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    “Noi Siamo Energia”, Terna dà il via alla campagna per sensibilizzare cittadini e imprese

    (Teleborsa) – Parte “Noi Siamo Energia”, la campagna di sensibilizzazione per un utilizzo consapevole, razionale e virtuoso dell’elettricità in Italia. Ideata da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale in alta e altissima tensione, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la campagna di comunicazione identifica una serie di comportamenti grazie ai quali è possibile contenere i consumi, e quindi i costi, in un’ottica di sostenibilità, risparmio economico e maggior efficienza energetica, a beneficio di tutti, cittadini e imprese.In occasione dell’avvio della campagna “Noi Siamo Energia” – declinata su media tradizionali e digitali – Terna ha aggiornato l’app sul sistema elettrico disponibile su tutti i device con una nuova funzionalità: si chiama Ecologio e – spiega la società in una nota – consente a ogni cittadino di individuare facilmente la fascia oraria di picco giornaliera in cui è preferibile consumare meno energia (dal lunedì al venerdì) e, quindi, poter scegliere consapevolmente di moderare il proprio fabbisogno riducendo al contempo i costi per l’intero sistema elettrico italiano. Ecologio, infatti, indica nel dettaglio le previsioni di fabbisogno elettrico di ogni singola giornata, suddividendola per: “ora normale” quando c’è una disponibilità di produzione di energia elettrica superiore al fabbisogno; “ora sensibile” che invita a risparmiare energia; “ora potenzialmente critica” indica una produzione in linea con la domanda e, pertanto, è preferibile ridurre l’utilizzo di energia non indispensabile; “ora critica” che segnala un potenziale deficit tra produzione e import rispetto alla domanda complessiva e suggerisce di conseguenza di evitare i consumi di elettricità non indispensabili. Con un semplice clik, quindi, è possibile conoscere gli intervalli di tempo in cui gestire i propri consumi in maniera responsabile; questo si traduce in un impegno a beneficio della sicurezza del sistema e, quindi, della collettività.Applicando gli accorgimenti e le azioni individuate e suggerite da Terna nella campagna “Noi Siamo Energia” – come, ad esempio, utilizzare gli elettrodomestici a pieno carico, sbrinare regolarmente frigorifero e freezer, rispettare le fasce orarie più convenienti, scollegare gli alimentatori dalle prese, evitare di lasciare i dispositivi elettronici in stand-by e spegnere le lampadine quando si esce da una stanza – ogni cittadino potrà risparmiare fino a oltre mille euro l’anno di energia elettrica. Il maggior risparmio si ottiene anche utilizzando le pompe di calore al posto delle caldaie a gas, gli elettrodomestici di classe A invece di quelli di classe G e lampadine al Led rispetto a quelle a incandescenza.”Con la campagna di comunicazione istituzionale di Terna ‘Noi Siamo Energia’, – ha dichiarato Massimiliano Paolucci, direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Sostenibilità di Terna – puntiamo a rafforzare la consapevolezza di quanto l’energia sia un bene fondamentale per cittadini e imprese e di come, con gesti semplici ma virtuosi, sia possibile aiutare il Paese e l’ambiente e favorire importanti risparmi economici. Ottimizzare i consumi nelle diverse fasce orarie consente, inoltre, di dotarsi di uno strumento addizionale per far fronte a eventuali momenti di difficoltà del sistema e contenerne i costi. Questa iniziativa conferma e rafforza il ruolo di regista del sistema di Terna”.La campagna “Noi Siamo Energia” di Terna si inserisce nel più ampio contesto del regolamento UE dello scorso 6 ottobre 2022, che ha disposto un intervento di emergenza per contenere i prezzi dell’energia attraverso misure eccezionali, che mirano, nello specifico, anche a ridurre i consumi di elettricità. Proprio in riferimento alla diminuzione della domanda, il regolamento definisce che gli Stati membri si “adoperino per attuare misure per ridurre il consumo lordo complessivo mensile di energia elettrica del 10% rispetto alla media”: tale obiettivo, non vincolante, di riduzione del consumo elettrico, si applica da novembre 2022 fino a marzo 2023. Il regolamento, inoltre, definisce un obiettivo vincolante, valido da dicembre 2022 fino a marzo 2023, di riduzione del consumo lordo di energia elettrica, per almeno il 5% in media durante le ore di punta (individuate da ciascun Stato membro) per il sistema elettrico. LEGGI TUTTO

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    ACEA entra nell'indice MIB ESG dal 19 dicembre

    (Teleborsa) – ACEA, multi-utility quotata su Euronext Milan, entrerà nell’indice MIB ESG, l’indice ESG (Environmental, Social and Governance) dedicato alle blue-chip italiane, pensato per individuare i grandi emittenti italiani quotati che presentano le migliori pratiche ESG.Lo ha comunicato Euronext al termine della revisione trimestrale. L’efficacia dell’ingresso decorre da lunedì 19 dicembre. La prossima revisione dell’indice avverrà il 10 marzo del 2023.L’indice combina la misurazione della performance economica con valutazioni ESG in linea con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite. La composizione si basa sull’analisi dei criteri ESG da parte di Vigeo Eiris, società di Moody’s. Vengono incluse le migliori 40 società sulla base di criteri ESG, selezionate tra le 60 italiane più liquide, escludendo quelle coinvolte in attività non compatibili con investimenti ESG. LEGGI TUTTO

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    Zoppas Industries: finanziamento da 180 milioni per lo sviluppo del Gruppo

    (Teleborsa) – Il Gruppo Zoppas Industries annuncia di aver sottoscritto il primo contratto difinanziamento Sustainability-Linked con un pool di istituti composto da Banca Monte Dei Paschi di Siena SpA, Banco BPM SpA, Intesa Sanpaolo SpA, MPS Capital Services Banca per le Imprese SpA e UniCredit SpA. Bookrunner e Sustainability Coordinator dell’operazione sono Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB) e UniCredit.”Siamo soddisfatti che il pool, formato dai principali istituti bancari, abbia riconosciuto la bontà quantitativa e qualitativa delle nostre aziende in ambito globale e abbia deciso di supportare la crescita del nostro Gruppo – ha dichiarato Gianfranco Zoppas, presidente del Gruppo Zoppas Industries –. È un dovere di tutte le imprese perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, agendo in modo responsabile ed etico per consegnare alle future generazioni un mondo migliore”.Il finanziamento, per un ammontare di 180 milioni di euro, consentirà alle aziende del Gruppo di disporre di ulteriori risorse finanziarie finalizzate allo sviluppo di nuovi prodotti, alimentare il piano di investimenti e l’importante programma di sostenibilità. Per la prima volta, le linee di credito prevedono la presenza di specifici indicatori di performance ESG con condizioni economiche legate al raggiungimento di determinati obiettivi definiti insieme alle aziende del Gruppo: IRCA (ZIHET – Zoppas Industries Heating Element Technologies), leader mondiale nella progettazione e realizzazione di resistenze e sistemi riscaldanti usati anche per l’efficientamento energetico, e SIPA, uno dei più importanti player al mondo per lo sviluppo di soluzioni di packaging e sistemi produttivi integrati con tecnologie innovative e sostenibili.La sfida primaria del Gruppo e delle sue aziende – si legge in una nota – è diventare carbon neutral, azzerando completamente le emissioni di CO2 entro il 2050 e riducendole in modo estremamente significativo (-30%) già entro il 2025. Il Gruppo ha già avviato progetti con partner e fornitori affinché condividano e applichino gli stessi principi di sostenibilità così da intervenire in modo deciso anche sulle emissioni connesse indirettamente all’attività dell’azienda. Il Gruppo si è posto anche l’obiettivo di favorire e supportare le scelte di sostenibilità dei propri clienti, e degli utilizzatori finali dei loro prodotti: IRCA sta perseguendo soluzioni di riscaldamento responsabili ed ecologiche, finalizzate all’efficienza e al risparmio di energia; SIPA è impegnata nell’economia circolare progettando e realizzando macchinari per la produzione di contenitori che utilizzano materiale riciclato al 100%. LEGGI TUTTO

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    Vanguard lascia l'allenza degli asset manager per il Net Zero

    (Teleborsa) – Vanguard, il secondo più grande gestore di fondi al mondo, ha deciso di lasciare la principale alleanza finanziaria per affrontare il cambiamento climatico. Vanguard aveva aderito nel 2021 all’iniziativa Net Zero Asset Managers (NZAM), che ha l’obiettivo di incoraggiare i gestori patrimoniali a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 e contribuire a mantenere un aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius. Al 9 novembre 2022, NZAM ha 291 firmatari, i quali hanno 66 trilioni di dollari di asset in gestione.”Tali iniziative del settore possono promuovere un dialogo costruttivo, ma a volte possono anche creare confusione sulle opinioni delle singole società di investimento – si legge in una nota di Vanguard – Questo è stato il caso in questo caso, in particolare per quanto riguarda l’applicabilità degli approcci net zero ai fondi indicizzati ampiamente diversificati preferiti da molti investitori Vanguard”. La società ha lasciato l’alleanza per “poter fornire la chiarezza che i nostri investitori desiderano sul ruolo dei fondi indicizzati e su come pensiamo ai rischi materiali, inclusi i rischi legati al clima, e per rendere chiaro che Vanguard parla in modo indipendente su questioni importanti per i nostri investitori”. (Foto: micheile dot com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Terna, Donnarumma: “Fondamentali investimenti in reti, rinnovabili e accumuli”

    (Teleborsa) – “Gli investimenti nello sviluppo delle reti di trasmissione e nelle fonti di energia rinnovabili, accompagnati da quelli, non meno rilevanti, in accumuli di energia elettrica, sono fondamentali per abilitare la transizione energetica e per renderci indipendenti dal gas importato”. È quanto ha spiegato l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, intervenendo oggi al convegno MoltoEconomia.”Terna, coerentemente con il suo ruolo di regista del sistema elettrico nazionale,– ha aggiunto Donnarumma – ha un Piano decennale di Sviluppo della rete da 18,1 miliardi di euro con investimenti tesi a renderla ancora più efficiente rinforzando, in particolare, le dorsali di trasporto dal Sud al Nord del Paese. Investimenti che sono destinati ad aumentare e che hanno visto superare il miliardo di euro nei primi nove mesi del 2022, prima volta nella storia del Gruppo. Questo piano, inoltre, genererà importanti ricadute economiche e occupazionali: numerosi studi hanno evidenziato come ogni miliardo di euro investito in infrastrutture elettriche ne genera circa tre in termini di PIL, con la creazione di circa mille posti di lavoro. Per cogliere le opportunità legate allo sviluppo delle rinnovabili, è anche fondamentale avere un sistema sempre più interconnesso a livello internazionale. Grazie alla sua posizione geografica, l’Italia è al centro del Mediterraneo e può diventare l’hub energetico di collegamento tra il Nord Africa e l’Europa continentale. Terna gestisce già oggi 26 linee elettriche transfrontaliere e nel suo Piano di Sviluppo decennale ha inserito una serie di progetti, oltre a quelli già in corso, per collegare ulteriormente l’Italia con gli altri Paesi confinanti e con quelli nel Mediterraneo. Uno dei principali progetti di interconnessione prevede la realizzazione di un collegamento elettrico sottomarino tra Italia e Tunisia con un elettrodotto lungo oltre 200 chilometri che richiederà un investimento complessivo di 850 milioni di euro. Negli ultimi mesi si sono fatti dei passi in avanti sul fronte delle rinnovabili: a ottobre le richieste di connessione alla rete di trasmissione nazionale di nuovi impianti green hanno raggiunto il valore complessivo di circa 300 GW di potenza, di cui 95GW riguardano impianti eolici offshore per i quali, entro la fine del 2022, Terna rilascerà la soluzione tecnica di connessione – ha proseguito l’ad di Terna –. È un dato significativo, pari a oltre 4 volte il fabbisogno di 70 GW di nuova capacità rinnovabile necessario per raggiungere i target definiti dal nuovo pacchetto UE ‘Fit-for-55’ al 2030. Realizzare questi 70GW porterebbe a un risparmio di oltre 26 miliardi di metri cubi di gas, valore sostanzialmente pari alle quantità che il nostro Paese ha importato dalla Russia negli ultimi dodici mesi. Bisogna proseguire su questa strada e accelerare il più possibile i processi di autorizzazione degli impianti eolici e fotovoltaici. I progetti ci sono, gli investitori e le aree idonee anche, la rete di Terna è e sarà in grado di supportare la crescita. Per accompagnare l’integrazione delle rinnovabili, è necessario un cambio di passo anche nello sviluppo degli accumuli. Purtroppo, negli ultimi anni, gli investimenti in questo campo sono stati insufficienti e Terna ha da tempo evidenziato la necessità di promuovere, specialmente nel Sud Italia, lo sviluppo di capacità di accumulo di grande taglia per accompagnare l’integrazione delle energie rinnovabili nella rete. Per realizzare i 10GW di accumuli previsti dal Pniec al 2030 – ha concluso Donnarumma – si può stimare un investimento complessivo pari a circa 15 miliardi di euro che avrebbe un duplice beneficio: da un lato, un impatto positivo sul PIL pari a oltre 40 miliardi di euro; dall’altro, l’immissione in rete, grazie agli accumuli, di circa 16 terawattora all’anno di energia rinnovabile”. LEGGI TUTTO

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    Euronext lancia indici sull'uguaglianza di genere e potenzia offerta ESG

    (Teleborsa) – Euronext (gestore delle borse di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo, Parigi e Milano) ha lanciato due indici sull’uguaglianza di genere, i primi pilastri di una più ampia famiglia di indici che affrontano le sfide relative all’equilibrio di genere sul posto di lavoro. Gli indici, spiega una nota, sono stati sviluppati per aiutare i partecipanti al mercato a investire in società quotate impegnate a migliorare la diversità di genere e a rispondere alla crescente domanda di investimenti tematici sociali.In particolare, si tratta dell’Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100 (che include 100 aziende della zona euro che hanno dimostrato un ruolo importante nel miglioramento della parità di genere) e dell’Euronext Equileap Gender Equality France 40 (che include 40 aziende francesi che hanno dimostrato un ruolo importante nel miglioramento della parità di genere).Le società incluse negli indici sono selezionate in base al loro punteggio di uguaglianza di genere in quattro diverse categorie: equilibrio di genere nella leadership e nella forza lavoro; pari retribuzione e conciliazione vita-lavoro; politiche che promuovono la parità di genere; impegno, trasparenza e responsabilità.”Innoviamo costantemente la nostra offerta di prodotti e servizi per soddisfare la forte domanda degli investitori e la necessità di effettuare la loro transizione ESG – ha commentato Camille Leca, Head of ESG di Euronext – Come infrastruttura di mercato, il nostro ruolo è quello di proporre prodotti per l’investimento diretto in progetti ESG e, in questo caso, aziende all’avanguardia nella performance sulla parità di genere”.Dal 2021, Euronext ha lanciato oltre 30 nuovi indici ESG che coprono nuove categorie in cui investire, tra cui ampie considerazioni ESG, temi specifici come PAB, CTB, Biodiversità, Idrogeno, Acqua e Sociale, nonché il lancio di versioni ESG degli indici di riferimento nazionali, l’AEX ESG ad Amsterdam e l’OBX ESG a Oslo, dopo il successo del lancio del MIB ESG a Milano e del CAC 40 ESG a Parigi. LEGGI TUTTO

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    UniCredit: opzione Lithium di Allianz ai possessori di auto elettriche e plug-in hybrid

    (Teleborsa) – Il mercato delle auto elettriche e ibride è in costante crescita, fattore sempre più importante per conseguire i traguardi che l’Italia si è posta nel Piano per la Transizione ecologica (PTE), approvato a marzo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale a giugno. Entro il 2030, infatti, il belpaese dovrà raggiungere i due target prefissati: 6 milioni di veicoli in circolazione e una quota di mercato al 25% per le auto full electric e ibride plug-in. Secondo l’Istat, alla fine del 2021, il totale delle auto elettriche e ibride (con tutti i gradi di elettrificazione) era di circa1.150.000 unità nella Penisola, pari al 2,9% del parco circolante. Un numero che è quasi raddoppiato rispetto al 2020, con una crescita del 92,9% anno su anno. A fare meglio di tutti sono state le full electric, più che raddoppiate, passando da 53.000 a 118.000 unità (a settembre 2022 sono quasi 160.000). Passando alle auto ibride la crescita, nello stesso periodo, è pari al 90%. In tale scenario, grazie alla partnership tra UniCredit e Allianz, UniCredit e UniCredit Allianz Assicurazioni presentano l’opzione Lithium di Allianz che offre garanzie e servizi specifici e su misura per le auto elettriche o plug-in hybrid. Allianz Lithium, – spiega una nota – è una copertura nata a seguito di un attento studio del mercato e delle esigenze dei clienti, tenendo in considerazione le peculiarità delle nuove tecnologie ecosostenibili: le auto ad alimentazione elettrica sono altamente tecnologiche, si guidano in modo diverso, si riparano con procedure nuove e sono dotate di una batteria di trazione molto costosa, che può valere fino al 50% del costo dell’auto.”L’inclusione nell’offerta ai nostri Clienti di una soluzione innovativa come Allianz Lithium è un risultato tangibile della partnership annunciata da UniCredit e Allianz lo scorso gennaio che offre servizi e risposte di valore ai nuovi bisogni connessi al processo di transizione energetica che è uno dei pilastri del PNRR – spiega Annalisa Areni, responsabile Client Strategies di UniCredit. –. La sostenibilità, e in generale i criteri ESG, sono integrati nel nostro modello di business, e come UniCredit desideriamo dare l’esempio e accompagnare i nostri clienti nei processi di cambiamento sociale e di transizione verde”.”La prontezza con la quale abbiamo esteso alla Rete di UniCredit la grande innovazione di Allianz Lithium, – spiega Norbert Lommer, direttore generale di UniCredit Allianz Assicurazioni – testimonia l’efficacia del modello di joint-venture con il quale diamo risposta ai bisogni di protezione dei clienti della banca. Anche quelli che oggi impropriamente possono apparire di nicchia ma che rappresentano invece il futuro”. LEGGI TUTTO

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    UE propone stretta all'uso di “ESG” e “sostenibile” nei nomi dei fondi

    (Teleborsa) – L’Autorità di vigilanza europea sui mercati finanziati (ESMA) crede che i nomi dei fondi siano un potente strumento di marketing e per non trarre in inganno gli investitori “i termini ESG e sostenibilità nei nomi dei fondi devono essere supportati in modo sostanziale da prove di caratteristiche o obiettivi di sostenibilità che si riflettano in modo corretto e coerente negli obiettivi e nella politica di investimento del fondo”.Lo si legge nella comunicazione con cui l’Authority ha avviato una consultazione del mercato in merito all’introduzione di soglie quantitative per la percentuale minima di investimenti sufficiente a supportare i termini ESG o relativi alla sostenibilità nei nomi dei fondi.”Con questa consultazione, l’ESMA continua a dare la priorità alla promozione della trasparenza e alla lotta al rischio di greenwashing”, ha commentato Verena Ross, presidente dell’ESMA.”L’obiettivo è garantire che gli investitori siano protetti da affermazioni di sostenibilità infondate o esagerate, fornendo sia alle autorità nazionali competenti che ai gestori patrimoniali criteri chiari e misurabili per valutare i nomi dei fondi, inclusi ESG o termini relativi alla sostenibilità”, ha aggiunto.Nella proposta dell’ESMA, che ora gli operatori possono commentare, se un fondo contiene la parola ESG nel suo nome, una percentuale minima di almeno l’80% dei suoi investimenti dovrebbe essere utilizzata per soddisfare le caratteristiche ambientali o sociali o gli obiettivi di investimento sostenibile in conformità con gli elementi vincolanti della strategia di investimento.Se un fondo ha la parola “sostenibile” o qualsiasi altro termine derivato dalla parola “sostenibile” nel suo nome, dovrebbe allocare – all’interno dell’80% di cui sopra – almeno il 50% in investimenti sostenibili. LEGGI TUTTO