Maggio 2021

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    SIMEST, nel 2020 raddoppiate le aziende supportate. Utile di 4,6 milioni

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di SIMEST (società del gruppo CDP che sostiene la crescita delle imprese italiane all’estero), riunitasi oggi sotto la presidenza di Pasquale Salzano, ha approvato il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2020. La società guidata da Mauro Alfonso ha chiuso l’anno con risorse mobilitate complessive pari a 4,3 miliardi di euro e oltre 1 miliardo euro, + 263% rispetto al 2019, di finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione concessi alle aziende italiane, in particolare alle piccole e medie imprese.Grazie all’attività 2020, complessivamente il numero di aziende supportate da SIMEST è più che raddoppiato passando a 3.842, con una crescita del 112% rispetto al 2019, mentre i Paesi di destinazione degli interventi sono saliti a 112 da 105. Anche sul fronte dell’andamento economico, i risultati sono stati positivi: SIMEST ha registrato un utile lordo di 9,2 milioni di euro. L’utile netto è pari a 4,6 milioni di euro.Fra i vari strumenti per l’internazionalizzazione SIMEST registra risorse mobilitate e gestite per 1.139 milioni di euro (+103% rispetto al 2019) con un significativo contributo dei finanziamenti per l’internazionalizzazione (Soft Loans), che nel 2020 hanno registrato accoglimenti per oltre un miliardo di euro. Con riferimento al comparto Equity, linea di business impattata dall’emergenza Covid-19, sono stati registrati complessivamente 48 milioni di euro di partecipazioni sottoscritte, di cui 25 milioni di euro Equity Loan SIMEST e 23 milioni di euro Equity Loan Fondo di Venture Capital.Per quanto riguarda il 2021, il supporto alle imprese italiane nei processi d’internazionalizzazione ed export sta proseguendo su quattro binari principali: l’ampliamento dell’offerta prodotti per consolidare la presenza nel segmento PMI e Mid Cap; il set-up di nuova operatività a supporto dell’internazionalizzazione delle start up italiane; l’incremento dei livelli di semplificazione e digitalizzazione di processi e prodotti; lo sviluppo di nuove linee di attività per supportare in particolare la crescita internazionale delle PMI italiane. LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, De Lise : “Tutela professionisti contagiati, successo di tutta la categoria”

    (Teleborsa) – “La scorsa notte è stato approvato, nell’ambito del Decreto sostegni, l’emendamento che prevede l’introduzione di tutele per i professionisti contagiati dal Covid-19 e alle prese con la quarantena nelle settimane successive. Una conquista importante per la categoria nell’ambito dell’emergenza pandemica, ma anche un vulnus per il disegno di legge sulla malattia dei professionisti, che giace in commissione Giustizia del Senato e potrebbe essere approvato in pochissime settimane. Ringrazio il senatore De Bertoldi per il grande lavoro svolto in favore dei professionisti”. È quanto ha affermato Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, nel corso del webinar “La digitalizzazione della pubblica amministrazione: proposte, istanze e sviluppi futuri dati dalla Blockchain”.De Lise ha inoltre annunciato la partenza di una nuova iniziativa legata alle attività dell’Unione. “Avvieremo per la prima volta una raccolta dati, a cura della Fondazione Centro Studi Ungdcec, da utilizzare per commenti e analisi dello scenario economico, sociale e professionale. Troppo volte, infatti, – ha spiegato il presidente dell’Ungdcec – ci troviamo a commentare dati di altri soggetti oppure a fornirli direttamente per altre raccolte. Ora vogliamo occuparcene direttamente, riteniamo che l’Unione giovani possa diventare il più grande studio associato d’Italia”. “L’emendamento – ha evidenziato Andrea De Bertoldi, segretario della VI commissione permanente Finanza e Tesoro – permette ai professionisti di scardinare un fortino nei confronti del diritto del professionista di potersi ammalare di Covid e non essere sanzionato, contrariamente a quanto accade oggi. Da domani ci butteremo a capofitto, con l’aiuto di tutto il mondo professionale, per arrivare all’approvazione del ddl che riguarda tutte le malattie e gli infortuni, e non soltanto il Covid”. “L’avvio della raccolta dati è strategico per l’Unione. Il vantaggio – ha affermato Francesco Puccio, presidente Fondazione Centro Studi Ungdcec – riguarda innanzitutto il nostro ruolo: siamo noi professionisti, infatti, a generare e trattare i dati all’interno degli studi. Partiremo dalle dichiarazioni annuali Iva e miriamo a società di capitali con un volume di affari superiore ai due milioni di euro per il 2020. Per agevolare la raccolta dati, abbiamo creato un modulo di inserimento che faremo veicolare nei consueti canali dell’Unione”.”Oggi – ha dichiarato Matteo Balestra, consigliere giunta nazionale – è importante aprire un dialogo e portarlo avanti costantemente tra tutti gli attori dello scenario economico italiano: politici e professionisti innanzitutto. Con il webinar sulla digitalizzazione nella pa abbiamo voluto fare una panoramica sulla situazione attuale e proporre soluzioni per un miglioramento”.”La Digital Trasformation – ha rimarcato Alessio Saraullo, consigliere giunta nazionale Ungdcec – dovrebbe garantire all’intermediario delegato, nel rispetto della privacy e con unico login, l’accesso a tutti i dati fiscali previdenziali ed assistenziali del contribuente. È uno strumento sul quale si potranno programmare gli strumenti di sviluppo economico nei prossimi anni”. LEGGI TUTTO

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    Crolla Ferrari dopo posticipazione della guidance 2022

    (Teleborsa) – Affonda il cavallino rampante di Maranello – con i prezzi allineati a 173,3 per una discesa del 5,17% (ha toccato un minimo di 170,2) – dopo la diffusone dei risultati del primo trimestre 2021.Sebbene i ricavi netti siano stati di 1.011 milioni di euro, in crescita dell’8,5%, e l’utile netto è pari a 206 milioni di euro (+24%), la società ha detto che posticiperà di un anno il raggiungimento della guidance 2022.Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 168,1 e successiva a quota 162,9. Resistenza a 180,6. LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale marzo aumenta a 74,4 miliardi

    (Teleborsa) – Si amplia il deficit commerciale americano. Nel mese di marzo la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 74,4 miliardi di dollari, in aumento rispetto al passivo di 70,5 miliardi di febbraio (dato rivisto da 71,1).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta in linea con le stime degli analisti, che erano per un disavanzo di 74,5 miliardi di dollari.Le esportazioni sono aumentate a 200 miliardi (+6,6%) e le importazioni a 274,5 miliardi di dollari (+6,3%). LEGGI TUTTO

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    Covid, Locatelli, “rischio contenuto se non irrilevante nei giovanissimi”

    (Teleborsa) – “Soprattutto in vista della ripresa dell’anno scolastico il prossimo anno, è importante mettere in campo strumenti per una didattica in presenza significativamente maggiore rispetto agli ultimi due anni, con un occhio particolare a quanto attiene il trasporto pubblico locale e con l’attivazione di percorsi vaccinali, una volta che siano approvati dall’Agenzia del farmaco, anche per la popolazione pediatrica”.Lo ha detto il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) Franco Locatelli in audizione davanti alle Commissioni congiunte salute e istruzione del Senato sottolineando che “nella popolazione pediatrica il rischio di andare incontro a patologia grave da Covid è contenuto se non irrilevante, per tutto questo fortunatamente il prezzo pagato in termine di vite perse nella popolazione pediatrica è stato di 19 pazienti sotto i 18 anni che hanno perso la vita e spesso c’era una patologia concomitante”. I giovanissimi – ha aggiunto – “possono però essere esposti da stress in seguito alle misure per contenere la pandemia”. LEGGI TUTTO

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    ENI positiva in Borsa. Attesa domanda robusta per bond ibridi

    (Teleborsa) – Discreta la performance della società del Cane a sei zampe, che si attesta a 10,16, in aumento dello 0,63%. Prosegue intanto la collocazione di due obbligazioni subordinate ibride perpetue, denominate in euro, a tasso fisso e destinate ad investitori istituzionali.A fronte di un book totale di 7 miliardi (3.5x oversub), il pricing è stato stretto di 37,5 bps sulla tranche Perpetual NC 6 anni e 45 bps sulla Perpetual NC 9 anni. Rendimenti fissati a 2% e 2,8% rispettivamente, mentre il nozionale è stato fissato a 1 miliardo di euro per ciascuna tranche.A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 10,28 e successiva a 10,5. Supporto a 10,07. LEGGI TUTTO

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    Future USA negativi aspettando Opening Bell

    (Teleborsa) – L’andamento dei future USA indica che la seduta odierna del mercato americano aprirà in negativo, dopo la seduta positiva di ieri (per Dow Jones e S&P 500). I future sugli indici azionari puntano al ribasso, dopo un buon inizio del mese di maggio, alimentato da un rally delle azioni legato alla riapertura dell’economia.Il contratto sul Dow Jones è in ribasso dello 0,40% a 33.872 punti, mentre quello sullo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,53% a 4.163 punti. Il derivato sul Nasdaq è invece il peggiore, registrando una perdita dello 0,82% a 13.676 punti. Tra le società che hanno annunciato i risultati trimestrali, Pfizer, CVS Health, KKR e Apollo Global Management sono positive, Under Armour è negativa. LEGGI TUTTO

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    Quella visione un po' strabica dell'EBA su moratorie e sostegni alle PMI

    (Teleborsa) – di Andrea FerrettiHa perfettamente ragione la signora Lagarde quando afferma che le misure straordinarie attivate dagli Stati membri per sostenere il tessuto produttivo durante la pandemia non dovrebbero essere eliminate prima che la ripresa sia divenuta solida e sostenibile. Ma trascura il fatto che la battaglia per continuare a sostenere le imprese fino alla cessazione dell’emergenza economico-sanitaria non si combatte su un unico fronte, ma su due: quello interno connesso alle misure eccezionali varate dai singoli Stati e quello esterno legato alle normative europee. Con particolare riferimento alle normative di vigilanza imposte agli istituti bancari. E, poiché grazie anche alle pressioni di ABI, Confindustria, Confimindustria e delle altre Associazioni di imprese il prossimo decreto Draghi interverrà a sostegno delle aziende, il fronte caldo diverrà proprio quello europeo. Ed è proprio qui che le imprese potrebbero trovare pesanti ostacoli sulla via della ripresa post-pestilenza. Specialmente in Italia dove il cordone ombelicale che lega aziende e Istituti di Credito è strettissimo visto che il 90% delle nostre PMI ha la banca come fonte primaria di sostentamento finanziario. Il primo ostacolo riguarda le normative di vigilanza che impongono alle banche di coprire al 100% con accantonamenti a conto economico le posizioni entrate in credito deteriorato (NPL-Non Performing Loan) entro tempi prefissati (Calendar Provisioning). Ad esempio, una posizione risucchiata negli NPL, qualora priva di garanzie reali, dovrà essere coperta dalla banca al 100% con accantonamenti entro 3 anni. Il che, banalmente, vuol dire che la banca, trovandosi a fronte di una azienda che evidenzi le prime anomalie, potrebbe avere difficoltà a rinnovare un credito chirografario nel timore che la posizione possa entrare successivamente in credito deteriorato. Il punto è che queste norme sono state concepite nel 2018 per rendere il sistema bancario più resiliente nel medio lungo periodo a fronte di nuove crisi finanziarie. Il tutto anche nel ricordo dell’amara esperienza dei “subprime”. Ma sono regole molto pericolose se applicate durante una emergenza sanitaria quale quella attuale perché limitano la capacità delle banche di supportare le aziende nell’immediato. Il secondo ostacolo che potrebbe rallentare la ripresa delle nostre PMI è connesso all’atteggiamento della Vigilanza Europea sulle moratorie concesse alle aziende in difficoltà. Infatti, ante Covid, nel momento in cui una impresa in difficoltà finanziaria avesse richiesto alla banca una “misura di tolleranza” (allungamento dei tempi di rimborso, spostamento delle rate, moratoria sui debiti, etc), sarebbe stata marchiata, secondo le normative di vigilanza, come credito “Forborne” (tollerato). La posizione non sarebbe entrata necessariamente in credito deteriorato, tuttavia l’accesso al credito sarebbe divenuto decisamente più complesso. Ciò premesso, a fronte dell’attuale emergenza pandemica, l’EBA (European Banking Authority), al fine di evitare ripercussioni negative su tutte le aziende che avessero richiesto alla banca una moratoria Covid, aveva “congelato” queste posizioni sospendendo l’obbligatorietà della marchiatura a fuoco. Tuttavia, nonostante l’allarme sanitario fosse tutt’altro che rientrato, a fine Marzo l’EBA ha deciso comunque di abbassare questo scudo protettivo sulle moratorie Covid riassoggettandole al regime del credito Forborne ante pestilenza.Il problema è che questo atteggiamento più rigido potrebbe generare un doppio paradosso. Il primo, a livello micro, si concretizzerebbe nel fatto che una PMI potrebbe ricevere una boccata di ossigeno grazie ad un allungamento della moratoria prevista in un prossimo decreto Draghi. Ma, al contempo, potrebbe essere marchiata dalla banca come credito Forborne con immediate ripercussioni a livello di accesso al credito e di rating assegnato. Anzi, qualora l’intervento di tolleranza attivato dalla banca dovesse causare all’istituto stesso una perdita superiore all’1%, la posizione verrebbe addirittura risucchiata nella vischiosa ragnatela del credito deteriorato (inadempienze probabili). Ma, a ben vedere, l’atteggiamento meno soft dell’Authority è in grado di generare un secondo paradosso a livello più macro. Infatti, ci troveremo presto in uno scenario in cui, da un lato, la BCE della signora Lagarde, attraverso il P.E.P.P. (Pandemic Emergency Purchase Programme), continuerà ad iniettare grandi masse di liquidità (circa 1900 miliardi) sui sistemi bancari affinché questi ultimi possano sorreggere le imprese per impedirne il collasso. Dall’altra, avremo invece l’EBA che, imponendo alle banche massicci accantonamenti sulle posizioni classificate in credito Forborne, limiterà la capacità degli Istituti di sostenere le aziende ancora in debito di ossigeno. Magari non è un atteggiamento bipolare, ma quantomeno è una visione strabica di questa emergenza senza precedenti. LEGGI TUTTO