20 Giugno 2022

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    Turbolenze mercati, Kazaks (BCE): dobbiamo vivere questa situazione con mano ferma

    (Teleborsa) – “Se sarà necessaria un’azione (contro la frammentazione dei mercati, ndr), la adotteremo”. Lo ha detto Martins Kazaks, presidente della Banca centrale della Lettonia e membro del Consiglio direttivo della BCE, in un’intervista a Bloomberg, aggiungendo che “è naturale vedere una maggiore incertezza e volatilità. Dobbiamo vivere questa situazione con calma e mano ferma, mostrando al mercato qual è la nostra direzione”.”È in un certo senso naturale vedere una maggiore volatilità dopo anni in cui la politica monetaria non ha alzato i tassi – ha continuato Kazaks – Tuttavia, il mercato non dovrebbe lasciarsi trascinare dalla velocità di riprezzamento e di saltare a livelli di tasso di interesse molto più elevati”.Le parole del banchiere centrale arrivano a 11 giorni dal meeting della BCE in cui Francoforte ha deciso di porre fine agli acquisti netti di asset nell’ambito del programma APP a partire dal 1 luglio 2022 e di aumentare i tassi di interesse chiave di 25 punti base nella riunione di politica monetaria di luglio, e a 5 giorni dalla riunione di emergenza in cui è stato annunciato un mandato agli uffici tecnici per “accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione”.Diversi osservatori pensano che la nuova misura dovrebbe essere pronta per la prossima riunione del Consiglio direttivo della BCE dal 20 al 21 luglio. “Non credo che una data specifica sia così importante qui – ha detto Kazaks – Tutto ciò riguarda la volatilità del mercato: se sarà necessario che ci muoviamo prima, allora lo faremo prima. Se non è così urgente, non ci affretteremo”.Nell’intervista l’economista ha anche detto che i problemi con la trasmissione della politica monetaria in un paese dell’area euro “non dovrebbero minare” le decisioni sulla posizione generale. “Possono essere necessari strumenti separati per affrontare entrambi questi problemi”, ha affermato.In un’intervista separata con Reuters, ha affermato che la BCE non dovrebbe avere livelli specifici di costi di finanziamento per i governi della zona euro, ma mirare a garantire che i suoi tassi di interesse siano trasferiti a tutti i paesi. “Alla BCE non miriamo a livelli specifici di spread – ha detto Kazaks – Ma cerchiamo di garantire una trasmissione adeguata”. Nell’intervista, ha anche espresso il proprio sostegno per un aumento dei tassi di interesse di 75 punti base quest’estate, aggiungendo però che gli investitori non dovrebbero “farsi prendere la mano” scommettendo su ulteriori aumenti successivamente. LEGGI TUTTO

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    Cina aumenta acquisti petrolio dalla Russia che diventa primo fornitore

    (Teleborsa) – La Russia diventa il principale fornitore di petrolio della Cina, sorpassando anche l’Arabia Saudita, a seguito delle sanzioni di USA ed Europa per l’invasione dell’Ucraina. Forniture che offrono anche un cospicuo sconto di prezzo e che hanno totalizzato 8,42 milioni di tonnellate, secondo i dati diffusi dall’Amministrazione generale delle Dogane cinese, con un aumento del 55%. Un volume che ha scalzato l’Arabia Saudita dal primo posto con esportazioni per 7,82 milioni di tonnellate, in aumento del 9%. Le spedizioni in Cina di greggio dalla Russia hanno totalizzato a maggio 2 milioni di barili al giorno, con un aumento del 25% rispetto al agli 1,59 milioni di aprile, dirette soprattutto verso la big Sinopec e Zhenhua Oil. Quelle dell’Arabia Saudita sono scese a 1,84 milioni di barili da 2,17 milioni di aprile. L’import totale di petrolio della Cina, comprese le forniture iraniane. si è attestato a maggio a 10,8 milioni di barili al giorno, in crescita di quasi il 12% rispetto alla media del 2021 di 10,3 milioni. I pezzi delle forniture sono ridotti in media del 30% ed hanno consentito al Cremlino di incassare 20 miliardi di dollari con l’export di greggio. La Cina come noto ha fortemente criticato le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia e, nella telefonata intercorsa la scorsa settimana fra Xi Jinping e Vladimir Putin, Pechino ha offerto un forte sostegno a Mosca. LEGGI TUTTO

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    MotorK tratta l'acquisizione di WebMobil24 per crescere in Germania

    (Teleborsa) – MotorK, gruppo quotato ad Amsterdam e specializzato in soluzioni SaaS per il retail automotive, ha annunciato l’avanzamento di trattative esclusive per l’acquisizione di WebMobil24, provider tedesco di software per la gestione degli stock e di piattaforme di e-commerce per concessionari e OEM. Dopo la recente operazione con Carflow in Belgio, questa acquisizione consentirebbe di rafforzare ulteriormente la strategia di crescita e aprirebbe opportunità di cross-selling per la piattaforma SparK di MotorK con la vasta clientela di WebMobil24. Fondata nel 2000 e con sede a Francoforte, WebMobil24 è uno dei principali player nel panorama automotive tedesco e vanta solide relazioni con i principali OEM in Germania, come Opel, Suzuki e Kia. Con il portale Romoto.de, ha anche una presenza consolidata nel mercato delle auto usate, supportando quasi 10.000 concessionari in tutta Europa.”Sono lieto di annunciare questa trattativa esclusiva attualmente in corso con WebMobil24 – ha commentato Marco Marlia, co-fondatore e CEO di MotorK – La presenza consolidata dell’azienda in Germania e la sua profonda conoscenza del mercato saranno fondamentali per la continua espansione di MotorK nel più grande mercato europeo. Vedo grandi sinergie e interessanti opportunità nell’unione delle nostre aziende e non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con i nostri futuri colleghi di WebMobil24″. LEGGI TUTTO

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    Be Shaping the Future sale in Borsa e si avvicina a prezzo OPA

    (Teleborsa) – Giornata da protagonista a Piazza Affari per Be Shaping the Future, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo dei servizi professionali per il settore finanziario. il titolo è in netto rialzo dopo che sono stati sottoscritti gli accordi definitivi e vincolanti per cui Engineering acquisterà il 43,2% del capitale a 3,45 euro per azione, prezzo a cui sarà lanciata anche un’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria sulle residue azioni ordinarie dopo il closing.L’obiettivo dell’operazione è il delisting da Piazza Affari. Gli analisti di Equita affermano di “non vedere particolari rischi sulle condizioni sospensive e la finalizzazione dell’operazione”.Ottima la performance di Be Shaping the Future, che si attesta a 3,37 con un aumento del 5,97%. Il titolo è salito fino a 3,385 nel corso della mattinata. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 3,39 e successiva a 3,435. Supporto a 3,345. LEGGI TUTTO

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    Market Watch, Banca IFIS: “Nel 2021 l'Economia della Bellezza rappresenta il 24% del PIL nazionale”

    (Teleborsa) – Le aziende del comparto del bello, quelle dell’Economia della Bellezza, rappresentano nel 2021 il 24,1% del PIL nazionale, dimostrandosi più resilienti rispetto a quelle di altri settori, e si aprono al concetto di responsabilità sociale. Per il 58% degli italiani, infatti, i valori dell’azienda sono un parametro “decisivo” nella scelta di brand e prodotti e per il 33% sono “importanti”. Dati che evidenziano quanto le tematiche ESG abbiano acquisito centralità per i consumatori. Queste alcune delle evidenze emerse dalla seconda edizione Market Watch Economia della Bellezza, realizzato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis. Quest’anno il rapporto – sottolinea Banca Ifis in una nota – si è misurato con un biennio critico come quello del 2020-2021, che ha però acceso un faro sull’importanza della responsabilità sociale e su come, di conseguenza, si sia evoluto il concetto stesso di Bellezza che si orienta sempre più verso dimensione dell’etica e del “giusto”: per aziende e consumatori lo scopo del fare impresa è sempre più determinante e le aziende purpose-driven risultano vincenti. “Quest’anno la ricerca ‘Economia della Bellezza’ si arricchisce e considera una nuova dimensione, quella delle imprese guidate da uno scopo. Il nostro studio dimostra, infatti, che la Bellezza, alla luce delle nuove e sempre più diffuse sensibilità rispetto ai temi della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, – commenta Ernesto Fürstenberg Fassio, vice presidente di Banca Ifis – conferisce alle aziende maggiore resilienza. A dimostrarlo anche il successo nel mondo delle PMI italiane che hanno saputo promuovere il connubio tra innovazione e tradizione mantenendo un legame stretto con il territorio. Economia della Bellezza rientra nell’ambito del progetto Kaleidos, il laboratorio di impatto sociale di Banca Ifis lanciato ad aprile per promuovere tutte le iniziative, presenti e future, che non riguardano strettamente il credito e che mettono al centro le persone”. L’impatto del comparto della bellezza made in Italy, considerato nel suo insieme, sul PIL italiano è del 24,1%. L’8,4 % di questa quota – evidenzia il rapporto – è rappresentato da aziende purpose-driven: 46mila aziende guidate da un approccio orientato allo scopo che producono 650 miliardi di euro all’anno. Queste imprese rappresentano 11 settori produttivi, a dimostrazione che la scelta di avere un impatto positivo su comunità e territori prescinde dalla tipologia di business e dai mercati di riferimento. Le aziende che scelgono questo approccio hanno un fatturato medio di 14 milioni di euro, riflettendo pienamente la struttura del sistema produttivo italiano caratterizzata da un ricco parterre di Pmi. Senza includere le aziende purpose-driven, l’impatto dell’ecosistema Economia della Bellezza sul PIL italiano è passato dal 17,2% del 2019 al 15,7% del 2021. Una flessione dovuta soprattutto al calo dei flussi turistici derivanti dalle restrizioni sulla mobilità ma che conferma comunque la resilienza di queste aziende che hanno contribuito al recupero del PIL nazionale, con un calo dei ricavi dal 2019 al 2021 dello 0,7%, molto più contenuto dunque rispetto al 4,6% delle altre imprese fuori perimetro.Il Market Watch quest’anno ha analizzato anche aziende purpose-driven partendo dalle testimonianze di sei differenti aziende (Foscarini, Trend Group, Mavive, Serveco, ACBC, Lavazza) che hanno raccontato il modo in cui le imprese stanno assumendo una sempre più ampia responsabilità sociale. Dalle interviste è emerso infatti come per queste aziende un prodotto è bello se esprime anche un contenuto valoriale. Il concetto dello scopo, del purpose, legato a un’attività di business, diventa parte integrante del processo generativo di impresa in senso più ampio. È la ragione per cui un’impresa è nata e opera. Sono risultati 6 gli ambiti principali su cui è usualmente incentrato il purpose di un’impresa: 1) parità di genere; 2) sostenibilità (sociale, economica e ambientale); 3) partecipazione e democratizzazione; 4) diversità generazionale; 5) benessere dei lavoratori; 6) territorio e comunità locale. La scelta di costruire un’attività fondata sui valori oltre che sul profitto non è un fenomeno esclusivo degli ultimi anni: l’89% delle imprese purpose-driven sono già consolidate sul mercato mentre solo l’11% è nato dal 2018 a oggi. Dallo studio è emerso un ulteriore nuovo trend: la diffusione dei modelli di business purpose-driven non è una moda ma una richiesta dei clienti. Per il 58% degli italiani i valori sono ‘decisivi’ nella scelta di brand e prodotti mentre un altro 33% li ritiene ‘importanti’, evidenziando quanto le tematiche sociali e ambientali siano diventate rilevanti. Sostenibilità ambientale, rispetto dei lavoratori, attenzione ai diritti sono alcuni degli obiettivi delle imprese che il consumatore valuta, superando la concezione che porrebbe sostenibilità sociale e sostenibilità ambientale come due concetti contrapposti. I clienti si stanno quindi trasformando da semplice pubblico ad attori critici al centro della scena che vogliono interagire, conversare, condividere, osservare e giudicare. In particolare, gli italiani sono sempre più interessati ad approfondire i valori e il modello di business delle imprese e, di conseguenza, sono importanti anche le modalità di comunicazione che l’azienda usa per veicolare il proprio impegno sociale o ambientale: il 31% degli italiani ascolta la voce dei dipendenti dell’impresa; il 30% consulta bilanci di sostenibilità e altri report e rendiconti; un altro 29% si affida alle certificazioni di organismi indipendenti.Un altro aspetto dell’analisi, affidato a POLI.design, ha esaminato, tramite un Focus sui settori Sistema Casa e Meccanica, il profilo delle competenze e delle figure professionali di cui le imprese avranno bisogno per la produzione di bellezza, intesa (anche) come dimensione valoriale che si ricompone nel modello della purpose economy. Quasi il 50% dei percorsi formativi saranno da creare ex novo: il modo con cui oggi è impostato il modello formativo non sarà più funzionale in un prossimo futuro. LEGGI TUTTO

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    Engineering acquista 43,2% di Be Shaping Future a 3,45 euro per azione

    (Teleborsa) – Sono stati sottoscritti gli accordi definitivi e vincolanti per cui Engineering acquisterà 58.287.622 azioni ordinarie (43,209% del capitale sociale) di Be Shaping the Future, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo dei servizi professionali per il settore finanziario, al prezzo unitario (tenendo conto del dividendo approvato dall’assemblea in misura pari a 0,03 euro per azione) di 3,45 euro per azione. L’acquisizione consoliderà il ruolo di Engineering come digital enabler strategico, integrando l’offering e le competenze nel mercato financial institutions di entrambe le realtà, che continueranno a mantenere un elevato livello di autonomia e una posizione di mercato differenziata e specializzata.All’avveramento delle condizioni regolatorie e di legge, entro e non oltre il termine del 31 dicembre 2022, quali tra le altre antitrust e golden power, le parti procederanno al perfezionamento dell’operazione che comporterà il sorgere in capo a Engineering dell’obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria sulle residue azioni ordinarie, finalizzata al delisting nel caso in cui l’acquirente venisse a detenere una partecipazione superiore al 90% del capitale. Alcuni soci hanno già inviato a Engineering l’impegno alla cessione ad Engineering di ulteriori azioni rappresentanti in totale il 7,998% del capitale.Il gruppo Be continuerà a essere guidato da Stefano Achermann affiancato dagli attuali key managers e resterà focalizzato nei servizi ai principali istituti finanziari a rilevanza sistemica (SIFI), alle banche Tier 1 e ai maggiori circuiti di pagamento internazionali, completando e supportando le proposizioni di valore del gruppo Engineering nel mercato financial institutions.”Questa acquisizione conferma le ambizioni di Engineering come azienda leader nei processi di trasformazione digitale per le aziende e la Pubblica Amministrazione – ha commentato Maximo Ibarra, CEO di Engineering – Grazie al supporto dei nostri azionisti, Bain Capital ed NB Renaissance, l’integrazione con Be ci permetterà di consolidare il ruolo di Engineering come Digital Champion e di offrire al nostro paese e al mercato un player ancor più solido nella consulenza e nei servizi di digital transformation per le Istituzioni finanziarie”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    De Nora individua forchetta IPO. Punta a capitalizzazione da 3,2 miliardi

    (Teleborsa) – Industrie De Nora, multinazionale italiana specializzata nell’elettrochimica e attiva nella filiera della produzione industriale dell’idrogeno verde, ha individuato un intervallo di valorizzazione indicativa delle azioni pari a un minimo di 13,50 euro e un massimo di 16,50 euro per e corrispondente a una capitalizzazione post aumento di capitale compresa tra 2.723 e 3.283 milioni di euro. Come già annunciato, la società lombarda si sta quotando su Euronext Milan. Il periodo di offerta è previsto inizi il 22 giugno e termini entro la fine del mese, salvo proroga o chiusura anticipata. Il flottante richiesto ai fini dell’ammissione alle negoziazioni delle azioni sarà ottenuto attraverso un collocamento privato, riservato esclusivamente ad investitori qualificati in Italia ed investitori istituzionali esteri. L’offerta avrà per oggetto massime 35.075.683 azioni, corrispondenti a circa il 17,4% del capitale sociale. Le azioni oggetto di offerta saranno in parte, per massime 14.814.815 azioni, rinvenienti dall’aumento di capitale e in parte, per complessive massime 20.260.868 azioni, poste in vendita dalla famiglia De Nora e Snam. Gli azionisti venditori hanno accordato a Credit Suisse, in qualità di stabilising manager, una opzione per l’acquisto di un massimo di 5.261.352 azioni aggiuntive, pari al 15% delle azioni oggetto di offerta (opzione di Over Allotment).SQ Invest, società di investimenti interamente posseduta da San Quirico, holding di partecipazioni della famiglia Garrone Mondini e controllante di ERG, si è impegnata ad agire come Cornerstone Investor. SQ Invest e 7-Industries Holding, family office di Ruthi Wertheimer (congiuntamente i Cornerstone Investors) si sono impegnati a effettuare nell’ambito del collocamento ordini vincolanti per la sottoscrizione e/o l’acquisto di azioni per un importo massimo pari a 100 milioni di euro per ciascun Cornerstone Investor. A un prezzo nel punto medio dell’intervallo di valorizzazione, i Cornerstone Investors acquisterebbero circa il 38,3% delle azioni oggetto dell’offerta. Alessandro Garrone sarà nominato amministratore indipendente.Nell’ambito dell’offerta, Credit Suisse e Goldman Sachs International agiscono in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, BofA Securities, Mediobanca e UniCredit in qualità di joint bookrunners. Mediobanca agisce inoltre in qualità di sponsor ai fini dell’ammissione a quotazione delle Azioni. Latham & Watkins agisce in qualità di advisor legale della società, mentre Clifford Chance è l’advisor legale dei joint global coordinators e joint bookrunners. LEGGI TUTTO

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    Francia, Macron perde la maggioranza in Parlamento

    (Teleborsa) – E’ disfatta per il presidente francese Emmanuel Macron che, a due mesi dalla conferma alla Presidenza, perde la maggioranza dell’Assemblee National (Parlamento), divisa fra la sinistra che fa capo a Melenchon e l’estrema destra di Le Pen. Ma il grande vincitore di queste elezioni politiche è ancora una volta l’astensionismo.L’affluenza alle urne è tonata a scendere e alla fine dovrebbe attestarsi al 54%, più alta del 52% di domenica scorsa, ma in deciso calo rispetto al 57% di cinque anni fa, quando Macron aveva la maggioranza assoluta dell’assemblea.La coalizione presidenziale Ensemble non è riuscita a strappare la sospirata maggioranza, attestandosi a 234 seggi, rispetto ai 289 che servivano per la maggioranza assoluta. L’ultima volta che un presidente ha perso la maggioranza in parlamento era il lontano 1988. La sinistra di Jean-LucMelenchon ha preso 141 seggi, ma la grande rivelazione è l’ascesa dell’estrema destra di Marine Le Pen, che ha preso 90 seggi, un vero e proprio record rispetto agli 8 conquistati in passato.”E’ una situazione inedita che rappresenta un rischio per il nostro Paese viste le sfide che dobbiamo affrontare, sia sul piano nazionale che internazionale”, ha commentato la Premier Elisabeth Borne, dopo che il Presidente, in settimana, rientrando dal viaggio a Kiev, aveva chiesto una maggioranza “forte e chiara” per confermare una “Francia davvero Europea” Il ministro delle finanze Bruno Le Maire ha definito l’esito elettorale uno “shock democratico” ed ha chiarito che, senza il sostegno di una qualche nuova coalizione, sarà “bloccata la capacità del governo di portare avanti le riforme e proteggere i francesi”. Macron dovrà ora gestire una situazione piuttosto complicata, non avendo una maggioranza in parlamento e quindi con una situazione difficilmente governabile, a meno che non riesca a trovare una coalizione con la destra dei Republicans. LEGGI TUTTO