9 Settembre 2022

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    Avio, ricavi semestre +5%. Aggiorna guidance

    (Teleborsa) – Avio, Società leader nel settore aerospaziale quotata al segmento STAR di Borsa Italiana, ha esaminato e approvato in data odierna i risultati del primo semestre 2022.Il portafoglio ordini risulta stabile ai livelli raggiunti nell’ultimo anno pari a 848 milioni di Euro (-3%, rispetto a dicembre 2021) grazie all’acquisizione nuovi ordini relativi alla produzione del P120, allo sviluppo Vega, nonché ai contratti di sviluppo in ambito di propulsione tattica per la propulsione del nuovo sistema Teseo per NavArm. Inoltre, ad agosto la società ha annunciato l’acquisizione di ulteriori ordini per Aster, con il rafforzamento della propulsione tattica che rappresenta un settore chiave per la futura crescita di Avio. Il Gruppo ha conseguito nel primo semestre 2022 ricavi pari a 134 milioni di euro, in crescita (+5%) rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente. principalmente per le attività di sviluppo dei lanciatori Vega C e Vega E. L’EBITDA Reported, pari a 3,2 milioni di euro segna una contrazione rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente principalmente attribuibile al significativo aumento dei costi energetici che ha colpito tutto il settore industriale italiano e l’economia a partire dalla fine del 2021. L’EBIT Reported, pari a -6,2 milioni di euro, segna una riduzione rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente o che riflette i medesimi razionali dell’EBITDA Reported al netto di minori ammortamenti del periodo. Gli oneri non ricorrenti, che sono esclusi dall’EBITDA Adjusted (5,6 milioni di Euro) e dall’EBIT Adjusted (-3,7 milioni di Euro), ammontano nel semestre a circa 2.4 milioni di euro (in linea con il primo semestre 2021) di cui la maggior parte relativi ai costi extra sostenuti nell’ambito del volo inaugurale del programma Vega C. Il risultato di periodo, pari a -7,6 milioni di euro, riflette le dinamiche dell’EBIT Reported e degli oneri fiscali. La posizione di cassa netta al 30 giugno 2022 è pari a 40,9 milioni di euro (57,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2021 e 36.6 milioni di Euro al 30 giugno 2021) con un risultato migliore rispetto al tipico trend stagionale grazie all’andamento del capitale circolante, nonostante un sostenuto livello di investimenti (10,4 milioni di Euro nel semestre), il pagamento di dividendi e ulteriori acquisti di azioni proprie. La solida posizione di cassa netta consente al Gruppo di affrontare le esigenze di crescita in arrivo.Il CdA ha infine aggiornato la guidance per i risultati annuali 2022, per tener conto del mutato scenario dei costi energetici in Europa e in Italia, ulteriormente peggiorato a partire da giugno fino ad agosto 2022, rendendo difficile prevederne le dinamiche dei prossimi mesi. Per tali ragioni la guidance è stata aggiornata come segue: portafoglio ordini: 870-920 milioni di euro – confermato; ricavi: 330-350 milioni di euro – confermato; EBITDA Reported: 17-25 milioni di euro – aggiornato; confermati 5 milioni di costi non ricorrenti, con un EBITDA Adjusted a 22-30 milioni di euro utile netto: -2+3 milioni di euro – aggiornato. Alla data del 30 giugno, la società detiene n. 1.103.233 azioni proprie, pari al 4,19% del capitale sociale.Oggi Avio annuncia anche il closing dell’acquisizione del totale del capitale di Temis srl, una società con significative competenze nel campo dell’avionica e supplier di riferimento del programma Vega. Nell’ambito dell’operazione, Avio ha rilevato anche il 5% delle quote di ART SpA, la precedente controllante di Temis, con contestuale Long Term Agreement di cooperazione volto a supportare le operations e la supply chain di Temis. L’acquisizione è stata finanziata in parte in contanti e in parte le azioni proprie in portafoglio, come autorizzato dall’assemblea dei soci di Avio tenutasi nell’aprile 2022 e con l’autorizzazione nell’ambito della normativa del Golden Power. Con questa operazione Avio acquisisce competenze fondamentali per il proprio futuro e internalizza una parte significativa legata ai costi per le forniture sostenuti nell’ambito del programma Vega. Le competenze di TEMIS ed il supporto di ART a Temis saranno particolarmente importanti per lo sviluppo di nuovi sistemi avanzati per l’avionica, anche in connessione ai programmi che saranno finanziati nell’ambito del PNRR.Avio annuncia inoltre la firma di un MoU con CDP Venture Capital SGR per una cooperazione strutturata nell’importante scenario di startup aerospaziali che sta emergendo in Italia. Facendo leva su questo accordo, Avio ha aderito all’acceleratore di startup Takeoff basato a Torino e diretto da Plug & Play. Questo programma offrirà ad Avio l’opportunità di selezionare e ingaggiare le iniziative imprenditoriali più interessanti anche con l’obiettivo di intraprendere degli investimenti diretti. “Il primo semestre del 2022 ha dimostrato ancora una volta la capacità tecnologica di Avio attraverso il successo del volo di qualifica del nuovo Vega C e il successo dei test del nuovo motore M10 a metano per Vega E, primo del suo genere in Europa” – ha dichiarato Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio. “La visibilità su nuovi ordini è in aumento grazie alla disponibilità di nuovi prodotti e tecnologie riconosciute dai clienti a livello mondiale, come dimostrato dalla firma del contratto con Amazon da Arianespace per la costellazione Kuiper. I progetti del PNRR aggiungono nuove prospettive di lungo termine aumentando la nostra competitività e diversificazione”. “Infine – conclude Ranzo – siamo lieti di poter annunciare l’acquisizione di TEMIS, una società già fornitrice di Avio con competenze strategiche nell’avionica, area fondamentale per il nostro business nel futuro. Tale espansione verticale nella nostra catena del valore ci darà accesso a competenze strategiche e migliorerà la profittabilità del business”. LEGGI TUTTO

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    ZES, Romano: “La semplificazione è il motore della Zona Economica Speciale”

    (Teleborsa) – “Il sito di Novartis con il suo Campus è la plastica rappresentazione della capacità di attrazione di investimenti esteri nella nostra Zona Economica Speciale. In tale ottica, semplificazione dei processi e sburocratizzazione, su cui siamo pienamente impegnati, rappresentano aspetti chiave per garantire la competitività del nostro territorio. L’attrattività della ZES è oramai pienamente tangibile”. Lo ha detto oggi l’avvocato Giosy Romano, commissario straordinario del Governo delle Zes in Campania, in occasione della visita al Torre Innovation Campus Novartis di Torre Annunziata di Monika Schmutz Kirgöz, ambasciatrice di Svizzera in Italia, Malta e San Marino, a cui hanno partecipato le delegazioni della Regione Campania, dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, della Camera di commercio italiana per la Svizzera e del Consolato Onorario di Svizzera a Napoli.Nel corso dell’incontro Maria Cristina Gagliardi, consigliere delegato dell’Odcec di Napoli, presieduto da Eraldo Turi, ha sottolineato che “l’iniziativa rientra in una più ampia e articolata linea di azione promossa dai commercialisti partenopei, attraverso la commissione di studio Zes volta a promuovere e diffondere i vantaggi che derivano dall’utilizzo di questo istituto così da attrarre investitori esteri e nazionali in queste aree. A breve, infatti, verrà siglato un protocollo d’intesa tra l’Odcec di Napoli e il commissario straordinario Romano”.Per Valeria Fascione, assessore regionale alla Ricerca, Innovazione e Start up, “è stata una giornata importante per i rapporti Campania-Svizzera, che ha consolidato una relazione commerciale già forte nei settori chiave della nostra economia come agrifood, Scienze della vita e aerospazio. La visita al Campus Novartis di Torre Annunziata dell’Ambasciatrice Monika Schmutz Kirgöz ha chiamato a raccolta tutti gli attori chiave del territorio, ponendo le Scienze della Vita al centro di un percorso strategico per il miglioramento della qualità della vita, l’attrazione di talenti e investimenti e il potenziamento di partenariati tecnologici e innovativi sempre più stabili. Il polo internazionale di Novartis a Torre Annunziata rappresenta per la Campania un luogo di eccellenza nella ricerca e nella produzione e proprio da qui possono partire e consolidarsi le linee di sviluppo delineate oggi”.L’assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello ha evidenziato che “la Novartis è una multinazionale svizzera leader nello sviluppo e nella produzione di terapie ad alto coefficiente di innovazione per le numerose aree terapeutiche, come le neuroscienze, le patologie cardiovascolari e l’oncologia: da qui, ogni giorno partono milioni di farmaci in forma solida destinati a curare pazienti in quasi tutto il mondo. Il sito di Torre Annunziata (150 mila mq), raccontato dalla appassionata voce del Site Head Sabino di Matteo e dal suo Team, rappresenta un’eccellenza in termini non solo di performance ma anche di contesto professionale altamente stimolante, che vede nelle proprie persone – circa 1000 persone tra dipendenti e indotto – il vero cuore pulsante e il valore aggiunto di questa grande macchina per l’innovazione. La Regione si pone accanto a simili realtà, e non a caso ha rimarcato numeri così importanti, perché in questa logica pubblico e privato fanno sponda nell’interesse del territorio”. LEGGI TUTTO

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    Carlo III, il primo discorso da Re: “Prometto di servirvi con amore e lealtà tutta la vita”

    (Teleborsa) – “Rinnovo la promessa di mia madre di servirvi per tutta la mia vita con amore, rispetto e lealtà”. Così il re Carlo III nel suo primo discorso alla nazione, diffuso da Buckingham Palace, il giorno dopo la scomparsa, avvenuta ieri, a 96 anni a Balmoral, in Scozia, della Regina Elisabetta II che è stata “fonte di ispirazione ed esempio” e “tutti noi le dobbiamo moltissimo”.Le prime parole sono state per la Regina che chiama “amata madre” mettendone in rilievo “lo spirito di servizio” e “la devozione” al suo dovere, ma anche il suo “calore” umano”. “Che il volo degli angeli ti possa portare alla pace”.L’impegno che Elisabetta prese nel giorno del suo ventunesimo compleanno, prima di diventare la Regina, di “dedicare la sua vita – breve o lunga che fosse – al servizio del suo popolo” è stato, secondo il Re Carlo III, “più di una promessa: era un impegno personale profondo, che ha definito tutta la sua vita”.La regina, ha proseguito, “ha vissuto bene la sua vita, una promessa del destino, e tale promessa di un servizio per la vita è la stessa che voglio rinnovare oggi. Oltre al dolore personale della famiglia, condividiamo con tutto il mondo e dove era Capo di Stato, un profondo senso di gratitudine per i settant’anni per il modo in cui ha servito queste nazioni”.Re Carlo ha definito la guida della madre “il segno di fabbrica del paese”. “So che la sua morte- ha continuato- porta tanta tristezza in molti voi e condivido questo senso di perdita. Quando è arrivata al trono il mondo pagava le privazioni della seconda guerra mondiale. Nel corso di questi settant’anni abbiamo visto cambiare il mondo, progredire, e le istituzioni stesse sono cambiate”.Negli anni in cui la regina Elisabetta II ha governato “le nazioni hanno prosperato. I nostri valori sono rimasti e devono rimanere costanti. Il ruolo e il dovere della monarchia rimarranno, così come la responsabilità dei sovrani verso la Chiesa d’Inghilterra, in cui credo profondamente” così come “nel nostro sistema parlamentare. La regina ha servito con devozione e io prometto di fare lo stesso per tutto il tempo che Dio mi vorrà concedere e nel rispetto dei principi Costituzionali”.Nell’occasione Re Carlo ha anche annunciato che William assumerà il titolo scozzese, “sarà mio successore come duca di Cornovaglia, assumerà le responsabilità che io ho assunto per 50 anni”. Menzionati anche Harry e Megan per i quali “Provo affetto, spero che continuino a costruire la loro vita oltreoceano”. Downing Street fa sapere che Liz Truss e il suo gabinetto incontreranno il re domani precisando che il re terrà un’udienza con l’intero gabinetto domani intorno alle 14,30. Nel frattempo Truss è arrivata alla cattedrale di St Paul e si èseduta in prima fila per il servizio di preghiera e riflessione.Intanto, il Regno Unito si prepara a dare l’ultimo saluto alla regina Elisabetta, tra gli onori che le sono dovuti. I funerali solenni saranno celebrati il 19 settembre nell’abbazia di Westminster, dodici giorni dopo la sua morte: tanto dureranno l’addio alla sovrana più amata e il lutto nazionale, mentre il lutto reale – che riguarda la famiglia, il personale e i rappresentati della casa reale – proseguirà per altri 7 giorni dopo le esequie.A dare l’ultimo saluto alla regina più longeva della storia ci saranno le teste coronate europee e diversi leader mondiali che – a cominciare dal presidente americano Joe Biden – hanno già espresso il desiderio, in attesa del protocollo e di invitiufficiali, di essere presenti alla cerimonia solenne. Fino a quella data saranno molte le funzioni e i momenti aperti anche ai sudditi che vorranno omaggiare Elisabetta un’ultima volta. A cominciare dalla Scozia, dove è deceduta. LEGGI TUTTO

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    IEG, al via Vicenzaoro: scenari futuri, protagonisti del mondo del gioiello e orologeria

    (Teleborsa) – La giornata inaugurale di Vicenzaoro September 2022 – The Jewellery Boutique Show, la fiera internazionale del mondo orafo e gioielliero firmata IEG – Italian Exhibition Group in programma a Vicenza fino a martedì 13 settembre assieme a VO Vintage (9-11 settembre), ha visto diversi appuntamenti e opportunità di approfondimento per pubblico e operatori, tra la diffusione di dati economici sul settore, incontri e interviste con voci chiave del mondo della gioielleria.”L’autenticità è la chiave per arrivare al successo, perché porta con sé una carica di valori incredibili: eccellenza, versatilità, cliente” ha affermato Jérome Favier, ceo del Gruppo Damiani, intervistato nel pomeriggio della giornata inaugurale sul palco di Vicenzaoro da Federica Frosini, direttore del magazine di IEG VO+. CLUB DEGLI ORAFI – Il settore orafo si conferma in buona salute, al punto che più della metà degli operatori prevede una crescitadel fatturato, confermato anche dalla variazione dell’indice Istat, che si attesta nel primo semestre del 2022 a +32%, meglio dei settori del comparto moda e della media del manifatturiero italiano. È quanto emerge dall’indagine congiunturale realizzata dal Club degli Orafi, in collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, presentata oggi a Vicenza nel giorno di apertura di Vicenzaoro September 2022, il salone internazionale dell’oreficeria e gioielleria di Italian Exhibition Group. L’indagine, giunta alla sua seconda edizione, sottolinea come la gioielleria e bigiotteria si collochino tra i performer migliori dell’industria italiana in termini di produzione, sia nel confronto con il primo semestre 2021 (+23%) sia rispetto ai primi sei mesi del 2019 (+30%). Nonostante una inevitabile revisione al ribasso delle attese, dovuta al protrarsi del conflitto russo-ucraino e le tensioni sui prezzi delle materie, e che comunque interessa solo gli operatori di dimensioni minori, ben il 70% dei partecipanti all’indagine dichiara una crescita del fatturato. “La percezione degli imprenditori, confermata dall’analisi dei dati numerici, è quella di un comparto che sta vedendo una forte crescita, dopoun 2021 già eccezionale anche riferito ai valori pre-2019” ha dichiarato Giorgio Villa, presidente del Club degli Orafi Italia. In questo momento a preoccupare maggiormente gli operatori, oltre alle difficoltà nella gestione dei prezzi delle materie prime, è il reperimento della manodopera, indicato dall’80% delle imprese più grandi. “Lo scenario per i prossimi mesi resta incerto e complesso, ma le imprese italiane appaiono ancora fiduciose, a fronte dei buoni risultati conseguiti e della competitività dimostrata negli ultimi anni” ha dichiarato StefaniaTrenti, responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.VO VINTAGE – Oggi si è aperto anche VO Vintage, il salotto dell’orologeria e della gioielleria vintage di pregio, nel foyer del quartiere fieristico berico fino a domenica 11 settembre, dove collezionisti ed appassionati possono ammirare e indossare oggetti unici e senza tempo, confrontarsi con opinion leader e i più rinomati esperti di cultura e tecnica orologiera. Al via un programma di talk dedicati alla cultura orologiera che domani, sabato 10 settembre, si concentrerà sul mondo del collezionismo, grazie al talk con Anis Romdhane, co-fondatore del sito “Watchthype”, Dody Giussani, direttore del mensile L’Orologio, e Matteo Cambi, fondatore della Casa d’Aste Cambi, o scoprire uno dei quadranti più leggendari di sempre, grazie alla nuova edizione del corso ‘Newman Master’ di Stefano Mazzariol. Sempre in materia di collezioni di pregio, verrà poi illustrato il caso di Panerai con Carlo Ceppi, heritage curator Panerai, il professor Ugo Pancani della ginevrina FHH – Fondation de la Haute Horlogerie, e Jacopo Spangaro, organizzatore dell’asta-evento The One. Talk e masterclass frontali, ma anche momenti per approfondire tendenze e scenari economici rendono Vicenzaoro l’appuntamento di riferimento per dare uno sguardo al presente e all’evoluzione del settore. LEGGI TUTTO

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    Ue verso nuovo Consiglio Energia straordinario: la data

    (Teleborsa) – La presidenza di turno ceca del Consiglio Ue ha annunciato oggi di essere pronta a convocare una nuova riunione straordinaria dei ministri dell’Energia dei Ventisette entro la fine di settembre, se sarà necessario per approvare rapidamente le misure contro il caro energia che saranno presentate formalmente dalla Commissione europea martedì prossimo a Strasburgo.Le misure, già formulate in modo informale in un “non paper” della Commissione mercoledì scorso, sono state discusse oggi a Bruxelles dai ministri dell’Energia in un’altra riunione straordinaria del Consiglio, dopo quella che aveva approvato in tempi record le misure del pacchetto Ue d’emergenza sul gas, il 26 luglio scorso. “Posso promettere che il Consiglio è pronto a lavorare alle proposte della Commissione con la stessa velocità di luglio, quando abbiamo approvato le misure d’emergenza per il gas. Se necessario sono pronto a convocare un altro incontro straordinario del Consiglio per adottare soluzioni concrete prima della fine del mese”, ha detto nella conferenza stampa al termine della riunione di oggi il vice primo ministro ceco, Jozef Sikela, che esercita la presidenza di turno del Consiglio Ue dell’Energia.”Dobbiamo assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti, preservare il mercato dell’energia dell’Ue e il commercio transfrontaliero, ma soprattutto non deludere i nostri cittadini e le nostre imprese”, ha continuato Sikela. “Quando Putin ha cominciato la sua guerra energetica – ha aggiunto – si aspettava di dividerci e di danneggiare le nostre società democratiche e le nostre economie. Non ci è riuscito e non ci riuscirà. L’Europa – ha concluso Sikela – è unita contro questa aggressione”.Tutti i paesi membri si sono pronunciati, con lievi distinguo, in favore delle proposte della Commissione, e quindi è stato dato un mandato pieno per andare avanti”. Queste le parole del ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, parlando con la stampa al termine della riunione del Consiglio Ue straordinario dei ministri dell’Energia. Il Consiglio ha discusso le cinque misure proposte ancora informalmente dalla Commissione contro i forti aumenti dei prezzi del gas e dell’elettricità, causati soprattutto dalle manipolazioni del mercato da parte della Russia. LEGGI TUTTO

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    Bollette, stop modifiche unilaterali contratti. Passaggio a mercato tutelato: come funziona?

    (Teleborsa) – Può capitare che la prossima bolletta di luce e gas non arrivi dall’operatore che si era scelto per la fornitura di energia. La motivazione potrebbe essere molto semplice: il provider di energia potrebbe non essere stato più in grado di rispettare gli impegni a causa dell’instabilità sui mercati energetici e per questo potrebbe aver deciso di “abbandonare” l’utente. Nessuna interruzione delle utenze, naturalmente: il consumatore finisce nel Servizio di Ultima Istanza in caso di fornitura gas, o in regime di Maggior Tutela nel caso dell’energia elettrica, anche se aveva scelto di passare al Mercato Libero.Tale “escamotage” è stato formalizzato dal Decreto Aiuti Bis per far fronte a una pratica poco diffusa negli scorsi anni nel mercato dell’energia ma sempre più presente dopo l’impennata dei prezzi: la modifica unilaterale del contratto. Con il provvedimento ora in attesa della sua conversione in legge, infatti, il Governo ha imposto la sospensione, fino al 30 aprile 2023, della facoltà per le aziende fornitrici di elettricità e gas di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali sul prezzo, con validità retroattiva alle comunicazioni già inviate nelle scorse settimane ma non ancora entrate in vigore.”Il provvedimento ha dato una boccata d’ossigeno ai consumatori per cercare di evitare, nei limiti del possibile, di incorrere in modifiche contrattuali peggiorative rispetto alle tariffe applicate agli anni precedenti – ha spiegato Gianluca Di Ascenzo, presidente di Codacons –. Molti operatori si sono adeguati alla norma. La misura però scade la prossima primavera: noi ci auguriamo che l’emergenza rientri per il prossimo aprile ma il timore è che purtroppo non sarà così”.I critici della norma hanno osservato che mentre con la modifica unilaterale del contratto si godeva di 60 giorni di preavviso per l’applicazione delle nuove condizioni tariffarie (e, dunque, ancora 60 giorni di fornitura ai vecchi prezzi), con la cessazione del contratto non c’è alcun preavviso e, al termine del mese solare della comunicazione, il cliente viene trasferito alle società che erogano il servizio di ultima istanza. Nessuna garanzia di risparmio con il passaggio al mercato tutelato ma al cliente è assicurato il diritto di poter scegliere liberamente una nuova offerta sul mercato: una “soluzione tampone” per dare risposta alle numerose segnalazioni giunte all’associazione dei consumatori prima dell’introduzione della norma. “In linea generale le tariffe del regime tutelato sono più care rispetto a quelle che si trovano sul mercato libero. Per verificarlo basta andare sul Portale Offerte dell’Autorità dove si può comunque scegliere una nuova offerta. Una situazione preferibile a quella invece in cui un’azienda decide d’imperio l’aumento della mia tariffa sulla quale non posso agire”, ha sottolineato Di Ascenzo.Nello specifico, il servizio di ultima istanza è un regime contrattuale pensato dall’Autorità per far confluire i clienti delle società che possano trovarsi in fallimento o, comunque, impossibilitate a proseguire la fornitura al cliente finale. Per quel che riguarda le condizioni tariffarie, per i primi 6 mesi di permanenza in tale regime, sono le stesse del servizio di Maggior Tutela. Trascorso tale periodo – per scoraggiare i clienti a permanere in questo regime e spingerli a sottoscrivere un nuovo contratto con un fornitore del Mercato libero – si applica un sovrapprezzo alle condizioni di tutela. A trovarsi in questa situazione potrebbero essere quegli utenti che hanno un contratto luce o gas in scadenza tra agosto e dicembre, magari a prezzo fisso, bloccato lo scorso anno (quindi a cifre molto più basse delle quotazioni attuali). LEGGI TUTTO

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    Energia, Cingolani: consenso fra i 27 a proposte Commissione

    (Teleborsa) – “Tutti i paesi membri si sono pronunciati, con lievi distinguo, in favore delle proposte della Commissione, e quindi è stato dato un mandato pieno per andare avanti”. Lo ha detto oggi a Bruxelles il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, parlando con la stampa al termine della riunione del Consiglio Ue straordinario dei ministri dell’Energia. Il Consiglio ha discusso le cinque misure proposte ancora informalmente dalla Commissione contro i forti aumenti dei prezzi del gas e dell’elettricità, causati soprattutto dalle manipolazioni del mercato da parte della Russia.Il ministro ha riferito che questo consenso di massima dei ministri c’è stato soprattutto su quattro delle cinque proposte, ovvero “tutta la parte che riguarda il recupero delle rendite intra marginali” oltre una soglia massima che verrà decisa (per quanto riguarda le fonti rinnovabili e il nucleare), “i contributi di solidarietà che noi abbiamo chiamata tassa sull’extra profitto” per gli operatori delle fonti fossili, “il risparmio intelligente di energia, e infine la liquidità per aiutare gli operatori del settore”. La quinta proposta era quella del “price cap”, il tetto al prezzo del gas russo.”Noi – ha riferito Cingolani – abbiamo rilanciato molto la soluzione ‘price cap’, e il risultato è stato credo positivo. Io ho seguito con calma i discorsi dei ministri: 15 paesi si sono pronunciati chiaramente per un ‘price cap’ generalizzato, per qualunque importazione di gas e non solo per quello dalla Russia”. “Ce ne sono stati tre – ha continuato il ministro – che preferirebbero il price cap solo sul gas russo, e altri tre paesi che non hanno pregiudiziali sul price cap, però lo vorrebbero dopo aver fatto delle verifiche, per esempio di sostenibilità economica di lungo termine” o a condizione “che comunque non si metta in difficoltà qualche paese più debole, e questa è un’apertura ragionevole”.”Poi ci sono – ha aggiunto – cinque paesi che sono contrari, o che sono rimasti neutrali, nel senso che, non avendo un grande bisogno di gas, per esempio perché hanno il Gnl o perché sono isolati, non hanno espresso una posizione”. “Tutti, poi, hanno detto che non c’è tempo da perdere, perché effettivamente i costi che ha raggiunto l’energia sono troppo alti. Insomma – ha sottolineato Cingolani -, c’è una maggioranza molto forte, e abbiamo fatto presente alla presidenza (di turno del Consiglio Ue, ndr) che questo è uno scenario molto chiaro, e abbiamo chiesto che venga dato mandato di lavorare al più presto a questo scenario. E credo che la Commissione la prossima settimana lavorerà su queste proposte”. Il ministro ha poi menzionato anche “un altro punto fondamentale discusso da tutti, il disaccoppiamento dell’energia elettrica rispetto al prezzo del gas”, nella struttura del mercato elettrico all’ingrosso europeo. Una riforma che la Commissione si è impegnata a presentare quest’autunno. Quanto alla posizione della Germania, Cingolani ha riferito che il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck “ha fatto un bellissimo intervento; ha detto che loro non hanno nessuna pregiudiziale sul price cap. L’unica cosa”, ha obiettato Habeck secondo il ministro italiano “è che per alcuni paesi del Sud-Est potrebbe essere un po’ complicato; quindi bisognerà verificare che questa cosa sia sostenibile”.In effetti, ha precisato Cingolani “ci sono due paesi che hanno un problema specifico Però anche con questi paesi posso garantire che il clima è stato molto costruttivo”. E questi due Stati membri, ha concluso, “sono geograficamente limitrofi alla frontiera Est” dell’Ue (si tratta probabilmente di Ungheria e Slovacchia). LEGGI TUTTO

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    BCE si prepara ad avviare dibattito su riduzione bilancio a ottobre

    (Teleborsa) – La BCE si prepara ad avviare il dibattito circa la riduzione del suo bilancio ad ottobre. E’ quanto scrive il Financial Times a proposito dei titoli acquistati negli anni scorsi con i vari piani di emergenza e quantitative easing, alla cui scadenza la banca centrale continua ancora oggi a reinvestire i capitali rivenienti dai titoli giunti a scadenza.Il consiglio direttivo ha più volte assicurato che avrebbe continuato a riacquistare i titoli giunti a scadenza per un certo periodo di tempo dopo il primo rialzo dei tassi. Ed ancora ieri, durante la conferenza stampa seguita al meeting di politica monetaria, la Presidente Lagarde ha definito prematuro un dibattito in tal senso ed ha assicurato che non si è parlato affatto della riduzione del bilancio.Ma a quanto pare i tempi sono ormai maturi e l’orizzonte temporale si sta accorciando, perché il quotidiano britannico, citando fonti anonime coinvolte nelle discussioni, indica la data del 5 ottobre per l’avvio delle discussioni in merito, quando si riunirà il consiglio direttivo non monetario a Cipro. In quell’occasione – scrive il quotidiano britannico – non vi saranno conferenze stampa e non vi sarà alcun annuncio, mentre la prima occasione utile potrebbe essere il Consiglio monetario del 27 ottobre. L’avvio delle operazioni potrebbe poi concretizzarsi nel primo trimestre del 2023.Se la BCE riducesse la quantità di titoli in portafoglio, proprio come stanno facendo la Fed e la Bank of England, è probabile che aumenteranno i costi di finanziamento a lungo termine dei governi dell’Eurozona, dal momento che i rendimenti si sono già portati di recente sui massimi degli ultimi otto anni. Un problema grande soprattutto per i Paesi indebitati come l’Italia, perché farebbe aumentare gli spread e la spesa per interessi sul debito, ma Francoforte non può più attendere e deve avviare un’azione più risoluta contro l’inflazione, il nemico comune delle banche centrali. LEGGI TUTTO