20 Giugno 2022

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    UE, Gentiloni: “Possiamo evitare recessione con risposta comune”

    (Teleborsa) – “Possiamo evitare il peggior scenario ovvero quello della recessione e della stagflazione se innanzitutto reagiamo uniti”. È quanto ha affermato il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni al convegno Ispi Global Policy Forum. “Certamente – ha aggiunto – dobbiamo gestire l’inflazione, e la politica monetaria sta evolvendo, e certo dobbiamo anche cambiare le nostre politiche fiscali nel senso che non possiamo più fornire un sostegno universale ma il sostegno deve essere molto più selettivo”. Per Gentiloni il Next Generation Eu e il Pnrr “ci danno la possibilità di continuare a sostenere la crescita. Non si tratta – ha sottolineato – di scavare buche e riempirle ma di attuare vere riforme e investimenti”. Il commissario Ue ha, inoltre, evidenziato l’importanza di “affrontare la crisi dei prezzi energetici, in particolare per i redditi bassi, ma senza interrompere la transizione verde. Un equilibrio difficile da realizzare”.In tale scenario, dopo l’estate, – ha annunciato Gentiloni – la Commissione europea intende rilanciare le discussioni su come avviare “un vero percorso di riduzione dei debiti pubblici. “E l’unico modo per realizzarlo è che sia realistico, perché altrimenti – ha detto il commissario Ue – la riduzione dei debiti non si verificherà”. Gentiloni ha ribadito che la proroga al 2023 della clausola generale di sospensione del Patto di stabilità e di crescita “non significa più spese per tutti. Ma è solo la reazione a una situazione di estrema incertezza, specialmente sul campo dell’energia. Il messaggio – ha detto – è questo: ci serve spazio di manovra, ma non è che i governi sono invitati o gli è consentito, specialmente quelli ad alto debito, a spendere su tutto”. Parlando della guerra in Ucraina Gentiloni ha sottolineato come questa abbia innescato onde d’urto nel mondo. “Stiamo fronteggiando – ha detto – una crisi energetica, una crisi alimentare, una crisi sul costo della vita. L’inflazione ha raggiunto livelli che non abbiamo visto per decenni, la mia generazione ne ha visti di simili ma altre generazioni non hanno esperienza con questi livelli di inflazione. Le penurie alimentari mettono a rischio diverse parti del pianeta. In mezzo a tutto questo dobbiamo ancora gestire la crisi climatica e forse la pandemia globale. Queste sono sfide che nessun singolo paese può affrontare da solo. Soccorrere l’economia globale richiede politiche attentamente calibrate, mentre si assicura un aiuto umanitario ai gruppi più vulnerabili e si procede a perseguire crescite sostenibili”.Ribadendo l’intenzione dell’Unione europea di proseguire l’impegno a sostenere l’Ucraina il commissario europeo ha detto che questa “sarà una sfida perché qualcuno continuerà a usare le difficoltà della nostra economia per incolpare il sostegno all’Ucraina e le sanzioni. Invece penso – ha aggiunto – che dovremmo dare la colpa le autorità russe che hanno iniziato questa guerra”. Gentiloni ha quindi esortato a “non incolpare le vittime o le sanzioni, ma la Russia, le autorità russe che sono responsabili di tutto questo”. Il commissario ha osservato che le parole del presidente Zelenski confermano che la loro richiesta di un sostegno agli armamenti “è per proteggere il loro paese, non è per attaccare e invadere altrui paesi. Se siamo seri su questo in Ue siamo pronti a continuare a sostenere l’Ucraina”.Secondo le stime dell’eurocommissario all’Ucraina “servono dai 5 ai 6 miliardi di euro al mese per colmare i loro finanziamenti”. LEGGI TUTTO

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    BCE, Lagarde ribadisce: doppio aumento tassi a luglio e settembre

    (Teleborsa) – La BCE ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base all’incontro di politica monetaria che si terrà a luglio. Inoltre “ci attendiamo di alzare i tassi ancora a settembre. La calibrazione di questo aumento dipenderà dall’aggiornamento delle prospettive di inflazione sul medio termine. Se persistessero o si deteriorassero, sarebbe appropriato un aumento più ampio”. Lo ha ribadito la Presidente Christine Lagarde durante una audizione al Parlamento europeo in qualità di presidente dello European Systemic Risk Board”Dall’inizio dell’anno i rischi sulla stabilità finanziaria sono sensibilmente aumentati. Il cambiamento delle condizioni finanziarie nel contesto della normalizzazione della politica monetaria e dell’invasione russa dell’Ucraina stanno pesando sulla ripresa dalla crisi Covid. La prolungata alta inflazione, il deterioramento delle prospettive di crescita, sulla scia dei forti rincari di energia, alimentari e materie prime, e delle strozzature nelle catene di approvvigionamento globali, stanno portando ad un aumento dei costi di finanziamento e pesando sulle capacità di procedere al servizio del debito”. “La confluenza di questi sviluppi e la loro possibile amplificazione vicendevole hanno aumentato l’incertezza e le probabilità di una materializzazione dei rischi”, ha proseguito. Peraltro questi sviluppi si sono aggiunti alle vulnerabilità che erano state in parte esacerbate da lockdown e misure restrittive prese dai governi a motivo del Covid. “La materializzazione di scenari di rischi può aumentare in maniera rilevante i rischi di rinnovate tensioni di bilancio per imprese e famiglie. Questo riguarda in particolare i settori che sono altamente sensibili ai prezzi di energia e materie prime o che stanno ancora stentando con le ricadute della crisi Covid, in termini di perdite di fatturato e aumento dell’indebitamento. Inoltre – ha detto ancora Lagarde -. I cambiamenti delle condizioni di finanziamento toccheranno in particolare i costi di servizio del debito delle imprese con livelli di rating più bassi e di quelle che sono esposte a prestiti a tassi variabili”.I danni lasciati dal lockdown e misure anti Covid hanno creato persistenti vulnerabilità nell’economia dell’area euro che stanno contribuendo a una trasmissione disomogenea della normalizzazione della politica monetaria della Bce. Sulla base di queste valutazioni lo scorso il 15 giugno l’istituzione ha deciso di operare “con flessibilità” i reinvestimenti sui rinnovi dei titoli di Stato in scadenza sul piano PEPP, proprio allo scopo di preservare il corretto funzionamento della trasmissione della politica monetaria. Inoltre, ha ricordato Lagarde durante un audizione al Parlamento europeo e’ stato dato mandato ai comitati dell’Eurosistema delle banche centrali dei servizi della stessa Bce di “accelerare il completamento del disegno di un nuovo strumento anti frammentazione” che poi vado all’esame del consiglio Bce.Sul nuovo strumenti anti frammentazione della Bce “il lavoro è in corso. Ma se i rischi lo richiedono la frammentazione sarà affrontata con strumenti appropriati e una flessibilità adeguata La risposta della Bce sarà efficace, proporzionata e in linea con il nostro mandato. Chiunque dubiti della nostra determinazione ad agire commette un grave errore”. “Come reagiremo esattamente dipenderà dalla situazione, ma abbiamo dimostrato” a più ripresa in passato “di poter agire con la flessibilità e la creatività richieste. E lo faremo ancora”, ha assicurato. Secondo Lagarde “se c’è un rischio che la politica monetaria non venga appropriatamente trasmessa dobbiamo intervenire”. E l’assenza di frammentazione “è una precondizione per l’appropriata trasmissione della politica monetaria, che è al centro del mandato della Bce”.Capitolo inflazione: è ulteriormente aumentata nell’area euro, raggiungendo l’8,1% a maggio e con i prezzi dell’energia che si attestano al piu’ 39,2% rispetto ai livelli di un anno prima. Anche i beni alimentari hanno subito netti rincari e “questa accelerazione in parte riflette l’importanza di Russia e Ucraina tra i maggiori produttori globali”. In generale “i prezzi sono saliti più energicamente anche a causa delle rinnovate strozzature nelle catene globali e della ripresa della domanda, specialmente nel settore dei servizi mentre le nostre economie si riaprono, ha rilevato durante l’audizione.”Ci attendiamo che i salari negoziati si rafforzino leggermente durante il 2022 e che restino al di sopra delle medie sull’orizzonte per previsionale, sostenuti dalle condizioni tirate – ha detto – dei mercati del lavoro, dagli aumenti delle salari minimi e da alcuni effetti di compensazione per i tassi di inflazione”. LEGGI TUTTO

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    Risanamento continua rally, è ancora effetto Santa Giulia

    (Teleborsa) – Effervescente Risanamento, che scambia con una performance decisamente positiva del 14,68%.A fare da assist alle azioni, già ben performanti nelle sedute precedenti, contribuisce l’annuncio arrivato la scorsa settimana dell’ufficializzazione dell’accordo da parte di Milano Santa Giulia (controllata di Risanamento) con il Comune di Milano ed Esselunga. E’ stata firmata, infatti, la convenzione urbanistica per la Variante al Piano Integrato di Intervento di Milano Santa Giulia per l’avvio dei lavori che porteranno al completamento del quartiere, con l’edificazione residua di circa 400.000 mq di slp per la maggior parte a destinazione residenziale, in aggiunta ai 250.000 mq già edificati nella zona prospicente alla stazione di Rogoredo.L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista della società immobiliare più pronunciata rispetto all’andamento del FTSE Italia All-Share. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Tecnicamente, Risanamento è in una fase di rafforzamento con area di resistenza vista a 0,1419 Euro, mentre il supporto più immediato si intravede a 0,1239. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 0,1599. LEGGI TUTTO

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    Fisco, Agenzia Entrate: rimborsi più veloci con digitalizzazione dei servizi

    (Teleborsa) – Accelerazione dei rimborsi fiscali, servizi più semplici e più controlli anti frode con particolare attenzione ai bonus fiscali e ai ristori distribuiti durante la pandemia. Sono alcuni delle indicazioni agli uffici contenute in una circolare firmata dal direttore dell’Agenzia, che illustra gli indirizzi operativi nelle diverse aree di attività: servizi, consulenza, prevenzione, contrasto all’evasione, contenzioso. L’azione di promozione dell’adempimento spontaneo, prioritaria per la riduzione del tax gap, spiega l’Agenzia, “sarà intensificata con l’incremento delle lettere di invito a mettersi in regola, che hanno la funzione di segnalare in via bonaria possibili anomalie e consentire ai contribuenti di rimediare a un eventuale errore o dimenticanza tempestivamente e senza aggravi”.Per quanto riguarda la semplificazione dei servizi l’Agenzia delle Entrate punta a “far evolvere sempre più in senso digitale il modello dell’assistenza, offrendo servizi online nuovi o ulteriormente potenziati, in modo da ridurre progressivamente l’esigenza di recarsi presso gli uffici”. Per i rimborsi “lo sviluppo dei processi di semplificazione e digitalizzazione contribuirà al taglio dei tempi di erogazione”.L’agenzia rivolgerà “particolare attenzione” alla “lavorazione dei rimborsi richiesti con la presentazione del modello 730, ma anche i rimborsi Iva potranno guadagnare in celerità grazie alla possibilità per l’Agenzia di interrogare direttamente i dati fattura integrati per ottenere la documentazione necessaria alla trattazione della pratica”. L’Agenzia darà poi “ulteriore impulso, da una parte, alle comunicazioni per agevolare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti e, dall’altra, alle attività di controllo”. “Lo sviluppo di analisi del rischio, capacita’ di selezione e uso delle banche dati” consentirà all’Agenzia “di indirizzare l’attività sul contrasto dei fenomeni a più elevata pericolosità fiscale”. “Particolare attenzione – spiega infine l’Agenzia – sarà rivolta alle frodi, attuate sia attraverso l’utilizzo illegittimo dei crediti d’imposta che l’accesso illegittimo ai contributi a fondo perduto e ai ristori destinati agli operatori colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia”. L’Agenzia assicura comunque che “ci sarà in ogni caso spazio al dialogo e alle forme di interlocuzione con il contribuente durante tutte le fasi del controllo”. LEGGI TUTTO

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    Riforma del catasto, De Lise: “Con adozione valori correnti aumenti fino al 134%”

    (Teleborsa) – “L’adozione di valori correnti in luogo delle rendite catastali avrebbe sulla tassazione della proprietà degli immobili un impatto dirompente. L’incremento dell’imposta sarebbe del 66%, nel caso in cui si dovesse utilizzare come base imponibile il valore corrente dell’immobile, con un aumento minimo del 30% e uno massimo del 100%”. È quanto afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, presentando l’indagine della Fondazione Centro Studi dell’Ungdcec, condotta su sette regioni italiane (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Campania e Calabria).All’interno di ogni regione – spiega l’Ungdcec in una nota – sono state individuate città rappresentative e presi a campione immobili del centro e delle zone periferiche per indagare il differente impatto in funzione della collocazione dell’immobile.”La suddivisione territoriale dei risultati evidenzia una maggior crescita nelle regioni del nord (+73%), con valori che decremento spostandosi al centro (+64%) e al sud (+54%) – sottolinea Francesco Puccio, presidente Fondazione Centro Studi Ungdcec –. In particolare, l’indagine circoscritta alle singole città evidenzia un incremento minimo del 31% (Pescara) ed un incremento massimo del 134% rappresentato dalla città di Milano. Analizzando la misura dell’incremento distinguendo la collocazione, centrale o periferica, dell’immobile si evidenzia come l’effetto è più accentuato negli immobili situati nelle zone centrali (70%) rispetto alle zone periferiche (50%) a conferma del disallineamento presente nelle attuali rendite catastali”. LEGGI TUTTO

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    CNPR Forum, appello bi-partisan per riformare il referendum

    (Teleborsa) – “Ritengo che se l’obiettivo di un referendum sia registrare una grande partecipazione da parte dei cittadini occorre proporre temi popolari di assoluto interesse collettivo. Credo, infatti, che se fosse stato ammesso dalla Corte Costituzionale il quesito sulla responsabilità civile dei magistrati avremmo commentato risultati notevolmente diversi. A questo va certamente aggiunto il tema dell’informazione sui temi referendari. Purtroppo non è la prima volta che lo Stato sperpera tempo e danaro senza poi raggiungere un risultato utile”. Questo il parere espresso da Andrea De Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro del Senato nel corso del webinar “Seggi deserti: è arrivato il caldo oppure il Referendum abrogativo è un istituto che va riformato?”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.”Una soluzione al problema – ha aggiunto De Bertoldi – potrebbe essere l’eliminazione del quorum perché in questo modo nessuno potrà più puntare sull’astensionismo e tutti s’impegnerebbero a promuovere la propria posizione”. Dello stesso avviso anche Vincenzo Presutto, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Bilancio a Palazzo Madama. “La funzionalità dello strumento referendario – secondo Presutto – è un tema che va analizzato con molta attenzione, perché c’è un costo elevato che viene sostenuto per consentire agli italiani di esercitare un loro diritto. I problemi principali sono legati, ad esempio, al quorum, alla conoscenza e alla sensibilità dei cittadini rispetto al tema trattato. Troppo spesso si è verificato che a un esito referendario non è corrisposto un risultato legalmente valido. Poi, è necessario analizzare il fenomeno dei cittadini che disertano le urne.Occorre prendere atto che il rapporto tra cittadini e politica ha subito un vero e proprio ‘strappo’, non è possibile chiudere gli occhi di fronte a questa evidente realtà. Anche se dalle urne è emersa un’indicazione sui temi della giustizia. In parte qualche passo avanti è stato compiuto con la riforma Cartabia, ma non è sufficiente. Forza Italia ha chiesto una revisione della legge Severino e della custodia cautelare”.”Purtroppo sui temi referendari – ha detto Jacopo Morrone, parlamentare della Lega in Commissione Giustizia a Camera – è stato alzato un ‘muro del silenzio’ che ha favorito quelle parti che, per diverse ragioni, hanno ostacolato la modifica dell’attuale sistema, nonostante il ‘caso’ Palamara ne abbia scoperchiato tutte le anomalie e le storture. La riforma della giustizia approvata in Senato, a nostro giudizio, è molto debole. Senza dubbio non è quello che serve al Paese. Sono, infatti, indispensabili provvedimenti strutturali più coraggiosi. Il sistema correntizio e lo stretto legame con la politica non hanno come obiettivo la meritocrazia ma la spartizione di potere. Non sono comunque deluso dal risultato del referendum. Tutt’altro. A fronte degli ostacoli che ci hanno frapposto, la macchina organizzativa ha funzionato, 1 italiano su 5 è andato a votare e i SÌ hanno registrato un ampio consenso. Da notare che dove si votava anche per le elezioni amministrative il quorum è stato molto più alto, raggiungendo risultati sopra il 50 per cento più 1. Il referendum è stato un banco di prova che ha svelato senza ombra di dubbio quali siano in Italia le forze politiche riformatrici, e quali invece puntino a bloccare o a rinviare ogni cambiamento che possa mettere in discussione reti di potere e influenze consolidate nei decenni. Credo che il Paese debba scrollarsi di dosso questa cappa che può solo ostacolare le riforme vere. Noi – ha concluso Morrone – continueremo a lavorare per un sistema della giustizia più giusto, che premi la qualità e il merito”.Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Antonio Moltelo, commercialista dell’Odcec di Nola e da Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione della Cnpr. “Senza entrare nel merito politico del referendum, si può certamente affermare che – hanno affermato Moltelo e Longoni – se ormai quasi tutti i referendum falliscono per il mancato raggiungimento del quorum significa che il sistema non è più valido. Bisogna affidarsi ad altri modelli e i due Paesi a cui si può fare riferimento sono la Svizzera e gli Stati Uniti che utilizzano spesso il referendum senza prevedere un quorum. Ora la decisione spetta al legislatore”. LEGGI TUTTO

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    Mondo TV, accordo con gruppo Polcast Television in Polonia

    (Teleborsa) – Mondo TV, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione e distribuzione di serie televisive e film d’animazione per la TV e il cinema, ha raggiunto un intesa preliminare con Polcast Media Distribution, società con sede a Varsavia e facente parte del gruppo Polcast Television, per la trasmissione in Polonia di alcuni prodotti di animazione della library classica della Mondo TV. La nuova intesa segue di pochi mesi il primo accordo raggiunto con il cliente a fine 2021 e rafforza il rapporto con l’importante gruppo (uno dei principali gruppi televisivi polacchi, che opera attraverso 4 canali televisivi).(Foto: © Fred Mantel / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Burocrazia, CGIA: “Costa ai Comuni 14,5 miliardi all'anno, 250 euro a cittadino”

    (Teleborsa) – Sebbene negli ultimi anni l’incidenza delle spese per i servizi generali, amministrativi e di gestione sulla spesa corrente sia leggermente in calo, nel 2020 (ultimo anno in cui i dati sono disponibili), si è attestata al 27 per cento (-1,1 per cento rispetto al 2016). Per i 7.900 Comuni presenti nel Paese, questa incidenza presenta un costo annuo, in termini complessivi, pari a 14,5 miliardi di euro con, per i cittadini, un costo aggiuntivo pro capite pari a 251 euro all’anno. Questo il quadro che emerge dall’analisi realizzata dall’Ufficio studi della CGIA per conto dell’ASMEL .”Per poter ottemperare agli adempimenti richiesti dal legislatore e alle disposizioni/procedure fissate dai ministeri, – sottolinea la CGIA – è necessario utilizzare molto personale e impegnare tanto tempo che, invece, potrebbero essere investiti più proficuamente per erogare ulteriori servizi, in particolar modo a cittadini e imprese”.A fronte di una media generale pari a 251 euro procapite, le amministrazioni comunali più piccole (fino a 5 mila abitanti) registrano il costo più elevato (344 euro procapite). Seguono i municipi con oltre 60 mila abitanti (259 euro) e quelli con classi demografiche intermedie (238 euro per i Comuni tra i 5 e i 10 mila abitanti, 212 euro per quelli fra i 10 e i 20 mila abitanti e, infine, 208 euro per le amministrazioni fra i 20 e i 60 mila abitanti). Al netto della situazione presente in Valle d’Aosta (incidenza della spesa servizi generali-amministrativi su spesa corrente totale del 41,8 per cento, per un costo totale pari a 97 milioni), a livello territoriale a soffrire maggiormente il peso dell’oppressione burocratica sono le realtà amministrative ubicate nelle regioni del Mezzogiorno. Basilicata con il 34,6 per cento (pari a un costo totale annuo di 152 milioni di euro), Molise con il 34,5 per cento (93 milioni di euro), Sicilia con il 33 per cento (973 milioni di euro) e la Calabria con il 32,8 per cento (513 milioni di euro) registrano le situazioni più critiche. Le regioni meno investite da queste criticità, invece, sono la Puglia con una incidenza del 24,7 per cento (costo annuo di 738 milioni di euro complessivi), la Lombardia con il 24 per cento (2,1 miliardi di euro) e, infine, il Lazio con il 22,6 per cento (1,5 miliardi di euro). “In altri termini – rileva Francesco Pinto segretario generale ASMEL – sono proprio le amministrazioni più svantaggiate, le più piccole e quelle ubicate al Sud, a soffrire di più per l’incidenza di una burocrazia eccessiva. Ormai nei Comuni il peso di adempimenti, spesso puramente formali o ridondanti, rappresenta sempre più l’ostacolo maggiore al buon funzionamento degli Enti. Un allarme simile a quello lanciato dalle Pmi e il fatto che ora venga denunciato da strutture pubbliche la dice lunga sui guasti generati dall’eccesso di regolazione, vera zavorra del sistema Italia”. LEGGI TUTTO