Luglio 2022

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    G.M. Leather, Malagutti: in Borsa per standing e M&A per entrare in fascia alta

    (Teleborsa) – Debutta il 13 luglio a Piazza Affari il gruppo vicentino G.M. Leather, attivo nel settore della lavorazione e della commercializzazione delle pelli destinate alla realizzazione di prodotti per i settori dell’arredamento, della pelletteria e della moda, delle concerie e dell’automotive aftermarket. Borsa Italiana ha disposto oggi l’ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie e dei warrant sul mercato Euronext Growth Milan (EGM), il segmento dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita. Il gruppo, fondato dalla famiglia Marcigaglia, è attivo da oltre 45 anni nel settore della concia e lavorazione pelli, con sede ad Arzignano (Vicenza), nel più grande distretto conciario italiano.La quotazione in Borsa serve per acquisire uno standing maggiore e finanziare la crescita inorganica, con il gruppo che sta valutando alcuni dossier all’interno del proprio distretto per entrare in fasce premium non ancora ben presidiate. L’obiettivo è accelerare una crescita che è stata comunque già importante negli scorsi anni, con il fatturato che è raddoppiato dal 2017 al 2021 e l’EBITDA che è cresciuto del 300%. “Siamo cresciuti in maniera importante negli ultimi anni, con una crescita elevata a livello di volumi di fatturato ed esponenziale a livello di marginalità – racconta a Teleborsa l’amministratore delegato Marco Malagutti – Ciò è dovuto agli investimenti in macchinari, alla costante attenzione ai processi produttivi e ai costi, e alla grandissima capacità di acquisto che l’azienda ha dimostrato di avere grazie alla sua esperienza”.G.M. Leather si occupa delle attività di approvvigionamento della materia prima e commercializzazione sia della materia prima che del prodotto finito. La filiera produttiva è presidiata in modo diretto, per le lavorazioni a maggiore valore aggiunto e personalizzazione, e attraverso storiche relazioni con alcuni partner attivi nel distretto per le attività maggiormente standardizzate. Il gruppo si pone come partner per primari clienti internazionali (principalmente in USA, UK, Germania, Hong Kong e Cina) quali distributori e brand attivi nel settore dell’arredamento, della moda e pelletteria. Nel 2021 ha realizzato ricavi per 49,7 milioni di euro (in crescita del 70% rispetto al 2020), di cui il 76,2% generati all’estero e il 23,8% in Italia, e un EBITDA pari a 4,4 milioni di euro (rispetto a 3,5 milioni di euro nel 2020).La scelta della Borsa”Inizialmente abbiamo valutato la possibilità di far entrare come soci dei fondi di private equity o dei club deal – spiega l’AD – ma abbiamo valutato positivamente la strada della Borsa perché questo consentiva alla famiglia di mantenere il DNA operativo dell’azienda, mettendo a disposizione del mercato una percentuale di minoranza, mentre con il private equity si parlava di percentuali di maggioranza con governance altrui”.Il manager è consapevole di entrare a Piazza Affari in un momento non facile, con tante società che non si quotano o abbandonano il processo. “Anche se siamo consapevoli di aver raccolto somme inferiori a quelle che avremmo raccolto in periodi diversi, quello che riteniamo fondamentale è il passaggio allo status di quotata – afferma – È sicuramente un fattore distintivo e ci darà una spinta importante nei rapporti con tutti i nostri interlocutori (clienti, fornitori, stakeholder finanziari). Siamo inoltre la prima azienda quotata del settore in Italia, e forse al mondo, e anche questo è un aspetto importantissimo”.I numeri del collocamentoIn fase di collocamento G.M. Leather ha raccolto 4 milioni di euro, di cui 3.601.500 euro in aumento di capitale e 399.000 euro dall’eventuale esercizio dell’opzione di greenshoe (in aumento di capitale) concessa a a Integrae SIM. Il flottante al momento dell’ammissione è del 12,4% (14,2% assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe) e la capitalizzazione di mercato all’IPO è pari a 19,35 milioni di euro (19,75 milioni di euro assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe). Il prezzo di ciascuna azione è stato fissato in 1,75 euro.Prima dell’ammissione, l’intero capitale era detenuto da Assunta S.r.l. (interamente riconducibile alla presidente Carmen Marcigaglia). Dopo l’ammissione, assumendo l’integrale esercizio dell’opzione di greenshoe: Assunta S.r.l. avrà in mano il 79,74% del capitale, Smart Capital S.p.A. (holding di partecipazioni con capitale permanente specializzata in investimenti di Private Equity e di Private Investments in Public Equity) il 6,08%, il mercato il 14,18%.Smart Capital ha sottoscritto 686.000 azioni di G.M. al prezzo di IPO per un controvalore complessivo pari a 1.200.500 euro, agendo quale Cornerstone Investor nell’ambito dell’operazione. Il collocamento, rivolto a primari investitori, ha avuto ad oggetto complessive massime 2.286.000 azioni ordinarie. Ad esito dell’aumento di capitale, alla data di inizio delle negoziazioni, il capitale sociale è composto da 11.058.000 azioni ordinarie prive di valore nominale.L’utilizzo dei proventiG.M. Leather ha le idee chiare sui benefici che potrà avere la quotazione, tanto per la crescita interna che per quella esterna. “I proventi, circa 4 milioni di euro lordi, sicuramente favoriranno la crescita interna, che però era già a piano e già spesata, quindi già finanziata – spiega Malagutti – Le acquisizioni che stiamo valutando hanno un costo un po’ più alto, però queste somme possono essere una base di partenza a cui aggiungere una certa leva, per andare ad acquisire aziende che ci portano un significativo valore aggiunto”.Le società target fanno parte del distretto conciario di Arzignano, quello che G.M. Leather conosce meglio e in cui il rischio di esecuzione per operazioni di M&A è minore. “Stiamo valutando l’acquisizione di un’azienda che ci consentirà di entrare nella fascia alta della pelletteria – racconta il manager – Noi internamente ci stiamo focalizzando già sulla fascia medio-alta, con una serie di nuovi progetti e diversi ordini da clienti importanti; ci sarebbero quindi una completezza della gamma e sinergie importanti, perché potremmo valorizzare la parte di pelle che l’azienda target rivende come scarto, perché non funzionale alla produzione dei loro prodotti”.L’outlook positivoTra i fattori che rendono il management ottimista ci sono la grande capacità di muoversi sul mercato, ottenendo deal vantaggiosi, e gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo realizzati negli ultimi anni. “Pur non essendo i player più importanti del distretto, in quanto ci sono gruppi che fatturano cinque volte di più, riusciamo a fare mercato nell’acquisto delle pelli, con un prezzo di acquisto inferiore ad aziende dimensionalmente più grandi”, sottolinea l’AD. Dal 2019 al 2021 G.M. Leather ha investito oltre 1,5 milioni di euro in ricerca e sviluppo, e nel 2022 ha sviluppato oltre 100 articoli per la pelletteria (di cui almeno la metà prezzati e quindi valutati positivamente dalle maison del lusso), nonostante la business unit del lusso sia partita solo febbraio 2022. Malagutti è sicuro che il gruppo riuscirà a replicare il successo ottenuto nel settore dell’arredamento anche nel campo della pelletteria e del lusso. “Le maison del lusso sono abituate a comunicare utili in crescita a doppia e tripla cifra, e dopo gli anni difficili della pandemia stanno prestando molta attenzione ai costi e alle prospettive di continuità delle forniture – spiega – Noi continuiamo a investire sulle pelli, che sono il nostro prodotto di partenza, e non abbiamo problemi. Se ci chiedono di tenere fermi i prezzi per un anno, come hanno già fatto, siamo in grado di farlo perché abbiamo la merce in magazzino. Siamo in grado di fornire velocemente, a qualità apprezzate e a prezzi competitivi. Riteniamo che questi fattori ci faranno attraversare il difficile momento, tra post-pandemia e guerra, e l’aumento dei costi delle utilities e delle materie prime”.Per ora G.M. Leather sta gestendo con relativa tranquillità anche gli aumenti dei costi dell’energia e i problemi alle catene di approvvigionamento che hanno colpito le aziende di tutto il mondo. “Sull’approvvigionamento non abbiamo riscontrato grosse difficoltà, perché abbiamo rapporti consolidati con fornitori di pelli, anche perché nel 2020 e 2021 abbiamo sempre pagato regolarmente – spiega il manager – Per quanto riguarda le materie prime, ovvero quelle per la conciatura e per ottenere il prodotto finito, da metà 2021 abbiamo iniziato uno sfoltimento dei fornitori, mettendoli in competizione sui prezzi e quasi azzerando l’aumento dei costi delle materie prime, che stanno comunque aumentando. Sulle utilities avevamo fatto un contratto che bloccava il costo dell’energia da agosto 2021 ad agosto 2022, e a settembre 2022 partirà un cogeneratore a metano che consente acquistare l’energia a un prezzo conveniente, quindi ci sarà un aggravio ma sarà limitato”.(Foto: Kelly Sikkema | Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, scivolano a maggio ordini di macchinari settore privato

    (Teleborsa) – Peggiora l’andamento degli ordini di macchinari in Giappone. E’ quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI).Il totale degli ordinativi al settore privato segna, a maggio, un calo su base mensile del 9%, dopo il balzo del 23,8% riportato ad aprile. Calano del 5,6% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il +10,8% precedente.Sul dato complessivo – che registra una flessione degli ordinativi del 10,1% dopo il +33,6% di aprile – ha contribuito il crollo del 20,1% di quelli governativi mentre dall’estero sono scesi del 2,4%. LEGGI TUTTO

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    Santagata (TIM): “Per autonomia tecnologica occorrono esperti, competenza ma anche cultura nuova”

    (Teleborsa) – “Per poter far fronte alla crescente necessità di autonomia tecnologica, anche in ambito cyber, occorrono esperti e competenze specifiche ma anche una cultura nuova. Altro importante elemento è quello di dotarsi di tecnologie proprietarie, certificate e gestite internamente al nostro perimetro di sicurezza. In questo contesto diventa sempre più urgente la creazione di un ecosistema nazionale, con investimenti per sviluppare soluzioni a supporto delle infrastrutture critiche e strategiche del paese, auspicabilmente con meno pressione fiscale sulle imprese e meno burocrazia”. Lo ha dichiarato Eugenio Santagata, Chief Public Affairs & Security Officer TIM e Amministratore Delegato Telsy, in occasione della sua partecipazione a Digithon 2022, la maratona digitale italiana che si è aperta giovedì scorso a Bisceglie alle Vecchie Segherie di Mastrotaro e si concluderà domani.”Negli ultimi anni con la creazione dell’agenzia per la cyber sicurezza nazionale e con i passi avanti del quadro normativo, abbiamo messo in campo una strategia per una cyber resilienza più matura. Diventa quindi sempre più importante un rapporto costruttivo tra aziende, istituzioni e università che contribuisca a dare forte impulso all’evoluzione delle applicazioni dedicate alla cybersecurity. Telsy, centro di competenza per la sicurezza delle comunicazioni e la cybersecurity del Gruppo TIM, rappresenta un progetto industriale unico nel suo genere con professionisti specialistici e con soluzioni ad hoc”. LEGGI TUTTO

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    G20 a Bali, clima teso e nessun dialogo su guerra

    (Teleborsa) – Non ha prodotto i risultati sperati la riunione dei ministri degli Esteri del G20 in Indonesia. “Non vi è stata unità, non si è trovata una posizione comune sulla guerra in Ucraina e su come affrontare le conseguenze del conflitto a livello mondiale”, scrive l’Associated Press.”Durante i colloqui – aggiunge l’agenzia di stampa Usa – i 20 ministri degli Esteri hanno ascoltato un’accorata richiesta di unità e la fine della guerra in Ucraina da parte del padrone di casa indonesiano. Tuttavia, il consenso è rimasto sfuggente nell’ambito di una intensificazione delle divisioni Est-Ovest, guidate da Cina e Russia da una parte e Stati Uniti ed Europa dall’altra. Non sono state scattate foto di gruppo nè è stato diffuso un comunicato finale come e’ stato fatto negli anni precedenti e il gelo è stato evidente soprattutto tra la Russia e i partecipanti occidentali.Prova concreta del clima tesissimo è il fatto che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha lasciato in anticipo la riunione dopo aver ribadito ai suoi omologhi che l’invasione russa dell’Ucraina non è responsabile di una crisi globale alimentare e che le sanzioni progettate per isolare la Russia equivalevano a una dichiarazione di guerra. Se l’Occidente non vuole che si svolgano colloqui, ma desidera che l’Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia, poiché sono state espresse entrambe le opinioni, allora, forse, non c’è nulla di cui parlare con l’Occidente”, ha detto il capo della diplomazia russa.Il ministero russo, a margine della riunione, ha riferito che “molti partner hanno dato un chiaro segnale che è inaccettabile isolare la Russia e che le sanzioni unilaterali hanno conseguenze negative”.L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha affermato che il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, “non stava ascoltando gli altri” durante la riunione ministeriale del G20 a Bali e che questo comportamento è stato “poco rispettoso”. “Questo non è il modo più costruttivo per partecipare a una riunione del G20”, ha aggiunto il capo della diplomazia Ue commentando la decisione di Lavrov di abbandonare la sala dove si teneva la riunione. Il ministro degli Esteri russo, si è rammaricato Borrell, non era presente per gran parte della sessione pomeridiana e ha lasciato la stanza dopo aver pronunciato le sue osservazioni. LEGGI TUTTO

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    Generali, da lunedì 11 luglio acquisti obbligatori azioni Cattolica

    (Teleborsa) – Generali avvierà lunedì prossimo, gli acquisti di azioni residue di Cattolica. E’ quanto si legge documento informativo relativo alla procedura per l’assolvimento dell’obbligo di acquisto. “Avrà inizio il giorno 11 luglio 2022 e, salvo proroghe, terminerà il giorno 29 luglio 2022, estremi inclusi – si legge in una nota -. Il corrispettivo per l’adempimento dell’Obbligo di Acquisto, pari a Euro 6,75 per ciascuna azione di Cattolica portata in adesione alla Procedura, sarà pagato agli aderenti alla Procedura il quinto giorno di borsa aperta successivo alla chiusura del periodo di presentazione delle richieste di vendita, ossia il giorno 5 agosto 2022, salvo proroghe, a fronte del contestuale trasferimento, a favore di Assicurazioni Generali, della proprietà delle azioni portate in adesione alla Procedura”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in altalena. Rischio Fed più aggressiva

    (Teleborsa) – Seduta volatile per la borsa di Wall Street, partita in calo sulla scia del dato sul mercato del lavoro, successivamente passata in territorio positivo e poi ancora scivolata in negativo. Il robusto rapporto sull’occupazione di giugno fa aumentare tra gli investitori la convinzione che la Fed assuma un atteggiamento ancora più aggressivo per frenare l’inflazione, ipotesi che rafforza i timori di una recessione. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones continua la seduta con un leggero calo dello 0,21%; sulla stessa linea, l’S&P-500 ha un andamento depresso e scambia sotto i livelli della vigilia a 3.890 punti. Leggermente negativo il Nasdaq 100 (-0,45%); con analoga direzione, in lieve ribasso l’S&P 100 (-0,27%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per il settore sanitario. Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori materiali (-0,82%), beni industriali (-0,64%) e informatica (-0,63%).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, United Health (+1,86%) e Amgen (+0,60%).Le peggiori performance, invece, si registrano su DOW, che ottiene -1,57%.Vendite su Salesforce, che registra un ribasso dell’1,46%.Seduta negativa per Walt Disney, che mostra una perdita dell’1,39%.Sotto pressione Intel, che accusa un calo dell’1,38%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Tesla Motors (+2,07%), Moderna (+1,77%), Regeneron Pharmaceuticals (+1,56%) e NetEase (+1,14%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Pinduoduo Inc Spon Each Rep, che continua la seduta con -3,34%.Crolla Mercadolibre, con una flessione del 2,69%.Vendite a piene mani su JD.com, che soffre un decremento del 2,41%.Pessima performance per Paypal, che registra un ribasso del 2,26%.Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati USA:Venerdì 08/07/202214:30 USA: Tasso disoccupazione (atteso 3,6%; preced. 3,6%)14:30 USA: Variazione occupati (atteso 268K unità; preced. 384K unità)16:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 2,3%)Mercoledì 13/07/202214:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,7%; preced. 8,6%)14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 1%; preced. 1%). LEGGI TUTTO

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    OPAS Coima Res, adesioni al 45,2%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Evergreen sulle azioni di Coima Res, società immobiliare quotata su Euronext Milan, risulta che oggi, 8 luglio 2022, sono state presentate 19.110 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 16.369.252, pari al 45,3% dell’offerta. L’offerta è iniziata il 27 giugno 2022 e terminerà il 22 luglio 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie di Coima Res acquistate sul mercato nei giorni 21 e 22 luglio 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Gas, ottimismo per lavori Nord Stream. Ma da lunedì stop di 10 giorni

    (Teleborsa) – Dopo una giornata volatile in cui le quotazioni sono salite oltre 180 euro, i prezzi del gas in Europa chiudono in calo del 7,7% a 169 euro/Mwh. Il mercato guarda all’ottimismo della Germania, secondo quanto riporta Bloomberg, per le indiscrezioni sull’atteso arrivo dal Canada della turbina che servirà ai lavori di manutenzione del gasdotto Nord Stream 1 che inizieranno lunedì e – secondo quanto si apprende – dovrebbero determinare uno stop di 10 giorni. Nulla è ancora certo ma una conferma del via libera alla consegna delle turbina è arrivata oggi dal portavoce del governo tedesco secondo il quale Berlino avrebbe avuto in merito rassicurazioni dal Canada. Tanto è bastato per inviare un segnale positivo agli investitori che ha fatto immediatamente calare il prezzo del gas. La nuova turbina – come ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Pescov – “consentirà di aumentare i flussi di gas verso l’Europa”. Il mese scorso la russa Gazprom aveva ridotto la capacità lungo il gasdotto Nord Stream 1 a solo il 40% dei livelli abituali, parlando di un ritardo nella restituzione delle apparecchiature in manutenzione da parte della tedesca Siemens Energy, in Canada. Secondo Mosca, infatti, la turbina è fondamentale per la fornitura di gas naturale alla Germania.Rimane da chiarire la posizione di Kiev. Ieri un rapporto della Reuters aveva rivelato che l’Ucraina si oppone alla consegna da parte del Canada della turbina alla Gazprom russa. L’Ucraina – secondo le dichiarazione fornite da una fonte del ministero dell’energia ucraino a Reuters – si sarebbe opposta alla mossa e il suo ministro dell’Energia avrebbe fatto pressioni sul Canada a giugno affinché non consegnasse la turbina necessaria alla Siemens Energy tedesca. “Le sanzioni vietano il trasferimento di qualsiasi attrezzatura relativa al gas – ha affermato la fonte del ministero dell’Energia –. Se, Dio non voglia, questa decisione sarà approvata, faremo senza dubbio un appello ai nostri colleghi europei affinché il loro approccio debba essere rivalutato. Perché se i paesi non seguono le decisioni che hanno concordato sulle sanzioni, come si può parlare di solidarietà?”. Per aggirare il blocco all’esportazione dei ricambi imposto al Canada dalle sanzioni la Siemens potrebbe autorizzare una triangolazione con un Paese che non adotta le sanzioni o dimostrare che la turbina serve alla Germania e non alla Russia. Ma ad oggi non è dato sapere quale sarà la strada percorsa e se la turbina effettivamente arriverà. Il transito del gas russo attraverso l’Ucraina è sceso a giugno a 334 milioni di metri cubi al giorno, il livello più basso della storia. Oggi l’operatore dei gasdotti ucraini Octsou ha denunciato il “ricatto del gas” di Mosca e mosso critiche nei confronti del gruppo russo Gazprom “per aver sfruttato solo un settimo delle capacità dei gasdotti ucraini, e per non aver nemmeno utilizzato le quote riservate e pagate in base al contratto con Ogtsou”. Tuttavia – sottolinea l’operatore ucraino – “rotte alternative” permetterebbero di inviare volumi molto maggiori in Europa occidentale e di sostituire completamente il transito del gasdotto Nord Stream 1. Nel frattempo il presidente russo Vladimir Putin è tornato a minacciare l’Occidente. “Sappiamo che gli europei stanno cercando di sostituire le risorse energetiche russe – ha detto Putin – comunque ci aspettiamo che il risultato di queste azioni sarà l’aumento dei prezzi del gas sul mercato ed un aumento del costo dell’energia per i consumatori. Questo prova ancora una volta che le sanzioni alla Russia provocano molti più danni ai Paesi che le impongono. Un ulteriore uso delle sanzioni potrebbe portare a conseguenze ancora più severe, senza esagerazione, persino catastrofiche, per il mercato energetico globale”. LEGGI TUTTO