Agosto 2020

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    Saipem confermata negli indici FTSE4Good

    (Teleborsa) – Saipem è stata confermata negli indici FTSE4Good in cui è inclusa da marzo 2010. Creati dall’indice globale e fornitore di dati FTSE Russell, gli indici FTSE4Good sono ideati per misurare le prestazioni delle aziende che dimostrano robuste pratiche ambientali, sociali e di governance (ESG).Gli indici FTSE4Good sono utilizzati da un’ampia varietà di player del mercato per creare e valutare fondi e altri prodotti di investimento responsabili. Le valutazioni di FTSE Russell si basano sulle prestazioni in aree tematiche quali Corporate Governance, salute e sicurezza, anticorruzione e cambiamento climatico.”La valutazione delle performance ESG di Saipem è stata anche quest’anno molto buona, consentendo alla Società di ottenere la posizione di leadership sia nell’ambito del settore di business che nel contesto italiano”, ha commentato Marco Stampa, Corporate Sustainability Manager di Saipem. LEGGI TUTTO

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    Mef, moratorie sui prestiti a 297 miliardi di euro

    (Teleborsa) –
    Volumi elevati e stabili a 2,7 milioni per un valore di circa 297 miliardi di euro per le domande di adesione alle moratorie sui prestiti.Lo rende noto il Mef in una nota, specificando che i nuovi finanziamenti per le PMI, presentati al Fondo di Garanzia, hanno superato quota 65 miliardi di euro. In dettaglio, attraverso Garanzia Italia di Sace sono state concesse garanzie per 11,6 miliardi di euro, su 364 richieste ricevute.
    In particolare, circa il 93% delle domande o comunicazioni relative alle moratorie sono state già accolte dalle banche, pur con differenze tra le varie misure; il 3% circa è stato rigettato, mentre il resto è in corso valutazione.Per quanto riguarda i finanziamenti, il 44% delle domande provengono da società non finanziarie (a fronte di prestiti per 195 miliardi). Per le PMI, le richieste arrivate sulla base del Cura Italia (oltre 1,2 milioni) hanno riguardato prestiti e linee di credito per oltre 158 miliardi, mentre le adesioni alla moratoria promossa da ABI (50 mila) hanno riguardato oltre 12 miliardi di finanziamenti.Le domande delle famiglie sui prestiti – continua la nota – si attesta su circa 93 miliardi di euro: circa 203mila le domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa, per un importo medio di circa 94mila euro. Le moratorie ABI e Assofin rivolte alle famiglie hanno raccolto quasi 456mila adesioni, per circa 19 miliardi di prestiti.In crescita le domande di accesso al Fondo di Garanzia per le PMI che nella settimana dal 17 al 24 luglio raggiungono quota 1,11 milioni, per un importo di finanziamenti di quasi 82 miliardi. I prestiti erogati sono aumentati in modo ancora più rapido: al 24 luglio è stato erogato quasi l’87% delle domande per prestiti.Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano invece 943.839 richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo al 4 agosto 2020 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 65,1 miliardi di euro.In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti Cura Italia e Liquidità sono 939.137, pari ad un importo di circa 64,5 miliardi di euro.Infine, salgono a circa 11,6 miliardi di euro, per un totale di 364 operazioni, i volumi complessivi delle operazioni legate a “Garanzia Italia”, lo strumento di SACE per le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. Di questi, circa 6,7 miliardi di euro riguardano i finanziamenti per le imprese con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro.Crescono inoltre a 4,9 miliardi di euro circa i volumi complessivi garantiti in procedura semplificata, a fronte di 361 richieste di Garanzia gestite ed emesse entro 48 dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituzioni finanziarie e società di factoring e leasing.(Foto: © Fabio Balbi / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Settore aereo, SITA: automazione e sistemi elastici per ripresa post Covid-19

    (Teleborsa) – “Automazione delle operazioni per ridurre code e punti di contatto in aeroporto e sistemi IT agili ed elastici, che accrescono l’efficienza e consentono di gestire rapidamente i flussi spesso incerti di viaggiatori”.Queste le soluzioni che daranno vantaggi significativi ad aeroporti e compagnie aeree capaci di adattarsi alla Nuova normalità del post Covid-19 secondo Barbara Dalibard, CEO di SITA, il fornitore globale di tecnologia per il trasporto aereo.“Ora più che mai l’industria del settore deve collaborare e innovarsi, per recuperare la fiducia dei viaggiatori e garantire un ritorno nei cieli più sicuro ai passeggeri, i cui volumi torneranno a crescere rendendo ulteriormente difficile il distanziamento sociale. Un viaggio è sicuro se più smart e fluido: diventano strategiche soluzioni di gestione passeggeri e di frontiera low-touch e contactless”.I passaggi cruciali che gli operatori dovranno attuare per realizzare rapidamente operazioni efficienti “a prova di futuro” a costi sostenibili sono descritti da SITA nel report Runway for future Operations, pubblicato quando i dati mostrano che, dopo il calo significativo, i volumi globali dei voli continuano a crescere.A giugno i volumi globali dei voli sono diminuiti del 69% su base annua, un risultato migliore rispetto all’80% registrato a maggio. Fra l’8 luglio e il 14 luglio il traffico è aumentato per l’ottava settimana consecutiva. Il traffico aereo globale è ora operativo al 45% della sua capacità pre Covid-19.“L’industria del trasporto aereo deve ottenere di più con molto meno, per poter prosperare in un mercato significativamente ridotto, in cui il numero di passeggeri può essere incerto per gli anni a venire. È urgente che il focus del settore si trasferisca da misure immediate – mascherine e gel sanificanti – a soluzioni più a lungo termine e sostenibili”, ha affermato Dalibard.“Per molti scali sarà sufficiente implementare soluzioni aggiuntive alla tecnologia esistente per offrire vantaggi in termini di longevità ed efficienza dei costi, oltre che per affrontare le sfide imposte dal Covid-19. Questa pandemia per i viaggi è paragonabile a un nuovo 11 settembre e il modo in cui risponderemo definirà il settore per i decenni a venire”, ha concluso la CEO di SITA. LEGGI TUTTO

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    Trasporto aereo, sugli aerei e nei terminal protocolli anti-Covid rispettati

    (Teleborsa) – Una lettera congiunta, firmata da Assaeroporti, IATA, AICALF (Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares), IBAR (Italian Board Airline Representatives) e Assaereo (Associazione Nazionale Vettori e Operatori del Trasporto Aereo), è stata inoltrata ieri ai ministri della Salute Speranza e dei Trasporti De Micheli e al presidente dell’ENAC, Nicola Zaccheo, per esprimere preoccupazione circa un possibile irrigidimento delle misure di distanziamento a bordo degli aeromobili.I sottoscrittori della lettera evidenziano le peculiarità che caratterizzano il trasporto aereo e l’efficacia delle misure implementate nell’ultimo mese e mezzo da tutti gli operatori del settore, con enormi sforzi sia in termini di risorse umane che economiche.”Le decisioni sugellate nel DPCM dell’11 giugno 2020 e confermate nel successivo DPCM del 14 luglio 2020 – si legge nella lettera- trovano adeguato supporto anche nelle Linee guida europee emanate dall’EASA e dall’ECDC che non hanno previsto alcun distanziamento fisico a bordo, in linea peraltro con quanto indicato anche a livello internazionale”.”In questo momento e in assenza di nuove e diverse evidenze scientifiche, un passo indietro rispetto ad un meccanismo che ha dimostrato di funzionare con grandissimi sforzi da parte di tutti gli operatori della filiera segnerebbe un ulteriore durissimo colpo per il settore, con effetti dirompenti sull’operatività aeroportuale e sulla mobilità dei passeggeri, essendo evidente che in una macchina così complessa e articolata, ogni ulteriore elemento di appesantimento rischia di pregiudicarne il complessivo funzionamento”. LEGGI TUTTO

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    Emirates torna a volare a Kuwait City e Lisbona

    (Teleborsa) – Ad agosto Emirates torna a volare in Kuwait e Portogallo. La compagnia aerea ha infatti annunciato che riprenderà i servizi passeggeri a Kuwait City (5 agosto) e Lisbona (16 agosto). Questo porterà il network passeggeri di Emirates a 70 destinazioni in agosto, oltre il 50% della sua rete di destinazioni pre-Covid.In Italia, Emirates è attiva su Roma e Milano, con un volo giornaliero per Dubai.I voli da Dubai a Kuwait City opereranno come un servizio giornaliero e i voli da Dubai a Lisbona opereranno tre volte a settimana. I voli saranno operati con l’Emirates Boeing 777-300ER e possono essere prenotati su sito della compagnia aerea o tramite agenzie di viaggio.La compagnia aerea nella stessa nota ha ricordato che è possibile fermarsi o recarsi a Dubai, dato che la città è stata riaperta ai visitatori sia per affari che per piacere, e che i test PCR COVID-19 sono obbligatori per tutti i passeggeri in arrivo e in transito nella città (e negli Emirati Arabi Uniti), inclusi cittadini degli Emirati Arabi Uniti, residenti e turisti, indipendentemente dal paese di provenienza. LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale scende meno del previsto

    (Teleborsa) – Si restringe il deficit commerciale americano. Nel mese di giugno la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 50,7 miliardi di dollari, in aumento rispetto al passivo rivisto di 54,8 miliardi di maggio (-54,6 miliardi la prima lettura).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta leggermente peggiore delle stime degli analisti, che erano per un disavanzo di 50,1 miliardi di dollari.Le esportazioni sono salite del 9,4% a 158,3 miliardi e le importazioni salite del 4,7% a 208,9 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Confagricoltura, autunno caldo: “aiutare famiglie e rafforzare imprese”

    (Teleborsa) – L’autunno della ripartenza si preannuncia difficile dal punto di vista economico. In Italia la povertà continua a crescere. Lo evidenzia l’ultimo rapporto del Centro studi di Confagricoltura. La povertà assoluta, nell’ultimo decennio, è cresciuta del 60%, pur avendo registrato, lo scorso anno, un trend in diminuzione del 9% in confronto al 2018, ma l’effetto Covid, sottolinea l’indagine, fa prevedere un incremento del 30%, rispetto all’anno precedente.“L’agricoltura – rimarca Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura – ha confermato, nella difficoltà, la sua primaria importanza. E’ il settore che ha licenziato di meno, ricorso in modo minore alla cassa integrazione, offrendo opportunità a chi era rimasto senza lavoro attenuando così, almeno in parte, il disagio sociale. Il terzo e, in particolare, il quarto trimestre dell’anno, assorbono infatti molta manodopera per operazioni come la vendemmia, la raccolta di pomodori, olive e frutta. Ma non basta”.“E’ fondamentale impegnarsi per la ripresa economica del Paese. Per far questo – continua Giansanti – occorre agire su più fronti. E’ sacrosanto, come sta facendo il Governo, avviare misure immediate per sostenere le famiglie. La tenuta del tessuto sociale, però, va di pari passo con la tenuta di quello produttivo. Occorre investire sulle imprese e sul lavoro, per creare le condizioni per far ripartire economia e occupazione, senza dimenticare l’export”.“Per evitare che, in autunno, esploda la bomba sociale è indispensabile – conclude Giansanti – il contributo dell’agricoltura che, per quasi per il 90% degli italiani, sarà il motore della ripresa. Ma serve agire presto, accompagnando i provvedimenti tampone a misure che rafforzino le imprese, riducendo gli oneri sociali e riconquistando quote nel commercio mondiale, provato da dazi. Un primo passo è il “piano indigenti” da 250 milioni di euro, contenuto nel decreto rilancio, che da un lato fornirà una risposta ai bisogni primari delle persone, dall’altro aiuterà a riequilibrare un mercato interno asfittico”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro USA, crescita occupazione settore privato sotto attese a luglio

    (Teleborsa) – Cresce meno delle aspettative l’occupazione del settore privato USA. A luglio, i posti di lavoro sono risaliti di sole 167 mila unità, contro gli 1,5 milioni del consensus e rispetto ai 4,3 milioni di giugno (dato rivisto da 2,4 milioni).Il dato è stato annunciato dalla Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì 5 giugno.Nel settore dei servizi (+166 mila posti), i settori con i maggiori incrementi sono stati quello dei professionisti (+58 mila), della salute (+46 mila) e dei trasporti (+41 mila).Nel settore produttivo l’occupazione è salita di appena mille unità, trainata dal comparto manifatturiero (+10 mila unità) che si è mosso in controtendenza rispetto alle costruzioni (-8 mila unità).A livello dimensionale, le piccole imprese hanno registrato un aumento di 63 mila occupati, le imprese di medie dimensioni hanno riportato una flessione di 25 mila posti, mentre l’industria di grandi dimensioni ha recuperato 129 mila posti. LEGGI TUTTO