Aprile 2022

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    Trasporti, Giovannini: investire in elettrico e reti di ricarica

    (Teleborsa) – “L’obiettivo è accelerare la transizione ecologica, riducendo drasticamente le emissioni inquinanti e climalteranti nei trasporti nei prossimi otto anni. Per il Paese è una grande sfida verso un modello di sviluppo sostenibile e per le imprese una grande opportunità di innovazione e business”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini presentando il Rapporto La decarbonizzazione dei trasporti – Evidenze scientifiche e proposte di policy, elaborato dagli esperti della Struttura transizione ecologica della mobilità e delle Infrastrutture (Stemi) del Mims.”Dal punto di vista degli interventi infrastrutturali, date le condizioni tecnologiche attuali e ferma restando l’esigenza di continuare a sperimentare soluzioni alternative ai combustibili fossili, è fondamentale investire in sistemi di generazione elettrica da fonti rinnovabili e potenziare la rete di ricarica” ha affermato il ministro ricordando che “molti degli interventi del Mims, inseriti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, o finanziati con l’ultima legge di Bilancio, vanno nella direzione indicata dal Rapporto, ma ulteriori investimenti saranno necessari da parte del settore pubblico e del settore privato per raggiungere gli obiettivi europei”.In seguito all’aumento dei prezzi dei carburanti e alla fine dell’emergenza pandemica c’è stato un “rimbalzo nell’uso dei mezzi pubblici locali particolarmente forte, che ha colto di sorpresa gli operatori”, ha detto Giovannini agli Electric Days al Maxxi di Roma.Capitolo PNRR: “le difficoltà di oggi non devono rallentarne l’attuazione. Se avessimo già fatto gli investimenti avremmo più rinnovabili, meno dipendenza dal gas, nuove infrastrutture e mezzi trasporto più ecologici che ci renderebbero più forti rispetto agli shock esterni”. LEGGI TUTTO

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    Waste Plastic Upcycling è sbarcata su Euronext Growth Oslo

    (Teleborsa) – La società danese Waste Plastic Upcycling, che converte i rifiuti di plastica in olio certificato ISCC, è sbarcata oggi su Euronext Growth Oslo. Si tratta della quinta ammissione sul segmento da inizio anno e porta il numero totale di società a 122. Inoltre, è la settima quotazione su Oslo Bors nel 2022. La società converte i rifiuti di plastica in prodotti di valore da utilizzare nella produzione di olio di plastica sostenibile, che può essere utilizzato per jet fuel, trasporti pesanti e produzione di nuova plastica. L’azienda è stata fondata nel novembre 2020 e ha tre impianti di produzione pianificati pronti per essere costruiti in Danimarca con una capacità totale di trattare 159.000 tonnellate di rifiuti di plastica all’anno.Il prezzo di ammissione è stato di 15 NOK per azione, per una capitalizzazione di circa 711 milioni di NOK (circa 73 milioni di euro). La società ha raccolto 27,3 milioni di NOK (circa 2,8 milioni di euro) attraverso un collocamento privato prima dell’ammissione. La quotazione della società su Euronext Growth Oslo crea una piattaforma interessante per un’ulteriore espansione, soprattutto nel mercato europeo, ed è un passo importante nella strategia di crescita dell’azienda e nella creazione di valore per il futuro”, ha detto il CEO Niels Bagge. LEGGI TUTTO

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    Farmacosmo, ricavi in crescita del 20% in Q1. Via a buyback

    (Teleborsa) – Farmacosmo, società quotata da marzo 2022 su Euronext Growth Milan e attiva nel settore Health, Pharma & Beauty, ha registrato ricavi pari a 17,7 milioni di euro nel primo trimestre 2022, in crescita del 20% rispetto al primo trimestre del 2021. Aumenta il numero di utenti sul portale farmacosmo.it, superando le 3,1 milioni di unità nel trimestre e cresce in modo significativo il numero di ordini, attestandosi a circa 115 mila, +32% rispetto al primo trimestre 2021. Aumenta anche il conversion rate, passando al 3,43% del Q1 2022 (2,69% nel Q1 2021), grazie al posizionamento competitivo, alla strategia di marketing e alla customer journey. Cresce il valore del carrello medio (AOV), che si attesta a oltre 96 euro.”I dati del primo trimestre confermano il percorso virtuoso che la società ha sperimentato negli ultimi anni – ha commentato l’AD Fabio de Concilio – Il dato relativo al conversion rate (3,43%, +28% YoY) testimonia l’efficacia della nostra strategia. Questo elemento, letto congiuntamente ad un ulteriore incremento del carrello medio (96 euro) rappresenta un’eccellenza nel settore di riferimento. Grazie all’IPO la società potrà accelerare il proprio piano di sviluppo attraverso una strategia di crescita per linee interne ed esterne”.Il CdA ha deliberato l’avvio del programma di acquisto e disposizione di azioni proprie, in esecuzione di quanto deliberato in proposito dall’assemblea della società dello scorso 2 marzo 2022. La durata del programma è compresa tra il 2 maggio 2022 e il 2 settembre 2023. Gli acquisti avranno ad oggetto azioni ordinarie di Farmacosmo, prive di valore nominale, per un controvalore complessivo massimo di 450.000 euro. Ad oggi, la società non detiene alcuna azione propria in portafoglio. Il programma sarà coordinato da MIT SIM. LEGGI TUTTO

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    Sogefi, ricavi in crescita in Q1. Aumento costi incide su margini

    (Teleborsa) – Sogefi, società quotata su Euronext STAR Milan e operante nel settore della componentistica per auto (fa parte del gruppo CIR), ha registrato ricavi pari a 381,1 milioni di euro nel primo trimestre del 2022, in crescita dell’8% rispetto al primo trimestre 2021. I volumi di produzione sono rimasti sostanzialmente stabili (rispetto ad un mercato al -4,5%) e i prezzi di vendita sono stati adeguati per tener conto degli incrementi dei costi delle materie prime, in particolare degli acciai, registrati nel corso degli ultimi 12 mesi. Il fatturato è cresciuto in tutte le aree geografiche: +4,1% in Europa, +13,5% in Nord America, +31,9% in Sud America e +7,6% in Asia.L’EBITDA è ammontato a 50 milioni di euro, rispetto a 54,2 milioni di euro nel primo trimestre 2021. L’EBITDA margin è stato al 13,1% del fatturato, inferiore rispetto al primo trimestre 2021 (15,4%) a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Il risultato netto è stato positivo per 10,7 milioni di euro (11,8 milioni nel primo trimestre 2021). Il Free Cash Flow è stato positivo per 43,7 milioni di euro, rispetto a 32,4 milioni nel primo trimestre 2021. L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2022 era pari a 213,4 milioni di euro, in riduzione rispetto a fine 2021 (258,2 milioni) e rispetto al 31 marzo 2021 (261,1 milioni).Per quanto riguarda gli impatti del conflitto russo-ucraino, Sogefi afferma di avere una “presenza diretta molto contenuta nei paesi convolti”: nel 2021 i ricavi realizzati nei suddetti paesi hanno rappresentato lo 0,7% del totale dei ricavi. Le vendite verso Russia, Ucraina e Bielorussia sono state interrotte a partire da marzo. Come conseguenza, nel primo trimestre 2022, Sogefi ha registrato perdite di valore di attività detenute in Russia per 1,1 milioni di euro. Ad eccezione di tali svalutazioni, l’impatto sui ricavi e sui margini della crisi è stato “non significativo”.Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macro-economico e produttivo (significativi inasprimenti delle sanzioni verso la Russia, estensione del conflitto al di fuori dell’Ucraina, shortage e aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime rispetto agli attuali tali da compromettere la sostenibilità della supply chain), Sogefi conferma il proprio obiettivo di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quello registrato nel 2021. LEGGI TUTTO

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    Lagarde: guerra accelera passaggio da globalizzazione a regionalizzazione

    (Teleborsa) – La guerra Russia-Ucraina “non solo ha gettato un’ombra sull’Europa, ma ha anche sollevato diversi interrogativi su dove si sta dirigendo l’economia globale nel 21° secolo. I cambiamenti che stiamo vedendo potrebbero significare tempi incerti per il commercio” globale. Lo ha affermato la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, in un discorso a Washington (USA), delineando tre cambiamenti nel commercio mondiale in risposta a questo nuovo scenario.Il primo passaggio è dalla dipendenza alla diversificazione. “Avendo appreso le lezioni della pandemia, è improbabile che le aziende rimangano dipendenti da catene di approvvigionamento globali relativamente lineari – ha spiegato Lagarde – Ma ciò non significa, in primo luogo, che cercheranno di deglobalizzare e attuare un reshoring. Inizialmente è probabile che assisteremo a una maggiore attenzione alla diversificazione dei fornitori e allo stoccaggio di input essenziali”.Tuttavia, è probabile che la diversificazione abbia dei limiti e questo porta al secondo passaggio, che è quello dall’efficienza alla sicurezza. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a uno spostamento verso nuove politiche industriali, guidate principalmente da Cina e Stati Uniti, in cui vengono introdotti pregiudizi geopolitici nelle catene di approvvigionamento strategiche a scapito di considerazioni di efficienza – ha affermato la numero uno della BCE – L’amministrazione statunitense ha esplicitamente identificato “l’amicizia” come obiettivo politico nella sua recente strategia della catena di approvvigionamento”. In questo senso, la guerra potrebbe rivelarsi un punto di svolta anche per l’Europa e altre regioni, rendendo più importanti le alleanze a cui appartengono i paesi fornitori. Lagarde si dice comunque consapevole che per l’energia e le materie prime critiche l’aumento della sicurezza richiederà una strategia diversa. “Dopotutto, queste risorse sono distribuite in modo non uniforme nel mondo e non possono essere sostituite con alternative domestiche – ha detto – Le regioni dovranno sempre più reperire i propri input critici da un pool più ristretto di potenziali fornitori ritenuti affidabili e in linea con i loro interessi strategici condivisi. E dovranno farlo nel contesto di una transizione verde che sta rendendo alcune materie prime – come rame, cobalto e nichel – sempre più importanti di altre. È quindi probabile una nuova corsa geopolitica per garantire l’accesso alle risorse”.Il raggiungimento di una maggiore sicurezza non sarà privo di costi, ed è per questo che è probabile che anche il terzo passaggio, dalla globalizzazione alla regionalizzazione, prosegua. “Il prezzo di una maggiore sicurezza potrebbe in linea di principio assumere la forma di una minore condivisione internazionale del rischio e maggiori costi di transizione”, ha specificato.Secondo Lagarde, “la regionalizzazione crea un’opportunità per una più profonda condivisione del rischio regionale, sia attraverso il commercio che l’integrazione finanziaria. Ciò può in una certa misura a sostituire una minore condivisione del rischio a livello globale. Facilita il finanziamento comune delle priorità strategiche e gli investimenti nelle transizioni, contribuendo a generare economie di scala. E può anche aiutare a compensare le pressioni sui costi derivanti dall’aumento dei prezzi dell’energia e dai relativi elevati costi di trasporto”. LEGGI TUTTO

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    USA, indici PMI: ripresa si modera ad aprile per pressioni inflazionistiche

    (Teleborsa) – Resta in fase di espansione l’attività manifatturiera degli Stati Uniti e registra ad aprile 2022 una accelerazione grazie alla forte domanda registrata dalle aziende. La stima flash sull’indice PMI elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 59,7 punti, in aumento dai 58,8 punti di marzo e sopra le attese degli analisti (58,2 punti). L’indicatore si conferma ben al di sopra la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione. In calo invece l’indice del settore terziario. La stima flash, sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 54,7 punti, sempre nel mese di aprile, rispetto ai 58 di marzo ed ai 58 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 55,1 punti dai 57,7 precedenti.”Sebbene siano ancora indicative di una crescita annualizzata del PIL di circa il 3%, le indagini PMI di aprile indicano che la ripresa sta perdendo slancio rispetto al forte rimbalzo registrato a marzo, quando l’attività dei servizi in particolare era stata sostenuta dall’allentamento delle restrizioni pandemiche negli Stati Uniti e all’estero”, ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global.”Molte aziende continuano a segnalare un vento favorevole alla domanda repressa dalla pandemia, ma le aziende stanno anche affrontando crescenti sfide dovute all’aumento dell’inflazione e alla compressione del costo della vita, nonché ai persistenti ritardi della catena di approvvigionamento e ai vincoli di manodopera – ha spiegato – Questi venti contrari, oltre alle crescenti preoccupazioni per le prospettive economiche e l’inasprimento della politica monetaria, hanno significato un forte calo della fiducia delle imprese riguardo alle prospettive ad aprile”. LEGGI TUTTO

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    E-Distribuzione ed Ensiel in sinergia per progetti di ricerca innovativi sui sistemi elettrici

    (Teleborsa) – Dalle reti intelligenti (Smart Grid) alle tecnologie di gestione dei sistemi elettrici, dalla generazione distribuita alla manutenzione delle infrastrutture: è ampio l’ambito di ricerca dell’accordo di collaborazione siglato presso l’Università La Sapienza di Roma dall’AD di E-Distribuzione Vincenzo Ranieri e dal Direttore EnSiEL Domenico Villacci. Un’intesa che punta a valorizzare le rispettive competenze nel settore per sviluppare studi e attività scientifiche in tema di sistemi elettrici per l’energia e mercati elettrici nonché a formare i futuri protagonisti.”La firma dell’accordo di oggi – ha commentato Vincenzo Ranieri, AD di E-Distribuzione – è un ulteriore passo avanti nel percorso di E-Distribuzione per la realizzazione di una rete sempre più evoluta, in grado di affrontare in modo efficiente e sostenibile le sfide della transizione energetica in corso. Lavorare al fianco di un organismo specializzato come EnSIEL ci permetterà di realizzare studi e progetti di ricerca di alto valore scientifico per una collaborazione che, in linea con la mission aziendale, fa dell’innovazione tecnologica una leva per creare valore per il Paese”.Domenico Villacci, Direttore di EnSiel, ha detto: “E’ certamente un evento molto importante per la ricerca italiana nel settore dell’energia elettrica e, mi sento di poter affermare, anche per il Paese. Un evento che sancisce in forma programmatica ed organica una collaborazione scientifica su scala nazionale tra la più grande azienda italiana nel settore della distribuzione e misura di energia elettrica, al servizio di oltre 31 milioni di clienti, e il consorzio interuniversitario nazionale specializzato in studi e ricerche nel campo dei Sistemi Elettrici per l’energia. L’accordo consente di mettere a fattor comune risorse e reciproche, qualificate, competenze specialistiche in una cooperazione che contribuirà, con studi e progetti di ricerca innovativi, alle sfide che E-Distribuzione e la ricerca italiana dovranno affrontare in relazione alle politiche europee e nazionali per una Transizione Energetica sostenibile e resiliente. L’Accordo consentirà, inoltre, di cogliere al meglio le opportunità offerte a livello europeo, una fra tutte il nuovo Programma Quadro europeo della ricerca, Horizon Europe”.Nel dettaglio l’intesa ha ad oggetto attività di ricerca su numerose tematiche: oltre a Smart Grid, generazione distribuita e manutenzione dei sistemi elettrici, sono previsti studi congiunti su metodologie innovative di gestione delle infrastrutture elettriche, tecniche di miglioramento della qualità della fornitura del servizio elettrico, sistemi di accumulo, resilienza delle reti di distribuzione e power quality nelle reti di distribuzione.Contestualmente ad analisi scientifiche in aree ad alta innovazione tecnologica (ad esempio trasduttori di nuova generazione in ambito Smart Grid e metodologie di calcolo per gli indicatori di performance delle reti elettriche), l’accordo pone particolare attenzione anche alla sicurezza sul lavoro e alla salvaguardia del paesaggio: da un lato sono previsti approfondimenti sulla conformità delle attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale (DPI), dall’altro soluzioni innovative per la prevenzione dei rischi ambientali connessi alla gestione delle infrastrutture elettriche e metodologie di calcolo della CO2.L’accordo suggella una collaborazione già attiva da vari anni. E’ di particolare rilevanza il supporto scientifico fornito da EnSiEL al progetto Edge che E-Distribuzione ha lanciato, su richiesta ARERA, per testare, già da quest’anno in quattro provincie italiane, il processo end to end di acquisizione di servizi di flessibilità da risorse di energia distribuite per la gestione del sistema elettrico di distribuzione.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Kimberly-Clark, trimestrale sopra le attese in contesto volatile e inflazionistico

    (Teleborsa) – Kimberly-Clark, colosso statunitense del settore dei prodotti in carta (in Italia il suo marchio più famoso è Scottex), ha chiuso il primo trimestre del 2022 con vendite nette pari a 5,1 miliardi di dollari, in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, inclusa una crescita organica delle vendite del 10%. L’utile netto diluito per azione per il primo trimestre è stato di 1,55 dollari nel 2022 e 1,72 dollari nel 2021. L’utile per azione rettificato del primo trimestre è stato di 1,35 dollari nel 2022, in calo del 25% rispetto agli 1,80 dollari nel 2021. Gli analisti, secondo dati Refinitiv, si aspettavano un utile per azione di 1,23 dollari su ricavi per 4,9 miliardi di dollari.”Sono soddisfatto della continua eccellente esecuzione del nostro team in questo contesto volatile e altamente inflazionistico. Abbiamo ottenuto una crescita organica delle vendite a due cifre con forti aumenti in tutti i nostri segmenti nel primo trimestre – ha affermato il presidente e CEO Mike Hsu – La nostra strategia di crescita sta funzionando e stiamo continuando a investire nella nostra attività. Inoltre, continuiamo a intraprendere le azioni necessarie per mitigare i venti contrari macro e manteniamo l’impegno a migliorare i nostri margini nel tempo”.L’azienda punta ora a una crescita organica delle vendite per l’intero anno 2022 del 4-6%, rispetto alla previsione precedente del 3-4%. Inoltre, Kimberly-Clark prevede un utile per azione rettificato compreso tra 5,60 e 6,00 dollari, in linea con le aspettative iniziali per l’utile netto diluito per azione. L’intervallo esclude il beneficio netto associato all’acquisizione della partecipazione di controllo di Thinx. Il mercato si aspettava indicazioni per un utile per azione di 5,76 dollari su ricavi per 19,85 miliardi di dollari.(Foto: Cineberg Ug) LEGGI TUTTO