Dicembre 2021

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    Maxi stangata luce e gas, associazioni sul piede di guerra

    (Teleborsa) – Associazioni sul piede di guerra dopo che ieri l’ARERA ha comunicato che da gennaio la luce aumenterà del 55% e il gas del 41,8%. Aumenti che scatteranno “malgrado gli interventi” del Governo, spiega l’Autorità, precisando che gli incrementi record delle materie prime “avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas”.Gli aumenti delle tariffe di luce e gas sono “mostruosi” per Assoutenti e portano l’associazione dei consumatori a presentare un esposto all’Autorità garante per la concorrenza e all’Antitrust Ue affinchè indaghino sulle speculazioni in atto sui mercati di elettricità e gas. “I rincari decisi oggi da Arera rappresentano una mazzata per famiglie e imprese e provocheranno danni economici ingenti al paese – afferma il presidente Furio Truzzi – I 3,8 miliardi messi in campo dal Governo, si sono rivelati insufficienti, e non hanno evitato la stangata che si abbatterà sulle bollette degli italiani”. Di ” stangata senza precedenti che rischia di diventare una Caporetto per famiglie e piccole e medie imprese”, parla Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, infatti, per una famiglia tipo significa spendere nel 2022 (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1? gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, nell’ipotesi di prezzi costanti), 441 euro in più per la luce e 567 euro per il gas. Una maggior spesa complessiva pari, quindi, a 1008 euro. “Un rincaro record. Mai, da quando ci sono gli aggiornamenti tariffari trimestrali stabiliti dall’Authority, ossia dal gennaio 2003, si sono verificati rialzi cosi’ elevati, nè per la luce nè per il gas” prosegue Vignola. “Ora il Governo, come promesso da Draghi, deve abbassare le bollette prendendo i soldi da quei produttori che hanno fatto extraprofitti fantastici perchè hanno prodotto energia a basso costo, rivendendola poi ai prezzi lunari di mercato, facendo speculazioni belle e buone” conclude Vignola.”L’aumento delle tariffe energetiche pesa sui conti delle famiglie ma anche sui costi delle imprese e rende più onerosa la produzione e la commercializzazione in una situazione fortemente condizionata dall’emergenza Covid”. Questo l’allarme lanciato da Coldiretti nel commentare i maxi aumenti. “L’aumento della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perchè riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’inverno. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione”.(Foto: © pejo / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Scuola, Omicron minaccia ritorno in presenza. Costa: “Riapertura il 10 obiettivo da centrare”

    (Teleborsa) – “Abbiamo stanziato risorse importanti, abbiamo avuto la disponibilità della struttura commissariale del commissario Figliuolo e siamo convinti di rispettare la riapertura dell’anno scolastico e l’inizio delle lezioni per il 10 gennaio. È un obiettivo che dobbiamo assolutamente centrare e siamo convinti che attraverso un monitoraggio e uno screening dei tamponi possiamo creare queste condizioni”. È quanto ha affermato il sottosegretario alla salute Andrea Costa.”Tra l’altro, – ha proseguito Costa – dobbiamo anche valutare in questi giorni come andrà la vaccinazione della platea degli under 12, elemento fondamentale per prendere decisioni. Affrontiamo e sfruttiamo questo momento di chiusura delle attività scolastiche per accelerare anche sulla vaccinazione. Tra l’altro i dati sono positivi, anche i giovani e bambini si stanno vaccinando”.Attualmente sono allo studio da parte dei tecnici del Governo nuove norme sulle quarantene degli studenti. Per le scuole primarie e secondarie al momento l’ipotesi è di prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza per i ragazzi asintomatici e vaccinati da meno di quattro mesi e la quarantena per i non vaccinati. Un’ipotesi che va incontro alla richiesta delle Regioni che ieri sono tornate a chiedere la cancellazione della quarantena per i vaccinati anche in ambito scolastico.Il dilagare della variante Omicron mette, tuttavia, a rischio per molti il rientro nelle aule dopo le Feste. L’aumento esponenziale dei contagi ripropone il tema della didattica a distanza sulla quale il Governo si è sempre posto in una posizione di netta contrarietà. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha ribadito che la scuola in presenza è la “chiave di volta” del governo Draghi ma, nei giorni scorsi, non ha escluso micro-chiusure in casi “straordinari” e con “focolai isolati”.L’arma messa in campo dal governo con il decreto legge approvato lo scorso 23 dicembre è il potenziamento nell’attività di screening unito a una distribuzione massiva di mascherine Ffp2. I dirigenti scolastici dovranno indicare i quantitativi necessari entro il prossimo 4 gennaio in modo che la distribuzione possa essere organizzata in tempo per il rientro. La Difesa, inoltre, ha messo in campo 11 laboratori in 8 regioni per affiancare nello screening le Asl, sotto pressione con l’aumento dei positivi. LEGGI TUTTO

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    Bollette, arriva la maxi stangata di gennaio

    (Teleborsa) – Dal primo gennaio l’aumento della bolletta dell’elettricità per la famiglia tipo in tutela sarà del +55%, mentre per quella del gas del +41,8%. Lo fa sapere l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) diffondendo l’aggiornamento delle bollette per il primo trimestre del 2022.Aumenti che scattano “malgrado gli interventi” del Governo, spiega l’Autorità, precisando che gli incrementi record delle materie prime “avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas”. “I nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso (quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell’energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021) e dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas”, spiega l’Arera, che ha “confermato l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2022, con cui il Governo – oltre a ridurre l’Iva sul gas al 5% per il trimestre – ha stanziato le risorse necessarie agli interventi, con ciò consentendo di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese”.Per 2,5 milioni di nuclei familiari aventi diritto, in base all’ISEE, ai bonus sociali per l’elettricità e per 1,4 milioni che fruiscono del bonus gas, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente compensati – precisa l’Autorità: gli importi definiti per il prossimo trimestre, grazie alle risorse messe a disposizione dalla legge Bilancio, consentono, alle famiglie in condizioni di difficoltà di proteggersi dall’incremento. L’Autorità, infatti, ha potenziato i bonus che, per il solo primo trimestre 2022, sosterranno le famiglie in difficoltà con circa 600 euro: 200 euro per l’elettricità (famiglia con 3-4 componenti) e 400 euro per il gas (famiglia fino a 4 componenti, con riscaldamento a gas in zona climatica D). Come previsto dalla Legge di Bilancio, ARERA ha definito, per i clienti domestici che dovessero trovarsi in condizioni di morosità, le modalità di rateizzazione delle bollette di elettricità e gas emesse da gennaio ad aprile 2022, per un periodo massimo di 10 mesi e senza interessi. Per il sistema di rateizzazione è previsto un fondo di 1 miliardo di euro, con un meccanismo di anticipo alla filiera elettrica da attuarsi con la CSEA, la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali. LEGGI TUTTO

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    Covid, stadi: riduzione capienza al 50%. Norma in vigore con pubblicazione in Gazzetta

    (Teleborsa) – Con la risalita dei contagi torna a dimezzarsi la capacità degli stadi. Fra le misure urgenti contenute nel decreto-legge che introduce nove norme per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria, approvato dal Consiglio dei ministri, figura, infatti, la riduzione delle capienze degli impianti: dall’attuale 75 al 50% per quelli all’aperto e al 35% per gli impianti al chiuso. A differenza di altri provvedimenti validi dal 10 gennaio, questa norma avrà efficacia immediata, a partire dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Non si è fatta attendere la reazione del mondo dello sport. Mezza serie A ha bloccato la vendita dei biglietti per le prossime partite, “in attesa di capire meglio” e di rimodulare la disposizione dei posti. La Lega di serie A ha stoppato la vendita dei posti per Inter-Juve, la Supercoppa in programma il 12 a San Siro. Con casi limite come quello di Roma-Juve, big match in programma all’Olimpico il 9 gennaio, e per il quale sono stati già venduti 12 mila biglietti in più della nuova capienza. Resta poi, per i calciatori, il nodo vaccino e green pass: riguarda solo il 2% dei giocatori, quelli non immunizzati, ma con una possibilità di ricorsi.Il Comitato 4.0 – costituito da Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro; Umberto Gandini, presidente Lega Basket Seria A; Pietro Basciano, presidente Lega Nazionale Pallacanestro; Massimo Righi, presidente Lega Pallavolo Serie A; e Mauro Fabris, presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile – alla luce delle misure governative sulla riduzione (i palazzetti al 35% e gli stadi al 50%) della capienza per gli spettatori negli impianti sportivi, ha lanciato un appello al governo ribadendo la scelta che la salvaguardia della salute è il bene fondamentale. “Da qui – si legge nella nota inviata dal Comitato – la scelta deve avere una conseguenza logica e coerente: andare verso l’obbligatorietà delle vaccinazioni. Sciocco e miope è chi afferma che sarebbe un diritto democratico garantire la non vaccinazione. Chi non si vaccina può farlo ma non può nuocere alla salute e alla libertà degli altri. Per gli atleti, in particolare gli atleti di alto profilo, non può essere consentita alcuna deroga. La restrizione degli accessi ai palazzetti e agli stadi ha un riflesso negativo evidentissimo: i club che da due anni vivono una condizione di difficoltà finanziaria gravissima per gli effetti negativi causati dalla pandemia rischiano il tracollo perché da un lato vedranno ridursi gli incassi da botteghino, questa situazione sarà aggravata dal fatto che gli sponsor sottoscriveranno contratti in numero inferiore e con importi ridotti, e dall’altro i club vedranno aumentare le spese per le misure di salvaguardia della salute con i relativi aumentati controlli sanitari. Dal che si evidenzia, oggi, l’assurdità del mancato rifinanziamento della misura del credito di imposta sulle sponsorizzazioni. Il governo, anche in previsione, delle misure restrittive negli accessi degli spettatori, avrebbe dovuto capire l’inderogabilità del rifinanziamento della misura. Vi è da fare, a questo punto, una riflessione su questi due anni che abbiamo alle spalle e che solleviamo con forza al governo. Pallavolo, basket, calcio nella pandemia e anche ora hanno seguitato a disputare partite assicurando ai propri tesserati il reddito e consentendo agli italiani momenti di svago. Mentre ciò avveniva con notevoli riflessi negativi sulle finanze dei club, finanze che vengono assicurate da imprenditori privati che lo fanno a costo di sacrifici elevatissimi, agli stessi club non solo non venivano riconosciuti i giusti ristori ma gli stessi sono stati penalizzati rispetto ad analoghe attività produttive che, durante la pandemia, hanno chiuso le loro attività. I club sportivi hanno pagato due volte, meno incassi, meno sponsor e, per assurdo, meno ristori perché proseguivano le attività. Ora, basta! Siamo irritati ed arrabbiati. Abbiamo necessità, ora e non domani, del rifinanziamento della misura relativa al credito di imposta, la diminuzione delle capienze nei palazzetti e negli stadi rende l’intervento urgentissimo ad horas; abbiamo necessità di una misura che assicuri ristori , lo diciamo senza remore perché il tracollo è vicino, a fondo perduto per evidente e pesante contrazione dei ricavi e a ciò si sono sommati i costi dovuti al fatto che le attività sono state mantenute aperte; delle rateizzazione dei rimborsi fiscali e contributivi in modo che lo Stato recuperi quanto dovuto e i club possano farlo, se ciò non si verificasse i club rischiano il fallimento e lo Stato perderà quanto a lui dovuto e avrà meno posti di lavoro. Infine, ma non di minore importanza, è l’assurda storia sui ristori per i tamponi e le spese sanitarie. Ad oggi, nulla ancora è arrivato nelle casse dei club. Su questa vicenda va posto il termine fine, va avanti da mesi: si proceda mandando quanto dovuto ai club, subito! Chiediamo al presidente Draghi che il governo ci riceva, insieme alle nostre rispettive Federazioni e alle altre discipline sportive. Lo preghiamo di prestare attenzione al lavoro solerte del sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali”. LEGGI TUTTO

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    Fondi strutturali europei, Mims raggiunge obiettivo 2021 del PON: spesa certificata 647 milioni di euro

    (Teleborsa) – Con una spesa certificata pari a circa 647 milioni di euro il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha raggiunto l’obiettivo previsto per il 2021 sull’utilizzo dei fondi comunitari inseriti nel Programma Operativo Nazionale (PON) “Infrastrutture e Reti” del periodo 2014-2020. La soglia di spesa di 639 milioni di euro indicata come target per l’anno in corso – fa sapere il Mims in una nota – è stata ampiamente superata.”Il raggiungimento di questo importante traguardo, che è stato possibile grazie all’impegno della Direzione Generale per lo Sviluppo del Territorio, la Pianificazione e i Progetti Internazionali del Ministero, – sottolinea il Mims – è stato certificato dalla comunicazione ufficiale inviata agli uffici della Commissione europea”. LEGGI TUTTO

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    Energia, SMI: “A rischio filiera tessile e abbigliamento”

    (Teleborsa) – “Vi è una sincera preoccupazione per la tenuta della filiera stessa. Sarebbero opportuni immediati interventi da parte del Governo, in soccorso della seconda manifattura del Paese e per salvaguardare 50mila imprese e 400mila addetti, soprattutto cercando di fermare una speculazione che è l’origine primaria di aumenti di questi livelli”. Questo l’appello del presidente di Sistema Moda Italia (Smi), Sergio Tamborini di fronte all’aumento record dei prezzi dell’energia che mette a rischio la filiera del tessile abbigliamento.”È necessario – prosegue il presidente di Smi – pensare ad azioni quali il ricorso alle riserve strategiche nel breve termine e successivamente ad acquisti comunitari. Rialzi di questo livello non possono non riflettersi in un immediato aumento del valore dei prodotti e delle trasformazioni, in particolar modo nelle aziende a monte della filiera, composta da sempre da molte piccole imprese, soprattutto nell’ambito della nobilitazione che hanno maggiore difficoltà ad assorbire questi esorbitanti aumenti”.Per Tamborini l’impatto dei rincari dell’energia sta influendo pesantemente sul comparto e sulle sue realtà imprenditoriali, che sono per la maggior parte di piccole dimensioni. Gli aumenti dei costi dell’elettricità si calcolano tra +470% e il +650% rispetto ai valori 2020, mentre quelli per il gas arrivano a circa +830% mettendo a rischio l’attività di tutti i settori energivori. Le conseguenze per la filiera del Tessile e Abbigliamento, che sta cercando di uscire dalla situazione emergenziale grazie alla ripresa delle esportazioni, – si legge in una nota di Smi – sono di forti rischi di tenuta, in un network fatto per la maggior parte da aziende già duramente messe alla prova in questi ultimi 2 anni. Questo scenario, che non accenna a migliorare, minaccia un impatto pesante sulla produzione industriale, con una possibile perdita di competitività sui mercati internazionali.(Foto: by fancycrave on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Marocco, off-limits ai voli fino al 31 gennaio 2022

    (Teleborsa) – Dal Marocco arriva conferma che il Paese resterà chiuso ai collegamenti aerei internazionali per un altro mese, fino al 31 gennaio 2022.La proroga del blocco, introdotto lo scorso 29 novembre, è stata decisa dal governo marocchino. Restano possibili eventuali voli di rimpatrio di cittadini stranieri che hanno dimora in Marocco. LEGGI TUTTO

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    Didi Global rimbalza ai cali precedenti

    (Teleborsa) – Protagonista Didi Global Inc Spon Each Rep, che mostra un’ottima performance, con un rialzo del 6,38%, reagendo ai cali dei giorni scorsi e nonostante i deboli risultati trimestrali. La società di servizi di trasporto passeggeri ha annunciato un calo dell’1,7% degli utili del terzo trimestre ed una perdita di 4,7 miliardi di dollari. Il titolo Didi negli ultimi giorni è scivolato fino a segnare nuovi minimi dalla quotazione avvenuta a giugno 2021.Lo scenario tecnico visto ad una settimana del titolo rispetto all’indice S&P-500, evidenzia un rallentamento del trend di Didi Global Inc Spon Each Rep rispetto all’indice del basket statunitense, e ciò rende il titolo potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.Lo scenario tecnico di Didi Global Inc Spon Each Rep mostra un ampliamento della trendline discendente al test del supporto 4,91 USD con area di resistenza individuata a quota 5,45. La figura ribassista suggerisce la probabilità di testare nuovi bottom identificabili in area 4,565. LEGGI TUTTO