Ottobre 2022

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    Fondazione CRT aumenta stanziamenti per 2023 con focus su crisi energetica

    (Teleborsa) – Fondazione CRT stanzia 60 milioni di euro per il 2023, il 9,1% in più rispetto ai 55 milioni di euro del 2022. Lo ha deciso oggi all’unanimità il Consiglio di Indirizzo, che ha approvato il Documento Programmatico Previsionale (DPP). Il bilancio di previsione 2023 è “improntato a una logica espansiva per sostenere lo sviluppo del territorio e far fronte alla doppia sfida dell’emergenza energetica e idroclimatica”, si legge in una nota.Per contribuire al superamento della crisi energetica e dei fenomeni climatici estremi sempre più diffusi, la Fondazione CRT ha messo in campo un piano straordinario da 8 milioni di euro, di cui 3 milioni a integrazione del DPP 2022 e di ulteriori 5 milioni nel DPP 2023. Si tratta di interventi immediati di aiuto agli enti non profit penalizzati dal caro-bollette e saranno collegati a misure di più ampio respiro per la razionalizzazione dei consumi e la mitigazione dell’impatto ambientale.”La forte solidità economico-finanziaria della Fondazione e la leva del risparmio fiscale ci consentono di aumentare da subito e in maniera significativa le risorse da destinare sia al sostegno degli enti del territorio sottoposti a forti pressioni esterne, sia allo sviluppo di nuove progettualità, in uno scenario macroeconomico ancora incerto che richiede risposte rapide e capacità di adattamento”, ha dichiarato Massimo Lapucci, Segretario Generale della fondazione di origine bancaria, la terza in Italia per entità del patrimonio.I 60 milioni di euro stanziati dalla Fondazione CRT per il 2023 saranno così ripartiti: 18,5 milioni (+12,1%) per arte e cultura; 18,5 milioni (+15,6%) ricerca e istruzione; 18,5 milioni (+15,6%) per welfare e territorio; 4,5 milioni (+28,6%) per modalità innovative. LEGGI TUTTO

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    First Capital, Intesa Sanpaolo lima target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 24,3 euro per azione (da 25,9 euro) il target price su First Capital, holding di partecipazione finanziaria quotata su Euronext Growth Milan e specializzata in investimenti di Private Investments in Public Equity e di Private Equity, confermando il giudizio sul titolo a “Buy”. “I risultati del primo semestre 2022 sono stati influenzati da una diminuzione del fair value degli asset, a causa dell’andamento negativo dei prezzi di alcune società in portafoglio – scrivono gli analisti – È proseguita l’attività di investimento, con oltre 20 milioni di euro, sia in nuovi asset (Bruno Generators Group e Generalfinance) sia per incrementare le partecipazioni esistenti”.”Evidenziamo un’esposizione marginale a Russia-Ucraina e ai costi energetici per la maggior parte del portafoglio, focalizzata sui servizi alle imprese, che dovrebbero anche essere resilienti a una potenziale recessione il prossimo anno – si legge anche nella ricerca – Non escludiamo ulteriori investimenti nei prossimi mesi in quanto First Capital potrebbe sfruttare valutazioni di mercato inferiori”. LEGGI TUTTO

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    Arte, Fondazione Terzo Pilastro presenta la “Lupa gioiosa” di Francesco Amico

    (Teleborsa) – La “Lupa gioiosa”, realizzata in una brillante resina di colore rosso vivo, lascia che i gemelli giochino con lei, aggrappandosi uno al suo collo, l’altro alla sua coda. La scultura di Francesco Amico – siciliano di nascita ma romano di adozione che, pur lavorando alla Camera dei Deputati nel tempo libero si è dedicato, in modo professionale, alla pittura e alla scultura – sarà presentata domani a Roma presso lo studio dell’artista, in Via di Panico n. 29 (18-21). L’evento – in collaborazione con la Galleria Lombardi – è realizzato grazie al contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele.”Nel 2019 – commenta Emanuele – ho promosso a Palermo la mostra di Francesco Amico dal titolo ‘Viaggio in Sicilia’, un sentito e suggestivo omaggio alla terra di origine che ci accomuna. Le tele di quell’esposizione erano tutte caratterizzate dalla gioiosa visione del mondo circostante tipica dell’artista, che trasuda dai colori pastello, dalla luminosità delle scene, dagli accenti naïf della sua pittura, e che è sempre di grande impatto emotivo nella sua semplicità. Queste peculiarità della sua arte si ritrovano, intatte, nella ‘Lupa Gioiosa’, un’opera scultorea che, attingendo dall’iconografia più classica, si veste di colore e di energia, e nel farlo esalta il messaggio di cura amorevole da un lato e infantile spensieratezza dall’altro: valori di cui, oggi più che mai, si sente un disperato bisogno”.La scultura, di notevoli dimensioni e dal colore accesissimo, rivisita uno dei miti fondanti della storia romana: la lupa con i gemelli Romolo e Remo. La reinterpretazione dell’antico soggetto nasce dalla fantasia dell’artista, nonché dalla sua persistente volontà di scorgere nel mondo gli aspetti sereni o addirittura felici, a dispetto della realtà che ci circonda, le cui linee sono spesso drammatiche e fosche. LEGGI TUTTO

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    Indagine plusvalenze, Juventus: “operato nel rispetto delle leggi e delle norme”

    (Teleborsa) – Juventus rimane “convinta di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry”. Lo si legge in una nota del club, dove viene confermato che ieri sera ha ricevuto notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari e un’informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino.Le ipotesi accusatorie, in parte modificatesi rispetto alle originarie prospettazioni, fanno riferimento a presunti reati di falso nelle comunicazioni sociali, false comunicazioni rivolte al mercato, ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza (Consob) e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti.I fatti oggetto del provvedimento attengono ai bilanci al 30/6/2019, 30/6/2020 e 30/6/2021 e sono relativi ad operazioni impropriamente dette di “scambio” di diritti alle prestazioni sportive di calciatori e ad accordi di riduzione ed integrazione dei compensi di personale tesserato conclusi negli esercizi 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022. LEGGI TUTTO

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    Banche europee, Scope: solide riserve di capitale a fronte di prospettive più deboli

    (Teleborsa) – Le attuali posizioni patrimoniali delle principali banche europee sono tali da poter affrontare senza troppe preoccupazioni il peggioramento delle condizioni macroeconomiche, con il Vecchio Continente sul filo della recessione a causa della crisi energetica in corso. Lo afferma Scope Ratings in un nuovo report sul tema, sottolineando che dopo la crisi finanziaria globale le banche hanno notevolmente rafforzato i loro profili di solvibilità, costruendo buffer per assorbire potenziali perdite. Allo stesso tempo, le autorità di vigilanza hanno continuato a spingere le banche a migliorare la qualità del loro capitale. Secondo l’agenzia di rating, le autorità di vigilanza sono state “pragmatiche”, e hanno ad esempio fornito assistenza alle banche durante la pandemia affinché gli istituti potessero continuare a sostenere l’economia. “I divieti generali di distribuzione del capitale non sono stati apprezzati dagli investitori azionari, ma hanno sostenuto il credito”, si legge nel report.”Questa volta, le autorità di regolamentazione hanno indicato che è probabile che perseguano un approccio banca per banca esortando le banche a essere prudenti nell’ambiente attuale – ha affermato Pauline Lambert, direttore esecutivo del team delle istituzioni finanziarie di Scope – Ma ora la situazione è più complessa poiché le banche centrali stanno affrontando un’inflazione elevata. Ad esempio, non abbiamo ancora visto alcun rollback degli aumenti annunciati dei tassi di riserva di capitale anticiclica (CCyB”. LEGGI TUTTO

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    Londra, Truss passa il testimone: al via l'era Sunak

    (Teleborsa) – Dopo appena 50 giorni, Liz Truss ha rimesso formalmente il mandato di primo ministro – il più breve nell’intera storia del Regno Unito – nelle mani di Carlo III, in veste di capo dello Stato, e successivamente il sovrano ha ricevuto a Buckingham Palace il nuovo primo ministro Rishi Sunak, 42 anni, designato ieri con la nomina a leader del Partito Conservatore di maggioranza.Il passaggio di testimone rituale si è consumato a stretto giro, con le udienze separate della premier uscente e di quello entrante: primo capo di governo britannico d’origine indiana e primo insediato da Carlo dopo la successione a Elisabetta II, da oggi Sunak entra nel pieno delle funzioni per comporre la propria compagine e affrontare i contraccolpi della crisi come priorità assoluta.”Sono qui per affrontare una profonda crisi economica” e “voglio fin da subito porre rimedio agli errori commessi”, ha detto il neopremier britannico nel suo discorso di insediamento a Downing Street riferendosi alla gestione economica fallimentare che lo ha preceduto alla guida del Regno Unito. Secondo Sunak, “le intenzioni” di Truss di rilanciare la crescita “erano giuste”, e che “tuttavia errori ci sono stati” e vanno corretti con “competenza e professionalità”, per meritare “la fiducia del Paese”.Intanto, l’ex premier Tory britannico Boris Johnson suggella una ricucitura pubblica con il suo ex cancelliere dello Scacchiere, subentrato a Downing Street dopo il breve interregno di Liz Truss. In un tweet definisce “un giorno storico” quello dell’ascesa del primo capo di governo del Regno di origine indiana. E assicura di volerlo sostenere “in pieno e con tutto il cuore”.”Congratulazioni a Rishi Sunak, nominato Primo Ministro del Regno Unito. Non vedo l’ora di collaborare con lui e il suo gabinetto sulle sfide comuni, sostenendo i nostri valori condivisi di libertà e democrazia”. Lo scrive su Twitter la premier Giorgia Meloni nel giorno del primo discorso da Presidente del Consiglio alla Camera. LEGGI TUTTO

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    Da pandemia a guerra: il mondo post globale nel report Einaudi-Intesa Sp

    (Teleborsa) – Pandemia, guerra, ma anche crisi energetica e climatica: “tutte e quattro le crisi influenzano un’economia mondiale che sta perdendo rapidamente i suoi caratteri di globalità e riducendo altrettanto rapidamente le proprie capacità di crescita”. È questo il messaggio al centro del Rapporto Il mondo post globale, realizzato dal centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi e Intesa Sanpaolo – presentato oggi a Milano – che prosegue l’esperienza venticinquennale del Rapporto sull’economia globale e l’Italia.In particolare, gli avvenimenti recenti “hanno messo a nudo la vulnerabilità energetica del Vecchio Continente e, di concerto, la difficoltà a realizzare gli obiettivi verdi, pur culturalmente molto appetibili”, avverte il Rapporto, che prosegue l’esperienza venticinquennale del Rapporto sull’economia globale e l’Italia. “E poiché il mondo non aspetta, l’Europa dovrà in tempi brevi occuparsi, a fianco a queste tematiche, anche di coordinamento sanitario, di supporto alla disoccupazione e ai giovani, di forze armate. E dellarevisione dei Trattati”. Inoltre, “le criticità politiche ed economico-industriali che stanno emergendo dal conflitto ucraino, accanto alla ricomparsa di dinamiche inflattive, che le economie mature non sperimentavano da decenni, non possono non influire, tra l’altro, sugli obiettivi fissati dalla Recovery and Resilience Facility delineata dalla Commissione europea e di cui l’Italia è la principale beneficiaria”.Più nel dettaglio, il rapporto, curato da Mario Deaglio, evidenzia la fragilità del sistema economico globale di fronte ai problemi delle catene globali del valore emersi con la pandemia e l’ampliamento dei divari tra classi diverse di popolazione; la grave crisi ambientale connessa con l’uso delle risorse energetiche; una accelerazione della tendenza a lavorare da remoto con importanti riflessi sul mercato immobiliare (uffici e residenziale); l’ordine geopolitico del Pianeta con possibili riflessi sulla globalizzazione e la struttura delle catene globali del valore.Dal report emerge anche che l”Italia “esprime ambiti d’eccellenza ma resta gravata dalla presenza di troppe micro-imprese, perché i meccanismi regolatori le hanno incentivate a rimanere piccole”. Infatti, “il 92% dei dipendenti privati è occupato in aziende con meno di 50 milioni di fatturato”.Tra le proposte che vengono avanzate: una riforma fiscale che renda conveniente lavorare e investire; una revisione della disciplina fiscale sulle fusioni che incoraggi le piccole imprese a crescere; l’introduzione del quoziente famigliare nella tassazione diretta e l’introduzione sperimentale della settimana lavorativa di quattro giorni, integrata da attività di formazione a distanza.Sull’export: “resta, per l’Italia, un driver essenziale, ma il triangolo industriale ha incominciato a segnare il passo – evidenzia il Report -. Se la dinamica delle esportazioni del Nord-Ovest industriale fosse stata la stessa della media di Nord-Est e Italia centrale, l’impulso al Pil italiano sarebbe stato di 6 punti aggiuntivi per ogni decennio; per conseguenza, la distanza media fra la dinamica del PIL europeo e quella del Pil italiano sarebbe stata pari a meno della metà di quella che si è avuta nei fatti”. LEGGI TUTTO

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    Marafiq raccoglie 900 milioni di dollari nell'IPO in Arabia Saudita

    (Teleborsa) – Si avvicina lo sbarco in Borsa di Marafiq, la prima azienda privata (a controllo pubblico) integrata di servizi energetici e idrici dell’Arabia Saudita, in un anno positivo per le quotazioni in Medio Oriente. Ci sono già state 22 IPO in Arabia Saudita quest’anno, più di qualsiasi altro totale dell’intero anno, secondo i dati compilati da Bloomberg. Grandi operazioni sono avvenute anche nei vicini Emirati Arabi Uniti, che nella scorsa primavera hanno visto l’ammissione alle negoziazioni della Dubai Electricity and Water Authority (DEWA).Marafiq ha fissato a 46 riyal (SAR) il prezzo di offerta finale, il che implica una capitalizzazione di mercato a quotazione di 11,5 miliardi di SAR (circa 3,1 miliardi di dollari). La dimensione totale dell’offerta è di 3,36 miliardi di SAR (897 milioni di dollari). La società dovrebbe avere un flottante del 30% al momento della quotazione.Il processo di book building ha generato un portafoglio ordini di 197 miliardi di SAR (52,5 miliardi di dollari) e ha portato alla sottoscrizione di una copertura pari a 59 volte il totale delle azioni offerte. Gli investitori al dettaglio potranno sottoscrivere l’offerta dal 26 al 30 ottobre.”Il forte interesse istituzionale per la nostra offerta sottolinea la domanda e la fiducia nella nostra proposta di investimento: siamo un’azienda stabile e generatrice di entrate, con forti prospettive di crescita e una politica dei dividendi chiara e promettente”, ha commentato Mohammed Al-Zuabi, Presidente e CEO di Marafiq.(Foto: Photo by ekrem osmanoglu on Unsplash) LEGGI TUTTO