10 Settembre 2021

Daily Archives

More stories

  • in

    Bialetti Industrie riduce la perdita a 4 milioni di euro nel 1° semestre

    (Teleborsa) – Bialetti Industrie – società quotata sull’MTA di Borsa Italiana e specializzata nella produzione di caffettiere, piccoli elettrodomestici e strumenti di cottura – ha conseguito ricavi pari a 64,9 milioni di euro nel primo semestre del 2021, in crescita del 27,5% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2020. L’EBITDA consolidato normalizzato è risultato di 6,2 milioni di euro (2,6 milioni di euro nel primo semestre 2020), mentre il risultato netto evidenzia una perdita di 4 milioni di euro e si confronta con il risultato negativo di 9,3 milioni di euro di un anno fa.Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2021 è negativo per 32,2 milioni di euro, rispetto ai negativi 28,3 milioni al 31 dicembre 2020. L’indebitamento finanziario netto normalizzato al 30 giugno 2021 è stato pari a 98,2 milioni di euro, rispetto ai 96,6 milioni al 31 dicembre 2020.Il CdA ha deliberato, su valutazione e proposta del Comitato per le nomine, di incaricare ad interim l’AD Egidio Cozzi, quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari con effetto dal 18 settembre 2021. Il Collegio Sindacale ha espresso parere favorevole in considerazione dell’urgenza della nomina da un lato e della temporaneità dell’incarico dall’altro. LEGGI TUTTO

  • in

    Green Pass, Bonomi: “Politica decida, non lasci imprenditori soli”

    (Teleborsa) – “Noi chiediamo alla politica di assumersi le sue responsabilità e di non lasciare gli imprenditori in prima fila senza la possibilità di avere strumenti per intervenire”. È quanto ha affermato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine della presentazione del corto Centoundici alla Biennale di Venezia.”Confindustria – ha sottolineato Bonomi – è per l’obbligo vaccinale perché solo attraverso l’obbligo vaccinale mettiamo in sicurezza la salute degli italiani. Purtroppo la politica non riesce a trovare una sintesi credo che sia dovuto anche al fatto che si avvicinano le elezioni amministrative. Noi però dobbiamo mettere in sicurezza i luoghi di lavoro per la salute dei lavoratori e per avere un’economia sana che possa garantire comunque tutta una serie di risorse importanti per il Paese. L’unico strumento che noi abbiamo oggi è il green pass e abbiamo chiesto al governo l’obbligatorietà del green pass nei luoghi di lavoro. Sulle misure per il contenimento del Covid nei luoghi di lavoro e sul green pass noi dovremmo lavorare insieme pur avendo delle differenze di opinioni. Credo che si ci mettiamo insieme con lo stesso spirito col quale i nostri genitori hanno ricostruito l’Italia una soluzione la troviamo. La mia preoccupazione è che invece si stia spingendo verso una radicalizzazione all’interno dei luoghi di lavoro sulla quale noi non abbiamo strumenti per intervenire e questo ci dispiace”. LEGGI TUTTO

  • in

    Sicurezza incendi, Confartigianato-CNA: “Decreto Controlli mette in crisi installatori”

    (Teleborsa) – “Il ‘Decreto Controlli’ sulla sicurezza antincendi firmato ieri dal ministro degli Interni Lamorgese rischia di mettere in crisi migliaia di imprese di installazione impianti. Non è così che si garantisce la sicurezza dei cittadini”. È quanto dichiarano in una nota congiunta Confartigianato Impianti e Cna Installazione Impianti contestando “il provvedimento che impone decine di ore di formazione a pagamento per i dipendenti delle imprese che operano sugli impianti antincendio per certificare competenze già in loro possesso”.”Questo ulteriore e oneroso carico di formazione – sostengono le due Associazioni – appare del tutto ingiustificato ai fini dell’acquisizione di competenze. Il nuovo decreto sembra infatti ignorare che le nostre imprese sono già autorizzate ad operare in base a severi e precisi requisiti di legge per garantire l’efficienza e la funzionalità dei sistemi antincendio: il rispetto delle norme di abilitazione in vigore da 30 anni prima con la legge 46/1990 e poi con il D.M. 37/2008, la nomina di un responsabile tecnico che si assume totalmente ogni responsabilità (penale e civile) della corretta esecuzione a regola d’arte del lavoro”. Confartigianato Impianti e Cna Installazione Impianti fanno sapere che chiederanno “la modifica del Decreto. Non è in discussione – sottolineano – il rispetto del sacrosanto principio della sicurezza dei sistemi antincendio. Ma, come dimostrano anche i recenti episodi verificatisi a Milano e a Torino, la sicurezza si garantisce con un efficace sistema di controlli e verifiche periodiche e la creazione di un catasto degli impianti antincendio, non speculando sul mercato dei corsi di formazione a pagamento da caricare sulle spalle degli imprenditori”. LEGGI TUTTO

  • in

    Omer, valore della produzione a 27 milioni di euro nel 1° semestre

    (Teleborsa) – Omer – società quotata su AIM Italia e attiva nel settore della componentistica e arredi interni per mezzi di trasporto ferroviario – ha registrato un valore della produzione pari a circa 27 milioni di euro nel primo semestre del 2021, con un EBITDA pari a circa 8 milioni di euro e un EBITDA margin pari a circa il 29%. La Posizione Finanziaria Netta Consolidata è risultata pari a circa 3 milioni di euro, mentre il backlog è pari a 132 milioni di euro.”Tali valori sono in linea con le guidance indicate in fase di IPO, con un valore della Produzione 2021 atteso pari a circa 53 milioni di euro e un EBITDA Margin pari a circa il 27%”, scrive la società nella nota sui conti. Non è stato fornito un confronto con dati precedenti per il fatto che Omer elabora e comunica, in questa occasione, per la prima volta, dati semestrali consolidati.”Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nel primo semestre del 2021, che sono in linea con le guidance annunciate dalla società in sede di IPO e che ci rendono confidenti del raggiungimento degli obiettivi indicati per il 2021 – ha commentato l’AD Giuseppe Russello – Ci fa inoltre piacere constatare come, a poco più di un mese dalla quotazione, avvenuta il 4 agosto, gli investitori continuino a mostrare un forte interesse e apprezzamento nei confronti della società”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

  • in

    BCE, per analisti solo timida svolta: ancora qualche mese per vere intenzioni

    (Teleborsa) – La decisione della Banca centrale europea (BCE) di ridurre il ritmo degli acquisti del programma PEPP (Programma di acquisto per l’emergenza pandemica) era stata ampiamente annunciata dai funzionari dell’istituzione di Francoforte nelle ultime settimane, e infatti ieri il mercato non è stato mosso dagli annunci della BCE. Per la maggior parte degli analisti, le parole della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde non sono state particolarmente significative, e bisognerà aspettare ancora qualche mese per conoscere le vere intenzione dei banchieri centrali dell’area euro.”Coloro che pensavano che la BCE avrebbe sorpreso il mercato con un annuncio da “falco” (visto che alcuni falchi all’interno del Consiglio Direttivo hanno alzato la voce) probabilmente dovranno aspettare ancora qualche mese per sentire in che modo abbia intenzione di uscire dal PEPP e “aggiustare” il programma APP senza scuotere troppo il mercato”, ha osservato Annalisa Piazza, Fixed Income Research Analyst di MFS IM. “Gli acquisti di APP sono attualmente di 20 miliardi di euro al mese, e sospettiamo che – andando avanti – potrebbero salire a circa 40 miliardi di euro dal secondo trimestre del prossimo anno, poiché l’offerta lorda ancora elevata in tutte le principali economie dell’UEM dovrà essere parzialmente assorbita per evitare un taper tantrum ingiustificato (che minerebbe la trasmissione dell’accomodamento politico passato, la crescita e l’inflazione)”, ha aggiunto.”La decisione suggerisce che l’acquisto settimanale nel programma PEPP scenderà dalla media attuale di 18 miliardi di euro a settimana, ma rimarrà al di sopra della media del primo trimestre pari a 15 miliardi di euro – ha commentato Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments – Poiché l’offerta di obbligazioni tende a diminuire nel quarto trimestre, interpretiamo la decisione semplicemente come un segnale che la svolta della politica monetaria è iniziata, ma che sarà condotta con molta cautela”.”Salvo uno shock improvviso alle prospettive di inflazione e crescita, ci aspettiamo un’ulteriore riduzione del programma PEPP nel primo trimestre del 2022 e la sua scomparsa nel secondo trimestre – ha detto Reto Cueni, Chief Economist di Vontobel – Inoltre, ci aspettiamo che la BCE compensi la scadenza del PEPP con un aumento degli acquisti nel programma APP tradizionale (o uno nuovo). Ci aspettiamo che questo si traduca in acquisti di attività della BCE di circa 30-40 miliardi al mese entro la metà del 2022″.”Tralasciando le notizie sugli acquisti di asset c’è stato probabilmente un cambiamento più significativo nella caratterizzazione della ripresa e dei rischi nel discorso introduttivo – ha affermato – ha detto Andrew Mulliner, Head of Global Aggregate di Janus Henderson Investors – Era da un po’ che la BCE non parlava di potenziali rischi al rialzo per l’inflazione, tuttavia le dichiarazioni si riferivano esplicitamente alle persistenti pressioni sui prezzi come un rischio al rialzo e le previsioni dello staff sono state riviste al rialzo su tutta la linea. Mentre la BCE si aspetta che gli attuali tassi di inflazione superiori all’obiettivo siano transitori e prevede un’inflazione all’1,5% per quanto riguarda l’inflazione core e headline nel 2023 (ancora molto al di sotto del loro nuovo obiettivo del 2%), per una volta i falchi del consiglio sembrano guadagnare una maggiore influenza nel calcolo dei rischi”. LEGGI TUTTO

  • in

    Generali, Del Vecchio sale al 5% con ultimi acquisti

    (Teleborsa) – Continuano i cambiamenti nell’azionariato di Generali, con Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio che ritoccano quasi quotidianamente le loro quote da alcuni giorni a questa parte. Come emerge da un internal dealing, Del Vecchio ha superato il 5%. Nella giornata del 9 settembre, tramite la società Delfin, ha messo infatti le mani su circa 1,089 milioni di azioni, pari allo 0,07% del capitale della compagnia assicurativa triestina.Dopo le ultime operazioni, Mediobanca resta la prima azionista con il 12,93%. Alle sue spalle ci sono Francesco Gaetano Caltagirone con il 6%, Leonardo Del Vecchio con il 5% e la famiglia Benetton con il 3,97%. LEGGI TUTTO

  • in

    Iniziative Bresciane, crescita a doppia cifra di ricavi e utile nel 1° semestre

    (Teleborsa) – Iniziative Bresciane (INBRE) – società quotata su AIM Italia e attiva nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti idroelettrici – ha registrato ricavi netti consolidati pari a 10,9 milioni di euro nel primo semestre del 2021, in aumento del 19% rispetto ai 9,2 milioni di euro al 30 giugno 2020. Il margine operativo lordo è stato di 7,3 milioni di euro (con un’incidenza sui ricavi del 67%), mentre il risultato netto è risultato di 2,3 milioni di euro, in crescita del 41% sui 1,6 milioni di euro al 30 giugno 2020.”INBRE ha proseguito l’attività di investimento ottenendo il conseguimento di un margine operativo lordo significativo – ha commentato il presidente Battista Albertani – Il semestre chiude con un risultato netto positivo pari a 2,3 milioni di euro, dopo aver stanziato 3,8 milioni di euro di ammortamenti e 1 milione di euro di imposte”.L’indebitamento finanziario netto, pari a euro 76,9 milioni, è aumentato di circa 25,8 milioni rispetto ai 51,1 milioni al 31 dicembre 2020 (euro 68,9 milioni al 30 giugno 2020) e la sua evoluzione è stata caratterizzata: dalla diminuzione di disponibilità liquide per 16,9 milioni; dall’incremento dell’indebitamento finanziario corrente di 4,5 milioni; dall’incremento dell’indebitamento finanziario non corrente per circa 4,4 milioni.La produzione netta di energia è stata pari a 80,3 GWh (80,8 GWh al 30 giugno 2020), con un risparmio di anidride carbonica pari a circa 36 mila tonnellate. Nei primi sei mesi dell’anno sono entrati in funzione sei nuovi impianti e tre sono stati acquistati. LEGGI TUTTO

  • in

    BTP Green 2045, MEF: proventi per rinnovabili, trasporti e tutela ambientale

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha reso noto il dettaglio delle spese green sostenute dallo Stato finanziate con i proventi della prima emissione del BTP Green, avvenuta lo scorso 3 marzo 2021. Il titolo – con scadenza 30 aprile 2045 e tasso nominale annuo pari a 1,50% – è stato emesso per un importo di 8,5 miliardi di euro.L’importo raccolto è stato suddiviso in sei voci di spesa green: fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica (circa 119 milioni di euro), efficienza energetica (3,5 miliardi), trasporti (3,1 miliardi), prevenzione e controllo dell’inquinamento e economia circolare (336 milioni), tutela dell’ambiente e della diversità biologica (966 milioni) e ricerca (472 milioni).”Conformemente all’impostazione del Framework, sono state selezionate le spese incluse nel bilancio dello Stato relativo all’anno di emissione e ai consuntivi per i tre anni precedenti – si legge nella nota del MEF – Nello specifico, per gli anni 2018, 2019 e 2020 sono stati considerati i valori dello speso mentre per il 2021 i valori dell’ultimo stanziamento di bilancio”Per quanto riguarda le Categorie 1 e 2 (fonti rinnovabili ed efficienza energetica), “si tratta di cosiddette spese fiscali, ossia minori introiti fiscali dovuti ad agevolazioni su interventi di efficientamento energetico e incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO