12 Maggio 2022

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    Trasporti, batterie: al via progetto UE da 2,9 miliardi per sviluppo filiera e superlaboratorio ENEA

    (Teleborsa) – Dar vita a una filiera industriale europea delle batterie per sviluppare tecnologie di accumulo più sicure, durevoli ed economiche a supporto della mobilità elettrica e di una minore dipendenza, in particolare dalla Cina. Questo il principale obiettivo del progetto European Battery Innovation (EuBatIn) che prevede il coinvolgimento dei principali operatori del settore e delle istituzioni di 12 Paesi e un finanziamento di 2,9 miliardi di euro nell’ambito del secondo importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI, Important Project of Common European Interest). Per l’Italia partecipano Enea e Istituto Bruno Kessler sul fronte ricerca e 12 imprese (Endurance Spa, Enel X Srl, ENGITEC Technologies Spa, FIAMM Energy Technology, Fiat Chrysler Automobiles, Fluorsid Alkeemia Spa, FPT Industrial, Green Energy Storage Srl, Italmatch Chemicals Spa, Italy Srl, MIDAC Spa, Solvay). Le attività Enea – spiega l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile in una nota – inizieranno in questo mese di maggio e si protrarranno per cinque anni. All’interno del progetto è prevista la costruzione nel Centro Ricerche Enea Casaccia (Roma) dell’Advanced Battery Laboratory (AB-Lab), un innovativo laboratorio che prevede un investimento di circa 27 milioni di euro per fornire un “banco di prova” alle imprese durante la fase di prima implementazione industriale. Concepito come una piattaforma flessibile e polivalente, presso l’AB-Lab sarà possibile svolgere l’intero processo produttivo: dalla realizzazione di batterie di nuova concezione alla gestione ottimizzata del fine vita; dagli aspetti legati all’economia circolare ai materiali avanzati allo sviluppo di elettrodi, celle e moduli innovativi, dal riciclaggio allo smaltimento fino alla chiusura del ciclo.”L’AB-Lab rappresenterà una struttura in grado di fare da ‘ponte’ tra le attività di ricerca e la produzione industriale, dando impulso al trasferimento tecnologico e all’industrializzazione di prototipi di laboratorio – sottolinea il responsabile Enea del progetto, Pier Paolo Prosini, ricercatore del Laboratorio di Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno all’interno del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili –. Ciò consentirà al nostro Paese di sfruttare le enormi opportunità che si prospettano nel campo dell’accumulo di energia elettrochimica, sia in campo stazionario che in quello automobilistico”. L’AB-Lab fornirà consulenze, analisi dei materiali, dei componenti e dei sistemi, immagini macroscopiche, microscopiche o termiche tramite la tomografia assiale computerizzata e rilievi tridimensionali. Inoltre, competenze e attrezzature innovative potranno essere utilizzate dalla comunità scientifica e universitaria oltre che dagli operatori del settore. Più in generale, per quanto riguarda il progetto EuBatIn, Enea è coinvolta con un team multidisciplinare di esperti e ricercatori che lavoreranno allo sviluppo di soluzioni da trasferire alle imprese con particolare riferimento alla durata, ai materiali innovativi e ad alta efficienza; al miglioramento delle prestazioni ambientali, economiche, di sicurezza e per ottimizzare la catena del valore e la sostenibilità, all’implementazione di procedure e metodologie di riutilizzo e per recuperare i materiali critici a fine vita (in particolare litio e fosforo). Nell’ambito di EuBatIn sono stati presentati 46 progetti da 42 aziende con ricadute economiche stimate in oltre 10 miliardi per costruire una catena del valore delle batterie competitiva, innovativa e sostenibile, con una forte attenzione a ricerca, sviluppo, innovazione e implementazione industriale. “La combinazione di competenze, capacità e attrezzature Enea, in sinergia con il mondo universitario e industriale, – conclude Prosini – rappresenta un valore aggiunto che si traduce in significative ricadute economiche dirette e indirette, contribuendo allo sviluppo sociale, alla crescita dell’occupazione, con benefici di riduzione delle emissioni di gas serra e di incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili e dell’elettro-mobilità”. LEGGI TUTTO

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    Mondadori conferma guidance 2022 dopo conti primo trimestre

    (Teleborsa) – Mondadori, gruppo editoriale quotato su Euronext STAR Milan, ha chiuso il primo trimestre del 2022 con ricavi netti pari a 153,1 milioni di euro, in crescita del 5,7% rispetto al 31 marzo 2021; al netto del consolidamento di D Scuola l’incremento è pari al +2,9%. L’EBITDA Adjusted è risultato pari a -1,1 milioni di euro; al netto del consolidamento di D Scuola il dato è positivo per 2,4 milioni di euro, in miglioramento di 1,3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie alla positiva performance del segmento dei Libri e del Retail.Il risultato netto di gruppo è stato di -11,4 milioni di euro; a perimetro omogeneo il risultato è pari a -7,1 milioni di euro, in recupero rispetto ai -10,2 milioni di euro dei primi tre mesi del 2021. Mondadori ricorda che tipicamente nel primo trimestre dell’anno registra una perdita netta a livello consolidato, ascrivibile alla stagionalità del business dell’Education.”La performance che abbiamo registrato nel primo trimestre e il processo di continuo rafforzamento fin qui messo in atto ci consentono di confermare per l’esercizio 2022 le stime precedentemente comunicate, nonostante l’incerto contesto economico e geopolitico – ha sottolineato l’AD Antonio Porro – La solidità del nostro modello di business e la continua capacità di generazione di cassa ci mettono nelle condizioni di poter proseguire il percorso di focalizzazione e crescita nel core business dei libri: un obiettivo che abbiamo perseguito con successo fino ad oggi anche attraverso una serie di acquisizioni significative”.Per il 2022, il gruppo editoriale conferma le stime precedentemente comunicate, nonostante le criticità derivanti dall’incremento dei costi sia di approvvigionamento delle materie prime, in primis la carta, sia relativi ai consumi energetici. Prevede: ricavi in crescita mid-single digit; EBITDA Adjusted in incremento di oltre il 20%; risultato netto in crescita double-digit anche grazie a oneri non ricorrenti significativamente inferiori rispetto a quelli registrati nell’esercizio 2021, nonostante l’utile netto del 2021 avesse beneficiato di una rilevante componente fiscale, pari a circa 19 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Bonomi, extrabolletta da 40 miliardi in sei mesi

    (Teleborsa) – “Secondo noi non è la strada corretta”. Così il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, commentando la prospettiva di aumentare i tassi di interesse il prossimo 21 luglio che potrebbe essere annunciata dalla Bce. “La strada dell’approccio monetario è molto stretta e non è risolutiva. Bisogna intervenire sull’economia reale e su questo Confindustria chiede da mesi interventi strutturali e da mesi vediamo interventi di una tantum e bonus”, ha aggiunto il leader di Confindustria a margine dell’assemblea pubblica degli Industriali di Napoli.Il tetto al prezzo del gas? “Portogallo e Spagna lo hanno fatto. Ci si può raccontare che non sono Paesi di transito, che non sono interconnessi, ogni volta viene spostato il problema. Credo che non possiamo andare avanti così. Prima ci hanno detto che, se facevamo il tetto al prezzo del gas anche a livello nazionale, non ci sarebbero state più società disposte a venderci il gas. Noi – ha proseguito il leader di Confindustria – abbiamo chiesto che fossero fatte delle verifiche sui contratti, l’ARERA ha in mano i contratti da piu’ di un mese e non sappiamo ancora nulla. Siamo convinti che ci sia speculazione, che chi importa gas lo fa in base a contratti pluriennali a prezzi ben stabiliti. La realtà è che gli italiani, famiglie e imprese, stanno pagando un’extrabolletta stimata dal Governo, guardando il Def, in qualcosa come 40 miliardi in 6 mesi”, ha concluso Bonomi.”La realtà dice che i costi di produzione sono aumentati, che quello che sta succedendo nel mondo sta rallentando le catene della logistica, le prime gare sono andate deserte. L’Europa dovrebbe comprendere che c’è necessità di fare una manutenzione al Next Generation Eu”, ha proseguito.”Probabilmente in Europa sono un po’ scollegati da quello che succede nel mondo. In 60 giorni è cambiato il mondo”, ha aggiunto il leader di Confindustria. “Da parecchi mesi Confindustria sta ponendo l’attenzione sul caro prezzi e caro energia. Da mesi stiamo dicendo che va rivisto qualcosa all’interno del PNRR. A parità di risorse, visto che l’Istat ha detto che i costi di produzione sono aumentati del 30% nell’ultimo anno, o rinunciamo al 30% di opere o dobbiamo mettere il 30% di risorse in più”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, PIL primo trimestre cresce meno del previsto

    (Teleborsa) – Segnali di crescita continuano a giungere dall’economia britannica nel 1° trimestre dell’anno, seppur ad un ritmo più lento di quanto atteso. Il PIL del Regno Unito ha evidenziato un aumento dello 0,8% su trimestre, dopo il +1,3% registrato nei tre mesi precedenti. Le stime degli analisti erano per una espansione dell’1%.Secondo i dati dell’ONS (Office for National Statistics), che ha fornito la stima preliminare, la variazione tendenziale è indicata a +8,7%, sotto le attese (+9%), e contro il +6,6% del trimestre precedente. LEGGI TUTTO

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    Servizi finanziari online, Commissione Ue adotta norme più rigorose a tutela dei consumatori

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha adottato una riforma delle attuali norme dell’UE sulla commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori. La proposta, che passerà ora all’esame del Consiglio e del Parlamento europeo, – spiega la Commissione Ue in una nota – rafforzerà i diritti dei consumatori e favorirà l’erogazione transfrontaliera di servizi finanziari nel mercato unico. Si tratta di un mercato che ha registrato una notevole evoluzione a seguito della digitalizzazione generale del settore e dei nuovi tipi di servizi finanziari che sono stati sviluppati dopo l’introduzione delle norme nel 2002. Una tendenza che è stata ulteriormente accelerata dall’impatto della pandemia di Covid-19, che ha contribuito in grande misura all’aumento delle transazioni online.”I consumatori si avvalgono sempre di più dei servizi online, anche di tipo finanziario, e questa – commenta Vera Jourová, vicepresidente della Commissione europea per i Valori e la trasparenza – è di per sé una cosa positiva. Dobbiamo tuttavia garantire che le regole del gioco siano all’altezza dei più recenti sviluppi. I consumatori hanno bisogno di informazioni chiare e di una rete di sicurezza in caso di problemi”.”Il settore dei servizi finanziari – sottolinea Didier Reynders, commissario europeo per la Giustizia – è in continua evoluzione e le nostre norme devono adeguarvisi: non c’è alternativa. La digitalizzazione e la moltiplicazione di nuovi prodotti finanziari hanno cambiato radicalmente il settore negli ultimi vent’anni e le recenti misure di confinamento adottate per far fronte alla crisi della Covid-19 hanno dimostrato l’urgente necessità di un quadro normativo più efficiente e aggiornato per i servizi finanziari a distanza. Sebbene i rischi e i problemi possano variare, la nostra attenzione va sempre indirizzata alla sicurezza dei consumatori”.Modernizzazione delle norme dell’UE – Al fine di promuovere l’erogazione di servizi finanziari nel mercato interno e un livello elevato di protezione dei consumatori, la proposta contiene interventi che riguardano diversi aspetti. È previsto, innanzitutto, un accesso più agevole al diritto di recesso di 14 giorni nei contratti a distanza sui servizi finanziari: al fine di agevolare l’esercizio di tale diritto, gli intermediari dovranno fornire un pulsante di recesso all’atto della vendita di tali servizi per via elettronica. Inoltre, gli intermediari saranno tenuti a inviare una notifica del diritto di recesso, qualora le informazioni precontrattuali siano ricevute meno di un giorno prima della conclusione del contratto. Chiare norme sul contenuto, le modalità e la tempistica delle informazioni precontrattuali: la proposta modernizza le norme, ad esempio per quanto riguarda le comunicazioni elettroniche, imponendo al venditore l’obbligo di fornire anticipatamente determinate informazioni tra cui, ad esempio, l’indirizzo di posta elettronica dell’intermediario, eventuali costi occulti o i rischi connessi ai servizi finanziari. Le informazioni dovranno essere visualizzate in modo chiaro nella schermata e saranno introdotte norme relative all’uso di pop-up o link a più livelli per fornire informazioni. Le nuove norme garantiranno inoltre che il consumatore disponga di tempo sufficiente per comprendere le informazioni ricevute, almeno un giorno prima dell’effettiva firma del contratto.Norme speciali per tutelare i consumatori che stipulano online contratti di servizi finanziari: i contratti di servizi finanziari possono essere difficili da comprendere, in particolare se negoziati a distanza. La proposta impone agli intermediari di istituire sistemi online equi e trasparenti e di fornire una spiegazione adeguata quando utilizzano strumenti online (ad esempio consulenza automatizzata “roboadvice” o chat bot). Le norme garantiscono inoltre ai consumatori la possibilità di richiedere l’intervento di un operatore quando non ritengono pienamente soddisfacente l’interazione con tali strumenti online. Attuazione: la proposta conferirà maggiori poteri alle autorità competenti. Sanzioni più severe – le più elevate potranno ammontare ad almeno il 4 % del fatturato annuo – saranno comminate nel caso di contratti di servizi finanziari conclusi a distanza che presentino violazioni transfrontaliere diffuse. Una piena armonizzazione per garantire lo stesso livello elevato di protezione dei consumatori in tutto il mercato interno: la proposta introduce una piena armonizzazione giuridica, stabilendo norme simili per tutti i prestatori di servizi in tutti gli Stati membri. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, produzione industriale marzo sotto attese

    (Teleborsa) – Peggio delle attese la produzione industriale del Regno Unito a marzo, mentre è migliore del consensus la produzione manifatturiera, seppur negativa.Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l’indice della produzione industriale ha registrato, nel terzo mese dell’anno, un decremento dello 0,2% su base mensile rispetto al -0,6% del mese precedente e al +0,1% atteso dagli analisti. Il dato tendenziale registra un aumento dello 0,7% dopo il +2,1% di febbraio, e superiore al +0,5% del consensus. La produzione manifatturiera, su base mensile, registra un -0,2% a fronte del -0,5% atteso e al -0,4% di febbraio. La variazione annua registra un +1,9%, (+2,3% le stime) dopo il +3,6% precedente. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 12 maggio 2022

    (Teleborsa) – Giovedì 12/05/202201:50 Giappone: Partite correnti (atteso 1.752,3 Mld ¥; preced. 1.648,3 Mld ¥)08:00 Regno Unito: Bilancia commerciale beni (atteso -18,5 Mld £; preced. -20,59 Mld £)08:00 Regno Unito: PIL, trimestrale (atteso 1%; preced. 1,3%)08:00 Regno Unito: Produzione industriale, mensile (atteso 0,1%; preced. -0,6%)08:00 Regno Unito: Produzione industriale, annuale (atteso 0,5%; preced. 1,6%)14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,5%; preced. 1,4%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 195K unità; preced. 200K unità)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 10,7%; preced. 11,2%)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (atteso 79 Mld piedi cubi; preced. 77 Mld piedi cubi) LEGGI TUTTO