Dicembre 2022

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    Banca Mediolanum, raccolta netta record di 695 milioni a novembre

    (Teleborsa) – Banca Mediolanum, big italiana del risparmio gestito, ha comunicato che i risultati commerciali si attestano a 1,09 miliardi di euro nel mese di novembre 2022, di cui: raccolta netta totale pari a 695 milioni di euro, 7,04 miliardi da inizio anno (7,9 miliardi di euro nello stesso periodo 2021); raccolta netta in risparmio gestito pari a 652 milioni di euro, 5,24 miliardi di euro YTD, nuovi finanziamenti erogati pari a 383 milioni di euro, 3,58 miliardi YTD; Premi polizze protezione pari a 16 milioni di euro, 165 milioni di euro YTD (150 milioni nello stesso periodo 2021).”Sono estremamente orgoglioso del risultato record di circa 700 milioni di raccolta a novembre, mese che si contraddistingue per ingenti scadenze fiscali – ha commentato l’AD Massimo Doris – Il superamento dei 7 miliardi da inizio anno consente infatti di apprezzare la forza del modello di business di Banca Mediolanum e il grande lavoro svolto nel corso del 2022 dai Family Banker, che finalmente ho potuto di nuovo incontrare di persona in una due giorni di convention proprio a inizio novembre”.”Assistiamo anche alla consueta accelerazione della raccolta in risparmio gestito nell’ultima parte dell’anno, con flussi nel mese per 652 milioni, 5,24 miliardi da inizio anno, sempre contraddistinti da un mix di grande qualità e dalla forte componente di raccolta ricorrente”, ha aggiunto Dorsi, che parla di “un mese da ricordare anche per l’acquisizione di ben 15.500 nuovi clienti”. LEGGI TUTTO

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    BPER Banca a sostegno di famiglie e imprese in Calabria e Sicilia per danno maltempo

    (Teleborsa) – BPER Banca mette in campo un intervento concreto per sostenere famiglie ed imprese colpite dal maltempo in Calabria e Sicilia. La Banca mette a disposizione una serie di interventi di assistenza e di finanziamenti straordinari della durata di 36 mesi, fino a 20 mila euro per i privati e 100 mila euro per le PMI. Per importi non superiori ai 10 mila euro, verrà applicato il tasso zero per i primi sei mesi. Le domande potranno essere avanzate fino al 31 marzo 2023.BPER ha poi avviato tutte le attività per la sospensione del pagamento dei finanziamenti in essere di famiglie e imprese danneggiate dagli eccezionali eventi atmosferici, in accordo con le misure governative che saranno eventualmente attuate al riguardo.”BPER Banca vuole confermare attenzione e vicinanza alle persone e ai territori duramente colpiti nelle ultime ore dai gravi danni causati dal maltempo, sostenendo famiglie e imprese affinché possano affrontare questa situazione di emergenza”, afferma il responsabile della Direzione Territoriale Calabria e Sicilia, Giuseppe La Boria. LEGGI TUTTO

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    Unidata, Intermonte aumenta target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intermonte ha aumentato il prezzo obiettivo sul titolo Unidata, operatore di telecomunicazioni, Cloud e servizi IoT quotato su Euronext Growth Milan, a 78 euro per azione (da 65 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a “Buy”. Gli analisti ricordano che la società ha firmato un accordo vincolante per l’acquisto dell’intero capitale sociale del Gruppo TWT e ha approvato la revisione del Piano Industriale 2022-2024 con l’estensione al 2023-2025.A seguito dell’operazione TWT, il nuovo target price implica un potenziale upside del 48% circa, prima di includere l’ulteriore creazione di valore dei tre progetti di co-investimento avviati dal gruppo romano. Il titolo è attualmente scambiato a circa 10-11x 2023E EV/EBIT, che viene descritto come “un punto di ingresso interessante”, in quanto i peer italiani sono scambiati a circa 14x.”Apprezziamo il modello di business di Unidata in quanto offre un profilo di rischio-rendimento molto interessante”, si legge nella ricerca, che elenca una serie di punti di forza.Il primo è una rete proprietaria con particolare attenzione alla tecnologia FTTH (nessun rischio di cambiamento dirompente e CapEx limitato a lungo termine) e il vantaggio di essere first-mover a Roma, luogo altamente strategico.Vengono anche citate significative opportunità derivanti dall’acquisizione di TWT; forte visibilità su IRR (CapEx upfront con rendimenti garantiti); presenza di un importante cliente di riferimento (Open Fiber; protezione dai ribassi (flussi di reddito visibili e ricorrenti, basso tasso di abbandono); quadro normativo di supporto (boost del PNRR). LEGGI TUTTO

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    UE, nuovo programma Horizon: 13,5 miliardi per ricerca e innovazione in 2023-2024

    (Teleborsa) – La Commissione europea adottato il principale programma di lavoro di Horizon Europe (in italiano Orizzonte Europa) per il biennio 2023-24, dotato di circa 13,5 miliardi di euro per sostenere i ricercatori e gli innovatori in Europa nella ricerca di soluzioni innovative per le sfide ambientali, energetiche, digitali e geopolitiche. Questo finanziamento si inserisce nell’ambito del più ampio programma di ricerca e innovazione Horizon Europe al 2027, da 95,5 miliardi di euro.”Questi 13,5 miliardi di euro di finanziamenti per la ricerca e l’innovazione sono un investimento nel futuro dell’Europa che ci aiuterà a realizzare il Green Deal, a far progredire la trasformazione digitale dell’Europa e a rendere l’Europa più resiliente e competitiva”, ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione UE.Clima e trasformazione digitale5,67 miliardi di euro (oltre il 42 % del bilancio del programma di lavoro) sono destinati ai principali obiettivi dell’azione per il clima, alla ricerca di soluzioni innovative per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e all’adattamento ai cambiamenti climatici. L’importo stanziato per sostenere la biodiversità è pari a 1,67 miliardi di euro. Oltre 4,5 miliardi di euro andranno alla transizione digitale dell’UE, anche per lo sviluppo di tecnologie digitali fondamentali e per incoraggiarne l’integrazione nella vita quotidiana dei cittadini.Sicurezza energeticaQuasi 970 milioni di euro saranno investiti per contribuire ad accelerare la transizione verso l’energia pulita, in linea con il piano REPowerEU, e aumentare l’indipendenza energetica dell’Europa da fornitori inaffidabili e dalla volatilità di mercato dei combustibili fossili. Nel 2023 il programma di lavoro indirizzerà investimenti di oltre 1 miliardo di euro da NextGenerationEU verso la ripresa dell’Europa dai danni economici e sociali causati dalla pandemia. Sosterrà inoltre la ricerca e l’innovazione con 336 milioni di euro destinati a migliorare la preparazione alle pandemie e a rispondere alle emergenze sanitarie.Sostegno all’Ucraina Ai 70 milioni di euro di misure specifiche già avviate nel 2022 si aggiunge un sostegno mirato all’Ucraina. Tra le nuove azioni figurano il rafforzamento dell’accesso dei ricercatori ucraini alle infrastrutture di ricerca europee e il proseguimento del sostegno agli scienziati ucraini nel settore della sanità. LEGGI TUTTO

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    Manovra, UpB: verso frenata PIL a fine anno

    (Teleborsa) – “Oggi diversi indicatori, a cominciare dalla fiducia delle imprese, prefigurano un rallentamento dell’economia tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, a causa soprattutto della guerra in Ucraina. La variazione acquisita del PIL per il 2022 è del 3,9 per cento, ma il dato finale (nei conti nazionali annuali) dovrebbe essere leggermente inferiore perché quest’anno i giorni lavorativi sono tre in meno rispetto al 2021”.Lo ha segnalato la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, nel corso di un’audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato sulla manovra. Secondo le stime dell’UPB, ha aggiunto, “nel quarto trimestre il PIL rallenterà in termini congiunturali e nel complesso del 2022 la crescita si attesterà vicino all’obiettivo del Governo, se non lievemente al di sopra”. “Nel confronto con le attese di istituzioni e analisti privati, lo scenario programmatico del Governo sul PIL è quindi condivisibile per il 2022 mentre risulta nella fascia alta delle stime per i prossimi anni” ha affermato Cavallari sottolineando che “su queste previsioni gravano comunque rischi di varia natura, come gli sviluppi della guerra in Ucraina e la possibile recrudescenza della pandemia, a cui si aggiunge il pericolo che l’inflazione energetica e la carenza di alcuni materiali compromettano l’attuazione del PNRR”. Come già sottolineato per la revisione della NADEF l’Ufficio Parlamentare di Bilancio “conferma una valutazione positiva sull’impegno, ribadito con la manovra, a ridurre il rapporto tra debito pubblico e il PIL, grazie anche a un rientro programmato del deficit al 3 per cento del prodotto nel 2025”.L’estensione del regime forfettario a 85mila euro “coinvolge un numero piuttosto limitato di contribuenti, ma pone comunque problemi di equità all’interno della stessa categoria dei lavoratori autonomi, che vengono sottoposti a un trattamento eterogeneo non giustificato da ragioni di capacità contributiva” mentre la coesistenza con il regime dell’Irpef, “al quale continuano a essere sottoposti dipendenti e pensionati, genera squilibri sulla base dei principi di equità orizzontale del prelievo”, ha rilevato ancora la presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio. “Si tenga presente, infatti – ha aggiunto – che i criteri impliciti derivanti dall’applicazione del regime determinano una selezione tale per cui i soggetti che aderiscono appartengono per oltre il 77 per cento al 10 per cento dei contribuenti con reddito da lavoro più elevato. Ciò significa che l’ulteriore estensione del regime coinvolge oggi prevalentemente i contribuenti più ricchi”. Per questi soggetti rileva l’UPB, il guadagno rispetto alla imposta progressiva “è generalmente molto elevato: la metà di essi risparmia più di 7.500 euro di Irpef e un quarto più di 9.500”. Infine “l’innalzamento del limite crea un incentivo limitato a far aumentare ricavi e compensi, ma determina un forte disincentivo alla crescita, poiché al superamento della soglia tutto il reddito viene sottoposto a tassazione ordinaria”.Quanto alla ripetuta adozione di sanatorie fiscali rischia “di danneggiare sia l’efficienza del sistema di riscossione sia il rapporto con i contribuenti, che potrebbero essere indotti a non pagare i tributi nell’attesa di future sanatorie” mentre “politiche non rigorose nella lotta all’evasione rischiano di compromettere il raggiungimento di alcuni obiettivi fissati dal PNRR”. Lo ha sottolineato la presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, Lilia Cavallari, nel corso di un’audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato sulla manovra. “Provvedimenti di questa natura sono già stati approvati anche in anni passati – ricorda l’UPB – e introducono elementi, anche temporanei, che andrebbero meglio collocati all’interno di una riforma organica delle procedure di accertamento fiscale, del regime sanzionatorio, della riscossione e della gestione del magazzino dei carichi residui”. LEGGI TUTTO

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    Automotive, Urso: necessaria politica industriale europea per rispondere a Cina e Usa

    (Teleborsa) – Serve una politica industriale europea nell’automotive pr rispondere ai produttori cinesi e statunitensi. Lo afferma il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo sull’automotive. “Siamo pienamente consapevoli che oggi più che mai sia assolutamente necessaria una politica industriale europea per rispondere sia alla sfida dei grandi produttori d’oriente di Cina e India, sia soprattutto a quella che hanno messo recentemente in campo negli Stati Uniti con un significativo aiuto in sussidi e incentivi alla loro industria automobilistica”, afferma il ministro.”Per questo – aggiunge Urso – è assolutamente necessaria un’intesa in Europa con gli altri grandi paesi manifatturieri cioè con la Francia, con la Germania, con cui l’Italia deve impostare insieme alla Commissione una politica attiva, propositiva, per consentire a chi vuole investire nel nostro continente di poterlo fare, di produrre e quindi di creare valore aggiunto e di conseguenza occupazione è questo quello che ci impongono i tempi moderni”.”I lavori del Tavolo – spiega poi il ministero in una nota – hanno sinora contribuito ad ottenere importanti risultati agevolando un costruttivo confronto tra il decisore pubblico e i principali operatori del mercato ed istituzionali, e pertanto il ministro si è impegnato a convocare gli incontri con una maggiore frequenza e coinvolgendo tutte le parti interessate in un reciproco interscambio. Nel ciclo di incontri verrà dedicata attenzione anche alle parti sindacali e ai profili attinenti alla forza lavoro”. “La sensibilità del Governo su tutte le principali tematiche del comparto è molto alta ma attendiamo con interesse i contributi di tutti gli attori coinvolti che, siamo certi, sapranno ulteriormente arricchire la discussione”, conclude il ministro Urso. LEGGI TUTTO

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    OPA BE Shaping the Future, adesioni oltre il 7,15%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa dal veicolo Overlord Bidco sulle azioni ordinarie di BE Shaping the Future, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo dei servizi professionali per il settore finanziario, risulta che oggi, 2 dicembre 2022, sono state presentate 83.917 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 2.360.411, pari al 6,23% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 23 novembre 2022 e terminerà il prossimo 16 dicembre 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie BE Shaping the Future acquistate sul mercato nei giorni 15 e 16 dicembre 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: © Davide Fiorenzo De Conti / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Manovra, CNA: guarda a piccole imprese ma con misure parziali

    (Teleborsa) – “La manovra 2023 mostra una intonazione ancora espansiva in continuità con la precedente per contrastare la crisi energetica, guarda alle piccole imprese con alcune misure che tuttavia sono parziali e non affrontano in modo strutturale temi fondamentali come fisco, previdenza, lavoro e energia”. Questa la posizione della Cna in audizione alla Commissione Bilancio della Camera nell’ambito delle audizioni sulla legge di bilancio, che ha sottolineato la Confederazione “manca di visione strategica e di profondità perché alle imprese non basta essere aiutate per appena un trimestre”.”Il Ddl bilancio – ha aggiunto – non offre contromisure sufficienti e di ampio respiro rispetto a uno scenario congiunturale molto complesso. Servono da subito misure strutturali per aumentare il potenziale di crescita dell’Italia e migliorare la produttività del sistema. È indispensabile accelerare i ritmi di spesa delle risorse del PNRR per sciogliere i nodi che frenano la produttività: burocrazia, infrastrutture digitali e materiali, servizi pubblici, istruzione, giustizia, concorrenza ecc. e sostenere gli investimenti privati e pubblici per rendere il nostro sistema più digitale, efficiente e ecocompatibile”.”Il Ddl bilancio – ha proseguito Cna – non corregge il decalage di misure importanti per il tessuto della piccola impresa come Transizione 4.0, Nuova Sabatini, non offre prospettive al Superbonus che ha rappresentato un volano per la crescita del Pil, e non interviene per dare risposte definitive al problema dei crediti incagliati legati allo sconto in fattura”. “Le misure fiscali per le imprese pur apprezzabili e funzionali come l’estensione del regime forfetario a 85 mila euro, flat tax incrementale, riduzione dell’imposizione sui premi di produttività, rinvio della plastic e sugar tax non risolvono le criticità sulla tassazione delle piccole imprese e sul tema del contenzioso – ha continuato -. Inoltre Cna valuta negativamente la riduzione del cuneo fiscale a vantaggio esclusivo dei lavoratori, e rileva che sulle pensioni le misure riguardano solo il lavoro dipendente trascurando la platea degli autonomi”. “Anche questa manovra, infine, non sfugge al destino di tutte le leggi di bilancio che si appesantiscono di numerosi micro provvedimenti senza disporre una dotazione finanziaria adeguata agli obiettivi ambiziosi dei titoli – ha concluso la Cna -.Le piccole imprese sollecitano un sostegno adeguato per installare sistemi di auto-produzione energetica (una cosa utile agli imprenditori, ma anche al Paese). Vorrebbero indirizzi chiari e stabili di politica industriale (dal 4.0 ai bonus per l’edilizia), di politica fiscale, di politica previdenziale che incorpori equità (guardando anche agli autonomi), di politiche attive del lavoro (magari ragionando anche di coinvolgimento delle agenzie), di progetti di connessione del Mezzogiorno, di supporto all’export, di rafforzamento del ‘Made in Italy'”.”Cna guarda con favore le indicazioni che arrivano dalla maggioranza parlamentare sul tema dei bonus edilizi nell’ambito della conversione del decreto aiuti quater. In particolare, come sollecitato dalla Confederazione, spostare in avanti, almeno al 31 dicembre, il termine per la presentazione della Cilas per usufruire del Superbonus 110%, è indispensabile per consentire a molti condomini e imprese della filiera delle costruzioni di realizzare interventi di riqualificazione già programmati e avviati, ad oggi fortemente penalizzati dalla mancanza di un periodo transitorio”, si legge in una nota della confederazione. Cna inoltre ribadisce “l’esigenza di modificare la norma del decreto per le unifamiliari eliminando il limite del reddito a 15mila euro per l’incentivo al 90% e rinnova la richiesta di trovare con urgenza risposte definitive al grave problema del blocco della cessione dei crediti che sta paralizzando migliaia di imprese del settore”. LEGGI TUTTO