Dicembre 2022

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    Aeroporti, ACI Europe: “Piena ripresa traffico rinviata al 2025”

    (Teleborsa) – I volumi di passeggeri nel 2023 si attesteranno ancora al -9% rispetto ai livelli pre-pandemia (2019) e, per una piena ripresa, bisognerà attendere il 2025 anziché il 2024 come era stato previsto in precedenza, nel maggio scorso. È quanto rileva Aci Europe, l’associazione dei gestori aeroportuali europei, nella previsione rivista del traffico passeggeri pubblicata oggi. “Il traffico passeggeri – afferma Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe – ha registrato una forte ripresa dalla scorsa primavera ed è stato finora molto resiliente di fronte ai crescenti venti contrari geopolitici ed economici. Tuttavia, ora ci aspettiamo che la ripresa del traffico passeggeri si stabilizzi andando avanti, con la tempistica spostata al 2025 prima che gli aeroporti europei tornino finalmente al punto in cui si trovavano prima che Covid-19 colpisse. L’anno prossimo, perderemo ancora 220 milioni di passeggeri, il che significa che i nostri volumi raggiungeranno solo i livelli del 2017. Tutto ciò riflette un mix di determinanti con più aspetti negativi che positivi, insieme a significativi rischi al ribasso”.Le continue tensioni geopolitiche e la guerra in Ucraina continueranno ad avere un impatto su diversi mercati nazionali e domineranno i rischi al ribasso. Anche il deterioramento della macroeconomia e le pressioni inflazionistiche dovrebbero pesare sulla domanda, con tariffe aeree che sono aumentate bruscamente nel terzo e quarto trimestre 2022. L’inflazione dei viaggi aerei passeggeri è a due cifre nell’Ue da oltre un anno, con i dati di ottobre 2022 che mostrano che i prezzi dei viaggi aerei passeggeri sono aumentati del +30,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’aumento dei costi normativi si tradurrà anche in pressioni inflazionistiche sostenute sulle tariffe aeree. Sul fronte dell’offerta, anche la stretta gestione della capacità principalmente da parte dei vettori Full Service e la permanenza delle restrizioni di viaggio verso la Cina limiteranno ulteriormente la crescita del traffico. Allo stesso tempo, Aci Europe prevede che l’impatto di queste determinanti negative sul traffico passeggeri sarà parzialmente compensato da un certo grado di resilienza della domanda leisure e dalla continua espansione dei vettori Ultra-Low Cost. La fine della deroga alle bande orarie aeroportuali concessa alle compagnie aeree a partire dalla prossima estate dovrebbe anche allentare le pressioni sull’offerta. Tutti questi fattori avranno un impatto diverso sugli aeroporti a seconda della loro posizione, dimensione, posizione di mercato e modello di business. Ciò significa che le crescenti lacune nelle prestazioni del traffico che già vediamo in tutta la nostra impronta sono destinate a rimanere, almeno mentre ci muoviamo nell’anno a venire. “Prevediamo – evidenzia Jankovec – che diversi mercati aeroportuali, in particolare quelli che si affidano prevalentemente al turismo, supereranno i volumi di passeggeri pre-pandemia già dal prossimo anno. Ma molti altri non se la passeranno così bene e impiegheranno molto più tempo per recuperare. Nell’orizzonte più lungo, una volta che gli ultimi impatti Covid-19 saranno finalmente partiti, gli aeroporti europei dovranno affrontare livelli di rischio più elevati rispetto al passato. I nostri regolatori devono riflettere e tenere pienamente conto di questo”. LEGGI TUTTO

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    PLC, contratto da 2 milioni di euro per impianti fotovoltaici in Sicilia

    (Teleborsa) – PLC, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo delle energie rinnovabili, ha sottoscritto un contratto per la costruzione di quattro impianti fotovoltaici in Sicilia, dalla potenza di 1 MW ciascuno, con un primario operatore del settore fotovoltaico in Italia e all’estero. Il contratto ha un corrispettivo complessivo pari a oltre 2 milioni di euro.La società prevede di eseguire il contratto con mezzi propri e stima il completamento delle attività entro il terzo trimestre del 2023.”La sottoscrizione del contratto rappresenta una ulteriore crescita di PLC nel segmento dell’ingegneria e costruzione, con particolare riferimento al settore del fotovoltaico, tecnologia di rilevanza strategica per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Il Sole 24 ORE, cooptati in CdA Roberta Cocco e Gianmario Verona

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione de Il Sole 24 ORE, gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, ha cooptato Roberta Cocco in qualità di consigliere non esecutivo non indipendente e Gianmario Verona in qualità di consigliere non esecutivo indipendente. Le nomine sono arrivate dopo le dimissioni, comunicate lo scorso 10 novembre, di Fabio Domenico Vaccarono e Chiara Laudanna da consiglieri non esecutivi indipendenti.Roberta Cocco ha maturato, nei diversi ruoli che ha ricoperto sia nel settore privato che pubblico, una solida e significativa esperienza nell’ambito dell’innovazione tecnologica e della trasformazione digitale ed è impegnata da sempre sui temi dei diritti civili, in particolare sulla promozione della parità di genere e sulla diffusione del valore della cultura digitale presso i giovani.Gianmario Verona è Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Bocconi di Milano e la sua attività di ricerca, insegnamento e consulenza si concentra sulla gestione strategica e organizzativa della tecnologia e dell’innovazione. Sia la Cocco che Verona, in conformità alle previsioni statutarie e in assenza di candidati non eletti disponibili di cui alla lista a cui appartenevano Vaccarono e Laudanna, sono stati cooptati secondo le ordinarie previsioni di legge. Tale lista era stata depositata dall’azionista Confindustria ai fini dell’elezione dei membri del CdA e aveva ottenuto il maggior numero di voti in occasione dell’assemblea degli azionisti del 27 aprile 2022. LEGGI TUTTO

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    A2A, AD vede “tante” sinergie con Edison se EDF procede con vendita

    (Teleborsa) – “Se Edison dovesse essere messa sul mercato credo sia importante che torni ad essere italiana. Di player che possano essere interessati non ce ne sono tanti, ma noi ci metteremo la testa: Edison è molto simile ad A2A e messe insieme sarebbero un player importante e di sinergie da realizzare ce ne sono tante”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, in un’intervista a Reuters.”Se dopo che la Francia ha deciso di nazionalizzare EDF dovesse mettere sul mercato Edison, per evitare di mantenere una gestione interna nazionalizzata e contemporaneamente fare il player sul mercato in Italia, resterà da capire se verrà messa tutta in vendita o solo alcuni asset”, ha aggiunto.Il manager, nel corso dell’intervista, ha anche affrontato il tema delle rateizzazioni delle bollette e dell’esposizione sulle margin call. “Rispetto al 2021 i volumi di rateizzazioni al 30 novembre sono intorno a cinque volte e a nove volte se le compariamo a quello che era il mondo normale ante pandemia, il 2019 – ha detto Mazzoncini – E ci aspettiamo che questa percentuale salga ancora durante l’inverno”. “Si tratta di valori gestibili e contenuti intorno ai 200 milioni di euro”, ha aggiunto, sottolineando che “la stragrande maggioranza delle rateizzazioni va a buon fine”.A causa del balzo del prezzo del gas, “A2A Energia sta assorbendo capitale circolante e, di fatto, abbiamo una parte di cash non più utilizzabile per investimenti”, ha detto l’amministratore delegato. E in riferimento alle margin call, “A2A è passata da un picco massimo raggiunto ad agosto, superiore al miliardo e mezzo, che comunque è stato gestito senza particolari problemi grazie alla solidità del gruppo, a meno della metà di oggi”. LEGGI TUTTO

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    Osservatorio FER, ANIE: “Al 30 settembre installati 2 GW di nuova potenza”

    (Teleborsa) – Al termine del terzo trimestre del 2022 si registra un totale cumulato di1.989 MW di nuova potenza installata (+146% rispetto allo stesso periodo del 2021), così suddiviso: 1.572 MW per fotovoltaico (+159%), 381 MW per eolico (+112%) e 37 MW per idroelettrico (+66%). È quanto emerge dall’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Federazione, sulla base dei dati Gaudì di Terna. FOTOVOLTAICO – Prosegue la crescita del fotovoltaico con 1.572 MW di potenza connessa al 30 settembre 2022. Le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 39% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 35% ed infine quelle sopra 1 MW il 25%. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati al terzo trimestre sono 42, di cui 7 nel terzo trimestre (per una potenza complessiva di 26 MW). Tra questi ultimi, nessuno supera i 10 MW di potenza. Complessivamente sono stati connessi alla rete da gennaio a settembre 2022 oltre 126.500 impianti. Analizzando nel dettaglio le variazioni tendenziali (2022 vs 2021), nei mesi del terzo trimestre si è registrato un incremento di potenza installata rispettivamente del +92%, +147% e +99%. La media mensile del terzo trimestre 2022 si attesta a 170 MW, in netta crescita rispetto agli 81 MW del terzo trimestre 2021. Le regioni che, nel periodo gennaio-settembre 2022, hanno avuto l’incremento maggiore di nuova potenza installata, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono Sardegna (+712%) e Valle d’Aosta (+1.279%). Da sottolineare che tutte le regioni fanno registrare un andamento positivo. Tuttavia, per valore assoluto si sono contraddistinte le Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia e Veneto rispettivamente con 242, 175, 171 e 164 MW. Il comparto ha superato la soglia dei 24 GW di potenza in esercizio.EOLICO – Per l’eolico al terzo semestre 2022 si osserva un trend in forte crescita con 381 MW di nuova potenza installata. Le installazioni di potenza superiore ad 1 MW rappresentano l’88% del totale. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati alla fine del terzo trimestre sono 14, di cui 9 installati nel solo periodo luglio-settembre: due in Campania da 50,5 MW e 15 MW, uno in Sicilia, Basilicata e Molise rispettivamente da 28,8 MW, 35 MW, 29,4 MW e, infine, quattro in Puglia da 15 MW, 8,2 MW, 8,2 MW e 43,8 MW. Complessivamente sono stati connessi alla rete 135 impianti da gennaio a settembre 2022. Per quanto riguarda le variazioni tendenziali (2022 vs 2021) nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata (complessivamente del +145%). A livello regionale, si registra una tendenza crescente rispetto al periodo gennaio-settembre del 2021 dovuta principalmente alle installazioni di grande taglia descritte precedentemente. In tutto il resto del territorio, invece, si rilevano variazioni molto meno marcate.IDROELETTRICO – In ripresa l’idroelettrico al termine del terzo trimestre 2022 con 37 MW di nuova potenza connessa. Per quanto riguarda l’installato, sono stati connessi alla rete 7 impianti di potenza > 1 MW, di cui 2 nel terzo trimestre: uno a Torino da 1,2 MW e uno a Sondrio da 2 MW. Complessivamente, sino a settembre 2022, sono stati connessi alla rete 94 impianti. Analizzando le variazioni tendenziali (2022 vs 2021) nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata (complessivamente del +51%). Dal punto di vista regionale, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta segnano il maggior incremento di nuova potenza installata rispetto al periodo gennaio-settembre 2021.ANALISI CONGIUNTURALE – Dal confronto del terzo trimestre del 2022 (Q3 2022) con il secondo trimestre (Q2 2022) emerge che il fotovoltaico ha conseguito un decremento del -19%, l’idroelettrico del -41%, mentre l’eolico un incremento del +129%. Complessivamente nel Q3 2022 le FER raggiungono un risultato positivo del +3%. Per quanto riguarda il fotovoltaico, nel 3° trimestre 2022, rispetto al 2° trimestre 2022, si registra un leggero incremento di potenza installata per tutte le taglie inferiori ad 1 MW e un forte decremento per gli impianti con taglia di potenza superiore ad 1 MW (26 MW vs 252 MW, -90%). La genesi di quest’ultimo dato è da ricondurre alle lunghe tempistiche autorizzative ed alle valutazioni paesaggistiche delle sovraintendenze sovente non favorevoli. Analoga problematica è riconducibile agli altri comparti delle fonti rinnovabili elettriche.PRODUZIONE FER E MERCATO ELETTRICO – Analizzando i dati di produzione pubblicati da Terna, le FER nel 2022 risentono (sino al 30 settembre) dello scarso apporto da fonte idroelettrica (-38% rispetto al 2021), dovuto alla forte siccità che ha colpito il nostro Paese nei primi mesi dell’anno, compensato però, in parte, dall’incremento della produzione eolica (+8%) e fotovoltaica (+10%). Nel periodo gennaio-settembre 2022 le FER hanno prodotto 79,6 TWh contro i 90,8 TWh dello stesso periodo del 2021; questa performance ha permesso di coprire solamente il 33% del fabbisogno elettrico nazionale (a differenza del 38% del 2021). I dati Terna evidenziano anche che nel Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) ex-ante e nel Mercato di Bilanciamento (MB), all’effetto dell’incremento dei prezzi dei servizi di rete si contrappone quello della riduzione dei volumi di energia movimentati da Terna, segno evidente del lavoro di ottimizzazione svolto da quest’ultimo. I dati GME indicano un incremento del PUN pari a +275% dei prezzi tra gennaio-settembre 2022 (323 €/MWh) e lo stesso periodo del 2021 (86 €/MWh). LEGGI TUTTO

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    Zona euro, valore transazioni carte supera per la prima volta i contanti

    (Teleborsa) – In termini di controvalore dei pagamenti, nel 2022 le carte (46%) hanno raggiunto per la prima volta una quota maggiore di transazioni rispetto ai pagamenti in contanti (42%). Ciò è in netto contrasto con il 2016 e il 2019, quando la quota di transazioni in contanti era superiore alla quota di transazioni con carta (54% rispetto al 39% nel 2016 e 47% rispetto al 43% nel 2019). È quanto emerge dall’ultimo studio sulle attitudini di pagamento dei consumatori nell’area euro, pubblicato oggi dalla Banca centrale europea (BCE).Il contante rimane comunque il metodo di pagamento più utilizzato presso il punto vendita (POS) per numero di transazioni, venendo usato nel 59% delle transazioni, comunque in calo rispetto al 79% nel 2016 e al 72% nel 2019. I pagamenti con carta sono stati utilizzati nel 34% delle transazioni POS, rispetto al 19% nel 2016 e al 25% nel 2019. Altri metodi di pagamento sono stati utilizzati per il 7% delle transazioni POS. La quota di pagamenti tramite app mobili è aumentata da meno dell’1% nel 2019 al 3% nel 2022.Piccoli pagamenti e contactlessLo studio afferma che il contante è il mezzo di pagamento più utilizzato per i pagamenti di piccolo valore nei negozi e per le transazioni da persona a persona, mentre per i pagamenti superiori a 50 euro le carte sono il metodo più utilizzato. Inoltre, i pagamenti con carta contactless presso il POS sono aumentati notevolmente in tre anni, passando dal 41% di tutti i pagamenti con carta nel 2019 al 62% nel 2022. Il contante è stato utilizzato più frequentemente per i pagamenti di piccolo valore presso il POS, in linea con precedenti indagini comparabili.Accesso al contante La maggioranza degli intervistati (60%) considera importante disporre di contanti come opzione di pagamento, in quanto i consumatori percepiscono il contante come utile per rimanere consapevoli delle proprie spese, per proteggere la propria privacy e per consentire il regolamento immediato delle transazioni. Nel complesso, i consumatori sono soddisfatti del loro accesso al contante, con un’ampia maggioranza di consumatori che trova facile raggiungere un bancomat o una banca per prelevare contanti nella maggior parte dei paesi.Preferenza per le carteAllo stesso tempo, la tendenza verso i mezzi di pagamento elettronici ha subito un’accelerazione con la pandemia e la maggior parte dei consumatori ora preferisce utilizzare metodi di pagamento elettronici. Nel questionario 2022, il 55% dei consumatori dell’area euro ha espresso una preferenza per le carte e altri pagamenti senza contanti quando pagano in un negozio, mentre il 22% preferisce i contanti e il 23% non ha una chiara preferenza. I principali vantaggi percepiti delle carte sono che i consumatori non devono portare con sé contanti, insieme alla comodità dei pagamenti senza contatto.Il commento di Panetta”La BCE si impegna a garantire che i consumatori rimangano liberi di scegliere come pagare, sia ora che in futuro”, ha affermato Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della BCE, commentando lo studio. “Stiamo assistendo alla conferma di una forte domanda sia di contanti che di pagamenti digitali – ha aggiunto – Il nostro impegno per il contante e il nostro lavoro in corso su un euro digitale mirano a garantire che il pagamento con denaro pubblico sia sempre un’opzione”.Secondo Panetta, monitorare da vicino le tendenze sull’uso dei mezzi di pagamento “è importante per noi, in considerazione della nostra responsabilità nell’emissione di denaro pubblico (attualmente sotto forma di contante, e possibilmente in futuro sotto forma di euro digitale accanto al contante) e di promuovere il buon funzionamento dei sistemi di pagamenti”. LEGGI TUTTO

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    Salerno digitale, Open Fiber mette in rete gli edifici comunali

    (Teleborsa) – Open Fiber ha completato la nuova rete in fibra ottica a Salerno. Nell’arco di due anni e grazie ad un investimento complessivo di circa 15 milioni di euro, l’azienda ha già connesso 60mila unità immobiliari del capoluogo, dotando cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni di un’infrastruttura moderna e tecnologicamente avanzata che supporta velocità di connessione fino a 10 Gbps (fino a 10 Gigabit al secondo), consentendo così il massimo delle performance.Adesso è previsto l’avvio della seconda fase operativa – legata alla convenzione siglata tra Open Fiber e il Comune di Salerno – con l’attivazione della connettività ultrabroadband nei punti espressamente indicati dall’Amministrazione Napoli. Si tratta – spiega Open Fiber in una nota – di un network di reti che, attraverso un unico ed efficace collegamento in fibra ottica, connetterà numerosi edifici comunali (sedi distaccate del Comune e altri servizi periferici) individuati per la loro strategicità. Tra i punti comunali attivati in collaborazione con il Servizio Sistemi Informativi di Palazzo di Città rientra anche l’Ufficio Tributi che si articola su tre livelli ed è funzionante esclusivamente su rete Open Fiber. Grazie al collegamento tra la centrale di Open Fiber e il Centro elaborazione dati del Comune, entro la fine dell’anno le diverse articolazioni degli uffici municipali saranno dotate di un’unica rete intranet dalla quale sarà possibile in tempo reale gestire e monitorare il flusso di dati in transito.Al momento, i tecnici Open Fiber e i referenti ICT del Comune stanno verificando la funzionalità dei router necessari alla migrazione dei differenti servizi sulla nuova intranet municipale. Si tratta di un’infrastruttura tecnologica che presenta importanti caratteristiche soprattutto in termini di cybersecurity: con un unico punto di accesso alla rete esterna e attraverso l’utilizzo di un solo firewall – il dispositivo per la sicurezza di un network – sarà più semplice e sicuro monitorare il traffico dati e bloccare gli eventi pericolosi o indesiderati per la rete informatica comunale, difendendo così in modo sempre più efficaci i milioni di dati e le informazioni sensibili che vi transitano.La realizzazione dei Punti comunali da parte di Open Fiber, inoltre, – evidenzia la nota – comporterà un notevole risparmio di spesa per il bilancio dell’ente: solo in termini di bollette telefoniche, grazie a questo intervento di centralizzazione della rete, i costi verranno ridotti nell’ordine di circa 300-400mila euro all’anno a partire dalla scadenza dei contratti già stipulati.”Il Comune di Salerno – spiega il sindaco Vincenzo Napoli – investe sulle nuove tecnologie al servizio dei cittadini, delle imprese e del territorio. Le nuove reti consentiranno di migliorare la capacità operativa della macchina comunale, ottimizzare le prestazioni, ottenere un deciso abbattimento dei costi generali di esercizio. Un sistema virtuoso che migliora le condizioni di lavoro degli addetti, semplifica e rende ancora più trasparente il rapporto con la pubblica amministrazione, aumenta l’attrazione e la competitività di Salerno”.”L’investimento realizzato a Salerno – spiega Andrea Parisi, responsabile Network&Operations Area Sud di Open Fiber, che ha seguito la progettazione dei lavori coordinati dal field manager Luigi Lambiase – testimonia l’impegno condiviso e la proficua collaborazione con l’Amministrazione comunale per il raggiungimento di un progetto che ha consentito di cablare la città nei tempi previsti, dotandola di un’infrastruttura all’avanguardia per la crescita della comunità e interamente a carico di Open Fiber, senza alcun esborso per le casse pubbliche”. LEGGI TUTTO

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    Wells Fargo pagherà 3,7 miliardi di dollari per danni ai consumatori

    (Teleborsa) – Wells Fargo, una delle quattro più grandi banche statunitensi, ha raggiunto un accordo da 3,7 miliardi di dollari con il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) risolvendo molteplici questioni, la maggior parte delle quali in sospeso da diversi anni, relative a prestiti automobilistici, conti di deposito dei consumatori e mutui. L’accordo include una sanzione civile di 1,7 miliardi di dollari.Wells Fargo prevede che le spese per perdite operative, che sono incluse nelle sue spese diverse dagli interessi, saranno di circa 3,5 miliardi di dollari (circa 2,8 miliardi di dollari, al netto delle imposte) per i tre mesi che terminano il 31 dicembre 2022.”Questo accordo di vasta portata è una pietra miliare importante nel nostro lavoro per trasformare le pratiche operative di Wells Fargo e per lasciarci alle spalle questi problemi – ha affermato il CEO Charlie Scharf – La nostra massima priorità è continuare a costruire un’infrastruttura di controllo e rischio che rifletta le dimensioni e la complessità di Wells Fargo e gestire l’azienda in modo più controllato e disciplinato”.(Foto: © Maxim Kuzubov/123RF) LEGGI TUTTO