11 Febbraio 2021

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    Unicredit in rosso nel giorno dei risultati

    (Teleborsa) – Chiusura negativa per Unicredit, peggior titolo del FTSE con un ribasso del 3,16%. L’esordio oggi è stato problematico per il titolo che ha proposto un’apertura a 8,621 Euro, sotto i minimi di ieri, mostrando uno strutturale indebolimento, che ha ricompresso ulteriormente le quotazioni con scomposto avvitamento in chiusura a 8,433, a ridosso dei minimi di sessione.Le azioni della Banca di Piazza Gae Aulenti hanno scontato i risultati del 2020, che chiude con un utile netto sottostante di quasi 1,3 miliardi di euro, in forte calo rispetto al 2019, anche se superiore alla guidance. Le rettifiche su crediti sono aumentate a quasi 5 miliardi di euro, mentre i ricavi sono scesi a 17,1 miliardi.A condizionare l’andamento del titolo anche l’incertezza sul futuro della banca, il cui testimone passerà ad Andrea Orcel, candidato alla carica di Ad alla prossima assemblea del 15 aprile. Nel suo ultimo incontro con gli analisti il Ceo uscente Jean-Pierre Mustier ha affermato che consegna una banca con un “bilancio solidissimo” e “concentrata su risultati sostenibili a lungo termine”.Se si confronta l’andamento del titolo Unicredit con l’indice FTSE MIB, su base settimanale, si evidenzia una forza relativa positiva rispetto all’indice (performance settimanale +7,93%, rispetto a +3,27% del principale indice della Borsa di Milano).Lo scenario di medio periodo è sempre connotato positivamente, mentre la struttura di breve periodo mostra qualche cedimento, letto dai relativi indicatori, per l’opposizione della resistenza stimata a quota 8,616. Funzionale il controllo della situazione di breve offerta dai supporti a 8,341. E’ concreta la possibilità di una continuazione della fase correttiva verso quota 8,25.La rischiosità del titolo resta ancora elevata, in quanto la volatilità giornaliera si posiziona a 3,452, mentre i volumi giornalieri dell’ultima seduta sono pari a 33.863.004, ben al di sopra della media mobile dei volumi ad un mese fissata a 24.543.114. LEGGI TUTTO

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    Tecnologia Leonardo per gli aeroporti di Malpensa e Bergamo

    (Teleborsa) – Leonardo ha firmato importanti contratti con SEA e SACBO, rispettivamente società di gestione degli aeroporti internazionali di Milano Malpensa e Linate e di Milano Bergamo.Milano Bergamo ha adottato la tecnologia di Leonardo per adeguare l’impianto di gestione bagagli allo standard 3 ECAC (European Civil Aviation Conference). Il nuovo sistema sarà costituito da una smistatrice cross-belt MBHS di Leonardo che, anche in questo caso, consentirà una movimentazione fluida e un trattamento accurato dei bagagli.L’hub di Milano Malpensa ha selezionato Leonardo per un nuovo impianto di smistamento bagagli che andrà a sostituire in gran parte quello esistente. Si tratta di un progetto di adeguamento normativo dell’attuale sistema operativo presso il Terminal 1 allo standard 3 ECAC (European Civil Aviation Conference) in materia di sicurezza. A regime il sistema sarà costituito da due smistatrici cross-belt MBHS (Multisorting Baggage Handling System), circa due chilometri e mezzo di nastri e altri meccanismi di trasporto.In aggiunta, SEA ha affidato a Leonardo anche la realizzazione di un sistema di sorveglianza per supportare le operazioni aeroportuali dello scalo di Milano Malpensa, in particolare per il controllo di aeromobili e veicoli presenti in area di manovra.Il progetto, di durata quinquennale, si basa su un sistema ADS-B (Automatic Dependent Surveillance–Broadcast) “Extended Squitter–Ground Station Network”, composto da 14 stazioni fisse che integrano 100 trasponder VeTWEET a bordo dei veicoli. La soluzione sarà, inoltre, dotata di un sistema di comunicazione ridondato basato su tecnologia datalink Aeromacs – per le comunicazioni aeroportuali mobili – sviluppata in ambito SESAR (Single European Sky ATM Research), ossia in linea con i principi per il “cielo unico europeo”. LEGGI TUTTO

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    Turismo, Confturismo-Confcommercio: serve ministero dedicato

    (Teleborsa) – “Se nuovo corso deve essere, che lo sia davvero, con provvedimenti incisivi e segnali forti rivolti ai principali settori economici del Paese, a partire dal turismo. E’ ora che lo sviluppo e la visione strategica del settore siano posti sotto la regia di un Ministero dedicato oppure, in attesa che il turismo diventi per Costituzione materia di competenza concorrente Stato-Regioni, a un Dipartimento forte e ben strutturato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Altre soluzioni sono solo un palliativo”.Questa la posizione che il Presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, esprime nelle ore cruciali della formazione del nuovo Governo da parte del Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.”Nella crisi della pandemia – prosegue- si è resa evidente la centralità del nostro settore: dove è venuto meno il turismo sono crollate le transazioni del commercio, dei trasporti, di tutte le tipologie di servizi, persino il gettito delle imposte locali. E allora perchè continuare a confinarlo come una componente di altri comparti, cosa che avviene da anni, con l’assegnazione delle competenze sul settore al Ministero dei Beni culturali, poi a quello delle Politiche agricole e forestali e da ultimo di nuovo alla Cultura?”.”Le esperienze maturate in questi passaggi – conclude il presidente di Confturismo Confcommercio – sono state tutte importanti e positive, ma la trasversalità del turismo non si esaurisce nel campo della cultura nè in quello dell’agricoltura nè in altri. Rappresentiamo il 13% del PIL, incluso l’indiretto e l’indotto, e impieghiamo il 15% della forza lavoro; contribuiamo per 44 miliardi alla bilancia commerciale italiana e registriamo un valore della produzione di 190 miliardi, con le componenti più direttamente collegate”. LEGGI TUTTO

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    Recovery, Reichlin: Svolta passa da miglioramento capacità di spesa

    (Teleborsa) – Parlando di Recovery Fund “l’errore da non commettere è non spendere i soldi ossia ripetere l’esperienza dei Fondi di coesione territoriale quando l’Italia ha avuto una capacità di spesa inferiore alla media dei nostri partner europei. Sono tante risorse, da spendere in pochi anni, per questo è necessario puntare su pochi progetti ma, soprattutto, seguire un principio guida di organizzazione di questi progetti”. Ad affermarlo è l’economista Lucrezia Reichlin (in queste ore il suo nome è circolato come papabile per andare a riempire la casella del MEF).”C’è poi un problema di governance italiana, come e quale sarà la struttura che guiderà la capacità operativa a spendere questi soldi(oltre quella politica di ispirare) e un problema di governance europea, ancora tutta da sperimentare. Siamo in presenza – prosegueReichlin – di un processo molto diverso da quello del semestre europeo in cui la tecnocrazia della Commissione dà delle raccomandazioni che poi vengono largamente non rispettate, questo è un processo più politico che necessita di un passaggio di approvazione da parte del Consiglio, procedimento come detto da testare e che potrebbe essere anche molto conflittuale quindi bisogna avere molta saggezza nel guidarlo”.Per l’economista, intervenuta al webinar organizzato da Ruling Companies, occorre incastrare più tasselli perchè “c’è una parte che riguarda la nostra di capacità di spesa, una parte di ispirazione ad alcuni principi guida, andando cioè a definire il perimetro di cosa possiamo fare realmente, infine, un terzo aspetto, altrettanto strategico, quello di interazione con i nostri partner europei”. All’evento ha partecipato l’ex Presidente del Consiglio Mario Monti, il cui nome in questi giorni è stato più volte richiamato dai media per un apparente parallelismo con il nascente Governo Draghi. Parlando dell’ex Presidente BCE, lo ha definito “la persona più competente e autorevole che l’Italia potesse immaginare di avere”.Quanto alla maxi maggioranza che si prospetta per il nuovo esecutivo, “come ogni cosa nella vita ha vantaggi e svantaggi”, ha osservato Monti ma “non ho dubbi che il Presidente Draghi saprà massimizzarne i vantaggi, riducendo a zero gli svantaggi”. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Exane aumenta il target price

    (Teleborsa) – L’ufficio studi di Exane ha alzato il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo portandolo a 2,65 euro, e ha mantenuto la raccomandazione “outperform”.A Piazza Affari, oggi, piccolo spunto rialzista per il colosso creditizio che allunga il passo mettendo a segno un rialzo dello 0,31%. LEGGI TUTTO

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    Wall Street apre in moderato rialzo nonostante sussidi

    (Teleborsa) – Esordio cautamente positivo per Wall Street, a dispetto dei dati sulla disoccupazione, che sono risultati un po’ deludenti. Ad alimentare l’ottimismo degli operatori concorre ancora il piano di stimoli fiscali che ha già portato il mercato americano su nuovi record.Operatori in fermento anche per le novità sul fronte dell’M&A: le azioni di Pinterest sono aumentate di oltre il 7% nel trading pre-market dopo che è emerso che Microsoft avrebbe tentato di acquisirla negli ultimi mesi.A New York, l’indice Dow Jones si attesta a 31.460 punti, mentre è in lieve aumento l’S&P-500 che si porta a 3.923 punti. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,52%); sulla stessa linea, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,34%).Nell’S&P 500, buona la performance del comparto informatica. In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto energia, che riporta una flessione di -1,20%.In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Visa (+1,19%), Cisco Systems (+0,87%), Coca Cola (+0,83%) e Procter & Gamble (+0,70%).La peggiore è Exxon Mobil, che cede l’1%.Piccola perdita per Walgreens Boots Alliance, che scambia con un -0,58%.Tentenna Chevron, che cede lo 0,54%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Western Digital (+4,52%), Micron Technology (+3,88%), Applied Materials (+3,76%) e Bed Bath & Beyond (+3,38%).Fra i più forti ribassi si segnala Cerner, che continua la seduta con -2,09%.Vendite su Moderna, che registra un ribasso dell’1,44%.Seduta negativa per American Airlines, che mostra una perdita dell’1,09%.Sotto pressione Akamai Technologies, che accusa un calo dell’1,09%. LEGGI TUTTO

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    E-commerce, nel 2020 il 79% dei consumatori ha acquistato online

    (Teleborsa) – Nel 2020 il 79% dei consumatori globali ha acquistato online. I settori che ne hanno più beneficiato sono stati abbigliamento e scarpe ed elettronica, soprattutto smartphone (+45% vs 2019), seguito da pc (+41) e tablet (+33%). È quanto è emerso all’evento in streaming organizzato da PwC “L’Export Digitale per le PMI: le opportunità per il Made in Italy”.Secondo la Global Consumer Insight Survey 2020 di PwC rispetto al 2019 sono cresciuti del 5% i consumatori globali che hanno acquistato online e di questi un consumatore su cinque fa shopping esclusivamente su internet. Il 41% continua a preferire il negozio per le spese giornaliere e settimanali, contro il 33% che preferisce lo smartphone, device che però segna un trend di crescita (+7%) sul 2019. Equo il confronto tra acquisti online e negozi fisici per gli alimentari (33% online vs. 32% in store), gli elettrodomestici (30% online vs. 23% in store) e i prodotti fai-da-te per la casa (32% online vs. 23% in store). Per il 42% dei consumatori l’elemento più importante per l’acquisto su internet sono velocità e affidabilità nelle consegne.Nel frattempo, l’investimento nel digitale del retail italiano nel 2020 è passato dall’1,5% al 2% del fatturato per sviluppare canali di vendita alternativi ai negozi, penalizzati dalle limitazioni imposte dalla pandemia Covid. Lo ha segnalato la settima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano che sottolinea come l’aumento sia un “effetto combinato di due andamenti contrapposti: crescita degli investimenti e calo del fatturato”.Capitolo occupazione. L’Osservatorio ha segnalato le pesanti prospettive per il lavoro: a fine 2020 la percentuale di occupati a rischio nel settore Retail si aggirava fra il 9,6% (scenario ottimistico) e il 17,2% (scenario pessimistico). La chiusura (temporanea) dei negozi e lo sviluppo del digitale hanno generato un cambio di strategia nel retail italiano. Nel 2020, infatti, gli acquisti eCommerce B2c di prodotto valgono in Italia 23,4 miliardi di euro e mostrano la crescita annua più alta di sempre: si registra un +31% rispetto al 2019. Anche la penetrazione dell’eCommerce è passato dal 6% nel 2019 all’8% nel 2020. L’88% dei 50 top retailer italiani ha potenziato la logistica, con l’apertura di nuovi magazzini e l’uso dei punti vendita a supporto dell’online, il 77% ha investito in tecnologia, il 70% ha implementato cambiamenti organizzativi e il 48% ha assunto nuovo personale dedicato all’eCommerce. C’è anche chi ha avviato partnership per velocizzare le consegne (42%) e aumentare la presenza online (36%).In forte crescita anche l’e-commerce fra le PMI: il 64% ha lanciato almeno una nuova modalità di contatto e di vendita e alla luce dei risultati l’84% del campione è intenzionato a mantenere attive tali modalità anche in fase di riapertura dei negozi. “A livello internazionale – afferma Emilio Bellini direttore scientifico dell’Osservatorio Retail – i retailer più reattivi ed innovativi hanno dimostrato come la pandemia possa accelerare la transizione verso un nuovo significato, un nuovo valore del servizio retail offerto ai clienti: non più una pura intermediazione commerciale, valutata prevalentemente in termini di ‘time (and cost) saving’, ma un’esperienza ‘phygital’ capace di offrire interazioni autentiche con i brand ed i loro prodotti”. LEGGI TUTTO

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    Future USA positivi nonostante dati sulla disoccupazione

    (Teleborsa) – I future USA sono in rialzo negli scambi pre-apertura di Wall Street. Il mercato azionario statunitense non sembra preoccupato dal fatto che le richieste di sussidio alla disoccupazione siano diminuite meno delle attese.Si preannuncia quindi un apertura in positivo per i listini americani. Il contratto sul Dow Jones sale dello 0,20% a 31.992 punti, quello sullo S&P 500 avanza dello 0,32% a 3.915 punti, mentre il Nasdaq guadagna lo 0,50% a 13.712 punti.Le azioni di Pinterest sono aumentate di oltre il 7% nel trading pre-market dopo che è emerso che Microsoft avrebbe tentato di acquisirla negli ultimi mesi. LEGGI TUTTO