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Conti in rosso in Vaticano, Ior pronto a tagliare le spese: cosa sta succedendo a Roma

La spending review varca le mura vaticane. Le finanze dello Stato pontificio turbano il sonno di Papa Francesco che, per cercare di mettere i conti a posto, ha avviato un nuovo corso all’insegna del taglio delle spese.

Andiamo con ordine. Le casse della Santa Sede nel 2018 hanno registrato un disavanzo di circa 70 milioni di euro su un budget di 300 milioni. Le donazioni sono in picchiata e i contributi degli enti economici interni che sono sempre meno risolutivi.

Lo Ior – Istituto per le opere di religione –  la potentissima “Banca vaticana”, sta attraversando un periodo di transizione, dopo qualche bufera relativa ad investimenti finanziari che andavano contro la politica di trasparenza del Papa.

Posti chiave, come quello di Prefetto dell’Economia, dopo quasi due anni di “congedo” del cardinale Pell (condannato in Australia per abusi sessuali su minori), sono rimasti scoperto a tutti gli effetti da febbraio 2019 senza che ancora sia stato nominato un successore. Discorso analogo per la carica di  Presidente dell’Aif l’Autorità di Informazione Finanziaria per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

In questo scenario, pare che le esortazioni di Bergoglio su una certa sobrietà nelle spese, si siano trasformate in un vero e proprio diktat. Il Santo Padre nei mesi scorsi aveva commissariato il santuario del Lourdes a causa di una gestione aziendale e poco spirituale.

Sotto la lente sono finiti anche gli stipendi dei dipendenti del Vaticano. In particolare quei consulenti arrivati da società esterne e poi negli anni “inglobati” a busta paga dal Vaticano. Una retribuzione che in molti casi arriva fino a 15 mila euro al mese, praticamente come un Cardinale o di più.

Nell’ultimo periodo il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, si è trovato costretto a tagliare gli straordinari festivi per gli ascensoristi del Palazzo Apostolico. Proprio il Papa è stato uno dei primi a pagare le conseguenze di questa decisione. Lo scorso 1 settembre Papa Francesco è rimasto bloccato per 25 minuti in ascensore. Non essendo presenti gli addetti, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. La notizia a metà tra il clamoroso e l’ironico ha fatto il giro del mondo senza che nessuno approfondisse le problematiche dalle quali è scaturita.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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