15 Novembre 2021

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    Tassi, Sewing (Deutsche Bank) chiede stretta

    (Teleborsa) – Mentre la Presidente della BCE, Christine Lagarde ribadiva che non è il momento di cambiare rotta sulla politica monetaria ultra espansiva, poichè una stretta oggi “farebbe più male che bene”, l’amministratore delegato della di Deutsche Bank chiedeva l’esatto opposto, ossia di alzare i tassi di interesse.”La presunta panacea degli ultimi anni, tassi di interesse bassi con prezzi apparentemente stabili, ha smesso di funzionare e ora ci troviamo di fronte agli effetti avversi. La politica monetaria deve contrastarli – ha detto Christian Sewing, secondo quanto riporta il Financial Times durante un Congresso a Francoforte – e prima è, meglio è”.Secondo Sewing, la linea mantenuta dalla BCE presenta “rischi e effetti secondari rilevanti: l’inflazione sta salendo nel mondo più rapidamente di quanto qualunque economista avesse previsto lo scorso anno”. E secondo il banchiere tedesco “più le banche centrali ritarderanno a prendere contromisure, più sarà difficile sistemare le conseguenze della linea ultra espansiva”. Esortazioni lanciate proprio mentre, durante una audizione al Parlamento europeo, Lagarde spiegava che muoversi nella direzione tracciata dal banchiere tedesco sarebbe, invece, sbagliato.”La sfida non è ancora finita” nell’area euro e “non solo sull’andamento della pandemia: anche le decisioni che vengono prese dai policymaker continueranno a determinare la forza della ripresa”, ha detto Lagarde sottolineando che è “molto improbabile” che nel prossimo anno si verifichino le condizioni stabilite dalla Bce per procedere a rialzi dei tassi di interesse. LEGGI TUTTO

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    Audi (gruppo Volkswagen) sarebbe pronta a rilevare McLaren. Ma l'azienda smentisce

    (Teleborsa) – Audi, casa automobilistica tedesca appartenente al gruppo Volkswagen, sarebbe pronta ad acquistare la casa automobilistica inglese McLaren, specializzata in auto sportive e da Formula 1. Lo scrive la rivista specializzata Autocar, citando fonti informate dei fatti, dopo che BMW ha smentito di essere interessata allo storico marchio britannico, fondato nel 1985.Da McLaren è però arrivata una secca smentita. “Il gruppo McLaren è a conoscenza di un report di stampa che afferma che è stato venduto ad Audi. Questo è del tutto impreciso e la McLaren sta cercando di rimuovere la storia”, si legge in una nota. “La strategia tecnologica di McLaren – continua – ha sempre comportato discussioni e collaborazioni in corso con partner e fornitori pertinenti, inclusi altri produttori di automobili, tuttavia, non vi è stato alcun cambiamento nella struttura proprietaria del Gruppo McLaren.Dal canto suo, Audi non ha smentito seccamente i rumors, anche se non si è sbilanciata. “Nell’ambito delle nostre considerazioni strategiche guardiamo continuamente a varie idee di collaborazione”, ha detto un portavoce di Audi a Reuters in risposta alla notizia pubblicata da Autocar. LEGGI TUTTO

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    ASTM, mandato per call investitori per collocare Sustainability Linked Bond

    (Teleborsa) – ASTM, gruppo attivo nei settori della gestione di reti autostradali in concessione, della progettazione e realizzazione di grandi opere infrastrutturali (che ha lasciato Piazza Affari nel giugno 2021), ha dato mandato a BNP Paribas, Credit Suisse, IMI-Intesa Sanpaolo, JPMorgan, Mediobanca e UniCredit per organizzare una serie di call per investitori e una Group Investor Conference al fine di collocare Sustainability Linked Bond nell’ambito del programma Euro Medium Term Note e in conformità con il Sustainability Linked Financing Framework.Subordinatamente alle condizioni di mercato, sottolinea il gruppo italiano in una nota, potrà seguire un’offerta denominata in euro con tranche di scadenza a 5 anni, 8 anni (gennaio 2030) e 12 anni. Le note dovrebbero essere valutate Baa3 da Moody’s e BBB- da Fitch.(Foto: Roman Logov on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, Empire State index novembre vola a 30,9 punti

    (Teleborsa) – Balza oltre attese l’indice manifatturiero Empire State di New York, che si è portato a novembre a 30,9 punti dai 19,8 punti di ottobre. Le stime degli analisti erano per una salita più contenuta, ovvero fino a 21,6 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini migliora a quota 28,8 punti, mentre quella sulle consegne vola a 28,2 punti. LEGGI TUTTO

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    INPS, nuove funzionalità servizio Greenpass50+

    (Teleborsa) – A partire da oggi, “Greenpass50+”, il servizio Inps per la verifica da parte dei datori di lavoro con più di 50 dipendenti del green pass dei propri dipendenti, si avvale di una nuova funzionalità per il ruolo di “verificatore”, che permette di selezionare massivamente i dipendenti per i quali effettuare il controllo e migliorare così l’usabilità della piattaforma. Lo riferisce un comunicato dell’Inps.L’istituto ricorda che ad ogni verificatore è associato un insieme ben definito di dipendenti per i quali effettuare la verifica. Grazie alla nuova funzionalità l’incaricato, caricando un file contenente i codici fiscali dei dipendenti, può verificare esclusivamente i soggetti presenti nel file stesso per i quali ha avuto visibilità in fase di accreditamento: eventuali soggetti non associati, presenti nel file di input, saranno scartati dalla verifica.Dopo aver selezionato l’azienda di interesse, il verificatore può attivare la modalità di importazione massiva mediante l’opzione “seleziona da elenco”, scegliendo di eliminare eventuali dipendenti precedentemente selezionati oppure aggiungere i soggetti presenti nel file da importare ai dipendenti già selezionati. In fase di verifica, in ogni caso, possono essere selezionati solo i dipendenti effettivamente in servizio, escludendo quelli assenti dal servizio e quelli in lavoro agile. LEGGI TUTTO

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    Lottomatica-Censis: “Per il 66,8% degli italiani gioco legale è argine a criminalità”

    (Teleborsa) – Legalità, salute, fiscalità, impresa e lavoro. Questi i cinque pilastri del “Rapporto Lottomatica-Censis sul Gioco Legale” in Italia, presentato questa mattina presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica con l’obiettivo di valutare il ruolo e la funzione del sistema del gioco legale nel sistema sociale ed economico. “Quello del gioco legale – rileva l’indagine – è un settore economico con imprese, occupati e proventi fiscali per la collettività, regolato dallo Stato e gestito attraverso concessioni pubbliche, con una funzione di argine all’illegalità e che, opportunamente integrato all’interno di un sistema di prevenzione ed intervento, può fornire un importante contributo per combattere il problema della ludopatia”.”Il Rapporto Lottomatica-Censis – ha detto nella sua introduzione l’amministratore delegato Lottomatica, Guglielmo Angelozzi – dimostra in maniera chiara che il settore può essere un partner formidabile dello Stato su legalità, salute, fiscalità, impresa e lavoro se lo Stato, attraverso regole chiare e stabili, decide di tornare a valorizzare il ruolo dei suoi concessionari e della filiera del gioco legale”.”Il gioco è espressione dell’umanissima voglia di divertirsi di milioni di italiani, che dimostrano ogni giorno nel concreto che è possibile giocare senza eccessi e senza finire preda di derive patologiche – ha commentato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita –. Il gioco legale è un ecosistema alternativo a quello illegale ed è il miglior alleato ad ogni strategia di contenimento dei fenomeni criminali e di quelli patologici”.”Regolamentare in modo efficace il gioco d’azzardo significa sottrarre ampie fette di mercato alle mafie e alla criminalità – ha affermato Paola Severino, professore di Diritto penale presso la Luiss Guido Carli –. Il nostro Paese deve sempre più rafforzare la partnership tra autorità pubbliche di controllo e operatori legittimi del sistema per individuare rapidamente i flussi di denaro illeciti e contrastare efficacemente l’ingresso di capitali e interessi criminali nell’economia legale”. “Il Gioco legale – ha sottolineato Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell’Economia – rappresenta uno dei settori a più alto impatto di gettito e in tutti i segmenti presenta un’elevatissima ricaduta in termini occupazionali. Occorre quindi che l’intero comparto sia dotato di una regolamentazione stabile e di qualità. Non possiamo permetterci incertezze ulteriori che finirebbero soltanto per penalizzare le imprese che operano nella legalità”. In tale scenario per il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, è necessario “promuovere la cultura del gioco legale per contrastare le organizzazioni criminali. In questa prospettiva, – ha evidenziato – le sale pubbliche costituiscono un importante presidio di sicurezza nella tutela dei cittadini e della legalità”. Per Mauro Maria Marino, senatore, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale “mettere ordine a questa materia è un tema importante. Ci sono – ha spiegato – alcuni aspetti principali su cui confrontarsi per una riforma del settore. Penso in particolare alla questione del gioco online, a quella dell’illegalità, e, inoltre, alla dimensione del comparto, che ha molto risentito delle chiusure durante il Covid”.”Attualmente il settore del gioco è regolato da un coacervo di oltre 150 norme – ha affermato Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli –. Per questo servono razionalizzazione e semplificazione. C’è la necessità sempre più urgente di arrivare alla definizione di un Testo Unico sul gioco che possa armonizzare la normativa di settore e supportare la definizione di una moderna attività di regolazione del comparto”. IL RUOLO DELLO STATO E DEI CONCESSIONARI – Le opinioni degli italiani riflettono il valore sociale del gioco legale percepito dai cittadini: consentire che una forma di divertimento possa svolgersi in un contesto regolato, controllato e sicuro. Per questo – si legge nel Rapporto – è fondamentale la presenza di concessionari, autorizzati dallo Stato, affidabili e capaci, in grado di far funzionare il sistema del gioco legale: lo pensa il 71,2%. L’83,6% degli italiani ritiene che lo Stato deve regolare e gestire il gioco legale a tutela del consumatore e della collettività. Per il 66,8% (è il 71,3% tra i laureati, il 73,4% degli alti redditi) il gioco legale è il vero argine contro quello illegale gestito dalla criminalità. L’81,7% (l’83,6% tra i laureati, l’85,7% nel Nord Est) è convinto che sia compito dello Stato sensibilizzare e informare sui rischi di dipendenza dal gioco. Dal Rapporto emerge, inoltre, che la scelta di giocare è trasversale ai gruppi sociali e territori, ma con qualche differenza: giocano gli alti redditi (42,9%) come quelli bassi (35,2%), gli adulti (45,4%) come i giovani (45,2%), ma un po’ meno gli anziani (18%), i residenti nel Sud e Isole (42,4%) come quelli nel Nord Ovest (36,6%), nel Nord Est (31,8%) e nel Centro (37,4%). La lotta al gioco illegale per gli italiani non si fa con soluzioni proibizioniste: infatti, per il 59,8% (il 63,4% tra i laureati e il 63,8% tra i giovani) penalizzare eccessivamente il gioco legale farebbe lievitare il numero di giocatori illegali. È una minoranza del 28,9% a pensare che il divieto di giocare ridurrebbe il numero di giocatori, con vantaggi per la salute pubblica e la collettività.IL VALORE ECONOMICO DEL GIOCO LEGALE – Il sistema del gioco legale è un settore economico che genera benefici come occupazione, reddito, valore aggiunto, gettito fiscale che finanzia la spesa pubblica. Sono 300 – rileva l’indagine – i concessionari autorizzati dallo Stato, 3200 le imprese di gestione che, per conto dei concessionari, si occupano del coordinamento del gioco pubblico sul territorio, 80mila i punti vendita tra bar, tabacchi, esercizi pubblici che consentono l’accesso ai cittadini ad uno o più tipologie di gioco legale, 150mila gli occupati diretti e indiretti nel settore. Nella filiera diretta, il gioco legale si compone di 8271 imprese, con circa 40mila addetti e un fatturato annuale di 14 miliardi di euro.L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SUL SETTORE – Il settore del gioco è stato tra i più penalizzati dalle misure restrittive. Nel 2020 la raccolta complessiva è stata di 88,4 miliardi di euro, di cui 75,4 miliardi tornati ai giocatori nella forma di vincite (85,3%). Circa 13 miliardi di euro – secondo i dati contenuti nel Rapporto – è la spesa effettiva sostenuta, distribuita tra erario (circa 7 miliardi di euro) e ricavi delle imprese (circa 6 miliardi di euro). Il confronto con il 2019 rende evidente l’impatto dell’emergenza sanitaria: infatti, la raccolta complessiva segna -22,2 miliardi di euro (-20% reale), le vincite -15,7 miliardi di euro (-17,2% reale), l’erario -4,1 miliardi (-36,3% reale), i ricavi delle imprese del settore -2,3 miliardi di euro (-28,9% reale). Nel 2020 l’incremento del gioco a distanza per via della pandemia ha solo parzialmente compensato il crollo del gioco su rete fisica: l’online ha registrato una raccolta pari a 49,2 miliardi di euro, +12,8 miliardi circa di euro rispetto al 2019 (+35,3%), mentre il gioco su rete fisica si è fermato a 39,1 miliardi di euro (-35 miliardi di euro rispetto al 2019, -47,2%).ILLEGALITÀ – L’esperienza pandemica conferma il nesso tra la caduta del gioco legale e il decollo di quello illegale controllato dalla criminalità, che utilizza strumenti tecnologici e di frode. Se nel 2019 il valore del gioco illegale era stimato in circa 12 miliardi di euro, nel 2020 è salito a 18 miliardi (+50%) e nel 2021 rischia di andare oltre i 20 miliardi di euro. Ulteriori segnali della crescita del gioco illegale vengono dalle operazioni di contrasto delle forze dell’ordine: tra inizio del 2020 e aprile 2021 ogni 3 giorni è stata scoperta una sala clandestina, 145 sono le inchieste condotte dalle forze dell’ordine, 1000 le persone denunciate (493 nel 2019).DIPENDENZA – Si è parlato molto nel tempo della piaga della ludopatia, focalizzando il dibattito sull’alternativa, illusoria, gioco-non gioco. Meno è stato fatto per la definizione di un sistema coordinato sanitario, di comunità e di filiera. Prioritaria, in questo senso, – suggerisce l’indagine – sarebbe l’attivazione di una rete integrata di soggetti che, dal Servizio Sanitario Nazionale al socioassistenziale, dagli organismi di territorio agli operatori della filiera (a contatto con i giocatori, quindi da formare efficacemente), possa operare come un sistema di protezione e pronto intervento nei confronti dei soggetti a rischio, attraverso un approccio complessivo ai loro problemi di multi-dipendenza. LEGGI TUTTO

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    Bonomi: Italia ha cominciato a correre, PNRR grande occasione

    (Teleborsa) – “Oggi abbiamo una grande occasione, quella del Piano nazionale di resilienza. Il nostro Paese ha resistito e ha cominciato a correre, ora dobbiamo mantenere il ritmo senza fermarci, proprio come avete fatto voi, un territorio d’Italia che è operoso e d’esempio a tutto il Paese, un tessuto produttivo che è il fiore all’occhiello dell’industria italiana”. Lo ha detto il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all’assemblea annuale degli industriali di Parma. “Vogliamo essere messi nelle condizioni di fare impresa, vogliamo correre senza zavorre e competere con i nostri concorrenti ad armi pari. E allora, prima di tutto, chiediamo che vengano attuate quelle riforme che aspettiamo da trent’anni: dal mercato del lavoro alla giustizia, dal fisco alla formazione fino ad arrivare alla madre di tutte le riforme” quella della Pubblica Amministrazione che dovrà essere “al passo con i tempi che sia di supporto a imprese e cittadini, non un mostro burocratico da temere”. “Vogliamo – ha aggiunto Bonomi – dare il nostro contributo perchè da utenti possiamo segnalare le criticità proponendo i necessari correttivi”.Riferendosi, poi alla “transizione green” Bonomi ha sottolineato che “se non verrà gestita nei tempi e nei modi giusti spazzerà via intere filiere industriali con ripercussioni pesanti sui posti di lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Valsoia, ricavi per 70 milioni nei 9 mesi 2021. Crescono le vendite all'estero

    (Teleborsa) – Valsoia, società attiva nel mercato dei prodotti per l’alimentazione salutistica e quotata su Euronext Milan, ha registrato ricavi pari a 70 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021, in crescita dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 21,9% sui primi nove mesi del 2019. La crescita dei ricavi è registrata sia per la Divisione salutistica che per la Divisione food. Le vendite all’estero registrano ricavi in aumento del 10,1% verso il pari periodo dell’esercizio precedente.Il gruppo emiliano afferma che alla base dell’aumento dei ricavi ci sono “il miglioramento delle coperture distributive, gli importanti e continuativi investimenti in comunicazione, la buona performance dei nuovi prodotti oltre a quella degli esistenti”, oltre che “l’ottima partenza nella gestione della neoacquisita Piadina Loriana e al positivo avvio della distribuzione dei cereali Oreo O’s”.”Siamo soddisfatti per i risultati dei primi nove mesi dell’anno che ci hanno visti tra l’altro ancora impegnati nella tutela della salute e sicurezza dei nostri collaboratori – ha commentato il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi – I ricavi della società sono in crescita nonostante il confronto con la parte più significativa del lockdown 2020, che vide aumentare sensibilmente le scorte in Famiglia e presso i Retailers”.La Posizione Finanziaria Netta, al 30 settembre 2021, è positiva per 22,7 milioni di euro in diminuzione rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (31,5 milioni di euro al 30 settembre 2020) in considerazione delle uscite di cassa pari a circa 13,3 milioni di euro avvenute a fronte delle acquisizioni del Ramo di Azienda “Piadina Loriana” e della società “Swedish Green Food Company AB”. Al netto dell’effetto dell’applicazione dell’IFRS16 al 30 settembre 2021 la PFN è pari a 24,2 milioni di euro. LEGGI TUTTO