Novembre 2020

Monthly Archives

More stories

  • in

    Nuovo DPCM, tensione Governo-Regioni

    (Teleborsa) – Il giorno dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Conte per illustrare le nuove misure all’interno dell’ultimo DPCM, sale la tensione tra Governo e Regioni.”Le Regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle Regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili”, dice il Ministro della Salute Roberto Speranza.”Impugneremo la nuova ordinanza del Ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa Regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale”, dice il Presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che annuncia un ricorso contro il provvedimento firmato dal ministro, sottolineando che “altre Regioni, con dati peggiori dei nostri sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato, e ne sono felice, la chiusura”.”Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la vita o la morte di un territorio”, conclude. LEGGI TUTTO

  • in

    Energia solare, ENEA: “Al via due nuovi impianti a concentrazione in Sicilia”

    (Teleborsa) – Grazie all’alleanza tra Enea e l’industria italiana a breve sarà inaugurato in Sicilia, a Partanna (Trapani) il primo impianto realizzato in Italia che integra solare a concentrazione con il fotovoltaico ed è già in cantiere un altro da realizzarsi a Trapani nella Piana di Misiliscemi. Due progetti nei quali Enea – si legge in una nota – ha il ruolo di supervisore tecnico mentre le aziende italiane SOL.IN.PAR. srl e Stromboli Solar srl sono i committenti e FATA spa del Gruppo Danieli costruisce gli impianti.”Questi due progetti dimostrano che in Italia esiste una realtà industriale che sta investendo sulla tecnologia del solare termodinamico con iniziative concrete nonostante i vincoli burocratici e normativi – sottolinea Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili di Enea –. In questi due impianti Enea è stata coinvolta per svolgere diverse attività, dalla supervisione di progettazione, realizzazione e avviamento, alla verifica delle performance, fino all’integrazione dell’impianto solare a concentrazione con la tecnologia fotovoltaica”.L’impianto di Partanna – fa sapere l’Enea – è grande come 10 campi da calcio (83 mila m2), ha una potenza installata di 4,26 MWe ed è in grado di produrre energia elettrica per oltre 1.400 famiglie (circa il 30% della popolazione del territorio comunale, con utenze domestiche da 3 kW). “Prevediamo di raggiungere una capacità di accumulo di energia termica pari a 180MWht, che equivalgono a circa 15 ore di funzionamento dell’impianto a pieno carico, anche in assenza della radiazione solare”, spiega Graditi. L’integrazione di sistemi di accumulo di energia termica rappresenta un aspetto rilevante, poiché consente di poter disaccoppiare la raccolta dell’energia solare, che dipende dal ciclo giorno-notte e dalle condizioni meteo, dalla produzione di elettricità, legata invece alla richiesta da parte degli utilizzatori.Entro il 2021 Enea realizzerà presso il Centro Ricerche Casaccia (Roma) una piattaforma sperimentale per la caratterizzazione di componenti per la fornitura di calore industriale a media e alta temperatura, nell’ambito del programma triennale di Ricerca di Sistema Elettrico del Ministero dello Sviluppo Economico.Nei prossimi decenni l’International Energy Agency prevede un sostanziale incremento della quota di energia prodotta da solare termodinamico, che dovrebbe coprire oltre il 10% del fabbisogno globale di energia primaria al 2050. “Puntare al miglioramento delle capacità di accumulo dell’energia termica dei sistemi – conclude l’Enea – sarà, dunque, fondamentale per attirare ulteriori investimenti”. LEGGI TUTTO

  • in

    PMI, Commercialisti: “Bloccare subito i fallimenti effetto diretto del Covid”

    (Teleborsa) – “Se davvero vogliamo salvare decine di migliaia di aziende italiane dobbiamo senza alcun indugio procedere alla sospensione immediata delle procedure fallimentari a carico delle piccole e medie imprese, in particolare per le istanze nate dalla crisi provocata dal nuovo coronavirus”. Questo l’appello lanciato da Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti (Anc), commentando i dati del Rapporto Cerved 2020 e della Ricerca Mc Kinsey condotta su oltre 2.200 Pmi di cinque Paesi Europei (Italia, Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna).”I numeri sono drammatici – prosegue Cuchel – ma quello che ci preoccupa maggiormente è che siamo arrivati a una dead line decisiva per l’intero sistema Paese. La metà delle imprese intervistate dichiara che non riuscirà a sopravvivere per più di un anno. In Italia il 22% del totale prevede che sarà costretta a dichiarare bancarotta entro sei mesi. Il doppio rispetto alla media europea. I segnali sono chiari e inequivocabili. Le fatture inevase sono passate dal 29% di gennaio 2020 al 45% di maggio e, salvo una breve ripresa estiva, questa percentuale è destinata a salire ulteriormente; le insolvenze globali raggiungeranno una media del 26% con un dato più severo per l’Italia e in caso di nuovo lockdown, seppur modificato, il rischio default passa dall’8,4% al 21,4%. E parliamo di dati relativi alla fine della prima ondata”.Per il presidente dell’Anc “la crisi del settore delle Pmi, aggravata dalla pandemia, può costare molto caro all’Italia in termini occupazionali”. Se i dati dovessero essere confermati “si parla – ha affermato Cuchel – della perdita secca di oltre un milione di posti di lavoro”. Un carico sociale ed economico definito dal presidente dell’Anc “assolutamente insostenibile”. Per questo – secondo Cuchel – “bisogna agire presto e farlo bene, con incisività e “si rende necessaria l’estensione della platea prevista dal Dl Ristori a tutti i comparti dell’indotto, dell’intermediazione e del settore dei professionisti, che rischiano di rimanere esclusi da ogni forma di sussidio”.”I commercialisti e gli esperti contabili – ha concluso il presidente dell’Anc – hanno il polso della situazione delle imprese molto più di ogni altra realtà professionale, restiamo a disposizione del governo per qualunque forma di suggerimento o analisi dettagliata. Siamo pronti, come sempre, a fare la nostra parte per salvare le piccole e medie imprese dal disastro”. LEGGI TUTTO

  • in

    Stati Uniti, frenano i licenziamenti a ottobre

    (Teleborsa) – Crescono ad un ritmo più lento i licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di ottobre. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 80.666 posti di lavoro in aumento dell’80,7% rispetto ai 118.804 dello stesso periodo del 2019.Da inizio anno si sono registrati 2.162.928 licenziamenti (+320% rispetto al pari periodo del 2019), che rappresentano un nuovo record storico dopo quello segnato nel 2001. LEGGI TUTTO

  • in

    UE, Gentiloni: nessuna preoccupazione su sostenibilità debito Italia

    (Teleborsa) – “Le differenze sulle previsioni non riguardano solo l’Italia e ci sono diverse spiegazioni”. Così il Commissario europeo Paolo Gentiloni nel corso della conferenza stampa di presentazione delle stime autunnali della Commissione sull’economia europea in risposta a un giornalista italiano che sottolineava la diversità delle previsioni economiche di Roma e Bruxelles.Nel rapporto presentato questa mattina, infatti, le stime di crescita per l’Italia parlano di un -9,9% per quest’anno e un rimbalzo pari al +4,1% nel 2021 e un +2,8% per il 2022. Cifre più pessimistiche di quelle indicate dal Governo nella NaDEF che vede un -9% per il 2020 e addirittura un +6% per il prossimo anno e +3,8% nel 2022. Stando ai numeri presentati questa mattina, l’esecutivo si è dimostrato più ottimista di Bruxelles anche sui percorsi nei prossimi anni dei rapporti deficit/PIL e debito/PIL.Tra i motivi sottolineati da Gentiloni ci sono i tempi diversi delle previsioni e la situazione di incertezza dettata dall’emergenza da Covid-19. “I nostri dati sono solidi – ha detto il Commissario agli Affari economici – i dati del terzo trimestre sono molto positivi, purtroppo la situazione nel quarto sarà molto difficile”. Rassicurazioni invece arrivano sul fronte della sostenibilità del debito italiano. “Credo che non ci sia oggi alcuna preoccupazione sulla sostenibilità – ha dichiarato – c’è la necessità, nel medio periodo, di mettere il debito in un percorso sostenibilità e credo che questa preoccupazione sia pienamente condivisa dal governo italiano”.Nel breve periodo c’è invece la definizione dei piani nazionali per accedere al programma Next Generation EU. Gentiloni ha esortato gli Stati membri a presentarli alla Commissione, anche come segnale di fiducia per tutti – “mercati, parti sociali e cittadini” – e ha auspicato una rapida conclusione dei negoziati in modo da prevedere l’approvazione dei piani e l’erogazione della prima quota di finanziamenti a partire dalla “tarda primavera del prossimo anno”.Alle domande sul MES e all’opportunità che gli Stati membri vi aderissero in questa fase di emergenza ha risposto: “Abbiamo lavorato per eliminare le condizionalità. Noi incoraggiamo a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione ma ora la decisione spetta agli Stati membri”. Gentiloni non ha escluso la possibilità che la sospensione delle clausole di salvaguardia possa essere prorogata anche al 2022 ma ha sottolineato che ci sarà una discussione a riguardo “in una situazione di minore incertezza”.Infine un’ultima battuta sull’accordo europeo sui fondi SURE. “Non c’è nessun complotto” in merito al testo non è stato pubblicato. “Credo che ci sia anche una richiesta formale avanzata dal Parlamento italiano e penso che le autorità italiane siano in contatto con la Commissione per verificare le modalità di risposta sul testo dell’accordo SURE”. “Io – ha assicurato Gentiloni – avendone firmati 17 di accordi come questo, sono abbastanza tranquillo sul fatto che non ci sono complotti o segreti. Semmai possono esserci alcuni dati sensibili sul cui trattamento bisognerà fare verifiche nel dialogo tra autorità”. LEGGI TUTTO

  • in

    Mondo TV, accordo di coproduzione con Toon2Tango e Ja Films

    (Teleborsa) – Mondo TV ha raggiunto con Toon2Tango e Ja Films, un accordo di coproduzione per la realizzazione della nuova serie di animazione in 2D intitolato “Monster Loving Maniacs”, composta da 52 episodi da 11 minuti ciascuno.La serie – spiega una nota – è attualmente in produzione e può già contare sul supporto e sul posizionamento televisivo delle principali emittenti televisive in Germania e in Scandinavia. Molti altri territori sono in trattativa avanzata. Monster Loving Maniacs è uno dei programmi a cui Mondo e Toon2Tango stavano già collaborando per la distribuzione (vedi comunicato stampa del 6 marzo 2020); alla luce delle potenzialità della serie emerse dal mercato, entrambe le società hanno deciso di rafforzare la loro collaborazione e in particolare Mondo TV ha acquisito una partecipazione di proprietà della serie.Grazie al nuovo accordo di coproduzione, Mondo TV acquisisce una quota di coproduzione del 20% dei ricavi di tutti i diritti, incluse tutte le forme di sfruttamento audiovisivo e licensing & merchandising, dell’attesissimo spettacolo il cui budget di produzione si attesta a 7,5 milioni di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    PIL, Commissione europea: livelli pre-pandemia dopo il 2022

    (Teleborsa) – Le economie dell’area euro, e in generale quelle dell’Unione europea, non torneranno ai livelli pre-pandemia nel 2022. La Commissione europea ha presentato questa mattina le previsioni economiche autunnali che descrivono, rispetto alla stime estive, proiezioni di crescita leggermente superiori per il 2020 e inferiori per il 2021.La Commissione europea prevede infatti che l’economia dell’area dell’euro si contrarrà del 7,8% nel 2020 prima di crescere del 4,2% nel 2021 e del 3% nel 2022, mentre per quel che riguarda l’economia dell’Ue si contrarrà del 7,4% nel 2020 prima di riprendersi con una crescita del 4,1% nel 2021 e 3% nel 2022. “L’impatto economico della pandemia è stato molto diverso nell’UE e lo stesso vale per le prospettive di ripresa. Ciò riflette la diffusione del virus, il rigore delle misure di sanità pubblica adottate per contenerlo, la composizione settoriale delle economie nazionali e la forza delle risposte politiche nazionali”, spiega in una nota la Commissione.Sul fronte lavoro le stime di Bruxelles prevedono un tasso di disoccupazione nell’area dell’euro che aumenterà dal 7,5% nel 2019 all’8,3% nel 2020 e al 9,4% nel 2021, prima di scendere all’8,9% nel 2022. Il tasso di disoccupazione nell’Unione europea dovrebbe invece salire dal 6,7% del 2019 al 7,7% nel 2020 e all’8,6% nel 2021, prima di scendere all’8,0% nel 2022.Capitolo deficit e debito pubblico. Il forecast della Commissione parla di un aumento dei disavanzi pubblici molto significativo in tutta l’Ue dettato quest’anno dall’aumento della spesa sociale e il calo delle entrate fiscali, sia come risultato delle azioni politiche eccezionali progettate per sostenere l’economia di fronte alla pandemia sia per effetto degli stabilizzatori automatici. Le previsioni prevedono che il disavanzo pubblico aggregato dell’area dell’euro aumenterà dallo 0,6% del PIL nel 2019 all’8,8% circa nel 2020, prima di scendere al 6,4% nel 2021 e al 4,7% nel 2022. Per quel che riguarda il rapporto debito/PIL aggregato dell’area dell’euro, questo aumenterà dall’85,9% del PIL nel 2019 al 101,7% nel 2020, al 102,3% nel 2021 e al 102,6% nel 2022.Ultima nota sull’inflazione. Nell’area dell’euro, misurata dall’Indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), dovrebbe attestarsi in media allo 0,3% nel 2020, prima di salire all’1,1% nel 2021 e all’1,3% nel 2022, con la stabilizzazione dei prezzi del petrolio. Per l’UE, invece, l’inflazione è prevista allo 0,7% nel 2020, all’1,3% nel 2021 e all’1,5% nel 2022.“Questa previsione arriva nel momento in cui una seconda ondata della pandemia sta generando ancora più incertezza e deludendo le nostre speranze di un rapido rimbalzo – ha dichiarato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo della Commissione – La produzione economica dell’UE non tornerà ai livelli pre-pandemici entro il 2022. Ma attraverso questa turbolenza, abbiamo mostrato determinazione e solidarietà. Abbiamo concordato misure senza precedenti per aiutare le persone e le aziende. Lavoreremo insieme per tracciare la rotta verso il recupero, utilizzando ogni strumento a nostra disposizione. Abbiamo concordato un pacchetto di ripresa fondamentale, NextGenerationEU, con al centro lo strumento per il recupero e la resilienza, per fornire un supporto massiccio alle regioni e ai settori più colpiti. Chiedo ora di nuovo al Parlamento europeo e al Consiglio di concludere rapidamente i negoziati affinché il denaro inizi a fluire nel 2021 in modo che possiamo investire, riformare e ricostruire insieme “.“Dopo la recessione più profonda nella storia dell’UE nella prima metà di quest’anno e una ripresa molto forte in estate, la ripresa dell’Europa è stata interrotta a causa della recrudescenza dei casi Covid-19 – ha aggiunto Paolo Gentiloni, Commissario all’Economia – La crescita tornerà nel 2021 ma ci vorranno due anni prima che l’economia europea si avvicini a riguadagnare il suo livello pre-pandemico. Nell’attuale contesto di altissima incertezza, le politiche economiche e fiscali nazionali devono rimanere favorevoli, mentre NextGenerationEU deve essere finalizzato quest’anno ed effettivamente implementato nella prima metà del 2021 “.Il Commissario Gentiloni ha spiegato che il forecast presentato potrebbe incorporare solo parzialmente i probabili benefici di queste iniziative, a causa delle poche informazioni disponibili in questa fase sui piani nazionali. L’augurio è che il Recovery Fund possa dare una spinta all’economia dell’Ue – per Gentiloni fino al +2% del Pil – più forte di quella preventivata in questi modelli.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

  • in

    Norvegia, banca centrale lascia tassi invariati

    (Teleborsa) – Tutto invariato in Norvegia. La Norges Bank, nella riunione odierna, ha lasciato i tassi di interesse fermi allo 0%. Una decisione presa all’unanimità e che incontra le aspettative degli analisti.”La forte recessione economica e la considerevole incertezza che circonda le prospettive suggeriscono di mantenere fermo il tasso ufficiale fino a quando non vi saranno chiari segnali di normalizzazione delle condizioni economiche”, afferma il governatore della banca centrale norvegese, Øystein Olsen.”L’aumento dei tassi di infezione da Covid-19 e maggiori misure di contenimento all’estero e in Norvegia – si legge nella nota dell’istituto centrale – probabilmente freneranno la ripresa nel prossimo periodo”.Lo statement della Norges Bank sottolinea come l’economia norvegese sia in profonda recessione. Quanto alla disoccupazione è diminuita, ma è ancora elevata. LEGGI TUTTO