Aprile 2021

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    SECO: prezzo IPO fissato a 3,7 euro

    (Teleborsa) – SECO, rende noto che si è conclusa con successo l’offerta globale di sottoscrizione e di vendita delle azioni ordinarie della Società riservata a investitori istituzionali finalizzata alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario, organizzato e gestito da Borsa italiana (MTA), con una domanda complessiva, al Prezzo di Offerta, di oltre 400 milioni di euro.La domanda istituzionale è pervenuta da primari investitori esteri ed italiani con un’ampia diversificazione geografica che comprende Regno Unito, Stati Uniti d’America, Italia ed Europa Continentale, ed è stato allocato a Olivetti, società del Gruppo Telecom Italia, l’ordine ricevuto di circa 7.5 milioni Azioni e oggetto di comunicati stampa da parte di Seco in data 26 e 27 aprile 2021.Il prezzo di offerta delle Azioni è stato fissato in Euro 3,7 per azione. In base al Prezzo di Offerta, la capitalizzazione della Società alla data di avvio delle negoziazioni sarà pari a Euro 397,3 milioni.(Foto: © alessandro0770 | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Atlantia convoca assemblea per sottoporre nuova offerta rivista di CDP

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia, riunitosi oggi sotto la presidenza di Fabio Cerchiai, ha deliberato di convocare il 31 maggio 2021 l’assemblea degli azionisti della società, in sede ordinaria, in unica convocazione, per l’esame dell’offerta vincolante per l’acquisto dell’intera partecipazione dell’88,06% del capitale detenuta da Atlantia in ASPI presentata, da ultimo, in data 29 aprile 2021 dal consorzio formato da CDP Equity, Blackstone e Macquarie.Il Consiglio ha altresì approvato la relazione illustrativa che sarà messa a disposizione del pubblico entro la giornata odierna sul sito internet della società e che riassume i contenuti dell’Offerta, il contesto di riferimento, le proprie valutazioni e gli eventuali scenari alternativi.Nella propria relazione il Consiglio di Amministrazione rileva, in particolare, che sebbene l’Offerta del Consorzio confermi il prezzo di Euro 9,1 miliardi per il 100% del capitale di ASPI già indicato nella prima offerta vincolante del 24 febbraio 2021, essa contiene alcuni miglioramenti tra cui, sotto il profilo economico, la riduzione degli indennizzi richiesti dal Consorzio a fronte di alcuni contenziosi oggetto di special indemnities, (il cui cap complessivo è sceso da Euro 1.510 milioni ad Euro 871 milioni) oltre a una puntuale condivisione della gestione degli stessi, nonché (ii) il riconoscimento di una ticking fee pari al 2% annuo sul prezzo dal 1° gennaio 2021 alla data del closing dell’operazione. In tal modo, assumendo il perfezionamento dell’operazione tra la fine del 2021 e il mese di marzo 2022 (termine ultimo per il closing), la valorizzazione attribuita dal Consorzio ad ASPI si incrementa sino a circa Euro 9,3 miliardi.L’offerta inoltre prevede, come componente aggiuntiva di prezzo, un earn-out collegato al possibile recupero delle perdite di ricavi a causa della riduzione di traffico derivante dalla pandemia COVID-19, allo stato ancora eventuale. Va sottolineato che tale recupero, espressamente previsto nel nuovo Piano Economico Finanziario (PEF) e da attribuire all’intero settore autostradale – qualora effettivamente riconosciuto – incrementerebbe ulteriormente l’Offerta.A parere del Consiglio di Amministrazione, la valutazione dell’Offerta deve, altresì, necessariamente e responsabilmente tenere in debito conto anche gli scenari alternativi. Al riguardo si fa presente che, allo stato attuale, l’unica concreta alternativa all’Offerta per la dismissione della partecipazione in ASPI consiste nel proseguire e portare a termine le iniziative di contenzioso già avviate sia in sede amministrativa in Italia sia in sede europea da parte di Atlantia nonché, per quanto di rispettiva competenza, dalla stessa ASPI. Quest’ultima potrebbe anche insistere affinché l’iter avviato per l’approvazione dell’Atto Aggiuntivo, dell’Atto Transattivo e del PEF venga positivamente concluso, ma la possibilità di ottenere l’approvazione degli atti sopra menzionati, alla luce degli elementi al momento disponibili appare poco realistica in tempi ragionevoli, come meglio illustrato nella relazione del Consiglio.Il permanere della inevitabile alea insita in tutte le iniziative sopra citate, unitamente alla prevedibile lunga durata dei procedimenti avviati lascerebbero, quindi, inevitabilmente esposte ASPI e Atlantia per un tempo non prevedibile a un contesto di incertezza.Pur avendo Atlantia avviato formalmente un processo di sollecitazione di manifestazioni di interesse all’acquisto della partecipazione in ASPI sin dal mese di settembre 2020, tale contesto di incertezza ha impedito che venissero formulate da parte di terzi offerte alternative per l’acquisto della partecipazione nonostante gli inviti rivolti. Anche la manifestazione di interesse recentemente formulata da ACS – che peraltro colloca il valore di ASPI in un range compreso tra Euro 9 miliardi ed Euro 10 miliardi ante due diligence – è pur sempre subordinata alla sottoscrizione del PEF, all’approvazione da parte del Governo dell’operazione ivi tratteggiata ed alla presenza di CDP quale partecipante all’operazione. Tale ipotesi è inoltre ad uno stato di maturazione inferiore a quello dell’Offerta e resta esposta a rischi e incertezze sulla sua concreta percorribilità.Trattasi, in conclusione, di un contesto del tutto atipico, assai complesso, incerto e assolutamente privo di precedenti. Per questa ragione, e per l’indubbia rilevanza che la partecipazione in ASPI ha nel perimetro del Gruppo Atlantia, il Consiglio di Amministrazione, anche in relazione a specifiche richieste pervenute da alcuni Soci, ha ritenuto di dover comunque sottoporre, dopo i miglioramenti conseguiti, all’Assemblea la valutazione dell’Offerta, nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede ai quali è tenuto nel suo operare.Solamente a valle della pronuncia assembleare sull’Offerta, il Consiglio si riunirà, entro l’11 giugno (data ultima di validità dell’Offerta in caso di approvazione da parte dell’Assemblea) per assumere le proprie determinazioni finali in merito.Nel frattempo il Consiglio si riserva di aggiornare tempestivamente gli azionisti prima della data dell’Assemblea di ogni eventuale e rilevante sviluppo che possa consentire ai soci di esprimere in modo consapevole il proprio voto. LEGGI TUTTO

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    Enel: il CdA delibera cessione a CDP Equity il 10% del capitale di Open Fiber

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Enel, riunitosi oggi sotto la presidenza di Michele Crisostomo, ha deliberato di avviare le procedure finalizzate alla cessione del 10% del capitale di Open Fiber a CDP Equity S.p.A., conferendo all’Amministratore Delegato apposito mandato al riguardo.In base all’offerta pervenuta da CDPE, il corrispettivo per la cessione del 10% del capitale di Open Fiber risulta pari a 530 milioni di euro, ed è inclusivo del trasferimento a CDPE del 20% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati. Esso è stato determinato come pro quota del corrispettivo di 2.650 milioni di euro per la cessione a Macquarie Infrastructure & Real Assets (MIRA) del 50% del capitale di Open Fiber – inclusivo del trasferimento del 100% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati – previsto dall’offerta finale della stessa MIRA, esaminata e valutata favorevolmente dal Consiglio di Amministrazione di Enel nell’adunanza del 17 dicembre 2020.L’offerta di CDPE prevede inoltre il riconoscimento di un “earn-out” a favore di Enel – analogo a quello previsto nell’offerta finale di MIRA – legato alla eventuale positiva conclusione, con sentenza definitiva, del contenzioso instaurato da Open Fiber nei confronti di TIM per condotta anticoncorrenziale posta in essere da quest’ultima. In particolare, tale “earn-out” assicura il riconoscimento in favore di Enel del 75% del risarcimento netto che dovesse essere conseguentemente incassato da Open Fiber e si prevede che sia riconosciuto ad Enel in funzione dei dividendi distribuiti da Open Fiber ai propri soci a qualsiasi titolo. L'”earn-out” sarà calcolato in proporzione alla quota del 10% del capitale di Open Fiber ceduta da Enel a CDPE.Il perfezionamento della cessione del 10% del capitale di Open Fiber da Enel a CDPE, previsto entro la fine del mese di novembre 2021, è subordinato al contestuale perfezionamento della cessione del 40% del capitale di Open Fiber da Enel a MIRA nonché al versamento in favore di Open Fiber, in linea con gli impegni dei soci già previsti dal relativo piano industriale attuale, di un apporto di capitale di ammontare complessivo fino a 194 milioni di euro, di cui 97 milioni di euro di competenza Enel.L’operazione è stata approvata da parte del Consiglio di Amministrazione di Enel previo motivato parere favorevole del Comitato Parti Correlate, che ha positivamente valutato l’interesse di Enel al compimento dell’operazione stessa nonché la convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni.L’operazione, in base alle soglie dimensionali, è risultata qualificabile come operazione di minore rilevanza ai fini della normativa Consob di riferimento e della Procedura Enel in materia di operazioni con parti correlate. L’applicazione della disciplina in materia di operazioni con parti correlate si è resa necessaria tenuto conto del comune assoggettamento di Enel e di CDPE al controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. LEGGI TUTTO

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    Banca d'Italia, i rischi per la stabilità finanziaria restano elevati

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha registrato che nei primi mesi dell’anno il quadro macroeconomico globale è migliorato, soprattutto nelle economie avanzate, in seguito all’avvio della campagna di vaccinazione e ai nuovi ingenti interventi delle autorità. Nel suo rapporto ha però sottolineato che i rischi per la stabilità finanziaria rimangono elevati, a causa dell’evoluzione ancora incerta della pandemia e delle sue conseguenze economiche. “In Italia, come negli altri paesi dell’Unione europea, le condizioni sui mercati finanziari restano distese anche grazie all’intervento del Consiglio direttivo della BCE, che da marzo ha aumentato gli acquisti di titoli nel programma per l’emergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP)”, si legge nel rapporto sulla stabilità finanziaria di via NazionaleQuanto all’impatto della pandemia sulla situazione economica delle famiglie, la Banca d’Italia lo ha definito “assai diversificato” riconoscendo come l’emergenza sanitaria abbia determinato un incremento della disuguaglianza dei redditi. “Nel complesso tuttavia la capacità di rimborso dei prestiti è rimasta buona, per effetto dei bassi tassi di interesse, delle moratorie e delle altre misure di sostegno”, è il giudizio degli analisti dell’istituto. Ampi e molto eterogenei sono stati i riflessi della crisi pandemica anche sulla redditività e sull’indebitamento delle imprese tra settori di attività. “I rischi derivanti da un aumento della vulnerabilità delle imprese, in particolare nei comparti più colpiti dalla pandemia, restano significativi, ma possono essere attenuati dalla ripresa dell’economia e dalle politiche monetaria e di bilancio”, viene sottolineato nel rapporto. Per le banche il peggioramento della qualità del credito continua a rappresentare il principale rischio a cui sono esposte. “Il tasso di deterioramento dei prestiti – prosegue la Banca d’Italia – ha registrato negli ultimi mesi un aumento e le rettifiche sui crediti in bonis hanno continuato a crescere, contribuendo alla forte riduzione della redditività nel 2020”. Data la situazione di incertezza, via Nazionale ha suggerito “notevole prudenza” oltre al rafforzamento delle decisioni di accantonamento, soprattutto da parte delle banche meno significative. Il rapporto ha registrato però un ulteriore miglioramento della patrimonializzazione nel II semestre dell’anno: “il divario tra quella media delle banche significative italiane e la patrimonializzazione degli intermediari significativi dei paesi partecipanti all’SSM si è sostanzialmente annullato”.Quanto all’indice di solvibilità delle compagnie di assicurazione gli analisti della Banca d’Italia hanno rilevato che nella seconda metà del 2020 è salito, “raggiungendo un livello superiore a quello della fine del 2019”, mentre la quota dei fondi comuni vulnerabili a richieste di rimborso elevate è aumentata ma resta bassa. LEGGI TUTTO

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    FNM, assemblea approva bilancio. Niente dividendo su spinta Regione Lombardia

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di FNM, società quotata attiva nel settore della mobilità integrata, ha approvato il bilancio 2020, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi e nominato il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale per il triennio 2021-2023. Rinnovata, inoltre, l’autorizzazione all’acquisto e disposizione delle azioni proprie, previa revoca dell’autorizzazione conferita dall’assemblea del 27 maggio 2020.Confermato alla carica di presidente Andrea Gibelli. Il nuovo CdA risulta composto da Andrea Gibelli, Marcello Caradonna, Gianantonio Arnoldi, Ivo Roberto Cassetta, Barbara Lilla Boschetti, Mauro Miccio. L’assemblea ha deliberato di non distribuire i dividendi e di destinare a riserva legale 1.194.591,22 euro e a utili portati a nuovo 22.697.233,16 euro.In particolare, si legge in una nota. “alla luce dell’emergenza sanitaria tutt’ora in corso, l’azionista di maggioranza Regione Lombardia, pur considerando positivamente la proposta del CdA di distribuzione degli utili, in quanto indice della sana conduzione di una società e doveroso riconoscimento all’impegno finanziario e alla fiducia che i soci hanno riposto nelle prospettive di sviluppo di FNM, ha suggerito un approccio prudenziale”. LEGGI TUTTO

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    MIT SIM, CdA delibera per passaggio a segmento ordinario di AIM Italia

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di MIT SIM, società quotata su AIM Italia – Segmento PRO, ha deliberato di avviare le attività propedeutiche per il passaggio dal Segmento Professionale a quello ordinario del mercato AIM Italia, che si prevede possa essere completato entro il corrente esercizio, successivamente all’approvazione della Relazione Semestrale al 30 giugno 2021.”Come promesso in IPO, chiederemo il passaggio dal segmento Professionale a quello ordinario del mercato AIM Italia a Borsa Italiana entro quest’anno – ha commentato Corinna zur Nedden, presidente del consiglio di amministrazione – Siamo particolarmente soddisfatti dei primi mesi di attività di MIT, che hanno confermato il nostro posizionamento forte come “The Specialist” per le società quotate su AIM Italia. Riteniamo quindi adeguato il timing per il passaggio anche in un’ottica di un potenziale ampliamento della nostra base di investitori”.A seguire, si è riunita l’assemblea degli azionisti, che ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2020 e ha deliberato di coprire la perdita pari a 791.243 euro mediante l’utilizzo parziale della riserva di sovrapprezzo di emissione risultante dall’esercizio 2020, che si ridurrà da 1.972.000 a 1.180.757 euro. Eletto anche il nuovo CdA.(Foto: © Luca Ponti | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Credem, Fitch conferma rating BBB- e outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il rating a lungo termine di Credem a BBB- e il Viability Rating (VR) a bbb-. L’outlook resta stabile, in linea con il giudizio assegnato all’Italia. La conferma per Credem deriva dall’ottima posizione di capitale in grado di assorbire la pressione sulla qualità degli attivi e sulla redditività, a seguito del deterioramento economico causato dalla pandemia di coronavirus, anche in scenari più avversi rispetto a quello base, si legge in una nota.Inoltre, la decisione dell’agenzia di rating è stata supportata principalmente dalla “qualità degli attivi decisamente migliore rispetto alla media del settore domestico, che si traduce in una minore incidenza sul capitale dei prestiti deteriorati rispetto ad altre banche italiane e dalle componenti di risparmio gestito e assicurativo più consolidate rispetto ai diretti concorrenti nazionali, che forniscono una migliore diversificazione dei ricavi”.Nel dettaglio, le valutazioni confermate a Credem sono: Rating a lungo termine BBB- con outlook stabile, rating a breve termine F3, Viability Rating bbb-, Support Rating 5, Support Rating Floor No Floor, Long-Term Deposit Rating BBB, Derivative Counterparty Rating BBB-, Senior non-preferred Debt BB+, Subordinated Debt BB e Short term deposits F3. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in ribasso. Male i titoli tech ed energetici

    (Teleborsa) – Prevale la cautela a Wall Street, con il Dow Jones che continua la seduta con un leggero calo dello 0,61%; sulla stessa linea, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,62%, scambiando a 4.185 punti. Sotto la parità il Nasdaq 100, che mostra un calo dello 0,50%; con analoga direzione, leggermente negativo l’S&P 100 (-0,51%). Gli indici sono scesi dai massimi storici mentre gli operatori pesano le trimestrali uscite in questi giorni. Intanto, i dati economici mostrano potenziali pressioni sull’inflazione.Nell’S&P 500, buona la performance del comparto beni di consumo secondari. Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti energia (-1,90%), informatica (-1,12%) e materiali (-0,94%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Amgen (+2,16%) e Merck (+1,32%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Chevron, che prosegue le contrattazioni a -2,98%.Crolla DOW, con una flessione del 2,31%.In rosso IBM, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,97%.Spicca la prestazione negativa di Cisco Systems, che scende dell’1,69%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Tesla Motors (+4,85%), Moderna (+3,83%), Stericycle (+3,54%) e Vertex Pharmaceuticals (+3,07%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Seagate Technology, che prosegue le contrattazioni a -4,00%.Vendite a piene mani su Nxp Semiconductors N V, che soffre un decremento del 3,95%.Pessima performance per KLA-Tencor, che registra un ribasso del 3,02%.Sessione nera per Citrix Systems, che lascia sul tappeto una perdita del 3,00%. LEGGI TUTTO