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    Althesys e Enel Foundation: “Elettricità e acqua alleate contro il cambiamento climatico”

    (Teleborsa) – Da una migliore gestione congiunta di energia e acqua in Italia si potrebbero ottenere 5,9 TWh annui di elettricità aggiuntiva e una disponibilità d’acqua di circa 2,8 miliardi di metri cubi in più, pari al 20% del volume delle grandi dighe italiane. Il raggiungimento di questi obiettivi significherebbe ulteriori investimenti per circa 6,4 miliardi di euro, che potrebbero far parte a pieno titolo del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza in corso di definizione per accedere al Recovery Fund, del quale il 37% andrà usato per attuare il Green New Deal. Queste alcune delle principali evidenze emerse dallo studio “Energy for water sustainability. Sviluppare le sinergie elettrico-idrico per la sostenibilità”, il primo in Italia a stimare i potenziali benefici che si avrebbero da una gestione congiunta delle due risorse. Condotto da Althesys con Enel Foundation, il lavoro è stato presentato questa mattina da Alessandro Marangoni, ceo di Althesys Strategic Consultants e da Giuseppe Montesano, vicedirettore Enel Foundation. All’incontro hanno partecipato anche Stefano Besseghini, presidente di Arera; Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, Stefano Masini, responsabile Area Territorio e Ambiente di Coldiretti; Carlo Tamburi, direttore Italia del Gruppo Enel; Francesco Vincenzi, presidente di ANBI; Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.La ricerca approfondisce l’evoluzione del water-energy nexus con le criticità e le opportunità che prospetta, allo scopo di avanzare proposte per raggiungere obiettivi di sostenibilità e di sicurezza delle forniture in un mondo sottoposto a una pressione continua derivante dalla progressiva riduzione delle disponibilità idriche a fronte di un aumento dei consumi energetici.”Lo studio condotto con Althesys conferma come la transizione in atto verso un modello energetico più sostenibile possa generare valore e opportunità con ricadute positive che vanno ben oltre il settore – ha commentato Montesano –. In particolare, lo sviluppo delle rinnovabili e di soluzioni innovative in grado di aumentare l’efficienza dell’utilizzo della risorsa idrica possono contribuire significativamente al water saving e alla tutela del territorio, all’interno del più ampio impegno per contrastare il cambiamento climatico”.”Le risposte al crescente impatto di situazioni di stress idrico connesse al cambiamento climatico – spiega Marangoni – possono essere molteplici e articolate, ma richiedono interventi su orizzonti temporali sufficientemente ampi e investimenti consistenti. Avrebbero però importanti ricadute economiche e occupazionali, contribuendo al contempo a migliorare l’ambiente, la sicurezza del territorio e la qualità della vita dei cittadini. Sono necessarie politiche proattive che, attraverso soluzioni win-win, coinvolgano in modo coordinato i vari settori, energia, industria, agricoltura, utility, nell’ottica dell’uso plurimo della risorsa”.I benefici derivanti da un uso plurimo dell’acqua – rileva la ricerca – non sarebbero solo di natura ambientale, ma avrebbero anche effetti positivi sul sistema economico ed energetico. L’industria elettrica, ad esempio, potrebbe offrire un forte contributo investendo nel rinnovamento dell’idroelettrico. Altre rinnovabili, come eolico e solare, che contribuiscono alla water footprint in misura nettamente inferiore rispetto ad altre fonti, – evidenzia lo studio – potrebbero portare in Europa a una riduzione dei consumi d’acqua fino a 1,6 miliardi di metri cubi, equivalenti ai consumi annui di una nazione come la Germania.Per raggiungere la supply security, la ricerca suggerisce un articolato insieme di proposte di policy, tra le altre: l’ultimazione delle opere incompiute; il rinnovamento dei grandi bacini idroelettrici; l’avvio del Piano Invasi; il ricorso agli accumuli a pompaggio; gli impianti di desalinizzazione e le vasche di laminazione.Dal completamento delle opere incompiute ancora presenti nel nostro Paese si potrebbe ottenere una produzione elettrica addizionale di quasi 30 GWh annui, con una disponibilità idrica aggiuntiva di circa 850 milioni di metri cubi. Per il rinnovamento dei grandi bacini idroelettrici, lo studio stima in circa 4 TWh l’apporto aggiuntivo e in 900 milioni di metri cubi quello alla sicurezza idrica.L’avvio del Piano Invasi – si legge nel Rapporto – può costituire un tassello importante, già finanziato con 250 milioni di euro per 30 interventi individuati nel periodo 2018-22 in vista di un Piano nazionale di piccoli e medi invasi di ben più ampia portata, che comporterebbe 20 miliardi di euro di investimenti stimati nel corso di 20 anni. Gli accumuli a pompaggio sono invece una delle possibili soluzioni individuate nel Pniec, con un’attenzione particolare sulla possibilità di riconvertire infrastrutture già esistenti nel Centro-Sud. Gli impianti di desalinizzazione prevedono investimenti in grado di fronteggiare la scarsità idrica, in particolare con impianti nelle isole minori abbinati a installazioni di generazione elettrica da rinnovabili. Il ricorso a vasche di laminazione e altri bacini eviterebbe invece allagamenti e inondazioni anche nei centri urbani.Lo studio segnala tuttavia la necessità di accelerare gli iter autorizzativi per poter cogliere queste opportunità in quanto procedure e tempistiche di permitting delle opere troppo dilatate ritardano la loro realizzazione. Dalla ricerca emerge, dunque, la necessità di percorsi facilitati con tempi certi, “fast track”, per attuare efficacemente molti degli interventi, in particolare quelli su opere esistenti, per le quali sono già state svolte in passato valutazioni di impatto ambientale e procedure autorizzative.(Foto: © Andrey Kryuchkov /123RF) LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Monceri: “Superbonus avrà notevoli benefici su consumi e valore immobili”

    (Teleborsa) – Il tema dell’economia “green” è “strategico” per Intesa Sanpaolo, che ha già messo in atto numerose iniziative, ma l’arrivo del Superbonus consentirà di accelerare l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano, con benefici a cascata sui consumi energetici ed anche sul valore degli immobili. Lo ha spiegato Pierluigi Monceri, Responsabile direzione regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo, in una intervista rilasciata a Teleborsa.Intesa Sanpaolo è particolarmente focalizzata sulle tematiche dell’efficienza energetica e più in generale dell’economia green. Quali sono?”Il Gruppo si è mosso da tempo sul tema dell’economia green, ritenendolo un tema strategico, che è entrato anche in maniera importante e pesante nel nostro Piano industriale”.”Ci stiamo lavorando con attenzione in un clima che si è reso sempre più sensibile a queste tematiche”, ha precisato il responsabile di Intesa, aggiungendo “lo scorso anno abbiamo erogato oltre 1 miliardo e mezzo a favore della green economy, dimostrando appunto cheil proscenio è sensibile”.”Quest’anno – ha sottolineato – è uscita la misura del Superbonus, che non potrà che avere grande successo, essendosi inserita in un terreno già fertile e credo che, attraverso le sue caratteristiche, questa misura riuscirà sicuramente ad ottenere proseliti importanti”.[embedded content]
    Parliamo di ristrutturazioni edilizie e del sostegno al settore edile ed immobiliare. Quali vantaggi dalla normativa in vigore? E quali benefici per l’Italia?”L’Italia ha un contesto immobiliare vecchio, oltre il 70% delle costruzioni è stato costruito prima degli anni ’70”, ha affermato Monceri, aggiungendo “abbiamo la possibilità quindi di riqualificare in maniera importante l’efficientamento energetico di queste strutture”.”Un terzo dei consumi energetici di questo Paese – ha spiegato – è generato dalle famiglie e, nell’ambito di questa porzione, il 60% è legato al fattore riscaldamento e raffreddamento”, quindi “lavorare sull’efficientamento energetico porterebbe i consumi a ridursi ad un quarto” e costituisce “un’opportunità rilevante per il Paese”.C’è poi un altro fattore rilevante citato dal responsabile di Intesa, che concerne l’aumento del valore del patrimonio immobiliare. “Mediamente un immobile efficientato dal punto di vista energetico ha un valore superiore del 35%”, ha sottolineato Monceri, parlando di “opportunità straordinarie” e di una “classica situazione win-win”, che “può effettivamente stimolare grandi investimenti” e “dare una spinta importante alla ripartenza economica del Paese”.Il superbonus darà un forte impulso agli interventi per l’efficienza energetica. Qual è l’offerta approntata dal Gruppo Intesa Sanpaolo?”L’offerta in realtà si sviluppa innanzitutto nella possibilità di anticipare il credito di imposta, quindi un proprietario o anche un semplice affittuario può effettuare i lavori con la consapevolezza che il vantaggio fiscale risulterà di beneficio per i cinque anni successivi”.”Noi interveniamo innanzitutto anticipando il credito d’imposta, per le famiglie il valore è 102, quindi le mettiamo nelle condizioni di recuperare più della cifra spesa, per le imprese il valore è 100″.”Il secondo ambito di intervento è rappresentato da un finanziamento ponte che può essere valutato a favore del richiedente, sia esso privato o azienda, per accompagnare la fase di perfezionamento del credito stesso”.”Un terzo ambito di intervento è rappresentato dalla messa a disposizione della consulenza gratuita e non obbligatoria di Deloitte, cui ci siamo affidati per accompagnare i processi al loro compimento, senza creare impedimenti di natura burocratica”, afferma Monceri, spiegando che una volta ottenuto un preventivo ed una certificazione APE, il privato può rivolgersi alla banca e accedere, gratuitamente e senza impegno, alla piattaforma Deloitte, che lo “accompagna” nel processo di raccolta e definizione della documentazione. Il processo si completerà al termine dei lavori, con l’intervento di Deloitte, che trasferirà il credito d’imposta al cassetto della banca ed, entro cinque giorni, accrediterà i soldi sul conto dei privati. LEGGI TUTTO

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    Trasporto pubblico sostenibile, siglata l'intesa tra ENEL e ASSTRA

    (Teleborsa) – Rendere più sostenibile il trasporto pubblico locale, contribuire a ridurre le emissioni delle linee urbane ed extraurbane e migliorare la qualità del servizio ai cittadini. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato da Enel X, la business line globale di Enel dedicata allo sviluppo di prodotti innovativi e soluzioni digitali, e Asstra – Associazione Trasporti, l’associazione che riunisce circa 140 aziende del trasporto pubblico locale.Il protocollo – spiega Enel in una nota – prevede una serie di attività finalizzate alla promozione della mobilità sostenibile nelle città italiane. Si va dallo sviluppo di nuovi modelli di business che accelerino la transizione energetica dei sistemi di approvvigionamento degli autobus e garantiscano un più efficiente utilizzo dei fondi pubblici messi a disposizione dal Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile del MIT, alla progettazione di infrastrutture e colonnine di ricarica all’avanguardia, passando per la definizione di nuove soluzioni per le Smart City in grado di ridurre i consumi delle flotte, i costi di manutenzione e rifornimento e di disegnare servizi di mobilità a più alto valore aggiunto. L’intesa prevede anche lo sviluppo di soluzioni di efficienza energetica da applicare presso le sedi dei depositi del trasporto pubblico.”L’obiettivo della collaborazione con Asstra – spiega Augusto Raggi, responsabile Enel X Italia – è accelerare la transizione energetica verso il trasporto elettrico pubblico. La collaborazione tra un grande player industriale come Enel X e Asstra porterà a individuare modelli di business innovativi per un sistema di trasporto pubblico integrato con soluzioni di efficienza energetica, green e digitali. In questo modo potremo aumentare il confort del trasporto per i cittadini e ridurre i costi di esercizio, con vantaggi per la Pubblica Amministrazione e esternalità positive per le città come il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico”.”Asstra con il protocollo d’intesa sottoscritto oggi, intende sostanziare ulteriormente il lavoro che sta svolgendo per sviluppare l’innovazione tecnologica applicata ai trasporti pubblici. L’elemento innovativo del protocollo siglato con Enel X Italia – commenta il presidente di Asstra Andrea Gibelli – risiede nell’esplorazione di nuovi modelli di business per i sistemi di trasporto collettivo elettrico su autobus, finalizzati ad accelerare la transizione energetica garantendo un utilizzo più efficace ed efficiente dei fondi pubblici, per un settore la cui importanza per il Paese sta emergendo drammaticamente proprio in questi giorni a causa della crisi pandemica. La nostra intenzione è guardare avanti per costruire oggi un futuro migliore per il TPL e dunque per i cittadini”.Nell’ambito del protocollo, le soluzioni innovative saranno sviluppate in considerazione del quadro normativo e con il coinvolgimento delle imprese di trasporto pubblico locale, secondo un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato. L’intesa – conclude la nota – mira, infine, a incentivare azioni di sensibilizzazione sugli effetti nocivi dell’inquinamento ambientale e acustico, con particolare attenzione ai centri urbani. LEGGI TUTTO

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    Classifica WSJ, Saipem prima azienda italiana tra le più sostenibili

    (Teleborsa) – Saipem , con il suo 23esimo posto, è la prima azienda italiana tra le 100 più sostenibili al mondo. A dirlo è uno studio condotto da un team accademico di ricerca indipendente guidato dal Wall Street Journal.Nel corso dell’indagine sono state valutate oltre 5.500 aziende quotate in borsa sulla base di una serie di valori per misurare la sostenibilità. La classifica – spiega Saipem in una nota – tiene conto di criteri di misurazione quali modello di business e innovazione, questioni sociali esterne e di prodotto, tematiche riguardanti i dipendenti, il contesto di lavoro e l’ambiente. LEGGI TUTTO

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    Clima, FMI: più impegno per ridurre emissioni e mitigare i costi della transizione

    (Teleborsa) – Servono più impegno nel ridurre le emissioni di gas, le temperature stanno raggiungendo cifre mai viste sul pianeta Terra da milioni di anni e le implicazioni sono potenzialmente catastrofiche ma siamo ancora in tempo per agire.Sono le conclusioni cui giunge il World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale pubblicato oggi che spinge i Governi ad usare strumenti di politica economica in grado di combinare spinte agli investimenti verdi e rincaro dei prezzi dell’energia provenienti dai combustibili ad alta emissione di carbonio, mantenendo i costi di transizione da un modello all’altro ragionevolmente bassi.”Nonostante i benefici a lungo termine e una spinta iniziale all’attività economica, tali politiche impongono costi durante la transizione – si legge nel rapporto – Tra il 2037 e il 2050, la strategia di mitigazione costerebbe al Pil globale in media circa lo 0,7% ogni anno e dell’1,1% nel 2050 rispetto a politiche invariate. Questi costi sembrano comunque gestibili, considerando che si prevede che la produzione globale crescerà del 120% tra oggi e il 2050″.Secondo il Fondo Monetario, infatti, la spinta verso la transizione permetterà di aumenterà il Pil globale e l’occupazione nei primi anni successivi alla ripresa post Covid 19 in grado di rendere meno impattanti i costi della seconda fase. In base allo scenario disegnato dal rapporto, una strategia politica globale per mitigare il cambiamento climatico potrebbe accrescere il Pil globale nei primi 15 anni di ripresa in media di circa lo 0,7% annuale e l’occupazione fino a 12 milioni di posti di lavoro in più a livello globale. LEGGI TUTTO

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    Esselunga, nel primo bilancio di sostenibilità nuovi obiettivi al 2025

    (Teleborsa) – Dall’impatto ambientale delle confezioni dei prodotti alla verifiche contro l’uso del caporalato dai produttori agricoli. Esselunga guarda ancora una volta avanti e nel Bilancio di Sostenibilità 2019 si dà nuovi obiettivi al 2025.Un documento di oltre 200 pagine fortemente voluto dalla presidente che, nella sua introduzione, spiega come si sia voluto “ripercorre alcune iniziative del passato e valorizzare la lungimirante impostazione del nostro modo di fare impresa con il rispetto e la tutela dell’ambiente”. In esso ci sono dunque i punti di arrivo ma anche gli obiettivi al 2025 di una strategia che si declina in cinque punti: i clienti, le persone, l’ambiente, i fornitori e la comunità. Una strategia che è anche una sfida rispetto, prima di tutto, ai consumatori che “non sempre capiscono certe scelte”, come è accaduto con la decisione, presa un anno e mezzo fa, di sospendere la vendita di prodotti in contenitori monouso in plastica.”Il bilancio di sostenibilità è stato fortemente voluto da Marina Caprotti che ci ha spinto e sostenuto nell’elaborazione di questo documento”, ha premesso Gabriele Villa, Chief Commercial and Operations Officer dell’azienda fondata da Bernardo Caprotti, in un incontro con la stampa. “La sostenibilità ce l’avevamo nel sangue se pensiamo che già nel 1994-1995 lanciavamo i primi prodotti per chi ama la natura anche se non abbiamo avuto molto successo in quei tempi. Poi nel 1990 è arrivata la linea Esselunga Bio: da oltre 20 anni lavoriamo con produttori che abbiamo fatto crescere e coi quali siamo arrivati a 400 prodotti”, ha aggiunto Villa sottolineando peraltro che anche oggi “non sempre tutte le attività che vanno nel senso della sostenibilità sono capite dai consumatori”. LEGGI TUTTO

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    Nomisma, la transizione ecologica della Gdo parte dal packaging

    (Teleborsa) – La svolta “green” della Gdo italiana parte dalla sostenibilità del packaging. Un giudizio unanime, confermato dal 100% delle insegne della grande distribuzione con il 78% di queste già impegnato nella riduzione del pack a vantaggio di soluzioni più eco-friendly. È questo uno dei risultati che emerge dalla seconda edizione dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo – realizzato da Nomisma in collaborazione con SpinLife – presentato oggi e che ha dedicato un approfondimento al ruolo del packaging nelle strategie di sostenibilità dei retailer italiani.Le 9 insegne che hanno partecipato attivamente all’Osservatorio, infatti, hanno confermato la loro sostenibilità e la loro prontezza a rispondere alla crescente richiesta che arriva da istituzioni e consumatori. Se da un lato infatti l’Europa e l’Italia hanno prontato o stanno approntando il loro piani di ripresa post Covid-19 sulla transizione verde – si pensi agli obiettivi del Green Deal e alla strategia From Farm to Fork di Bruxelles o all’attenzione italiana per la transizione ecologica per il Recovery Plan – c’è dall’altro lato anche una sempre più accentuata sensibilità dei cittadini per il tema dopo l’inizio della pandemia.Secondo quanto rilevato dallo studio di Nomisma, infatti, per il 23% degli italiani è cresciuto l’acquisto di prodotti con pack sicuro e 1 su 5 di essi ha preferito acquistare presso punti vendita che promuovono prodotti sostenibili. Sono 2 italiani su 3 quelli che privilegiano gli acquisti fatti in punti vendita che presentano iniziative a favore della sostenibilità e 7 italiani su 10 sono disposti a cambiare il negozio in cui fanno la spesa alimentare a favore di punti vendita che offrono prodotti con confezioni sostenibili.Una spinta rilevante per gli shopper italiani che hanno appunto individuato nel packaging sostenibile un punto di partenza e nella sua riciclabilità effettiva come elemento più importante. Nei prossimi mesi il 44% delle insegne concentreranno infatti la comunicazione sul tema del pack, per valorizzare le azioni di riduzione del pack in eccesso, utilizzo di plastica vergine e dei materiali provenienti da fonti rinnovabili. Una insegna su tre concentrerà la comunicazione sui temi della filiera e del territorio nonché sull’attenzione alla riduzione degli sprechi.Elevata importanza attribuita anche a confezioni fatte con materiali provenienti da fonti rinnovabili o vegetali e a ridotte emissioni di CO2 (rispettivamente con un giudizio di 8,4 e 8,0 su 10). 6 insegne hanno invece ridotto (o sono intenzionate a farlo) l’imballaggio in eccesso o hanno preferito pack in carta. Infine, il 55% dei retailer ha deciso di adoperare nelle proprie confezioni pack con plastica da fonte vegetale, il 44% ha optato per pack con materiali a ridotte emissioni di CO2.”In questo periodo caratterizzato da forti cambiamenti nelle abitudini di acquisto degli italiani, il tema dell’eco-sostenibilità deve confrontarsi con altre priorità sopraggiunte. È altresì vero che il suo ruolo in ambito di innovazione continuerà ad essere rilevante, bisognerà solo trovare il corretto posizionamento in una scala di valori dei clienti che è cambiata”, ha evidenziato Nicola De Carne, Retailer Client Business Partner Nielsen. Per Alessandro Manzardo, socio fondatore di SPIN LIFE: “L’adozione di modelli di produzione e consumo sostenibili oltre che una necessita’, può essere una forte leva competitiva. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, siglato accordo tra Edison Energia e BNL

    (Teleborsa) – Supportare e incoraggiare le scelte sostenibili dei clienti. Con questo obiettivo Edison Energia, la società di Edison dedicata alla vendita di commodity e servizi a valore aggiunto a famiglie, imprese e partite Iva, e BNL Gruppo BNP Paribas hanno annunciato una partnership strategica volta ad agevolare l’adozione di soluzioni smart per l’efficientamento energetico degli edifici residenziali e il consumo di energia green, iniziative a favore della de-carbonizzazione e della transizione energetica del Paese.”La partnership tra BNL ed Edison – commenta Marco Tarantola, vicedirettore Generale di BNL e Responsabile della Divisione Commercial Banking e Reti Agenti – si inserisce nella nostra strategia di open banking che punta ad integrare l’offerta di prodotti e servizi tipici dell’industria bancaria con il meglio delle proposte derivanti da altre industry, per mettere a disposizione del cliente (privati, famiglie, imprese) una piattaforma moderna, ricca e in continuo sviluppo di soluzioni bancarie e non bancarie, per il quotidiano e per le piccole e grandi progettualità delle persone. Crediamo come banca e come gruppo che ciò rappresenti un concreto valore aggiunto per il cliente, verso il quale l’azienda si pone come un hub grazie al quale poter avere accesso, in modo facile ed utile, a ciò di cui il cliente ha davvero bisogno, con una proposta di qualità e attenta alla sostenibilità ambientale, che è al centro del nostro agire sia come operatore economico-finanziario sia come gruppo attento alla Società e al futuro”.”L’alleanza con BNL – afferma Massimo Quaglini, amministratore delegato di Edison Energia – ci permette di ampliare la gamma di soluzioni offerte per la casa e il benessere delle persone contribuendo a sviluppare stili di vita sempre più sostenibili grazie al consumo di energia rinnovabile e ad efficientare il patrimonio edilizio italiano valorizzandolo nel tempo. Siamo convinti che anche questa iniziativa, che rappresenta un ecosistema di soluzioni altamente innovative, uniche nel settore, dia un contributo concreto alla progressiva decarbonizzazione del Paese”.Nel 2019 – secondo i dati che emergono dall’analisi delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici svolta da Enea in collaborazione con l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip) pubblicata ad aprile 2020 – il 70% degli scambi immobiliari in Italia ha interessato immobili non ancora efficientati, ossia da ristrutturare. In sintesi, in Italia il mercato della compravendita, nonostante la buona crescita della domanda di edifici con classi energetiche virtuose, rimane dominato dalle categorie energetiche meno performanti. E la scarsa qualità energetica degli edifici rimane una caratteristica marcata del settore immobiliare italiano, con percentuali di edifici appartenenti alle ultime classi energetiche (D-G) che si attestano intorno al 85% per monolocali, bilocali e trilocali e intorno al 73% per villette e case unifamiliari. L’efficientamento energetico degli immobili è dunque un tema attuale e concreto per la maggioranza degli italiani, sia per chi è in cerca di casa sia per chi ne ha una di proprietà e desidera ottimizzare i propri costi, riuscendo allo stesso tempo ad abbassare il proprio impatto ambientale e ad accrescere il valore dell’abitazione.In questo scenario il pacchetto offerto in partnership da Edison e BNL prevede opzioni per acquisto casa, ristrutturazione ed energia green. Per chi acquista una casa e accende un mutuo vi è, ad esempio, la possibilità di includere nell’erogazione del prestito anche le spese di acquisto e installazione di caldaia, climatizzatore, pannelli fotovoltaici o wallbox di ricarica per l’auto elettrica. Servizi a cui può aggiungere anche l’attivazione della fornitura green di luce e gas, rateizzando tutte le spese energetiche. Nel caso, invece, di una ristrutturazione ed efficientamento degli impianti energetici, il cliente accede a un finanziamento con rate di 24 o 36 mesi. Inoltre, – si legge nella nota – a seconda della tipologia e importanza degli interventi di efficientamento da eseguire, può beneficiare o degli eco-bonus introdotti dal Governo con il Decreto Rilancio, per i quali BNL è attiva con servizi dedicati, oppure può cedere il credito a Edison, pagando soltanto il 35 per cento del valore delle soluzioni scelte (clima, caldaia, pompa di calore o solare termico). La Banca può, inotre, acquisire il credito d’imposta dalle imprese-clienti, anche supportandole nelle esigenze finanziarie all’avvio dei lavori, oltre che dai privati. Previste anche agevolazioni sul fronte dell’energia green con soluzioni di fornitura domestica di energia rinnovabile e gas a prezzo fisso per 12 mesi. LEGGI TUTTO