9 Giugno 2022

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    NIO, margini in calo nel primo trimestre 2022. Outlook cauto

    (Teleborsa) – NIO, produttore di auto elettriche cinese, ha consegnato 25.768 veicoli nel primo trimestre del 2022, di cui 4.341 ES8, 13.620 ES6, 7.644 EC6 e 163 ET7, in aumento del 28,5% rispetto al primo trimestre del 2021 e del 2,9% rispetto al quarto trimestre del 2021. I ricavi totali sono stati di 9.910,6 milioni di RMB (1.563,4 milioni di dollari), in aumento del 24,2% rispetto al primo trimestre del 2021 e dello 0,1% rispetto al quarto trimestre del 2021.Il margine lordo è stato del 14,6% nel primo trimestre del 2022, rispetto al 19,5% nel primo trimestre del 2021 e al 17,2% nel quarto trimestre del 2021. La perdita netta attribuibile agli azionisti ordinari di NIO è stata di 1.825,0 milioni di RMB (287,9 milioni di dollari) nel primo trimestre del 2022, con un calo del 62,6% rispetto al primo trimestre del 2021 e del 16,3% rispetto al quarto trimestre del 2021.”Per riprenderci rapidamente dall’impatto del Covid-19 e soddisfare la crescente domanda del mercato, abbiamo lavorato a stretto contatto con i partner della catena di approvvigionamento per aumentare la capacità produttiva e accelerare la consegna dei veicoli dall’inizio di giugno”, ha commentato il CFO Steven Wei Feng.Per il secondo trimestre del 2022 la società prevede: consegne di veicoli comprese tra 23.000 e 25.000 veicoli, con un aumento di circa il 5-14,2% rispetto allo stesso trimestre del 2021; ricavi totali compresi tra 9.340 milioni di RMB (1.473 milioni di dollari) e 10.088 milioni di RMB (1.591 milioni di dollari), con un aumento di circa il 10,6-19,4% rispetto allo stesso trimestre del 2021. LEGGI TUTTO

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    BCE, aumento tassi 25 pb a luglio. Non escluso aumento maggiore a settembre

    (Teleborsa) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso di porre fine agli acquisti netti di asset nell’ambito del programma APP a partire dal 1 luglio 2022, ha concluso che le condizioni sulla forward guidance sono soddisfatte e, di conseguenza, ha deciso di aumentare i tassi di interesse chiave di 25 punti base nella riunione di politica monetaria di luglio. Guardando più avanti, il board di Francoforte prevede di aumentare nuovamente i tassi di interesse chiave a settembre. Inoltre, viene sottolineato che in caso di rinnovata frammentazione del mercato, i reinvestimenti del PEPP possono essere adattati “in modo flessibile nel tempo, nelle classi di attività e nelle giurisdizioni in qualsiasi momento”.Sono i messaggi chiave del comunicato diffuso dalla BCE alla fine del meeting di politica monetaria di giugno. Come atteso, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimangono per ora invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.La calibrazione dell’aumento dei tassi a settembre “dipenderà dalle prospettive aggiornate di inflazione a medio termine – viene sottolineato – Se le prospettive di inflazione a medio termine persistono o peggiorano, un aumento maggiore sarà appropriato alla riunione di settembre”. In seguito, viene ritenuto appropriato “un percorso graduale ma sostenuto” di ulteriori rialzi dei tassi di interesse. Rispetto agli statement classici, in quello diffuso oggi viene dato molto risalto alle previsioni sull’inflazione. Lo staff dell’Eurosistema ha rivisto in modo significativo le proprie proiezioni di inflazione, che ora indicano che l’inflazione rimarrà “indesideratamente elevata per qualche tempo”. Tuttavia, la moderazione dei costi energetici, l’allentamento delle interruzioni dell’approvvigionamento legate alla pandemia e la normalizzazione della politica monetaria dovrebbero portare a un calo dell’inflazione. Le nuove proiezioni del personale prevedono un’inflazione annua al 6,8% nel 2022, prima che scenda al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024, un valore superiore a quello delle proiezioni di marzo. Ciò significa che l’inflazione nominale alla fine dell’orizzonte di proiezione dovrebbe essere leggermente al di sopra dell’obiettivo del Consiglio direttivo. L’inflazione al netto di energia e cibo dovrebbe raggiungere una media del 3,3% nel 2022, del 2,8% nel 2023 e del 2,3% nel 2024, anche al di sopra delle proiezioni di marzo.Inoltre, le stime prevedono una crescita annua del PIL reale al 2,8% nel 2022, al 2,1% nel 2023 e al 2,1% nel 2024. Rispetto alle proiezioni di marzo, le prospettive sono state riviste in modo significativo al ribasso per il 2022 e il 2023 , mentre per il 2024 è stato rivisto al rialzo. LEGGI TUTTO

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    Contraffazioni, Mipaaf: pubblicato Report ICQRF sull'Attività Operativa 2021

    (Teleborsa) – Oltre 60mila controlli, 955 interventi fuori dei confini nazionali e sul web a tutela delle Indicazioni Geografiche, 5,5 milioni di kg di merce sequestrata, per un valore di oltre 9 milioni di euro. Sono i dati di estrema sintesi contenuti nel Report 2021 sull’attività operativa dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF), on line sul sito del Mipaaf, con i dettagli sugli interventi contro frodi, fenomeni di italian sounding e contraffazioni ai danni del made in Italy agroalimentare e dei consumatori e per il contrasto alla criminalità agroalimentare. Su 33.404 operatori ispezionati e 62.316 prodotti controllati, le irregolarità hanno riguardato l’11,6% dei prodotti e il 9,0% dei campioni analizzati. I controlli hanno riguardato per oltre il 90% i prodotti alimentari e per circa il 10% i mezzi tecnici per l’agricoltura (mangimi, fertilizzanti, sementi, prodotti fitosanitari). 186 le notizie di reato e 4.699 le contestazioni amministrative a cui si aggiungono 4.954 diffide emesse nei confronti di altrettanti operatori. Inoltre, in quanto Autorità sanzionatoria per le violazioni nell’agroalimentare, anche accertate da altre Autorità di controllo, l’ICQRF ha emesso 1.947 ordinanze di ingiunzione di pagamento, per un importo di circa 9 milioni di euro. A livello internazionale e sul web, in qualità di Autorità ex officio per i prodotti DOP/IGP e Organismo di contatto in ambito UE per l’Italia nel settore vitivinicolo, l’Ispettorato ha attivato 955 interventi, di cui 804 grazie alla continua collaborazione con i web marketplace – Alibaba, Amazon, Ebay e Rakuten – che hanno consentito all’Italia di garantire alle nostre denominazioni d’origine un alto livello di protezione contro la contraffazione. LEGGI TUTTO

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    Clima, Giovannini all'OCSE: audacia e strategia per contrastare cambiamenti

    (Teleborsa) – “Dobbiamo essere più audaci. Il contrasto al cambiamento climatico richiede coraggio, visione, strategia e politiche incisive. Occorre agire subito per recuperare il tempo perduto”. Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo alla ministeriale OCSE a Parigi.Il Ministro ha anche ricordato che “il Recovery and Resilience Plan è un’importante occasione per virare verso lo sviluppo sostenibile e un forte aiuto per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione entro il 2050, sebbene il contesto ci costringa a fare i conti con l’elevato debito pubblico e l’inflazione. In questo percorso – ha aggiunto Giovannini – è necessario che si mobilitino anche i capitali privati puntando su investimenti che riducano drasticamente le emissioni climalteranti e accelerino la transizione ecologica e digitale”. Il ministro ha ribadito la necessità di accelerare affinchè il rilancio economico dell’Italia sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale, a partire dal modo di progettare e costruire infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili e resilienti. “L’azione del ministero – ha proseguito – è sempre più coerente con il cambio del nome, da ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a ministero delle Infrastrutture e della Mobilita’ Sostenibili, e oltre il 70% dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) possono essere classificati come contributo alla lotta contro la crisi climatica”.Raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 dell’Onu e rispettare gli impegni presi con gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico richiede un’accelerazione dell’impegno finanziario a favore dei paesi in via di sviluppo e i Foreign Direct Investment (FDI) possono giocare un ruolo importante in questa direzione, dato che si stima che sia necessario mobilitare ogni anno 4 trilioni di dollari di investimenti pubblici e privati per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030. “Le risorse non saranno mai sufficienti se nel frattempo non si migliora la qualità degli investimenti verso lo sviluppo sostenibile e non si aumenta la resilienza del sistema economico e sociale in vista di future crisi. Occorre superare il concetto di esternalità ovvero di misure successive per mitigare gli effetti negativi di scelte di corto respiro”, ha concluso Giovannini, richiamando l’importanza del ruolo dell’Ocse. “L’Organizzazione dà un forte e decisivo contributo, non solo in termini di orientamento delle politiche, ma anche in quanto fornitore di eccellenti basi di dati e di informazioni a supporto delle riforme e delle politiche di investimento orientate alla decarbonizzazione, all’aumento della qualita’ del lavoro, all’uguaglianza di genere, alla produttività e all’innovazione”. LEGGI TUTTO

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    Alerion, finanziamento in Project Financing da 66 milioni per parchi eolici

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power, gruppo quotato su Europex Milan e attivo nella produzione di energia rinnovabile, ha sottoscritto un contratto di finanziamento in Project Financing, per un importo complessivo di 66,4 milioni di euro, già parzialmente erogato, con UniCredit e Cassa Depositi e Prestiti (CDP). L’operazione è stata portata a termine con le controllate Enermac e Naonis Wind.La linea di credito, strutturata secondo i Green Loan Principles emanati dalla Loan Market Association, è destinata ai due impianti eolici di Orta Nova e di Cerignola (Puglia), entrati gradualmente in produzione nel mese di maggio con una potenza installata rispettivamente di 51 MW e 11 MW. La produzione attesa annua dei due impianti a regime sarà di circa 175 GWh.Nell’ambito del contratto sottoscritto, UniCredit ha agito in qualità di Structuring Mandated Lead Arranger, Bookrunner, Sustainability Coordinator e Banca Agente, Depositaria ed Hedging Bank e CDP ha avuto il ruolo di Mandated Lead Arranger.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Credit Suisse, CEO: domande su acquisizione State Street sono “davvero stupide”

    (Teleborsa) – “Come vi potete aspettare, non commentiamo mai i rumors. Mio padre una volta mi ha dato un consiglio: per le domande davvero stupide, è meglio non rispondere. Quindi credo che ascolterò il consiglio di mio padre”. Lo ha affermato Thomas Gottstein, CEO di Credit Suisse, rispondendo a una domanda sul potenziale takeover di State Street sul gruppo bancario svizzero. Gottstein è intervenuto alla Goldman Sachs European Financials Conference.Dopo i guadagni di ieri, proprio in scia alle indiscrezioni rilanciata dal giornale svizzero Inside Paradeplatz, oggi il titolo di Credit Suisse è in calo. Si posiziona a quota 6,834 franchi sulla Borsa di Zurigo, con una discesa dell’1,87%. Atteso un ulteriore ripiego verso l’area di supporto vista a 6,599 e successiva a quota 6,363. Resistenza a 7,591.Anche State Street si è rifiutata di commentare le indiscrezioni, con un suo portavoce che ha detto che la banca statunitense è concentrata sulla acquisizione pendente delle attività di Investor Services di Brown Brothers Harriman. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, quante assunzioni previste dalle imprese a giugno?

    (Teleborsa) – Sono circa 560mila le opportunità di lavoro offerte dalle imprese a giugno, soprattutto nel commercio, turismo e servizi alle persone che insieme concentrano oltre 300mila richieste. Positivo l’andamento congiunturale di tutti i settori economici dell’industria e dei servizi (+25,9% rispetto a maggio), mentre rispetto a un anno fa manifatturiero e costruzioni evidenziano livelli di assunzioni inferiori (entrambi -19,7%), con un picco per le industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi ed estrattive (-37,1%). In crescita la difficoltà di reperimento che si attesta a 39,2%, circa 9 punti in più rispetto a giugno 2021.Questo lo scenario delineato dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di giugno.L’industria programma a giugno 131mila entrate (32mila assunzioni in più rispetto maggio, ma -32mila rispetto a quanto previsto a giugno 2021) e 328mila nel trimestre giugno-agosto; sono circa 428mila i contratti di lavoro che si intendono attivare nel settore dei servizi (+83mila assunzioni rispetto ad un mese fa) e oltre 1milione quelli previsti per il trimestre giugno-agosto. Si conferma il prevalente ricorso ai contratti a tempo determinato, proposti in oltre il 60% dei casi; i contratti a tempo indeterminato raggiungono il 14,2%, seguono i contratti di somministrazione (9,6%), quelli di apprendistato (5%) e le altre tipologie contrattuali (11%). A guidare la domanda di lavoro in questo mese sono i principali comparti dei servizi: la filiera turistica ha programmato per l’inizio del periodo estivo 157mila assunzioni (+50,1% su maggio), seguono i servizi alle persone con 74mila assunzioni ed il commercio con 70mila assunzioni (rispettivamente +10,2% e +34,6% rispetto ad un mese fa). Previsioni positive anche per i servizi dei media e della comunicazione e per quelli assicurativi e finanziari (rispettivamente +77,5% e +51,5%). Per quanto concerne, invece, i settori manifatturieri i flussi di assunzione più elevati sono previsti dalle industrie meccaniche ed elettroniche (21mila entrate), dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (17mila entrate) e dalle industrie alimentari (13mila entrate), con variazioni positive rispetto al mese scorso, ma negative rispetto ai livelli segnalati un anno fa. Dinamica simile si evidenzia anche per le costruzioni con 46mila assunzioni programmate (+39,3% su maggio, ma -19,7% rispetto a dodici mesi fa).Come detto, cresce la quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento, che complessivamente raggiunge il 39%, circa 9 punti percentuali in più rispetto a giugno 2021, con causa prevalente la mancanza di candidati per i profili ricercati. Il mismatch si conferma più elevato tra gli operai specializzati (53,1%), le professioni tecniche (48,3%) e tra i dirigenti e le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (46,9%). Tra i profili più difficili da reperire si segnalano, come riportato nel Borsino delle professioni, gli specialisti in scienze della vita (il 76,1% è di difficile reperimento), seguiti da specialisti in scienze matematiche, informatiche e scientifiche (55,2%) e tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (64,2%). A livello territoriale si conferma il ranking da nord a sud, con le imprese delle regioni del Nord Est ad incontrare le maggiori difficoltà di reperimento (sono difficili da reperire il 44,5% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest (41,2%), Centro (37,7%) e Sud e Isole (33,8%). LEGGI TUTTO

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    Fitch: mercato dei mutui italiani resiliente, stagflazione è un rischio

    (Teleborsa) – Il mercato dei mutui in Italia potrebbe risentire delle sfide inflazionistiche e degli shock dell’offerta nei prossimi 12-24 mesi, ma non è previsto un sostanziale deterioramento della performance dei mutui ipotecari, data la natura primaria delle garanzie e dei mercati del lavoro resilienti. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema.L’agenzia di rating ricorda che i prezzi delle case in Italia sono cresciuti dello 0,5% nel 2021, dopo alcuni anni di stagnazione. Fitch prevede che i prezzi delle case italiane registreranno una crescita a un tasso “low-single-digit” nel 2022, supportati da una domanda accresciuta e da un’offerta limitata, in gran parte costituita da immobili datati. “La domanda di alloggi è guidata anche dai cambiamenti nelle preferenze abitative, con qualche spostamento verso le aree suburbane e le case più grandi – si legge nello studio – Le sfide dell’inflazione e la ridotta fiducia dei consumatori a causa della guerra in Ucraina potrebbero frenare la domanda di nuove abitazioni”.(Foto: © Alexander Raths / 123RF) LEGGI TUTTO