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    Stasera concerto per i passeggeri al Leonardo da Vinci

    (Teleborsa) – Stasera grande concerto di musica classica all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci, a favore di passeggeri e viaggiatori. Il Terminal 3 dello scalo, dedicato ai voli internazionali, si trasformerà per una sera in un grande auditorium, dove l’orchestra junior dell’Accademia di Santa Cecilia, composta da 111 elementi, si esibirà per i passeggeri intercontinentali presenti.A dirigere il concerto ci sarà Vanessa Benelli Mosell, artista di fama mondiale che si è già esibita in precedenza in alcune tra le più prestigiose sale da concerto: Berliner Philharmonie, la Laeiszhalle di Amburgo, l’Auditorio Nacional di Madrid, l’Auditorium du Louvre a Parigi, la Dublin National Concert Hall, il Seoul Arts Center, il Beijing National Center for the Performing Arts, la Royal Festival Hall ed il Kings Place di Londra, La Scala di Milano.L’evento fa seguito al lancio del nuovo brand Mundys, tenutosi ieri a Milano, alla presenza del Presidente della società Giampiero Massolo, del Presidente di Edizione Alessandro Benetton e dell’AD di Edizione Enrico Laghi.L’orchestra sarà composta da 27 violini, 14 violoncelli, 9 flauti, 1 pianoforte, 8 trombe, 4 tromboni, 8 percussionisti. E’ attesa grande partecipazione di pubblico e per questo ADR ha previsto anche la possibilità di seguire l’evento in streaming sul proprio sito e sugli account social. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto di Bologna torna in utile nel 2022. Nessun dividendo

    (Teleborsa) – Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, società quotata su Euronext STAR Milan che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese, ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 134,6 milioni di euro, con una crescita di 76 milioni di euro rispetto al 2021 (+130,1%) e del 7,5% rispetto al 2019. I ricavi rettificati, al netto del margine dei servizi di costruzione, dei ricavi da credito da Terminal Value sugli interventi del fondo di rinnovo e del Fondo di compensazione, sono di 97,4 milioni di euro (+93,2% rispetto al 2021 e -10,3% rispetto al 2019).L’EBITDA è di 54,8 milioni di euro, contro un risultato di 3,5 milioni di euro del 2021 e di 44,9 milioni di euro nel 2019 (+22%). Il risultato netto si attesta ad un utile di 31,1 milioni di euro, a confronto con la perdita di 6,7 milioni di euro del 2021.”Chiudiamo un 2022 con diversi segnali positivi, nel quale abbiamo registrato un’importante ripresa del volumi di traffico che, tuttavia, non ha ancora raggiunto stabilmente i livelli pre-pandemici, con un gap di circa il 10% – ha commentato l’AD Nazareno Ventola – Al netto degli effetti della pandemia, la cui eco è andata con il passare dei mesi sempre più affievolendosi, il 2022 ha evidenziato comunque criticità a causa dell’aggressione della Russia all’Ucraina che ha prodotto un forte impatto per via dell’aumento dei costi dell’energia e materie prime e, di conseguenza, dell’inflazione. Nonostante ciò, il Marconi ha registrato comunque risultati confortanti, confermandosi settimo scalo italiano per traffico passeggeri”.La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2022 è positiva ed è pari a 7 milioni di euro, contro un indebitamento finanziario netto di 43,2 milioni al 31 dicembre 2021. Lato liquidità, la variazione più rilevante è dovuta all’incasso del contributo del Fondo di compensazione danni Covid oltre ai flussi generati dall’aumento del fatturato e dalla riduzione dei giorni medi di incasso dei crediti.Il CdA – tenuto conto della perdurante incertezza, dell’incremento del costo delle materie prime e dei materiali e del fatto che il contributo di 21,1 milioni di euro del Fondo di compensazione dei danni subiti a causa Covid-19 ha coperto solo in parte l’impatto finanziario della pandemia sul patrimonio – “per mera prudenza e al fine di verificare nel corso del 2023 il consolidamento effettivo della ripresa, ha deliberato la non distribuzione dell’utile di esercizio 2022”. LEGGI TUTTO

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    Palermo-Catania, Ferraris: “Volano di sviluppo economico e turistico per la Sicilia”

    (Teleborsa) – “L’impegno di tutti i sottoscrittori di questo accordo rafforza quello delle società del Gruppo FS, come Rete Ferroviaria Italiana, che stanno lavorando per realizzare le opere del PNRR, quelle previste dal Contratto di Programma con lo Stato e dal nostro Piano Industriale che, in questo settore, vale oltre 110 miliardi”. È quanto ha affermato oggi Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, durante la cerimonia per la firma dell’accordo FS/BEI/Fondo InvestEU/CDP per il completamento della linea ferroviaria Palermo-Catania che prevede un finanziamento da 3,4 miliardi.”La Palermo – Catania, insieme alla Catania-Messina e al Ponte sullo Stretto, – ha detto Ferraris – sarà un segmento imprescindibile di un progetto europeo di più ampio respiro, quello del Corridoio di trasporto che unisce il nord con il sud Europa, il cosiddetto Corridoio Scandinavia-Mediterraneo, parte integrante della Rete europea TEN-T (Trans European Network Transport). E per la Sicilia rappresenterà un volano di sviluppo economico e turistico, un’infrastruttura moderna, rispettosa dell’ambiente, capace di sviluppare servizi di mobilità rispondenti alle necessità della collettività, dei settori produttivi e dei territori attraversati, incentivando ulteriormente il già enorme potenziale dell’isola”. LEGGI TUTTO

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    FAA dà l'ok al Dreamliner e le azioni Boeing vanno su

    (Teleborsa) – Riprendono le consegne dei 787 Dreamliner. La FAA, Federal Aviation Administration, ha autorizzato Boeing a trasferire gli aeromobili alle compagnie aeree che li hanno acquistati. Ciò potrà avvenire a partire dalla prossima settimana, dopo che a fine febbraio era emerso un problema legato all’analisi dei dati. La FAA ha verificato che tutti i requisiti richieste sono soddisfatti e non occorrono interventi sul ciclo di produzione, né tantomeno sulla flotta. La notizia ha fatto salire le azioni Boeing, che si attestano a quota 204,3 USD, con un aumento dello 0,59%. LEGGI TUTTO

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    Trasporti, Cingolani: “Decarbonizzazione solo con auto elettrica rallenta transizione ecologica”

    (Teleborsa) – “Che l’elettrificazione dei trasporti sia un processo irreversibile su cui siamo tutti d’accordo senza se e senza ma credo sia superfluo sottolinearlo. L’Europa stabilisce un grande target di decarbonizzazione insieme alle grandi organizzazioni internazionali, come ridurre i gas serra del 55% al 2030 rispetto al 1990 e questo va bene, però la stessa commissione europea non può pretendere di dire che quel target si raggiunge in un solo modo, nel caso specifico dei trasporti con l’auto elettrica”. È quanto ha affermato Roberto Cingolani, fisico ed ex ministro della Transizione ecologica del governo Draghi, intervenuto oggi a Focus Economia di Sebastiano Barisoni su Radio 24. “Bisogna stare molto attenti, nessuno si è opposto all’elettrificazione delle auto, anzi. Stiamo tutti lavorando per cambiare la filiera, per cambiare i modelli produttivi – prosegue Cingolani –. Chi dice solo con l’auto elettrica in realtà sta rallentando la transizione ecologica. In Europa ci sono 400milioni di veicoli e una grossa percentuale è inquinante, non è nemmeno euro 6″.”In Europa – ha detto Cingolani commentando l’idea di puntare tutto sull’auto elettrica per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione – c’è una differenza di reddito pro-capite che va dai 115mila euro annui del cittadino Lussemburghese agli 8600 del bulgaro. Siccome oggi un’auto elettrica costa, a parità di categoria, 15mila euro in più dell’equivalente endotermica, se l’Europa pretende di dire che si arriva a questa decarbonizzazione per il 2030/2035 ma solo con auto elettrica comincia a a creare una discriminazione paurosa. Il cittadino lussemburghese si compra l’auto elettrica con 6 mesi di stipendio, il bulgaro con 6 anni di stipendio. Questo è un ambientalismo da ricchi, che crea discriminazione. Chi ha la macchina euro 2 o euro 3 in Europa non è che ce l’ha perché gli piace inquinare, ce l’ha perché non ha i soldi per cambiarla. Esistono delle tecnologie che consentono di decarbonizzare anche le vecchie automobili, nel caso specifico è l’esempio dei sintetic fuel, che sono costosi, vanno incentivati come si incentiva qualsiasi cosa che va per l’ambiente ci mancherebbe. Quello che ha detto l’Italia e che ha appoggiato la Germania con la stessa logica è: benissimo l’elettrico, ma nel frattempo consentiamo anche a quelli che non hanno i soldi di decarbonizzare. La posizione di neutralità tecnologica dice: ‘utilizziamo qualunque mezzo tecnologico abbiamo che consenta a chiunque al meglio delle proprie possibilità di decarbonizzare’. Come si fa ad essere contro a una cosa del genere?”.”Abbiamo – ha detto Cingolani – una geografia lunga 1330 km e larga 250, ben diverso è un paese a geometrica circolare a quadrata, dove si arriva da punto a punto con un pieno elettrico, in Italia no. Io guido un’ibrida perché comunque sono attento alla produzione di gas serra. Non posso comprare un’auto elettrica perché non ho dove ricaricarla vicino a casa e perché purtroppo per il tipo di vita che faccio io come guidatore non mi consente degli spostamenti in tempi ragionevoli, preferisco andare in treno. Detto ciò, l’Italia ha un piano nel PNNR di mettere 27mila colonnine nei prossimi 5 anni, non deve perdere un secondo sull’elettrificazione, sta accelerando molto sulla produzione di energia rinnovabile, deve mantenere gli impegni presi e deve predisporre il futuro della mobilità elettrica. Però l’Italia su 35 milioni di autoveicoli ne ha una dozzina che sono meno di euro 6. Mentre noi predisponiamo tutto, a questi italiani – ha concluso Cingolani – possiamo dare l’opportunità di decarbonizzare i loro autoveicoli?”. LEGGI TUTTO

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    Pink Motor Day 2023, UNRAE: “Legame fra le donne e auto si conferma solido anche nel 2022”

    (Teleborsa) – Due auto su cinque vendute negli ultimi tre anni sono state acquistate da una donna. Nel 2022 le autovetture acquistate dalla componente femminile sono state il 41,6% del totale, sostanzialmente stabile rispetto al 43% del 2021. “Anche se il trend di progressivo incremento delle acquirenti di auto nuove si è fermato, il legame fra le donne e l’automobile si conferma solido anche nel 2022, soprattutto se si considera che la quota potrebbe essere anche più alta se si potessero includere anche le donne che utilizzano vetture intestate agli uomini”. È quanto ha affermato Cristiana Petrucci, responsabile del Centro Studi e Statistiche di UNRAE, presentando il 9 marzo scorso i dati aggiornati al Pink Motor Day, l’evento annuale dedicato alla mobilità al femminile.Nella scelta delle motorizzazioni fra le automobiliste la leadership, diversamente dal mercato maschile dove è passata alle ibride, spetta ancora alle auto a benzina con una quota più o meno stabile al 36,8%, 20 punti in meno rispetto al 57% del 2019. Prosegue invece la corsa delle ibride che salgono al 35,4%, mentre continua la discesa delle diesel sotto il 10%, superate al terzo posto dalle auto a Gpl (13,2%). “È prevedibile nel prossimo anno il posizionamento delle ibride al primo posto anche fra le donne come già accaduto nel mercato maschile, dove però – prosegue Petrucci – il sorpasso è avvenuto a spese del diesel, sceso più velocemente per le stringenti normative ambientali”. Quanto all’età delle acquirenti, la fascia 46-55 anni resta la più rappresentativa a quota 27,1%, seguita dalla fascia 30-45 anni al 26,4% e al terzo posto si confermano le 56-65enni col 22,4%. Le over 65 pur in calo al 15,2% sono salde al quarto posto, mentre le più giovani 18- 29enni risalgono al 9% dopo aver perso oltre un punto nel 2021. Sul fronte maschile, le tre classi intermedie di età presentano una quota molto allineata fra loro (intorno al 23%), mentre rispetto alle donne risultano molto più rappresentativi gli over 65 con il 22,1%. Si vanno uniformando con quelli maschili i gusti in fatto di tinta della carrozzeria. E allora il grigio, che sale al 35,4%, è ormai il colore preferito e il bianco, che in passato deteneva la leadership, ora è al secondo posto ma in calo al 22,8%. Sul terzo gradino del podio c’è il nero che sale a quota 13,6%, seguito nell’ordine dall’azzurro/blu in discesa all’11,9% e dal vivace rosso stabile all’11,1%.In rialzo il prezzo medio delle auto nuove, sia quelle acquistate dalle donne che dagli uomini. Le prime, come tradizione, hanno però speso di meno, in linea con la differenza dimensionale dei modelli scelti (l’84% acquista auto dei segmenti A e B contro il 63% nel mondo maschile) e in media 22.400 euro per un’auto nuova acquistata nel 2022, contro circa 28.500 euro spesi dagli uomini.In conclusione, sul totale del parco auto circolante a privati in Italia a fine 2022, il 40% è posseduto da donne (che in relazione alla popolazione totale over 18 anni sono il 52%), e inoltre, più della metà delle auto guidate da donne sono a benzina (52,1%) e circa il 35% sono diesel, mentre al contrario la metà degli uomini guida una diesel e il 39% un’auto a benzina. Nel 2021, infine, le donne che hanno preso la patente, secondo i dati più aggiornati del Ministero dei Trasporti, sono state oltre 454.800 (il 37% del totale neopatentati).(Foto: birdlkportfolio | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Atlante per To Dream: oltre 130 punti di ricarica rapida e ultra-rapida per l'urban district di Torino

    (Teleborsa) – Atlante, la società del Gruppo NHOA dedicata all’infrastruttura di ricarica rapida e ultra-rapida per veicoli elettrici, diventa partner esclusivo per l’elettrificazione di To Dream di Torino, il più importante progetto di riqualificazione dell’intero Piemonte: un innovativo urban district che rappresenta l’avanguardia dell’integrazione tra shopping, intrattenimento, cultura, sport, servizi, uffici e ospitalità. Ad accogliere i primi clienti il giorno dell’inaugurazione ci saranno i punti di ricarica quick, rapida e ultra-rapida fino a 300kW di Atlante, pronti ad offrire la migliore esperienza di ricarica del torinese.Promosso dall’immobiliare Romania Sviluppo e a firma degli architetti di Lombardini22, To Dream nasce dalla riqualificazione dell’ex area industriale Michelin di Torino, con l’obiettivo di diventare il più grande polo d’attrazione della città: da chi si sposta per affari, alle famiglie, passando per i turisti e gli amanti del design, con un concept di livello internazionale. Questo nuovissimo urban district si estenderà su un’area di 270mila metri quadrati, all’interno dei quali si alterneranno aree verdi, boutique di design, ristoranti internazionali, un’arena per eventi, sale cinema, palestre e persino una struttura alberghiera a 4 stelle. Situato in una zona di forte passaggio e altamente strategica di Torino, To Dream si trova in una posizione chiave, all’uscita dell’autostrada A4 Torino-Venezia, una delle tratte più importanti per la mobilità italiana nonché di fondamentale collegamento con la Francia tramite il traforo del Frejus. La presenza di un hub che intercetta tutte le esigenze di ricarica, dal destination charging all’ultra-rapida, rappresenta un valore aggiunto sia per To Dream che per i viaggiatori verso Milano o la Francia che potranno fruire dei servizi mentre si ricarica il veicolo. Grazie alla sua collocazione a forte intensità di traffico, ai 4mila posti auto e all’utilizzo di pannelli fotovoltaici che produrranno energia una volta e mezzo superiore al fabbisogno dell’intero complesso, To Dream rappresenta un’icona per la rete di Atlante, con oltre 130 punti di ricarica rapida e ultra-rapida alimentati al 100% da energia pulita direttamente prodotta nello stesso luogo.Atlante installerà sia nei parcheggi coperti che scoperti, stazioni di ricarica fino a 300kW adatte a ogni tipologia di veicolo elettrico. L’hub di ricarica sarà gestito dall’energy management system proprietario di Atlante che permette di fornire il miglior servizio di ricarica attraverso il perfetto bilanciamento tra energia solare e potenza di rete, permettendo inoltre la possibilità di integrazione con sistemi di accumulo. “Questi 130 punti di ricarica a To Dream rappresentano un’accelerazione importante nell’elettrificazione di uno dei più grandi snodi autostradali italiani, al centro della direttrice tra Milano, Torino e la Francia. Siamo orgogliosi – ha commentato Stefano Terranova, CEO di Atlante – di poterlo realizzare presso un polo commerciale iconico, il più grande progetto di riqualificazione urbana dell’intero Piemonte, e di poterlo alimentare integralmente con energia pulita prodotta direttamente sul posto”. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto di Bologna, a febbraio 535.395 passeggeri (-9,1% su 2019)

    (Teleborsa) – Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, società quotata su Euronext STAR Milan che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese, ha registrato a febbraio 535.395 passeggeri, che evidenziano un incremento importante sullo stesso mese del 2022 (+35,9%), ma che rappresentano anche un arretramento del 9,1% rispetto a febbraio 2019. Nel dettaglio, i passeggeri su voli nazionali sono stati 127.477 (-0,7% sul 2022 e -7,7% sul 2019), mentre i passeggeri su voli internazionali, a quota 407.918, sono risultati in forte crescita sul 2022 (+53,6%) e in calo (-9,5%) sul 2019.I movimenti aerei del mese sono stati 4.238, in aumento sul 2022 (+20,8%), ma ancora inferiori rispetto al 2019 (-15,4%). Più stabili i volumi di merci trasportate per via aerea, pari a 3.335 tonnellate, in calo del 2% sul 2022 e in crescita del 4,5% sul 2019.Le mete preferite di febbraio 2023 sono state: Catania, Barcellona, Madrid, Parigi Charles de Gaulle, Tirana, Palermo, Londra Heathrow, Bucarest, Istanbul e Francoforte.Considerando i primi due mesi, i passeggeri sono stati 1.125.484 (in crescita del 58,4% sul 2022 e in calo dell’8,5% sul 2019), con 8.882 movimenti complessivi (+26,2% sul 2022 e -14,4% sul 2019), mentre le merci trasportate sono state 6.656 tonnellate (+0,4% sul 2022 e +2,4% sul 2019). LEGGI TUTTO