Maggio 2022

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    OPA Atlantia, Giovannini: prematuro dire se governo userà golden power

    (Teleborsa) – È ancora “decisamente prematuro” affermare se il governo italiano eserciterà la golden power sull’OPA della famiglia Benetton e del fondo statunitense Blackstone nei confronti di Atlantia, holding quotata su Euronext Milan focalizzata sulle infrastrutture e sui servizi per la mobilità. Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini durante un evento a Roma, sottolineando che “occorre conoscere il piano complessivo e valutare”.L’intervento del governo potrebbe essere sugli aeroporti di Roma, gestiti da ADR (controllata da Atlantia). Prima dell’avvio dell’operazione servono infatti diversi via libera da parte delle autorità, tra cui Consob, Banca d’Italia e Banca di Spagna. In particolare, la Banca d’Italia ha la supervisione di Telepass (in quanto società di pagamento), mentre Consob deve approvare il prospetto.Oggi è anche emerso che Schemaquarantatre, la società veicolo che lancerà l’OPA su Atlantia, cambierà nome. Lo ha detto il presidente di Edizione (la holding della famiglia veneta) Alessandro Benetton, dopo le polemiche per il fatto che il nome della società corrisponde al bilancio dei morti per il crollo del Ponte Morandi di Genova. Il nome della società rispecchiava il sistema tradizionale utilizzato dalla famiglia per denominare le società di scopo, con un numero progressivo.”Abbiamo dato l’ordine alle strutture aziendali”, ha detto Alessandro Benetton a margine della presentazione della sua autobiografia a Milano. “Questa scivolata della nostra struttura aziendale lascia anche me a bocca aperta: abbiamo dato immediatamente ordine che il nome della società venga cambiato, anche come gesto di discontinuità che questo meccanismo dei numeri consequenziali venga stoppato e si passi ad altro”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Ue, von der Leyen apre a modifiche ai Trattati: sempre dalla parte di chi vuole farla funzionare meglio

    (Teleborsa) – “Il futuro dell’Europa è strettamente legato al futuro dell’Ucraina”. È quanto ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, nel suo intervento alla cerimonia di chiusura della Conferenza sul Futuro dell’Europa sottolinea i rischi e la responsabilità in capo all’Ue in questa complessa fase della politica internazionale. “La minaccia che affrontiamo è reale. E il costo del fallimento è importante”, ha aggiunto. “Possiamo battere i cinici. Il futuro dell’Europa – ha dichiarato – non è ancora scritto e la nostra storia dipende da voi, da tutti noi. Questo dibattito ha assunto una nuova realtà il 24 febbraio, quando il presidente Putin ha ordinato al suo esercito di invadere l’Ucraina. Un atto di aggressione medievale che ha cambiato il mondo. Il mondo dopo il 24 febbraio è molto diverso. È più pericoloso. Il ruolo dell’Europa è cambiato con esso. Non possiamo permetterci di perdere tempo”.Metsola ha poi ricordato David Sassoli: “voglio anche ringraziare il nostro defunto presidente David Sassoli che oggi sarebbe così orgoglioso”. “È più facile essere cinici, populisti, guardarsi dentro ma dovremmo smascherare il populismo, il cinismo e il nazionalismo per quello che sono: false speranze vendute da chi non ha risposte. Quelli che hanno paura di forgiare la dura strada del progresso”.All’intervento della presidente Metsola è seguito quello di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue. I cittadini, con le loro proposte, hanno detto all’Ue dove vogliono che “questa Europa vada” e “ora sta a noi prendere la via più diretta. Utilizzando tutti i limiti di ciò che possiamo fare all’interno dei Trattati e, sì, modificando i Trattati dove è necessario” ha sottolineato. “Sarò sempre dalla parte di coloro che vogliono riformare l’Ue per farla funzionare meglio”, ha aggiunto von der Leyen, “senza tabù e senza alcuna linea rossa ideologica”. La Conferenza ha prodotto un documento con 49 maxi proposte per il futuro dell’Europa, ciascuna composta da una serie di sotto proposte, per un totale di diverse centinaia. Tra l’altro si chiede il superamento dell’unanimità per le votazioni in Consiglio in materia di politica estera e di sicurezza, che dovrebbero avvenire a maggioranza qualificata.All’evento ha preso parte anche il presidente francese, Emmanuel Macron. “Oggi abbiamo visto due volti diversi: il linguaggio della guerra, a Mosca, e quello della pace qui, a Strasburgo”, ha dichiarato. “Continueremo ad adottare le sanzioni contro la Russia per fermare la guerra ma agiremo anche responsabilmente per evitare che il conflitto si espanda oltre. La pace va anche costruita portando al tavolo la Russia e l’Ucraina: con quali termini, lo decideranno loro”. LEGGI TUTTO

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    Omer, valore della produzione a 13,9 milioni di euro in Q1 2022

    (Teleborsa) – Omer, società quotata su Euronext Growth Italia e attiva nel settore della componentistica e arredi interni per mezzi di trasporto ferroviario, ha registrato un valore della produzione pari a circa 13,9 milioni di euro nel primo trimestre del 2022, con un EBITDA pari a circa 3,1 milioni di euro e un EBITDA margin (rapporto tra l’EBITDA e il totale ricavi) pari a circa il 22%. La società non è in grado di fare un confronto con lo stesso periodo del 2021 in quanto si è quotata in borsa lo scorso agosto e quindi non elaborava dati consuntivi al 31 marzo.La Posizione Finanziaria Netta consolidata è risultata positiva pari a circa 16,2 milioni di euro, a fronte di un valore al 31 dicembre 2021 pari a circa 18,7 milioni di euro, per effetto della gestione del capitale circolante. Il backlog è risultato pari a 122 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto ai 113 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Il Soft backlog è risultato pari a 269 milioni di euro.Nell’analizzare l’andamento del periodo, la società evidenzia l’incremento del costo delle principali materie prime utilizzate nei processi produttivi, che è stato riassorbito solo in parte dai committenti. Inoltre, il picco di casi di Covid-19 tra il personale nelle prime settimane dell’anno ha comportato anche una riduzione delle attività produttive dei principali clienti, con conseguente slittamento ai trimestri successivi dei relativi volumi di produzione della società.”Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel primo trimestre del 2022, caratterizzato, come tutti sappiamo, dalla coda della pandemia da Covid-19 e da una situazione internazionale di incertezza che ha accentuato l’aumento del costo e la difficoltà nel reperimento sul mercato delle materie prime – ha commentato l’AD Giuseppe Russello – Per il futuro siamo ottimisti, anche in considerazione della crescita del backlog al 31 marzo”. “Il nostro obiettivo è continuare l’espansione del business nel mercato internazionale e in quello domestico, in questo periodo di particolare fermento e crescita grazie ai finanziamenti previsti sul comparto ferroviario, accelerato dai fondi derivanti dal PNRR, che puntano a creare un’infrastruttura ferroviaria più moderna e sostenibile – ha aggiunto – Noi stiamo lavorando per essere pronti a cogliere tutte le opportunità che il mercato potrà offrirci”. LEGGI TUTTO

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    OPA Falck Renewables, adesioni al 27,5% nel penultimo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da Green BidCo (veicolo di Infrastructure Investments Fund) sulle azioni Falck Renewables, risulta che oggi, 9 maggio 2022, sono state presentate 11.730.035 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 26.428.228, pari al 27,564% dell’offerta.L’offerta, iniziata l’11 aprile 2022, terminerà domani, 10 maggio 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie di Falck Renewables acquistate sul mercato nei giorni 9 e 10 maggio 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    PharmaNutra, ricavi e utili in aumento nel 1° trimestre 2022

    (Teleborsa) – PharmaNutra, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli integratori di minerali e dei dispositivi medici per muscoli e articolazioni, ha registrato ricavi netti consolidati pari a 18,8 milioni di euro nel primo trimestre del 2022, in crescita del 32,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. I volumi di vendita dei prodotti finiti al 31 marzo 2022, pari a circa 2,5 milioni di pezzi, sono aumentati del 48,2% rispetto al 31 marzo 2021 (1,7 milioni di pezzi). Il Margine Operativo Lordo al 31 marzo 2022 ammonta a 5,3 milioni di euro (3,9 milioni di euro al 31 marzo 2021), con un margine sul totale dei ricavi del 27,8% rispetto al 27% del 31 marzo 2021. L’utile netto del periodo è di 3,5 milioni di euro, in crescita del 38,9% rispetto ai 2,5 milioni al 31 marzo 2021.”Il primo trimestre del 2022 ha dimostrato ancora una volta la forte resilienza della nostra azienda, considerata la coda fastidiosa dell’emergenza Covid, che non ci ha ancora del tutto resi liberi di operare come in passato – ha commentato il vicepresidente Roberto Lacorte – Un contesto aggravato dall’attuale situazione geopolitica, che ha creato una perturbazione generale. PharmaNutra non ne ha risentito, sia in termini di approvvigionamento, che di mercati di sbocco, poiché la Russia rappresenta una piccolissima parte del nostro business estero e non è da considerare un territorio strategico per la nostra espansione internazionale”.”Quanto ottenuto nel primo trimestre rappresenta un business raggiunto interamente con una crescita organica ed è da considerarsi una solida base per la realizzazione dei grandi driver di crescita dell’azienda, che si attueranno tra la seconda parte del 2022 e i primi mesi del 2023″, ha aggiunto.La Posizione Finanziaria Netta al 31 marzo 2022 è positiva per 27,1 milioni di euro, rispetto a 28,1 milioni al 31 dicembre 2021. La liquidità generata dalla gestione operativa nel periodo ammonta a 1,8 milioni (2,7 milioni al 31 marzo 2021); sono stati effettuati investimenti per 1,4 milioni (0,5 milioni al 31.3.21) e sono state riacquistate azioni proprie per 1,8 milioni. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, spirale salari-prezzi sarà smorzata da disoccupazione e BCE

    (Teleborsa) – L’impennata dell’inflazione ha sollevato la prospettiva di effetti di secondo impatto, in cui l’aumento delle aspettative di inflazione a lungo termine e la crescita salariale portano a un’inflazione persistentemente più elevata nei prossimi anni, poiché i lavoratori si abituano all’inflazione elevata e chiedono salari più elevati per mantenere la propria quota di reddito. I timori sono, in sostanza, per quella gli economisti chiamano “spirale salari-prezzi”, che potrebbe allungare per molto tempo la crescita dell’inflazione. Secondo Goldman Sachs, questa prospettiva non è così concreta, anche se i prezzi al consumo dovrebbero salire fino al 9% a settembre 2022.La banca d’affari ha analizzato l’andamento di questi fattori dagli anni ’70 ad oggi, capendo che: gli effetti di secondo impatto attraverso la contrattazione salariale tendono ad essere considerevoli, ma di per sé storicamente non hanno determinato un aumento persistente dell’inflazione; gli effetti di secondo impatto dovuti alle aspettative di inflazione sono di entità minore, ma hanno maggiori probabilità di portare a un’inflazione persistentemente più elevata; gli effetti di terzo impatto, attraverso una maggiore disoccupazione, hanno storicamente smorzato gli effetti di secondo impatto; una politica monetaria più restrittiva può svolgere un ruolo importante nel contrastare gli effetti di secondo impatto.L’analisi suggerisce che nei prossimi trimestri “sono probabili effetti di secondo impatto significativi dovuti a una maggiore crescita dei salari”, ma Goldman Sachs crede che sia “improbabile che questi siano il principale motivo di preoccupazione, poiché tendono ad essere di breve durata e gli effetti del terzo round aiutano a limitare gli effetti del secondo round tramite i salari”. Inoltre, la ricerca firmata da Sven Jari Stehn e Alexandre Stott suggerisce che gli effetti di secondo impatto attraverso aspettative di inflazione più elevate “sono la chiave da tenere d’occhio”. Sebbene tendano ad essere di entità minore, “storicamente sono stati più persistenti e richiedono quindi una politica monetaria persistentemente più restrittiva”. In definitiva, data la recente tendenza al rialzo delle aspettative di inflazione a lungo termine, gli economisti vedono “rischi che la BCE dovrà aumentare i tassi più rapidamente della nostra previsione di base e portare la politica in territorio restrittivo”. Ciò però avrebbe effetti negativi sulla crescita dell’economia e sul mercato del lavoro, con un aumento della disoccupazione.(Foto: Pexels / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Profondo rosso per i mercati europei con scenario macro complicato

    (Teleborsa) – Giornata da dimenticare per le borse europee, mentre cresce l’avversione al rischio degli investitori. A preoccupare sono i temi che muovono le borse ormai da settimane, ovvero l’andamento del conflitto in Ucraina e le attese di una dura stretta monetaria per fermare l’inflazione galoppante. A ciò si è aggiunta la preoccupazione per il rallentamento dell’economia cinese, che si trova alle prese con una rigida politica anti-Covid che, dopo il lungo lockdown di Shanghai, sta coinvolgendo anche Pechino. Un blocco prolungato della maggiori città cinesi ha un effetto su tutte le catene di approvvigionamento globali.”La guerra in Ucraina, uno shock energetico globale e il rischio che la FED cerchi di combattere l’inflazione trainata dall’offerta hanno innescato una rivalutazione degli scenari macro tra i partecipanti al mercato – ha scritto il BlackRock Investment Institute – La causa principale è l’inflazione in un mondo modellato dall’offerta. È iniziato con lo shock dell’offerta dovuto alla ripresa dell’attività economica. L’invasione russa dell’Ucraina ha aggiunto un ampio shock sui prezzi delle materie prime. La FED e le altre banche centrali si trovano ora di fronte a una scelta difficile: sopprimere l’inflazione guidata dall’offerta significa aumentare i tassi a un livello così alto da distruggere la crescita e l’occupazione”.Nessuna variazione significativa per l’Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,055. L’Oro è in calo (-0,28%) e si attesta su 1.859,2 dollari l’oncia. Forte riduzione del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-5,53%), che ha toccato 103,7 dollari per barile.Lo Spread tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco si riduce, attestandosi a +192 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,01%.Tra i listini europei pessima performance per Francoforte, che registra un ribasso del 2,15%, sessione nera per Londra, che lascia sul tappeto una perdita del 2,32%, e in perdita Parigi, che scende del 2,75%.Giornata nera per la Borsa di Milano, che mostra una discesa del 2,74%, continuando sulla scia ribassista rappresentata da quattro cali consecutivi, in essere da mercoledì scorso; sulla stessa linea, perde terreno il FTSE Italia All-Share, che si ferma a 25.637 punti, ritracciando dell’1,20%.In netto peggioramento il FTSE Italia Mid Cap (-3,26%); con analoga direzione, pessimo il FTSE Italia Star (-3,86%).Nella Borsa di Milano risulta che il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,56 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 2,42 miliardi della seduta precedente; mentre i volumi scambiati quest’oggi sono passati da 0,72 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,66 miliardi.Leonardo, che mette a segno un +1,39%, è l’unica tra le Blue Chip di Piazza Affari a riportare una performance apprezzabile.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Saipem, che ha chiuso a -6,81%.Pesante Prysmian, che segna una discesa di ben -5,55 punti percentuali.Seduta negativa per DiaSorin, che scende del 5,39%.Sensibili perdite per Amplifon, in calo del 5,27%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Antares Vision (+3,77%), Pharmanutra (+2,54%) e Buzzi Unicem (+0,76%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Sesa, che ha chiuso a -7,38%.In apnea Carel Industries, che arretra del 6,38%.Tonfo di Reply, che mostra una caduta del 6,24%.Lettera su Alerion Clean Power, che registra un importante calo del 5,86%.Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati:Lunedì 09/05/202208:45 Francia: Partite correnti (preced. -1,1 Mld Euro)16:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 2,8%)Martedì 10/05/202200:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (atteso 2,6%; preced. -2,8%)10:00 Italia: Produzione industriale, mensile (atteso -2%; preced. 4%)10:00 Italia: Produzione industriale, annuale (preced. 3,3%). LEGGI TUTTO

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    PNRR, Giorgetti: Regioni non coinvolte perché serviva risposta veloce all'Ue

    (Teleborsa) – Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle critiche provenienti dalle Regioni che hanno lamentato il mancato coinvolgimento nella predisposizione del PNRR. “Il Governo non le ha coinvolte perché doveva rispondere velocissimamente all’Europa altrimenti perdeva la possibilità. Abbiamo confezionato nel modo migliore possibile un bellissimo piano che, come tutti i piani, resta un piano e va concretizzato e vissuto da tutti i protagonisti del piano stesso”, ha dichiarato Giorgetti in Commissione Sviluppo della Conferenza delle Regioni. “Il problema delle relazioni istituzionali e nei rapporti tra le Regioni e lo Stato torna fuori prepotentemente, quindi c’è la necessità di creare dei momenti. È stato proposto un tavolo istituzionale per un continuo confronto tra noi, le Istituzioni centrali e quelle Regionali, che comporti questo approccio di tipo pragmatico ed operativo”. “Permettetemi di dire – ha aggiunto Giorgetti rivolgendosi a presidenti ed assessori regionali e provinciali –, che ci vuole un approccio pragmatico anche da parte dell’UE, perché il Piano scritto è stato scritto un anno fa. Poi qualcuno si è accorto che è successo qualcosa nel frattempo”. “Sopratutto non possiamo ignorare che il lodevole intento di definire una precisa tempistica per il raggiungimento degli obiettivi, pena punteggi, degradazioni, stop ai contributi, non ha nessun senso in questa logica qua e forse sarebbe più prudente, opportuno e intelligente dosare questi tipi di pietre miliari che devono essere raggiunte rispetto ad una situazione che e’ profondamente mutata nei settori”, ha concluso Giorgetti.Quanto al Dl Aiuti, Giorgetti ha affermato che “qualcosa abbiamo fatto con il decreto legge approvato la scorsa settimana. Probabilmente non è sufficiente, anzi sicuramente non è sufficiente. Così procediamo giorno per giorno, ascoltando la voce degli imprenditori dei territori e cerchiamo di far fronte”. LEGGI TUTTO