21 Giugno 2022

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    USA, indice CFNAI maggio scende a 0,01 punti

    (Teleborsa) – Si indebolisce la crescita dell’attività economica americana. L’indice FED Chicago sull’attività nazionale (CFNAI) si è portato a +0,01 punti a maggio 2022, rispetto ai +0,40 punti di aprile (dato rivisto da +0,47).La media mobile a tre mesi sempre a maggio si è portata a 0,20 punti rispetto ai +0,40 punti di aprile.L’indice CFNAI è una media pesata di ben 85 indicatori che riflettono lo stato di salute dell’attività economica nazionale. LEGGI TUTTO

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    Orcel (UniCredit): anno più complicato sarà il 2023, ma non vedo recessione

    (Teleborsa) – “L’anno più complicato sarà il 2023. Per il 2022 siamo già a giugno, quindi abbiamo già accumulato un certo numero di risultati. Se invece ci sarà un impatto dalla recessione, avremo un’idea del vero impatto solo nel 2023, e per questo motivo è più incerto. Noi crediamo comunque che ci sarà una decelerazione e non una recessione”. Lo ha affermato Andrea Orcel, CEO di UniCredit, intervenendo all’ottava edizione dell’Italian CEO Conference, evento annuale organizzato da Mediobanca che quest’anno riunisce in presenza oltre 50 CEO di aziende italiane quotate e più di 180 investitori italiani e stranieri appartenenti alle principali case di investimento.Orcel ha affermato che la banca darà “un aggiornamento sulla Russia alla fine del secondo trimestre”. “Nel primo trimestre abbiamo scelto di considerare lo scenario peggiore, siamo stati conservativi e siamo ben coperti per ogni eventualità”, ha aggiunto. Il banchiere ha anche evidenziato che considerando il franchise esclusa la Russia, “nello scenario di slowdown nell’economia”, UniCredit “può generare il valore che supporta la distribuzione agli azionisti”.Dal punto di vista dello scenario macro, il CEO ha confermato uno scenario in rallentamento, con diminuzione delle stime del PIL e aumento dell’inflazione, ma ha ribadito di vedere “sempre meno probabile che andremo in recessione”, man mano che passano i mesi. Parlando degli effetti sulla banca, ha sottolineato che, “se prendiamo il NII, avrà impatto positivo da aumento tassi, per la maggior parte il prossimo anno, e questo bilancerà i minori volumi”.”Vediamo una decelerazione nell’asset management e nelle decisioni di investimento di famiglie e imprese – ha spiegato – Mentre dal punto di vista delle commissioni, confermiamo quanto comunicato in precedenza: saranno in leggero aumento anno su anno”.Orcel ha detto di non essere preoccupato dai movimenti dei rendimenti dei titoli di Stato e dello spread. “Da un punto di vista della capital sensitivity, non siamo preoccupati, mentre dal punto di vista dell’impatto su aziende e famiglie che prendono in prestito, siamo in un ambiente benevolo. A questo punto pensiamo che l’Europa non seguirà gli USA, ma seguirà a un passo più lento”. LEGGI TUTTO

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    Exor, completato acquisto 45% di Lifenet per 67 milioni di euro

    (Teleborsa) – Exor, la holding della famiglia Agnelli, ha completato l’acquisto di una partecipazione del 45% in Lifenet, società italiana attiva nel settore sanitario, in particolare nella gestione di ospedali e ambulatori.L’operazione era stata annunciata il 22 aprile 2022, con John Elkann che aveva parlato di “un’azienda giovane, dinamica e ambiziosa che fornisce servizi tanto necessari nel settore sanitario, in cui desideriamo crescere”.(Foto: Photo by Cytonn Photography on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Superbonus, De Lise: “Edilizia a rischio default”

    (Teleborsa) – “Se il Superbonus non riparte si rischia un default dell’intero settore edilizio e una grave crisi occupazionale”. È quanto ha affermato Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, intervenendo oggi a TG2 Italia. “Nella prima fase c’è stato un abuso dello strumento del Superbonus, un ‘liberi tutti’ che ha portato a una frode dai numeri elevatissimi. Si è innescato un circolo vizioso – ha sottolineato De Lise – che la politica ha contrastato stringendo i paletti, mentre le banche con il plafond esaurito non hanno più acquistato il credito, resettando la possibilità di esercitarlo. Tutto ciò ha frenato lo sviluppo delle nuove attività e soprattutto ha bloccato quelle che erano già partite, e oggi è tutto fermo”. La norma era stata pensata per rilanciare il settore, “c’era una convenienza per imprese e cittadini che alle condizioni attuali è svanita. Bisogna tornare – a concluso De Lise – a rendere attrattiva la cessione del credito alle banche, magari permettendo alle banche di acquistare titoli di Stato”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi in risalita. Brent passa di mano a 115 dollari

    (Teleborsa) – Continua la risalita dei prezzi del petrolio dopo la volatilità registrata nelle sedute precedenti mentre persiste l’elevata incertezza sulle prospettive e di offerta e di domanda globali. Sui mercati delle materie prime, il barile di Brent, il greggio di riferimento del Mare del Nord, guadagna lo 0,6% a 114,84 dollari, dopo aver testato quota 115 dollari. Il West Texas Intermediate (WTI) sale dello 0,8%, negli scambi dell’after hours, a 111,4 dollari.Di ieri la notizia che la Russia è diventata il principale fornitore di petrolio della Cina, sorpassando anche l’Arabia Saudita, a seguito delle sanzioni di USA ed Europa per l’invasione dell’Ucraina. Forniture che offrono anche un cospicuo sconto di prezzo e che hanno totalizzato 8,42 milioni di tonnellate, secondo i dati diffusi dall’Amministrazione generale delle Dogane cinese, con un aumento del 55%. Un volume che ha scalzato l’Arabia Saudita dal primo posto con esportazioni per 7,82 milioni di tonnellate, in aumento del 9%. (Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 21 giugno 2022

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