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    Carbon Disclosure Project, Atlantia ottiene rating “A-” per strategia climatica e decarbonizzazione

    (Teleborsa) – Atlantia ha ottenuto il rating “A-” da Carbon Disclosure Project (CDP), organizzazione internazionale che valuta la capacità di circa 19mila aziende di attivare strategie virtuose sul fronte della lotta al cambiamento climatico e della tutela delle risorse naturali. Il rating della holding è dunque sensibilmente migliorato, rispetto al precedente “B”, in una scala dove “D-” rappresenta il punteggio minimo e “A” il massimo. All’upgrade del rating di CDP – ricorda la società in una nota – si aggiunge il recente inserimento di Atlantia nel Sustainability Yearbook 2023 di S&P Global, uno dei maggiori database globali sulla sostenibilità aziendale che copre oltre 7.800 aziende in 61 settori e che include soltanto il 9% delle migliori imprese a livello globale. La società è inoltre new entry della classifica stilata da Morningstar Sustainalytics, che l’ha inserita nella Top Rated ESG Companies List 2023, analizzando oltre 15mila aziende in 41 settori. Si tratta di risultati che certificano l’impegno e il track record di Atlantia nell’attuazione di strategie e iniziative che coniugano crescita sociale ed economica con la tutela delle risorse ambientali: già lo scorso ottobre l’agenzia di rating internazionale Moody’s ESG, specializzata nella valutazione degli aspetti ambientali, sociali e di governance, aveva assegnato alla holding il livello massimo del rating, collocandola nella fascia dell’1% delle migliori imprese valutate a livello globale, su un totale di circa 5mila imprese monitorate. Atlantia nel 2022 è stata pioniere per l’Italia anche rispetto alla programmazione trasparente delle iniziative per contrastare il cambiamento climatico, sottoponendo al voto degli azionisti il proprio piano di decarbonizzazione (cd. “Say on Climate”, approvato con il 98% dei voti), che punta ad azzerare le emissioni dirette di CO2 entro il 2040.Dal prossimo 1 marzo, Atlantia aderirà anche al World Economic Forum, avviando una collaborazione sul fronte delle forme di mobilità del domani. Si tratta di una iniziativa finalizzata a favorire la creazione di modelli di mobilità che sappiano far fronte alla sostenuta crescita demografica al 2050 con modelli di mobilità sicuri, sostenibili e inclusivi. Anche su questo fronte Atlantia è in prima linea, avendo ad esempio investito tramite la sua controllata Aeroporti di Roma nello sviluppo del primo vertiporto italiano, presso il quale è già stato effettuato il primo volo pilota di un velivolo elettrico a decollo verticale (eVTOL), che si prevede entrerà in funzione con il servizio commerciale nel 2024. LEGGI TUTTO

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    ESG, Gruppo FS: migliora la valutazione di Moody's

    (Teleborsa) – Moody’s ESG Solutions, business unit di Moody’s Corporation, ha assegnato al Gruppo FS guidato da Luigi Ferraris, un punteggio sulle performance di sostenibilità di 65 su 100, corrispondente alla fascia di valutazione “Advanced”. Ferrovie dello Stato Italiane si posiziona così al quinto posto a livello europeo nel settore Transports and Logistics. Guardando ai risultati ottenuti nell’ultimo triennio, il Gruppo FS è passato dai 52/100 punti ottenuti nel 2020 ai 65/100 del 2022.La valutazione espressa da Moody’s prende in considerazione le tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, sociale e di governance. Tra gli aspetti esaminati vi sono: la strategia ambientale, la gestione delle risorse umane, il rispetto dei diritti umani e dei diritti del lavoro, il coinvolgimento delle comunità, la trasparenza e l’integrità nelle pratiche di business, la catena di fornitura responsabile e la governance d’impresa.”Con un piano industriale che mette in campo investimenti per oltre 190 miliardi e accelera sulla transizione ecologica, la sfida dei prossimi anni – sottolinea il Gruppo FS in una nota – sarà quella di rafforzare ancora di più il profilo di sostenibilità”. LEGGI TUTTO

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    Gestioni Patrimoniali Green 2023: Banca Generali vince la medaglia d'oro

    (Teleborsa) – Banca Generali apre il 2023 confermandosi leader per valore del servizio, innovazione e sostenibilità. L’asset management della banca private ha infatti vinto la medaglia d’oro come “Migliori Gestori Patrimoniali Green 2023”, oltre ad essere stata inclusa nella ristretta cerchia dei “Migliori Gestori in Italia del 2023”. Il riconoscimento – fa sapere Generali in una nota – arriva dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza che ogni anno analizza le proposte di portafogli di investimento per un cliente tipo, sviluppate da parte dei principali operatori finanziari italiani. Nello specifico il team di esperti ha chiesto alle banche italiane di elaborare due portafogli di investimento, “classic” e “sostenibile”, tenendo in considerazione l’attuale scenario di mercato. In questa seconda categoria, la marcata esposizione agli investimenti ESG, la personalizzazione dell’offerta e la qualità della fund selection, hanno permesso a Banca Generali di fare la differenza.Con un’esperienza ventennale nelle gestioni patrimoniali, dal 2019 caratterizzata da un imprinting sostenibile, l’asset management di Banca Generali – affidato alla guida di Mario Beccaria – conta oggi 38 professionisti. In un anno nero come il 2022 le gestioni si sono dimostrate, con oltre un miliardo di euro, tra le principali fonti di raccolta della Banca.”Questo riconoscimento – ha commentato Beccaria – premia il lavoro della direzione asset management di Banca Generali, composta oggi da 7 team di gestione con differenti approcci e stili gestionali, che si rivolgono a diverse tipologie di clientela e di esigenze. Questo innovativo approccio è stato accompagnato da un focus molto forte in tema di sostenibilità attraverso un’accurata integrazione dei criteri Esg nelle nostre scelte strategiche. La medaglia dell’Istituto si unisce al positivo riscontro dei nostri banker e dei loro clienti, motivandoci a proseguire ulteriormente in questo percorso di eccellenza. Nonostante l’anno complesso che ci siamo da poco lasciati alle spalle siamo riusciti a confermare il nostro posizionamento nei servizi private grazie a gestione attiva, dinamismo e personalizzazione della nostra offerta”. La valutazione dell’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza ha riguardato, in particolare, tre sottocategorie (questionario sostenibilità, ESG-Score e Risk/Return) ed ha assegnato alla banca del leone un punteggio di 95 su una scala da 0 a 100. L’Istituto ha infatti sottolineato come “le linee ESG abbiano co-partecipato insieme alle asset class tradizionali per raggiungere un posizionamento sopra i benchmark di mercato”. LEGGI TUTTO

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    Idrogeno rinnovabile, UE: le norme proposte dalla Commissione europea

    (Teleborsa) – Definire il concetto di idrogeno rinnovabile nell’UE. Con questo obiettivo la Commissione europea, attraverso l’adozione di due atti delegati previsti dalla direttiva sull’energia da fonti rinnovabili, ha proposto oggi norme dettagliate sull’idrogeno rinnovabile. Gli atti – spiega la Commissione – costituiscono due degli elementi di una vasta disciplina dell’UE sull’idrogeno, in cui rientrano investimenti nelle infrastrutture energetiche, norme in materia di aiuti di Stato e traguardi previsti per legge per l’idrogeno rinnovabile nell’industria e nei trasporti. Nel dettaglio con questi atti tutti i carburanti rinnovabili di origine non biologica dovranno essere prodotti a partire da energia elettrica da fonti rinnovabili. I due atti sono interconnessi e necessari entrambi affinché i carburanti possano essere conteggiati ai fini del conseguimento dell’obiettivo degli Stati membri per le energie rinnovabili. Agli investitori offriranno certezza normativa ora che l’UE mira a raggiungere l’obiettivo che si è data con il piano REPowerEU, ossia produrre al proprio interno 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile e importarne altrettante.”L’idrogeno rinnovabile – ha evidenziato Kadri Simson, commissaria per l’Energia – è uno degli elementi fondamentali della strategia dell’Unione per una transizione all’energia pulita che risulti efficace sotto il profilo dei costi, e per l’affrancamento dai combustibili fossili russi in alcuni processi industriali. Affinché questo mercato emergente possa svilupparsi e consolidarsi in Europa, è indispensabile la vigenza di norme chiare e di un sistema attendibile di certificazione. Gli atti delegati odierni danno agli investitori la tanto necessaria certezza del diritto e rafforzeranno ulteriormente la leadership industriale dell’UE in questo settore dell’energia verde”.Il primo atto delegato stabilisce le condizioni a cui l’idrogeno, i carburanti a base di idrogeno e altri vettori energetici possono essere considerati carburanti rinnovabili di origine non biologica. Precisa il principio di “addizionalità” stabilito riguardo all’idrogeno nella direttiva dell’UE sull’energia da fonti rinnovabili: gli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno dovranno essere collegati a una nuova capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, così che la produzione di idrogeno rinnovabile incentivi un aumento del volume di energia rinnovabile disponibile per la rete rispetto all’esistente. La produzione di idrogeno aiuterà così la decarbonizzazione e integrerà le iniziative di elettrificazione, evitando nel contempo di esercitare pressione sulla generazione di energia elettrica.Inizialmente trascurabile, la domanda di energia elettrica per la produzione di idrogeno aumenterà intorno al 2030 con la diffusione in massa di elettrolizzatori su larga scala. La Commissione stima in 500 TWh circa di energia elettrica da fonti rinnovabili il fabbisogno necessario per centrare l’obiettivo di REPowerEU per il 2030 di produrre 10 milioni di tonnellate di carburanti rinnovabili di origine non biologica. L’obiettivo di 10 Mt nel 2030 corrisponde al 14% del consumo totale di energia elettrica nell’UE e trova riscontro nella proposta della Commissione di portare al 45% l’obiettivo per le energie rinnovabili al 2030. L’atto delegato prevede diversi modi in cui i produttori possono dimostrare che l’energia elettrica da fonti rinnovabili impiegata per la produzione di idrogeno rispetta le norme in materia di addizionalità. Prevede altresì criteri atti a garantire che l’idrogeno rinnovabile sia prodotto soltanto quando e dove è disponibile una quantità sufficiente di energia rinnovabile locale (la cosiddetta correlazione temporale e geografica).In considerazione degli impegni d’investimento in corso e per dare al settore modo di adeguarsi alla nuova disciplina, le norme saranno introdotte gradualmente, inasprendosi via via col tempo. Nello specifico le norme prevedono una fase di transizione per l’introduzione degli obblighi di “addizionalità” per i progetti relativi all’idrogeno che entreranno in funzione entro il 1º gennaio 2028. La fase di transizione corrisponde al periodo in cui saranno potenziati e immessi sul mercato gli elettrolizzatori. I produttori di idrogeno potranno associare la produzione di idrogeno alle energie rinnovabili per cui hanno stipulato contratti collegandole su base mensile fino al 1º gennaio 2030. Gli Stati membri avranno tuttavia facoltà d’introdurre norme più rigorose in materia di correlazione temporale a partire dal 1º luglio 2027.Gli obblighi inerenti alla produzione di idrogeno rinnovabile varranno sia per i produttori dell’Unione sia per i produttori di paesi terzi che intendono esportare nell’UE idrogeno rinnovabile che sia conteggiato ai fini del conseguimento degli obiettivi dell’Unione in materia di energie rinnovabili. Grazie a un sistema di certificazione basato su sistemi volontari, i produttori, siano essi dell’UE o di paesi terzi, potranno dimostrare, in modo semplice e immediato, la conformità alla disciplina dell’UE e commerciare idrogeno rinnovabile nel mercato unico.Il secondo atto delegato prevede una metodologia per il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra durante il ciclo di vita dei carburanti rinnovabili di origine non biologica. La metodologia tiene conto delle emissioni di gas a effetto serra durante l’intero ciclo di vita dei carburanti: a monte, in fase di prelievo di energia elettrica dalla rete, in fase di lavorazione e in fase di trasporto del carburante al consumatore finale. Precisa il metodo di calcolo delle emissioni di gas a effetto serra dell’idrogeno rinnovabile o dei suoi derivati in caso di coproduzione in un impianto che produce carburanti fossili.Gli atti adottati oggi saranno ora trasmessi al Parlamento europeo e al Consiglio, che dispongono di due mesi di tempo per esaminarli e accettarli o respingerli. Su richiesta di una o dell’altra istituzione, il periodo d’esame può essere prorogato di due mesi. Parlamento europeo e Consiglio non possono modificare gli atti sottoposti loro. LEGGI TUTTO

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    E-Mobility, Enel X Way con E-GAP porta la ricarica mobile nelle località sciistiche

    (Teleborsa) – Programmare un viaggio in montagna con un’auto elettrica diventa ancora più facile: a Canazei, fino al 7 febbraio, e a Madonna di Campiglio, dall’8 al 28 febbraio, sarà possibile usufruire di un servizio innovativo grazie alla collaborazione fra Enel X Way, la società di Enel dedicata alla mobilità elettrica, ed E-GAP, il primo servizio di ricarica rapida urbana, mobile e on-demand in Europa. In quei giorni nelle località sciistiche chi guida un veicolo electric, oltre alla rete di infrastrutture di ricarica di Enel X Way, potrà prenotare la ricarica fast on demand attraverso l’app Enel X Way e un van di E-GAP raggiungerà il veicolo, anche in assenza del proprietario. L’iniziativa – fa sapere Enel X Way in una nota – si inserisce in una partnership più ampia che prevede anche, tra le altre cose, la possibilità per i clienti di Enel X Way di ricevere un voucher del valore di 30 euro che darà diritto alla ricarica mobile delle proprie auto elettriche nelle cinque città italiane (Milano, Roma, Bologna, Torino, Brescia) dove è presente il servizio E-GAP.”Oggi implementiamo la partnership con E-GAP arricchendo l’esperienza di ricarica dei nostri clienti che, per fare il pieno di energia, potranno contare sul network di punti di ricarica presenti su tutto il territorio nazionale e sul servizio on-demand – ha dichiarato Riccardo Amoroso, responsabile Marketing and Sales Enel X Way –. Dopo il successo di quest’estate in Liguria e Toscana abbiamo scelto due tra le più importanti mete sciistiche del Paese, Canazei e Madonna di Campiglio, per replicare l’iniziativa offrendo a chi guida elettrico la possibilità di prenotare i van di E-GAP direttamente sulla nuova app Enel X Way per usufruire di una ricarica rapida in pochi minuti nel luogo in cui ci si trova con la propria auto”.”Dopo il successo della partnership dello scorso agosto all’Argentario e a Santa Margherita Ligure, abbiamo deciso di consolidare ulteriormente l’intesa con Enel X Way mettendo il nostro servizio di ricarica mobile a disposizione anche dei clienti di due delle mete sciistiche più frequentate d’Italia – commenta Luca Fontanelli, Europe general manager e Italy CEO di E-GAP –. In una fase molto complessa per il settore automotive, siamo convinti che la transizione verso la mobilità elettrica sia ormai argomento del presente e non più del futuro, riteniamo quindi sempre più rilevante la cooperazione tra gli operatori del settore per garantire a chi ha scelto di utilizzare un’auto elettrica la massima comodità di ricarica e per incentivare chi ancora ha delle remore di scegliere il passaggio alla mobilità sostenibile”.Sono oltre 18mila i punti di ricarica che Enel X Way ha realizzato in Italia, si tratta della più grande rete di ricarica a livello nazionale a disposizione di chi guida elettrico. La potenza di ricarica del van E-GAP è pari ad una colonnina di tipo fast, fino a 80kW e presto arriverà a 100kW. Nell’ultimo anno E-GAP ha sviluppato la sua presenza anche in Europa: Francia, Spagna e Germania nelle principali città, con un ampliamento della propria flotta dei mezzi adibiti al servizio di ricarica elettrica on-demand che ha raggiunto i 100 nuovi e-van negli scorsi mesi, con l’obiettivo di arrivare a 500 van entro il prossimo anno. LEGGI TUTTO

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    KilometroVerdeParma, IREN pianta 3mila alberi

    (Teleborsa) – Parte la piantagione di oltre 3mila tra alberi e arbusti nelle aree Iren sul territorio di Parma, nell’ambito del progetto KilometroVerdeParma. L’intervento – fa sapere Iren in una nota – è stato reso possibile grazie all’estensione dell’area Iren già boscata durante la realizzazione degli impianti (50 ettari di area verde con 15mila tra alberi ed arbusti che circondano gli impianti), integrandola con un’ulteriore area vicinissima al Polo Ambientale Integrato, della superficie di 30mila metri quadri.Il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma ha promosso diversi e importanti progetti di forestazione: dal territorio collinare alla Bassa Parmense, passando per la città ducale, dalle aree esterne di istituti scolastici a zone ad alta densità di traffico, da parchi pubblici a terreni aziendali e di privati. Complessivamente, dalla nascita, nel maggio 2020, il Consorzio ha messo a dimora oltre 50mila piante.Il progetto di riforestazione multifuzionale trae origine dagli elaborati progettuali dello Studio Bellesi Giuntoli di Firenze, ed è volto al recupero dei valori naturalistici dell’area, alla compensazione ambientale ed alla rifunzionalizzazione ecologica orientata attraverso la creazione di un sistema forestale unitario con il Polo Ambientale Integrato. Il modello di riferimento è la foresta del “Bosco della Fontana” di Mantova che rappresenta il punto di riferimento ideale, trattandosi di una foresta del tipo del querco-carpineto abbastanza matura e strutturalmente evoluta. Una parte del progetto, relativa all’utilizzo di diverse tipologie di ammendanti, è stata sviluppata dal Comitato Territoriale Iren di Parma, grazie all’intervento operativo dell’Università di Parma che ne curerà la sperimentazione su di un lotto di piante. L’impianto avverrà in filari (direzione est/ovest) per agevolare le operazioni di piantagione, con sesto d’impianto di 3,75x 3,75 e sarà dotato di impianto di irrigazione. Le principali specie utilizzate sono il Quercus robur e il Carpinus betulus; unitamente ad altre quali il Fraxinus oxycarpa, il Corylus avellana, l’Acer campestre, il Sambucus nigra, il Quercus cerris e la Tilia Plathyphyllos. La piantagione verrà effettuata entro la primavera di quest’anno.”L’intervento di messa a dimora di 3mila nuove alberature nella zona limitrofa al Polo Ambientale Integrato – spiega l’assessore alla sostenibilità ambientale Gianluca Borghi – si inserisce in un quadro ampio di azioni messe in atto negli ultimi anni con diversi progetti di forestazione urbana che hanno interessato il territorio della città. L’obiettivo unitario di Comune, Iren Ambiente e del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma è quello di migliorare la qualità della vita, riducendo l’impatto degli inquinanti nell’aria. Una strategia in linea con le azioni dell’Amministrazione e con gli obiettivi di mandato tanto più che Parma è una delle 100 città in Europa e una delle 9 in Italia scelte dalla Commissione Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030″. “È importante che il patrimonio arboreo della città di Parma cresca, perché è urgente contrastare il cambiamento climatico e ridurre l’inquinamento atmosferico. Piantare alberi, gesto di grande semplicità, è la strategia più semplice che possiamo attuare – commenta Maria Paola Chiesi, presidente del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma –. Serve l’impegno di tutti. Il nostro ringraziamento va a Iren Ambiente, al fianco del Consorzio fin dalle fasi progettuali, che ha dato la propria disponibilità a realizzare un intervento di forestazione importante”.”Per favorire l’attecchimento, – spiega il direttore tecnico del Consorzio Antonio Mortali – si sono scelte piante autoctone, con ridotta idroesigenza e caratterizzate da una buona capacità di assorbimento della CO2 e di abbattimento degli inquinanti. La specificità di questo sito è che si tratta di piante a pronto effetto, quindi già sviluppate, con fusti fino a tre metri di altezza”.”Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta del KilometroVerdeParma – ha sottolineato l’amministratore delegato di Iren Ambiente Eugenio Bertolini – mettendo a disposizione un’area sufficientemente estesa per questo importante progetto di riforestazione che si aggiunge a quello a suo tempo realizzato durante la costruzione del Polo Ambientale Integrato. È la più chiara dimostrazione che gli impianti possono essere realizzati ed integrati nel territorio circostante, prevedendo interventi, come quello che viene presentato oggi, che vanno ad aumentarne la vivibilità ed il valore ambientale”. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, Enerbrain vince il Premio Rolando Polli lanciato da Ambienta e McKinsey & Company

    (Teleborsa) – Ambienta, asset manager europeo interamente focalizzato sulla sostenibilità ambientale, e McKinsey & Company, società internazionale di consulenza manageriale, annunciano Enerbrain come vincitore del Premio Rolando Polli 2023.L’obiettivo del Premio, quest’anno alla sua prima edizione, – spiega Ambienta in una nota – è quello di aiutare giovani imprenditori italiani accelerando i loro progetti basati su soluzioni più sostenibili. Coerentemente con la passione di Rolando Polli per le iniziative imprenditoriali e la sostenibilità ambientale, il Premio “vuole supportare aziende che si prefiggono di prosperare sui mercati, avere un impatto ambientale positivo e durare nel tempo”. Le 5 aziende finaliste, sulle 25 candidatesi al Premio, che ieri sono state invitate a presentare il proprio progetto all’evento finale sono Agricolus, Babaco Market, Cubbit, Enerbrain e Rifò. Queste cinque realtà – si legge nella nota – esemplificano come la sostenibilità sia un tema che attraversa tutti i settori dell’economia: in agricoltura, il software di Agricolus aiuta le aziende del settore a utilizzare meno acqua e prodotti chimici; nel food, Babaco Market offre un nuovo sbocco a frutta e verdura invenduta tramite la propria piattaforma e- commerce, riducendo lo spreco di cibo; nel mondo IT, Cubbit diminuisce il consumo energetico dello storage di dati sfruttando risorse informatiche altrimenti inutilizzate; negli edifici, le soluzioni software e hardware di Enerbrain riducono il consumo energetico migliorando il comfort; nella moda, Rifò raccoglie indumenti a fine vita e ne riusa le fibre per confezionare nuovi capi.Vista la rilevanza del problema ambientale e le potenzialità del business model, i giudici hanno deciso di premiare Enerbrain con un percorso di mentorship in cui Ambienta e McKinsey metteranno a disposizione in forma di pro bono il proprio know-how e il proprio network. Enerbrain ha sviluppato una soluzione hardware e software per la gestione energetica degli edifici. Attraverso tecnologie IoT e algoritmi di controllo, ottimizza riscaldamento e raffreddamento garantendo un elevato risparmio energetico (in media 20%) e migliori livelli di comfort interno (in media 90%). Il comitato di valutazione ha inoltre deciso di premiare una sesta realtà, Synergy Flow, con una menzione speciale. Fondata nel 2022, non è stata giudicata sufficientemente matura per concorrere al Premio, ma la soluzione di energy storage basata su materiali di scarto che la startup vuole commercializzare nei prossimi anni è particolarmente promettente.A far parte della giuria: Nino Tronchetti Provera, fondatore e managing Partner di Ambienta; Massimo Giordano, managing partner di McKinsey Mediterraneo; Niccolò Polli, figlio di Rolando e Head of Strategy per l’Europa in HSBC; Fabio Ranghino, partner e head of Sustainability&Strategy di Ambienta; Gemma D’Auria, senior partner di McKinsey; Marco Piccitto, senior Partner di McKinsey; Mario Greco, Group CEO di Zurich; Stefano Proverbio, direttore Emerito di McKinsey; Daniele Ferrero, amministratore delegato di Venchi, e Massimo Capuano, former Senior Partner di McKinsey. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Hera: dal PNRR oltre 130 milioni di euro per rivoluzione verde e transizione ecologica

    (Teleborsa) – Oltre 130 milioni di euro sono i finanziamenti aggiudicati ad oggi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a progetti del Gruppo Hera dedicati alla Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” che forniranno un importante contributo per lo sviluppo sostenibile dei territori serviti.In particolare, ammontano a oltre 30 milioni i contributi del PNRR ottenuti da progetti all’insegna dell’economia circolare per il recupero e la rigenerazione della materia del Gruppo Herambiente, Marche Multiservizi e AcegasApsAmga, controllate della multiutility.Per favorire la transizione energetica sono circa 38 milioni i finanziamenti aggiudicati dalle controllate Inrete Distribuzione Energia e AcegasApsAmga per la digitalizzazione e automazione delle reti elettriche volte a una maggiore resilienza a favore della continuità dei servizi erogati. A supporto della decarbonizzazione, i progetti di Hera per l’efficientamento e l’estensione del sistema di teleriscaldamento si sono aggiudicati quasi 50 milioni di euro. Infine, 19,5 milioni sono i contributi assegnati a progetti di tutela del territorio per l’efficienza delle reti idriche in Friuli-Venezia Giulia e Veneto. Parte di questi finanziamenti – fa sapere il Gruppo Hera in una nota – sarà allocata attraverso gli enti d’ambito come quota di competenza del Gruppo.”L’aggiudicazione dei contributi PNRR, non sarà solo un potente volano per gli investimenti del Gruppo Hera – spiega Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera – ma è anche motivo di orgoglio. È infatti la dimostrazione di come la nostra strategia sia perfettamente in linea con le policy nazionali ed europee in tema di sostenibilità. In questo senso è importante sottolineare come i progetti finanziati si collochino nell’ambito del più ampio piano di investimenti del Gruppo Hera e siano finalizzati a cogliere le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per promuovere l’economia circolare, accelerare la transizione energetica, rendere le reti idriche ed energetiche più resilienti, anche a fronte dei mutamenti climatici. Complessivamente il Gruppo Hera ad oggi vede finanziati dal PNRR numerosi progetti, per oltre 130 milioni di euro complessivi, che consentiranno di accelerare gli investimenti sui territori serviti, a partire da Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Toscana”. LEGGI TUTTO