Agosto 2022

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    Bonus colonnine, Pingaro (Convergenze): soddisfatti da provvedimenti Governo

    (Teleborsa) – “Ritengo che la mobilità sostenibile debba essere un mantra da perseguire da parte di tutti i Governi, in Italia e nel mondo, visto che è un sistema concreto di riduzione dell’inquinamento e di conseguenza del cambio climatico. Non possiamo quindi che ritenerci soddisfatti degli ultimi provvedimenti del Governo Draghi a vantaggio della mobilità sostenibile e in particolare degli incentivi per la diffusione delle colonnine di ricarica per le auto e moto elettriche, che puntano, in particolare a far crescere le installazioni nei condomini”. È il commento di Rosario Pingaro, amministratore delegato e presidente di Convergenze, a seguito dell’approvazione del cosiddetto “Bonus colonnine”.Il provvedimento è stato adottato dal Governo, su proposta del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, tramite Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM). In particolare, chiarisce il documento, si tratta di un contributo per l’acquisto di infrastrutture di potenza standard per la ricarica di veicoli alimentati ad energia elettrica. Il contributo è pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera, nel limite massimo di 1.500 euro per richiedente e di 8.000 in ipotesi di posa in opera sulle parti comuni di edifici condominiali.L’incentivo è riconosciuto nel limite di spesa di 40 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo automotive. Con successivi provvedimenti ministeriali verranno disciplinate le procedure per l’erogazione delle agevolazioni previste.”In base alla nostra esperienza, data dal lancio sul mercato del nostro network di ricarica per veicoli elettrici chiamato EVO (Electric Vehicle Only) con tecnologia brevettata, siamo convinti che solo con la crescita del numero delle colonnine in tutta Italia sia possibile garantire la svolta del settore”, spiega a Teleborsa l’AD di Convergenze, operatore di tecnologia integrato attivo nei settori Telecomunicazioni ed Energy 100% green, quotato su Euronext Growth Milan.”Noi siamo pronti a dare il nostro contributo e anche cogliere tutte le opportunità che il mercato potrà offrirci, come abbiamo fatto in passato – continua Pingaro – Ricordo la firma dell’accordo strategico siglato con Enel X che ci ha permesso di offrire ai nostri utenti oltre 16 mila punti di ricarica gestiti dalla stessa Enel X. Inoltre stiamo lavorando per aumentare il nostro network, presente nell’area del Cilento, Avellino e Toscana”. LEGGI TUTTO

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    Emerson, utili in aumento nonostante lockdown in Cina

    (Teleborsa) – Emerson, società statunitense di tecnologia e software, ha registrato vendite nette in aumento del 7% a 5 miliardi di dollari nel terzo trimestre fiscale (che si è concluso il 30 giugno 2022). Dal punto di vista geografico, le Americhe sono aumentate del 14%, l’Europa è rimasta piatta e l’Asia, il Medio Oriente e l’Africa sono scese dell’1%. La Cina è scesa del 6%, principalmente a causa dei lockdown del COVID-19.Il margine ante imposte è stato del 23,9%, in aumento di 720 punti base. L’utile per azione è stato di 1,54 dollari per il trimestre, in aumento del 48%. L’utile per azione rettificato è stato di 1,38 dollari, in aumento del 16%, includendo un impatto netto di 0,08 dollari da AspenTech. Il mercato si aspettava un utile per azione di 1,30 dollari su ricavi per 5,12 miliardi di dollari, secondo dati Refinitiv.”Emerson ha conseguito un altro trimestre forte mentre continuiamo a vedere una crescita a due cifre degli ordini sottostanti e una forte domanda per la nostra tecnologia”, ha affermato Lal Karsanbhai, presidente e amministratore delegato. “Le azioni del portafoglio, tra cui AspenTech che ha aumentato di 8 centesimi i nostri utili per azione rettificati per il trimestre, stanno offrendo valore immediato a clienti e azionisti – ha aggiunto – La forza della domanda e la continua crescita dell’arretrato forniscono fiducia nell’esecuzione del nostro piano nonostante i lockdown in Cina e i continui vincoli della catena di approvvigionamento globale, in particolare con i componenti elettronici, che hanno influenzato la nostra conversione delle vendite in questo trimestre”.Emerson ha aggiornato le sue prospettive per l’intero anno 2022 per riflettere l’impatto delle transazioni AspenTech e Therm-O-Disc e le cancellazioni associate all’uscita dalla Russia, considerando anche la continua incertezza macroeconomica e geopolitica, i vincoli della catena di approvvigionamento, le fluttuazioni dei tassi di cambio e le sfide correlate al COVID-19. La guidance per la crescita delle vendite nette è stata ridotta al 7-8% e la guidance per le vendite sottostante è stata ridotta al 9-10%. La guidance sull’utile rettificato per azione è stata aumentata da 5,05 a 5,15 dollari. LEGGI TUTTO

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    Airbus, rallentano consegne a luglio

    (Teleborsa) – Airbus ha riportato un rallentamento delle consegne a luglio, a causa della crisi delle catene di fornitura, che hanno costretto la big dell’aeronautica a tenere in fabbrica jet semilavorati, gli A320neo, sprovvisti di motore. La big francese ha però gettato le basi della crescita futura con un nuovo importante ordine dalla Cina.Airbus ha consegnato a luglio solo 46 aerei, in forte rallentamento rispetto ai 60 di giugno ed anche al di sotto dei 47 di luglio 2021, un periodo che ancora non scontava la massiccia ripresa del trasporto aereo sperimentata quest’anno. I produttore di aerei il mese scorso aveva rivisto al ribasso le previsioni sulle consegne per l’anno in corso a 700 aeromobili da un precedente target di 720 unità, propio a causa della mancanza di motori. Nei primi sette mesi dell’anno, Airbus ha consegnato 343 velivoli o 341 se si escludono i due ordini effettuati da Aeroflot e non evasi a causa delle sanzioni. Airbus ha anche ricevuto un maxi ordine da 300 jet dalle compagnie aeree statali in Cina, in aggiunta ad altri ordini incassati in occasione dell’Airshow di Farnborough. Sino ad ora, Airbus ha dunque venduto 843 aerei o 656 tenendo conto delle cancellazioni. LEGGI TUTTO

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    S&P, il prezzo del carbonio è destinato a crescere con la transizione a zero emissioni

    (Teleborsa) – Le politiche governative volte alla transizione delle economie verso emissioni nette zero sono destinate ad aumentare a livello globale, vista l’urgenza di mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici. È probabile che queste includano una forma di regolamentazione del prezzo del carbonio, una delle leve politiche utilizzate da alcuni governi per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Molti economisti sostengono che le politiche di carbon pricing siano una delle leve politiche più efficienti per incoraggiare la riduzione delle emissioni di gas serra. Da un punto di vista economico, esse forniscono incentivi diretti alle famiglie e alle imprese affinché considerino il costo ambientale delle emissioni di carbonio. È quanto si legge in un report di S&P Global Ratings.Attualmente sono in vigore relativamente poche normative sul prezzo del carbonio, che coprono meno di un quarto delle emissioni globali di gas serra. I mercati di carbonio più grandi per estensione delle emissioni si trovano nell’UE e in Cina, mentre altri riguardano, tra gli altri, il Regno Unito, Canada, alcuni Stati degli USA e l’Asia.Il prezzo del carbonio nell’UE è oggi di circa 80 euro/tCO2e, sostenuto dal pacchetto ambientale Fit for 55 e dalla spinta generata dal conflitto Russia-Ucraina e dalla relativa crisi energetica. Prevediamo che il prezzo delle quote di carbonio dell’UE supererà i 100 euro/tCO2e a partire dal 2025, man mano che l’UE accelererà la sua transizione verso l’azzeramento delle emissioni.Le considerazioni politiche ed economiche, come l’accessibilità economica, sono più orientate verso un’applicazione graduale e localizzata delle politiche di carbon pricing, piuttosto che verso un prezzo globale unico del carbonio. Settori come quello dei servizi pubblici, dei materiali, dell’energia e dei trasporti sono tra quelli a più alta intensità di carbonio in termini di emissioni dirette. Le aziende meglio preparate ad affrontare un aumento dei prezzi del carbonio possono godere di una maggiore possibilità di adeguamento delle proprie attività e di una posizione competitiva più forte.Per il resto del 2022, gli ulteriori sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina avranno probabilmente un impatto sulle emissioni del settore energetico dell’UE, in quanto gli Stati membri cercheranno di ampliare la capacità di produzione a carbone e le importazioni di GNL, più inquinanti, per soddisfare la domanda a breve termine, in risposta alle potenziali restrizioni delle importazioni di petrolio e gas dalla Russia. Per i Paesi dell’UE, in particolare, gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione continueranno a essere gestiti a fronte di altre priorità, come la sicurezza energetica e l’accessibilità economica. LEGGI TUTTO

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    USA, Biden firma il Chips Act. Micron investe per il reshoring

    (Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden firmerà oggi un disegno di legge bipartisan (chiamato CHIPS and Science Act of 2022) per fornire 52,7 miliardi di dollari di sussidi per la produzione e la ricerca di semiconduttori statunitensi. L’obiettivo è favorire il reshoring delle aziende statunitensi e aumentare la competitività dell’intero settore, anche per fronteggiare gli sforzi scientifici e tecnologici della Cina. Il colosso asiatico ha infatti esercitato pressioni contro il disegno di legge, con l’ambasciata cinese a Washington che ha affermato che la Cina “si oppone fermamente” alla legge, che secondo lei ricorda una “mentalità da guerra fredda”.Anche grazie agli incentivi messi in campo dall’amministrazione Biden, Micron ha annunciato un investimento da 40 miliardi di dollari nella produzione di memory chip, fondamentali per computer e dispositivi elettronici, che creerà fino a 40.000 nuovi posti di lavoro nel settore edile e manifatturiero negli Stati Uniti. Questo investimento da solo porterà la quota di mercato statunitense della produzione di memory chip da meno del 2% a un massimo del 10% nel prossimo decennio.La leadership persaIl CHIPS and Science Act aumenterà la ricerca, lo sviluppo e la produzione americani di semiconduttori, garantendo la leadership degli Stati Uniti nella tecnologia che costituisce la base di tutto, dalle automobili agli elettrodomestici ai sistemi di difesa.L’America ha inventato i semiconduttori, ma oggi produce circa il 10% della fornitura mondiale e nessuno dei chip più avanzati. Invece, dipende dall’Asia orientale per il 75% della produzione globale. Il CHIPS and Science Act sbloccherà centinaia di miliardi di investimenti in semiconduttori nel settore privato in tutto il paese, inclusa la produzione essenziale per la difesa nazionale e i settori critici.I dettagli del provvedimentoIl CHIPS and Science Act fornisce 52,7 miliardi di dollari per la ricerca, lo sviluppo, la produzione e lo sviluppo della forza lavoro americani. Ciò include 39 miliardi di dollari in incentivi alla produzione, inclusi 2 miliardi di dollari per i chip legacy utilizzati nelle automobili e nei sistemi di difesa, 13,2 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e sviluppo della forza lavoro e 500 milioni di dollari per fornire attività internazionali di sicurezza della tecnologia delle comunicazioni dell’informazione e della catena di approvvigionamento dei semiconduttori. Fornisce inoltre un credito d’imposta sugli investimenti del 25% per le spese in conto capitale per la produzione di semiconduttori e relative apparecchiature.”Questi fondi sono inoltre dotati di forti barriere, assicurando che i destinatari non costruiscano determinate strutture in Cina e in altri paesi a rischio e impedendo alle società di utilizzare i fondi dei contribuenti per riacquisti di azioni e dividendi degli azionisti”, sottolinea la Casa Bianca.Tra le altre misure previste, c’è la promozione dell’innovazione nelle catene di approvvigionamento wireless. Il CHIPS and Science Act prevede 1,5 miliardi di dollari per la promozione e l’implementazione di tecnologie wireless che utilizzano reti di accesso radio aperte e interoperabili. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari in territorio negativo, vola Rai Way

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, dopo un avvio sulla parità. La giornata è priva di spunti significativi, vista l’assenza di dati macroeconomici e con il grosso della stagione delle trimestrali alle spalle. A peggiorare un po’ il clima rispetto ai primi scambi è arrivato il dato di luglio del leading indicator Ocse; l’Italia si è assestata a 98,7 punti, evidenziando una crescita che continua a perdere slancio.Gli investitori sono in attesa dei dati sull’inflazione statunitense di domani, con il consensus che prevede una lettura a luglio a 8,7% in calo rispetto al 9,1% di giugno. Dopo il forte report sul mercato del lavoro di venerdì scorso, quando sono state aggiunte oltre 500 mila buste paga non agricole, il dato sui prezzi al consumo aiuterà a delineare il percorso di rialzo dei tassi della FED. “Riteniamo che l’inflazione core rallenterà su base mensile rispetto al dato allarmante del mese scorso. Tuttavia, ci aspettiamo che un altro robusto dato dell’IPC core e l’aumento del costo unitario del lavoro riaffermino la forza delle pressioni inflazionistiche sottostanti”, hanno scritto in una nota Tiffany Wilding e Allison Boxer, US Economist di PIMCO.In mattinata sono stati diffusi alcuni risultati interessanti da parte di colossi svizzeri e tedeschi. Dufry ha registrato un balzo dei ricavi nel primo semestre 2022 e affermato che prosegue l’operazione di fusione con Autogrill. Munich Re ha confermato i target sugli utili 2022 nonostante il calo del profitto nel secondo trimestre, guidato dalle perdite sigli investimenti. Continental ha riaffermato l’outlook annuale nonostante un primo semestre difficile, su cui hanno pesato l’aumento dei costi e i problemi alla supply chain.Significativo il balzo in Borsa di Rai Way, che beneficia di speculazioni sull’avanzamento dell’operazione con EI Towers, un dossier che si era raffreddato con la crisi di governo. Si potrebbe arrivare alla nascita del gigante tricolore delle torri televisive.Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,022. L’Oro è sostanzialmente stabile su 1.791,3 dollari l’oncia. Forte rialzo per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mette a segno un guadagno dell’1,53%.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +210 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 2,97%.Tra gli indici di Eurolandia nulla di fatto per Francoforte, che passa di mano sulla parità, incolore Londra, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente, e fiacca Parigi, che mostra un piccolo decremento dello 0,38%.Prevale la cautela a Piazza Affari, con il FTSE MIB che continua la seduta con un leggero calo dello 0,52%; sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 24.740 punti. In frazionale calo il FTSE Italia Mid Cap (-0,59%); come pure, in discesa il FTSE Italia Star (-1,02%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo BPER (+1,43%), Telecom Italia (+1,08%), Generali Assicurazioni (+1,00%) e Mediobanca (+0,75%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su STMicroelectronics, che prosegue le contrattazioni a -2,39%.Sotto pressione Hera, che accusa un calo dell’1,83%.Scivola Interpump, con un netto svantaggio dell’1,79%.In rosso Stellantis, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,41%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Rai Way (+6,69%), Mfe A (+1,78%), GVS (+1,40%) e Piaggio (+0,72%).Le peggiori performance, invece, si registrano su De’ Longhi, che ottiene -3,07%.Tonfo di Carel Industries, che mostra una caduta del 2,51%.Lettera su Salcef Group, che registra un importante calo del 2,35%.Scende Cementir Holding, con un ribasso del 2,16%. LEGGI TUTTO

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    CDP, 25 milioni a Università di Napoli Parthenope per riqualificazione patrimonio edilizio

    (Teleborsa) – Un piano per contribuire a sostenere la rigenerazione urbana, aumentare la competitività e l’attrattività dell’Ateneo e generare così un impatto positivo sul territorio. Questa la strategia al centro dell’accordo sottoscritto tra Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Università di Napoli Parthenope, che prevede un finanziamento da 25 milioni, per la riqualificazione e lo sviluppo della realtà accademica campana.Nel dettaglio, il finanziamento permetterà di riqualificare l’area dell’ex Arsenale Militare per realizzare un moderno Campus Universitario di 110mila metri quadri, dedicato al Dipartimento di Scienze Motorie strategicamente adiacente al Centro Universitario Sportivo (CUS). È previsto, inoltre, il recupero di una parte dell’area con zone verdi attrezzate e aperte alla cittadinanza.Questi interventi – spiega Cdp in una nota – consentiranno agli oltre 2.200 studenti e 200 tra docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Università di Napoli Parthenope di beneficiare di nuove aule e spazi comuni. In particolare, verranno realizzate 17 aule che potranno accogliere da 40 a 400 studenti; inoltre, per il personale saranno disponibili 65 uffici e 4 sale riunioni.L’obiettivo dell’operazione è quello di dare un forte impulso alla riqualificazione del territorio, recuperando una vasta area dismessa ex militare e industriale per riconvertirla in un Polo Universitario di eccellenza.Il finanziamento all’Università di Napoli Parthenope con un periodo di preammortamento sino al 31 dicembre 2024, regolato a tasso variabile, e un ammortamento trentennale, regolato a tasso fisso, è una delle operazioni avviate da CDP, nell’ambito del più ampio programma da 1,4 miliardi promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) attraverso il Fondo per l’edilizia universitaria e per le grandi attrezzature scientifiche. In linea generale, il MUR può finanziare fino al 60% delle risorse necessarie per realizzare i progetti presentati dalle Istituzioni universitarie statali e CDP può co-finanziare la restante parte per sostenerne le attività di riqualificazione.A sostegno di tali programmi d’investimento, CDP ha favorito le Università Statali introducendo nel prestito specifiche flessibilità contrattuali, in base alla composizione delle fonti di copertura dei programmi ritenuta più appropriata alle esigenze. In riferimento all’operazione in favore dell’Università di Parthenope, con l’obiettivo di procedere in breve tempo alla realizzazione delle opere, Cassa Depositi e Prestiti ha co-finanziato il progetto (che ha un valore complessivo di circa 81 milioni) per 25 milioni a cui si aggiungeranno le risorse del MUR, al termine dell’iter di selezione del Ministero in corso. LEGGI TUTTO

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    Banco Lucca e Tirreno, utile 1° semestre sale a 601 mila euro

    (Teleborsa) – Banco di Lucca e del Tirreno, la banca operante in Toscana appartenente al gruppo La Cassa di Ravenna, ha chiuso il primo semestre del 2022 con una raccolta globale pari a 586,8 milioni di euro (+8,81% rispetto allo stesso periodo del 2021), una raccolta diretta a 369,2 milioni di euro (+11,69%) e indiretta a 217 milioni di euro (+4%). Gli impieghi a sola Clientela hanno raggiunto i 389,2 milioni di euro (+12,83%).”Tutti i principali dati di movimentazione delle varie attività e servizi alla Clientela sono positivi e in significativo aumento, a dimostrazione del grado di fiducia e della credibilità di cui gode il Banco di Lucca e del Tirreno”, sottolinea l’istituto.Il margine di intermediazione è cresciuto di circa il 9% a 5,82 milioni di euro, grazie all’aumento del 14,06% del margine d’interesse e del 20,10% delle commissioni nette. Quanto sopra, dopo importanti prudenti rettifiche per il rischio di credito, ha portato ad un utile lordo di 897.542 euro (+64,51%). Al netto della fiscalità vigente, l’utile netto ha raggiunto i 601.454 euro (+64,16%). LEGGI TUTTO