Ottobre 2021

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    N26, nuovo round di finanziamento: ora vale oltre 9 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – N26, banca a misura di smartphone e società di punta del fintech tedesco, ha annunciato un round di finanziamento di serie E da oltre 900 milioni di dollari, il più grande round di finanziamento fino ad oggi per una banca digitale in Europa. Questa operazione aumenta la valutazione della società a oltre 9 miliardi di dollari, rendendola la società fintech più valutata in Germania e tra le prime 20 fintech al mondo. Il round, guidato da Third Point Ventures e Coatue Management, ha visto anche la partecipazione di Dragoneer Investment Group e investitori esistenti.La società utilizzerà i nuovi fondi per espandere la sua offerta di mobile banking e ampliare ulteriormente il suo team globale: N26 punta ad assumere 1.000 nuove persone nei prossimi anni, con un’attenzione particolare alle aree di prodotto, tecnologia e cybersecurity.”Questo recente round di finanziamento rimarca il fatto che il retail banking come lo conosciamo è cambiato – ha commentato Valentin Stalf, CEO e co-fondatore di N26 – Con le nostre nuove risorse, siamo in prima posizione per diventare una delle più grandi banche retail in Europa, tutto senza una sola filiale”.Contestualmente all’annuncio del nuovo round di finanziamento, N26 ha fatto sapere di avere concordato con il regolatore tedesco di acquisire temporaneamente un massimo di 50.000 – 70.000 clienti al mese. Ciò significa che i nuovi clienti in determinati mercati possono venire “temporaneamente reindirizzati a una lista d’attesa”, sottolinea in una nota.N26 è stata fondata nel 2013 da Valentin Stalf e Maximilian Tayenthal. Attualmente ha 7 milioni di clienti in 25 mercati, un team di 1.500 persone basate in tutto il mondo e 10 uffici a Amsterdam, Berlino, Barcellona, Belgrado, Madrid, Milano, Parigi, Vienna, New York e San Paolo. Dalla sua nascita ad oggi ha raccolto quasi 1,8 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Progetto “Per Federica”, Eni e Siaaic presentano rete per l'allergia alimentare

    (Teleborsa) – Informare, formare e sensibilizzare operatori di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande in merito alle allergie. Con questo obiettivo Eni e Societa` Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) hanno presentato il progetto “Per Federica”: una rete per l’allergia alimentare. Il progetto – spiega Eni in una nota – coinvolgera` ristoratori, barman e operatori del settore attraverso le associazioni di categoria locali e nasce dalla volonta` di Eni di onorare la figlia di un dipendente, precocemente mancata per uno shock anafilattico causato da crisi allergica.”Il progressivo incremento delle persone che mangiano fuori casa, il forte sviluppo del delivery service, il crescente aumento delle intolleranze alimentari e delle allergie alle sostanze contenute nei cibi – sottolinea Eni – rende sempre piu` importante un’adeguata formazione e consapevolezza da parte non solo dei ristoratori ma anche della popolazione”. Il progetto si configura come un’iniziativa formativa gratuita, in linea con la raccomandazione del regolamento europeo, che permette l’ottenimento di una certificazione, attestata dal bollino arancione “Qui Mangi Sicuro!”, a garanzia di sicurezza nella preparazione dei cibi in funzione delle allergie alimentari e per l’identificazione dei locali da parte dei circa 5 milioni di italiani con allergie o intolleranze alimentari. Il programma – si legge nella nota – comprende una formazione a distanza di 4 ore su Siaaic Channel, a partire da gennaio 2022, ed ha come obiettivo, oltre a quello di educare gestori e operatori di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande a ridurre al minimo i rischi per i clienti allergici offrendo loro cibi e bevande sicuri, quello di offrire strumenti e conoscenze idonee per essere in grado di riconoscere i sintomi di un’allergia e imparare le procedure da attivare in caso di emergenza. Il superamento del corso dara` la possibilita` di esporre all’esterno del locale il bollino arancione “Qui Mangi Sicuro!”. “E` impegno prioritario di Eni – evidenzia la società – promuovere e migliorare lo stato di salute delle sue persone e delle comunita` in cui l’azienda opera attraverso la prevenzione delle malattie croniche, le attivita` di screening e la promozione di corretti stili di vita. Il lancio del progetto ‘Per Federica’ intende contribuire alla soluzione dei problemi in materia di allergia, al fine di garantire condizioni di sicurezza e tutelare la salute delle persone”. LEGGI TUTTO

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    Fisco, Bonomi: serve riforma organica

    (Teleborsa) – “Noi siamo dei tecnici, ma dobbiamo dire che ci serve stabilità. Abbiamo la fortuna di avere una credibilità importante del Paese e il Governo italiano oggi rappresenta un punto fermo e di stabilità in Europa, un punto su cui puntare la nostra crescita”. Così il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, alla presentazione dell’accordo triennale con Intesa Sanpaolo a sostegno crescita delle imprese. “L’azione riformatrice del Governo – ha aggiunto – deve andare avanti”.”Nella NaDEF è prevista nel 2024 solo una crescita del 2% del PIL. Non basta: bisogna puntare su crescita, crescita, crescita. Il Paese dev’essere ossessionato dalla crescita”, ha aggiunto. “Noi siamo a favore di una riforma organica del fisco. Ma se guardiamo la composizione del Governo, vediamo che non c’è una posizione univoca”, sottolinea il numero uno degli Industriali. “Da tempo – ha ribadito – diciamo che bisogna fare un intervento forte sul cuneo fiscale, con più soldi agli italiani e meno tasse alle imprese”. LEGGI TUTTO

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    Amministrative, primi exit pool: il centrosinistra avanti a Roma e Torino, testa a testa a Trieste

    (Teleborsa) – Urne chiuse nei 65 comuni chiamati a votare per il turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco. Al via lo spoglio delle schede. In base al primo Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, al ballottaggio per le comunali di Roma, Roberto Gualtieri (centrosinistra) raggiunge una forchetta tra il 59 e il 63 mentre Enrico Michetti (centrodestra) è fermo tra il 37 e il 41. A Torino, Stefano Lo Russo (centrosinistra) ha raggiunto una forchetta tra il 56 e il 60 mentre Paolo Damilano (centrodestra) si attesta tra il 40 e il 44. Testa a testa invece a Trieste tra Roberto Dipiazza (centrodestra) e Francesco Russo (centrosinistra): entrambi si attestano tra il 48 e il 52. In forte calo l’affluenza. Al ballottaggio ci sono anche sei capoluoghi di provincia: Latina, Savona, Varese, Benevento, Caserta e Isernia. LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale e manifattura frenano a settembre

    (Teleborsa) – Rallenta ancora la crescita della produzione industriale negli Stati Uniti così come la manifattura. Il dato ha registrato un decremento dell’1,3% dopo il -0,1% del mese precedente (dato rivisto da +0,4%). Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che indicavano un aumento dello 0,2%. Su base annua si registra una salita del 4,3%.La produzione manifatturiera registra una contrazione dello 0,7%, contro un +0,1% del consensus e dopo il -0,4% di agosto (dato rivisto da +0,2%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è cresciuta al 75,2% dal 76,2% precedente e contro il 76,5% del consensus. LEGGI TUTTO

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    No Green Pass, la polizia sgombera il Varco 4 del porto di Trieste: la protesta si sposta in città

    (Teleborsa) – Questa mattina la polizia ha avviato le operazioni di sgombero del Varco 4 del porto di Trieste dove era radunato un migliaio di persone. Alcuni mezzi della polizia sono giunti al presidio dall’interno del Porto. I manifestanti erano seduti a terra dall’altro lato del Varco, lungo la strada, e sono stati invitati a lasciare la zona da un funzionario prima che le forze dell’ordine azionassero gli idranti per disperderli.La polizia ha quindi costituito una barriera di uomini e mezzi e per avanzare lentamente spingendo lavoratori e No Green Pass lontano dal Varco stesso. I lavoratori portuali, riconoscibili per le tute gialle, hanno costituito un cordone tra la polizia e i No Green Pass per evitare contatti tra le forze dell’ordine e i manifestanti e garantire l’incolumità di tutti. Gli agenti mirano a spingere i manifestanti nell’area del parcheggio antistante il Varco 4, dove parcheggiano i camion, per consentirgli così di continuare la loro protesta e nel contempo al Porto di riprendere regolarmente l’attività.Durante l’operazione di sgombero la polizia ha anche sparato dei lacrimogeni sui manifestanti, disperdendo la folla che continuava a stazionare. Un folto gruppo di persone si è diretto in città dove però non sembra sia stata definita una meta. In Piazza Unità d’Italia secondo quanto ha riportato Ansa ci sono circa 2mila manifestanti. LEGGI TUTTO

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    Helbiz, aumento di capitale per acquisto nuovi veicoli ed espansione in USA

    (Teleborsa) – Helbiz, società attiva nel settore della micromobilità e quotata sul Nasdaq da agosto 2021, ha stipulato un accordo con un investitore istituzionale qualificato per una raccolta nominale complessiva di 30 milioni di dollari in obbligazioni convertibili al 5%. I proventi dell’emissione saranno utilizzati per finanziare l’acquisto di 25.000 nuovi veicoli (monopattini elettrici, biciclette elettriche, motorini elettrici) con l’obiettivo di crescere, in particolare, nel mercato statunitense.”Questo aumento di capitale segna un’importante pietra miliare per Helbiz, consentendoci di espandere drasticamente la nostra presenza negli Stati Uniti – ha affermato Salvatore Palella, fondatore e amministratore delegato di Helbiz – Abbiamo in programma di distribuire rapidamente la maggior parte di questi veicoli negli Stati Uniti per supportare i nostri piani di crescita ed espansione nei nostri mercati Helbiz nuovi ed esistenti”.I nuovi mezzi diventeranno operativi nel momento in cui sarà perfezionata l’operazione, secondo le seguenti tempistiche: il 12 ottobre 2021 la società ha emesso una prima tranche (interamente sottoscritta) per un importo nominale di 15 milioni di dollari; la società emetterà una seconda tranche pari a 10 milioni di dollari al momento del deposito della dichiarazione di registrazione delle azioni Helbiz a compendio delle obbligazioni; la terza tranche per ulteriori 5 milioni di dollari sarà emessa e sottoscritta alla data di effettività della dichiarazione di registrazione delle azioni di compendio. LEGGI TUTTO

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    Imprese, 150 miliardi per la crescita: accordo Confindustria-Intesa Sanpaolo

    (Teleborsa) – Promuovere l’evoluzione del sistema produttivo in un percorso congiunto basato sui 3 driver “Competitività, Innovazione, Sostenibilità”, fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR: in quest’ottica, è stato siglato oggi il nuovo accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane. L’accordo, sottoscritto a Milano dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi e dall’Ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, metterà a disposizione 150 miliardi di euro. L’intesa siglata oggi – della durata di tre anni – consolida e rinnova la collaborazione più che decennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che si è rafforzata negli ultimi anni, con diversi accordi sottoscritti a partire dal 2009 finalizzati a “rendere la finanza e il credito componenti strategiche al servizio della competitività del mondo imprenditoriale”. Sono stati “declinati e condivisi temi cruciali quali: internazionalizzazione, sostegno alle filiere produttive, investimenti in ricerca e innovazione, valorizzazione degli aspetti qualitativi del credito”. Queste iniziative congiunte, è stato sottolineato in occasione della presentazione dell’accordo, hanno consentito di “supportare decine di migliaia di imprese e PMI con credito per oltre 200 miliardi di euro, affiancandole nelle fasi piu’ critiche di uno scenario economico in continua evoluzione”.Per quanto riguarda digitalizzazione e innovazione, per “affrontare la transizione digitale e garantire una crescita sostenibile e duratura”, Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle imprese strumenti e programmi per migliorare i processi produttivi, ricorrendo a nuove tecnologie e metodologie. Nell’ambito del nuovo Accordo, sarà “centrale” l’impegno a supportare i nuovi investimenti, così come la consulenza per cogliere i benefici offerti dal piano Transizione 4.0 della Legge di Bilancio 2021. Sul piano della sostenibilità, Intesa Sanpaolo e Confindustria intendono “imprimere massimo impulso e sostegno ai processi di transizione delle imprese verso un’economia digitalizzata e green per renderle sostenibili e resilienti, agevolando l’adozione di strategie di crescita fondate sulla sostenibilità e sull’evoluzione verso il modello della circular economy”. In particolare, Intesa Sanpaolo ha attivato un plafond per i nuovi S-Loans, una linea specifica di finanziamenti sostenibili, che si affianca a un plafond destinato agli investimenti in Circular Economy. Altro obiettivo, il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese, “essenziale” per accompagnarle in questa fase di ripresa, individuando “nuovi strumenti che favoriscano una prospettiva di medio-lungo periodo, in grado di contribuire alla ricostituzione progressiva dei cash flow e a promuovere la patrimonializzazione e il rafforzamento della struttura finanziaria” dell’impresa. Al riguardo, l’Accordo si propone di favorire la diffusione di una “cultura aziendale più attenta alla diversificazione delle fonti finanziarie e al corretto bilanciamento tra debito e capitale di rischio, attraverso la valorizzazione delle coperture pubbliche.Altro tema centrale, la valorizzazione del ruolo delle filiere. L’Accordo prosegue la collaborazione già avviata con Confindustria anche con il protocollo specifico nell’ambito del programma “Sviluppo Filiere” di Intesa Sanpaolo, che “sarà esteso a nuovi comparti produttivi garantendo lo sviluppo sostenibile, inclusivo e d’eccellenza, per incrementare occupazione e investimenti”. In un mercato e in un contesto di rilancio come quello attuale, il rapporto di filiera “può diventare uno straordinario moltiplicatore e facilitatore per l’accesso al credito da parte delle imprese minori, facendo leva sulla forza e solidità dei champion del Made in Italy e del loro merito di credito, di cui possono beneficiare tutti i fornitori”. Dall’avvio del programma nel 2015, Intesa Sanpaolo ha sostenuto oltre 780 filiere, coinvolgendo circa 20 mila fornitori con un giro d’affari complessivo di 90 miliardi di euro. Inoltre, nell’ambito dell’Accordo, Intesa Sanpaolo e Confindustria “riconoscono la rilevanza delle capacità manageriali e delle competenze dei dipendenti come fattori di successo determinanti” per la competitività delle imprese e “si impegnano ad adottare e promuovere azioni a sostegno dell’occupazione, della formazione e della continuità aziendale”, in particolare della gestione del passaggio generazionale, incentivando l’imprenditoria femminile e lo smart working. “E’ un accordo importantissimo per noi. Il plafond di 150 miliardi messo a disposizione delle imprese consentirà di attivare investimenti privati, generando un effetto moltiplicatore delle risorse messe a disposizione per gli investimenti pubblici dal Pnrr, e creando nuove prospettive di crescita sostenibile per il sistema produttivo italiano e per l’intero Paese”. Questo il commento del Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Importo, ha sottolineato Bonomi, la cui dimensione “e’ pari a sette manovre finanziarie. Intesa Sanpaolo ci ha stupito, andando davvero con il cuore oltre l’ostacolo”. “Dobbiamo accompagnare il Paese verso l’uscita dalla crisi pandemica, abbandonando progressivamente le misure emergenziali, sostenendo la ripresa e cogliendo appieno le opportunità del Pnrr. Insieme al programma di riforme da perseguire senza indugio, serve agire sui driver di crescita”, ha aggiunto Bonomi. sottolineando che “l’accordo che Confindustria e Intesa hanno firmato oggi si inserisce proprio in questo quadro”. “Il nostro Paese registra una ripresa consistente e superiore rispetto alla media europea. Ora la vera sfida, anche alla base di questo accordo, è far sì che tale ripresa si consolidi nel tempo e sia diffusa, dando vita ad una economia strutturalmente piu’ robusta, in grado di sostenere livelli di crescita del Pil stabilmente maggiori di quelli cui siamo abituati”. Lo ha sottolineato Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione dell’accordo triennale siglato oggi con Confindustria. “Siamo un Paese con fondamentali solidi e imprese forti, che hanno retto alla crisi pandemica e per i loro piani di crescita oggi mettiamo in campo 150 miliardi di euro rinnovando l’azione congiunta con Confindustria. In tal senso supporteremo ulteriormente la valorizzazione delle filiere che, dopo essere stato uno dei principali fattori di resilienza durante la crisi, oggi possono e devono costituire un propulsore decisivo per la ripartenza del tessuto produttivo del Paese”, ha spiegato. LEGGI TUTTO