe le procedure (incarichi per ruoli da prima fascia GPS Sostegno e supplenze) ai sensi degli articoli 36 e 59 (rispettivamente per docenti e per Ata) del CCNL 2006-09. Rimangono intatte, invece, tutte le altre criticità indicate dalla delegazione Anief all’incontro del 28 luglio, ad iniziare dall’esclusione dalla procedura di stabilizzazione dei docenti inseriti nella prima fascia GPS per i posti comuni e curricolari. “Un insegnante abilitato inserito in prima fascia, con i posti disponibili per le immissioni in ruolo, – sottolinea l’Anief in una nota – poiché non risultano più presenti colleghi nelle graduatorie di merito e GaE della propria classe di concorso in quella determinata provincia, perché non ha diritto ad essere assunto nei ruoli dello Stato? Anief, che ha predisposto la preadesione ad uno specifico ricorso in tribunale, è convinta che vi siano invece tutti i presupposti per la sua stabilizzazione. Invitiamo tutti i docenti che si trovano in questa situazione, quindi collocati in prima fascia Gps su posto comune o curricolare, ad aderire alla preadesione al ricorso che sarà proposto presso il Tar del Lazio per ottenere l’immissione in ruolo dalla i fascia Gps partecipando così anche loro alle nomine in ruolo 2022/2023. Come si fa, in questo contesto così particolare, con tanti posti decretati dal Mef per le immissioni in ruolo, a non prendere in considerazione questa possibilità, stabilizzando finalmente quel personale che nel resto d’Europa, come più volte ribadito da Bruxelles e sancito dalla Corte di Giustizia europea già dal 2014, sarebbe da tempo immesso in ruolo con modalità automatica, anziché assunto e licenziato ogni anno come se fosse una pedina degli scacchi”.Sempre il giovane sindacato, infine, mette a disposizione le proprie sedi territoriali per le consulenze sulla presentazione delle domande. LEGGI TUTTO

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    Servizio militare o equiparato, Anief: “La giustizia sta prevalendo”

    (Teleborsa) – È giusto considerare il punteggio relativo al servizio militare di leva (o equiparato) prestato non in costanza di rapporto di lavoro con il ministero dell’Istruzione. Lo ha confermato il Consiglio di Stato, accogliendo l’istanza cautelare a favore del personale Ata della scuola che ha chiesto di valutare tale periodo, svolto al servizio dello Stato, “di cui alla tabella esplicativa in possesso il titolo di studio valido per l’accesso ai rispettivi profili professionali”. Per il Consiglio di Stato, – spiega l’Anief in una nota – il servizio militare di leva o del servizio sostitutivo assimilato per legge al servizio militare, va quindi riconosciuto ai fini della “valutazione per intero nella graduatoria ove hanno chiesto l’inclusione – del servizio militare di leva (o del servizio sostitutivo ad esso assimilato) non effettuato in costanza di nomina – quale servizio prestato nelle scuole statali”, conferendo “quindi punti 6 per ogni anno e punti 0,50 per ogni mese o frazione superiore a 15 giorni nei rispettivi profili professionali”.”La giustizia alla lunga sta prevalendo anche su questa battaglia in difesa dei diritti dei lavoratori precari della scuola: l’amministrazione – ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – deve spiegare ai giudici perché un servizio svolto comunque per lo Stato, quale è quello del militare o dell’anno svolto su mansioni equiparata, se successivo al conseguimento del titolo di studio, non debba essere considerato aspecifico e quindi utile a migliorare il proprio punteggio nelle graduatorie. È un concetto che vale per i docenti e ora pure per il personale amministrativo, tecnico e per i collaboratori scolastici. Invitiamo pertanto tutti coloro che possono chiederne la validità a rivolgersi all’Anief per chiedere come ricorrere per ottenre la valutazione servizio militare prestato non in costanza di nomina”. LEGGI TUTTO

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    Mancate immissioni in ruolo: si va verso un altro record di supplenze. Anief ricorre

    (Teleborsa) – Quanti saranno i posti non assegnati, per mancanza di candidati, delle oltre 94mila immissioni in ruolo di nuovi docenti? Anief ha previsto che a finire a supplenza annuale sarà circa la metà del contingente autorizzato dal Mef per l’individuazione dei nuovi insegnanti a tempo indeterminato. Il problema è noto: vi sono diverse graduatorie ad esaurimento vuote, soprattutto nella scuola secondaria e al Nord, e anche molte graduatorie concorsuali non ancora pubblicate. Anche la stessa call veloce, creata “per mettere a disposizione di GaE e docenti inseriti nelle Graduatorie di merito dei concorsi di altre regioni/province i posti residui dalla procedura ordinaria di immissioni in ruolo – potrebbe, dopo il flop del 2020 (solo 2.000 assunzioni) essere ancora una volta scartata a causa dei vincoli di territorialità dopo l’assunzione”, scrive giustamente la stampa specializzata. Come “scialuppa di salvataggio” si sarebbero potete utilizzare le graduatorie provinciali per le supplenze, solo che l’amministrazione considera utili per le immissioni in ruolo solo i docenti precari inseriti nella prima fascia GPS per i posti di sostegno.”Quello di limitare le immissioni in ruolo da Gps alla prima fascia di sostegno – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è un grave errore dell’amministrazione, che farà perdere tantissime assunzioni a tempo indeterminato e andrà a gonfiare ulteriormente il numero delle supplenze annuali. Considerando i ritardi nella formazione delle graduatorie di merito e la mancanza di aspiranti in tante GaE, occorreva estendere la procedura anche alle discipline comuni, dove sono collocati tanti docenti abilitati all’insegnamento e con anni di esperienza. Non è stato fatto e dopo avere denunciato tutto al Comitato europeo per i diritti sociali e al Comitato dei Ministri del Consiglio europeo, ci accingiamo a portare la questione nei tribunali italiani, perché dalle Gps possono arrivare tanti docenti per essere assunti in ruolo”, conclude Pacifico.L’Ufficio Studi Anief ha quindi deciso di pre-ricorrere in tribunale per includere tra i candidati alle assunzioni a tempo indeterminato anche i posti curricolari della scuola di primo e secondo grado. LEGGI TUTTO

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    Futurità, Intesa Sanpaolo: “Con WeSchool 2300 studenti progettano un futuro sostenibile”

    (Teleborsa) – Si è conclusa la seconda edizione di Futurità, il progetto di educazione civica e digitale di Intesa Sanpaolo realizzato in collaborazione con WeSchool, l’azienda EdTech leader nell’innovazione della didattica nelle scuole. L’iniziativa – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – ha l’obiettivo di coinvolgere i giovani su temi legati all’economia sostenibile, ai cambiamenti del mondo del lavoro e alle nuove professioni legate alla sostenibilità. L’edizione 2022, la prima in cui è stato possibile unire con continuità la didattica in presenza e gli strumenti digitali e interattivi dopo la pandemia, ha visto la partecipazione di 2300 studenti delle scuole secondarie superiori, 130 classi da 42 scuole in tutta Italia.Il progetto – prosegue la nota – rientra pienamente nell’impegno ESG di Intesa Sanpaolo a favore della crescita sostenibile del Paese. In particolare, con il Piano di Impresa 2022-2025 il Gruppo si è impegnato a promuovere programmi di occupabilità giovanile per oltre 3mila giovani come “Giovani e Lavoro” e “Generation4Universities” e coinvolgere oltre 4mila scuole e università in programmi di educazione inclusiva.Attraverso attività di debate, cooperative learning e role play – come vestire i panni del fondatore di un social network che deve proteggere la privacy dei suoi utenti, o di un Energy Manager che valuta l’impatto ambientale della propria azienda, oppure scoprire come un motore di ricerca possa alimentare la flora dell’Amazzonia – che hanno portato i giovani a sfidarsi in una competizione nazionale, Futurità – spiega Intesa Sanpaolo – propone un approccio nuovo, pensato appositamente per i ragazzi della Generazione Z: partendo dall’Agenda 2030 e dalla data economy, gli studenti hanno compreso perché “sostenibilità” oggi non significhi solo rispetto dell’ambiente, ma anche gender parity, protezione della propria privacy e identità digitale, domotica, sharing mobility e molto altro. Con il gioco “Una settimana da CEO”, gli studenti hanno scelto un’azienda e definito una strategia per affrontare le sfide del futuro, come migliorare la sostenibilità ambientale della propria impresa e tutelare i dati dei propri utenti. Cinque sono i gruppi vincitori di Futurità. Tra questi c’è il Liceo Falcone e Borsellino di Arese (Milano), i cui studenti hanno progettato un data center a basso impatto ambientale, grazie a sistemi di ventilazione e raffreddamento d’avanguardia. Ma ci sono anche i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Madonna della Neve di Adro (Brescia), che hanno realizzato il loro “Social Galateo”: 10 regole per rispettare la privacy degli utenti e sensibilizzarli sulla protezione della propria identità digitale.”Come Intesa Sanpaolo – ha commentato Renato Dorrucci, responsabile Direzione Politiche di Sviluppo e Learning Intesa Sanpaolo – siamo impegnati in numerose iniziative di formazione a favore dell’inclusione educativa e dell’occupabilità giovanile. Riteniamo fondamentale aiutare le nuove generazioni ad acquisire competenze su temi sempre più centrali come ESG, innovazione, sostenibilità, digitale perché possano orientare il loro futuro con consapevolezza e fiducia verso i settori che offrono maggiori opportunità”.”Futurità, quest’anno alla sua seconda edizione, – ha dichiarato Federica Leotta, head of Education di WeSchool – è stato per molti partecipanti il primo progetto realizzato in classe dopo la pandemia. Docenti, studenti e studentesse hanno sperimentato un nuovo modo di imparare e di fare scuola: con contenuti didattici altamente interattivi e metodologie innovative, come il debate ed il gioco di ruolo. Dai loro elaborati è poi emerso un nuovo sguardo sul futuro: propositivo e costruttivo”. LEGGI TUTTO