Febbraio 2023

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    Wall Street in ribasso. La Fed fa ancora paura

    (Teleborsa) – Prevale la cautela a Wall Street, con il mercato che sconta qualche presa di profitto e l’eventualità di nuove mosse restrittive da parte della Fed anche alla luce degli ultimi numeri relativi al mercato del lavoro americano. L’US Bureau of Labor Statistics ha comunicato che a gennaio si è registrato un aumento di 517 mila nuovi posti di lavoro (nei settori non agricoli), dato molto superiore al consensus (+185 mila nuovi impieghi), mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 3,4% (aspettative al 3,6%). Nella conferenza stampa della scorsa settimana, dopo la riunione in cui il FOMC ha deciso di aumentare i tassi di 25 punti base, il governatore Jerome Powell aveva preso atto dell’attuale rallentamento dell’economia e usato più volte il termine “disinflazione”. Ora il forte mercato del lavoro offre alla banca centrale statunitense spazio per rimanere aggressiva con la sua politica monetaria.Sul fronte societario, attenzione al titolo Newmont Corporation, dopo che la principale società di estrazione dell’oro al mondo, ha presentato un’offerta per rilevare la rivale australiana Newcrest mettendo sul piatto circa 17 miliardi di dollari, in quella che si preannuncia come la più grande acquisizione di sempre nel settore. L’offerta di Newmont, che ha già acquisito Goldcorp per 10 miliardi di dollari, prevede che la società risultante dalla fusione sia posseduta per il 70% dallo stesso gruppo americano con sede a Denver, in Colorado, e per il 30% dalla società australiana. Il prezzo proposto da Newmont è di 18,70 dollari ad azione, il 21% in più rispetto alla chiusura di venerdì delle azioni Newcrest sull’Australian Securities Exchange.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones continua la seduta con un leggero calo dello 0,25%; sulla stessa linea, cede alle vendite l’S&P-500, che retrocede a 4.117 punti. Poco sotto la parità il Nasdaq 100 (-0,57%); sulla stessa tendenza, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,38%.Al top tra i giganti di Wall Street, American Express (+3,31%), Apple (+2,44%), JP Morgan (+1,55%) e Caterpillar (+1,17%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Home Depot, che prosegue le contrattazioni a -2,44%.Calo deciso per Microsoft, che segna un -2,36%.Sotto pressione 3M, con un forte ribasso del 2,33%.Soffre Honeywell International, che evidenzia una perdita del 2,26%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Regeneron Pharmaceuticals (+4,25%), Gilead Sciences, (+3,82%), Apple (+2,44%) e Microchip Technology (+0,96%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Datadog, che ottiene -8,64%.In perdita Amazon, che scende dell’8,43%.Pesante Match Group,, che segna una discesa di ben -7,84 punti percentuali.Seduta negativa per Atlassian, che scende del 7,19%.Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati USA:Martedì 07/02/202314:30 USA: Bilancia commerciale (atteso -68,5 Mld $; preced. -61,5 Mld $)Mercoledì 08/02/202316:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (atteso 0,1%; preced. 1%)16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso 376K barili; preced. 4,14 Mln barili)Giovedì 09/02/202314:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 194K unità; preced. 183K unità)Venerdì 10/02/202316:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 64 punti; preced. 64,9 punti). LEGGI TUTTO

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    Newmont offre 17 miliardi per rivale australiana Newcrest

    (Teleborsa) – Newmont Corporation, una delle principali società statunitensi di estrazione dell’oro al mondo, ha presentato un’offerta per rilevare la rivale australiana Newcrest mettendo sul piatto circa 17 miliardi di dollari, in quella che si preannuncia come la più grande acquisizione di sempre nel settore. L’offerta di Newmont, che ha già acquisito Goldcorp per 10 miliardi di dollari, prevede che la società risultante dalla fusione sia posseduta per il 70% dallo stesso gruppo americano con sede a Denver, in Colorado, e per il 30% dalla società australiana. Il prezzo proposto da Newmont è di 18,70 dollari ad azione, il 21% in più rispetto alla chiusura di venerdì delle azioni Newcrest sull’Australian Securities Exchange. LEGGI TUTTO

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    Terremoto Turchia-Siria, quasi 2000 morti. Erdogan: “Il più grande disastro dal 1939”

    (Teleborsa) – Continua, purtroppo, a crescere il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria: il numero di morti nei due Paesi è di circa 1.800. Nella sola Turchia sarebbero almeno 1.014 le vittime, mentre in Siria 783. Secondo quanto riferisce l’istituto geologico danese le scosse del devastante terremoto si sono avvertite fino alla Groenlandia. “Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939”: lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta il Guardian. Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto di Izmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone. “Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”. Lo afferma il dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca.Immagini drammatiche che rimbalzano su tv e social di tutto il mondo mentre Papa Francesco si è detto “profondamente addolorato per l’ingente perdita di vite” provocata dal terremoto nella zona del sud-est della Turchia, assicurando a tutti i colpiti “la sua vicinanza spirituale”. E oltre alla sua “vicinanza” e al suo “cordoglio”, esprime incoraggiamento al personale di soccorso. Analoghi sentimenti il Pontefice li manifesta anche per le vittime causata dal terremoto nella zona del Nord-Ovest della Siria. Lo si legge in due telegrammi inviati, a nome del Papa, dal cardinale Pietro Parolin ai nunzi apostolici in Turchia e in Siria, mons. Marek Solczynski e card. Mario Zenari.Intanto, sono oltre 30 le scosse di terremoto registrate finora in Turchia, inclusa la prima – la notte scorsa – di magnitudo 7.8 e quelle più recenti di magnitudo 7.5 e 6.0.”Abbiamo già pronte le risorse e squadre dedicate per la ricerca in contesti urbani drammatici come quelli che si sono verificati. Esprimo solidarietà e vicinanza al governo e al popolo turco. Noi italiani sappiamo bene cosa vuol dire vivere drammi di questo tipo quindi ci predisponiamo per il meglio per essere partecipi di ogni aiuto. Abbiamo già un modulo pronto dei vigili del fuoco, più altre risorse di natura tecnologica, siamo pronti a partire non appena ci sarà il consenso del paese aiutato. È questione di ore”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Foggia, a margine del comitato per la sicurezza. LEGGI TUTTO

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    Dell annuncia il taglio del 5% della forza lavoro

    (Teleborsa) – Il colosso dei PC Dell Technologies ha annunciato oggi che taglierà il 5% della sua forza lavoro, confermando le anticipazioni di Bloomberg che parlavano della riduzione di 6.650 posti di lavoro in tutto il mondo.La decisione di tagliare la forza lavoro ha a che fare con il crollo della domanda di personal computer, un settore chiave per il business della società tech statunitense, che conta per più della metà dei ricavi. Le azioni precedenti per ridurre i costi, vale a dire il blocco delle assunzioni e dei viaggi, non erano state sufficienti a controbilanciare l’impatto della riduzione dei ricavi. Dell nutre un moderato pessimismo per il prossimo futuro e prevede che condizioni di mercato “continueranno a erodersi”. “Ora dobbiamo prendere ulteriori decisioni per prepararci alla strada da percorrere”, ha detto il co-direttore operativo Jeff Clarkein una lettera inviata ai dipendenti, aggiungendo “”abbiamo già affrontato momenti difficili e ne siamo emersi più forti. Saremo pronti quando il mercato si riprenderà”Le azioni Dell intanto stanno perdendo circa l’1% ne circuito pre-market della borsa USA.(Foto: Its me Pravin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    DeepCyber, Costabile: “Su cybersicurezza allarme eccessivo. Sanzionare chi non si adegua a rilascio patch”

    (Teleborsa) – “Vorrei ridimensionare la portata effettiva degli attacchi informatici che stanno interessando in queste ore non solo il nostro Paese ma il mondo intero. Al di là dell’eco mediatica, si tratta di incursioni finalizzate alla richiesta di un riscatto, in questo caso sfruttando un ransomware che infetta i server in rete vengono chiesti 42mila euro per due bitcoin. Ma la vulnerabilità, si badi bene, risale al 2021, quindi, parlando in termini informatici a un’era geologica fa ed è un problema, tra l’altro, già risolto dallo stesso produttore del software attraverso il rilascio di un’apposita patch di sicurezza. Secondo le nostre analisi, in questo momento ci sono solo circa 19 server in Italia vulnerabili a questa minaccia, che a mio giudizio andrebbe ridimensionata nella sua effettiva portata”. Lo afferma Gerardo Costabile, amministratore delegato di DeepCyber (Gruppo Maggioli) e presidente di IISFA (Associazione Italiana Digital Forensics).”A differenza dell’attacco con il ransomware WannaCry – aggiunge Costabile – che nel 2017 interessò i sistemi Microsoft, quelli che utilizziamo un po’ tutti, in questo caso si tratta di sistemi di virtualizzazione aziendale, impiegati ad esempio dalle Università e dalle piccole e medie imprese. Sono loro che dovranno migliorare il livello di sicurezza informatica interno. Il tessuto produttivo italiano, lo ricordo, è infatti al 90 per cento composto da Pmi, è evidente quindi la necessità di sviluppare un apparato di sicurezza cibernetica maggiore che le metta al riparo da simili attacchi hacker”.Secondo Costabile, tuttavia, “i sistemi sono sempre vulnerabili, e per questo caso mi sembra che il clamore suscitato sia troppo, proprio perché si tratta di una vulnerabilità vecchia e anche molto semplice da risolvere. Mi auguro che il Governo avvii azioni mirate per migliorare la sicurezza informatica e sanzioni chi non si adegua alle disposizioni e non procede all’integrazione delle patch rilasciate. Un aiuto concreto – ha concluso – potrebbe arrivare anche da interventi ad hoc sul campo della defiscalizzazione e magari sfruttando le risorse del Pnrr destinate alla cybersicurezza e al digitale”. LEGGI TUTTO

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    Ue, in serata riunione al vertice: sul tavolo il piano industriale per il Green Deal

    (Teleborsa) – In serata incontro tra i vertici delle istituzioni europee. Alla riunione, programmata per le ore 19, parteciperanno la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, la presidente della BCE, Christine Lagarde, il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, e il presidente della Banca Europea degli Investimenti, Werner Hoyer. Il vertice si svolge a pochi giorni dal vertice europeo del 9 e 10 febbraio in cui la Commissione europea presenterà il suo nuovo “piano di politica industriale per il Green Deal”, anche in risposta all’Inflation Reduction Act Usa, che avrà due pilastri. Da una parte l’allargamento delle deroghe ai limiti sugli aiuti di Stato per i settori industriali coinvolti nella transizione energetica e digitale; dall’altro, per evitare che l’uso di questi aiuti di Stato porti a una frammentazione del mercato unico, verrà proposto un rafforzamento dei finanziamenti europei per progetti negli stessi settori.Su quest’ultimo aspetto, per l’immediato, si pensa di ricorrere a strumenti già esistenti, rafforzati e resi più flessibili: i fondi dei PNRR (Next Generation Eu e Repower Eu), i fondi di coesione e i due strumenti Invest Eu, finanziato direttamente dalla BEI, e l’Innovation Fund. Più a lungo termine l’idea della Commissione è di procedere ad una modifica del Bilancio pluriennale dell’Unione, che creerebbe il nuovo Fondo sovrano europeo in cui un ruolo fondamentale spetterebbe sempre alla BEI.Sul dossier però c’è da ricucire le divisioni tra i diversi stati membri. L’annuncio di un allentamento delle norme sugli aiuti di Stato è piaciuta solo a Francia e Germania mentre ha trovato l’opposizione di tutti gli altri partner europea che temono una frammentazione del mercato interno. I due paesi infatti potrebbero spendere molto più di tutti gli altri per sostenere le loro imprese green tech, ripetendo quanto già avvenuto con l’allentamento delle regole sugli aiuti di stato per la guerra in Russia. Berlino e Parigi hanno infatti notificato quasi l’80% delle misure approvate da Bruxelles.Anche l’ipotesi di un fondo sovrano europeo finanziato con debito comune non trova d’accordo tutti i Paesi membri, anzi. Questa proposta ha trovato contrari la maggioranza dei Paesi LEGGI TUTTO

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    Nusco spicca il volo dopo risultati preliminari

    (Teleborsa) – Grande giornata in Borsa per Nusco, che passa di mano con un aumento del 17,73%a 1,766 euro per azione. Scambi in aumento rispetto alla media giornaliera per 79mila azioni passate di mano. A fare da assist al titolo hanno contribuito gli ottimi risultati preliminari, che hanno evidenziato per l’anno 2022 un fatturato superiore ai 50 milioni di euro, comprensivo del contributo della neo-acquisita Pinum Doors & Windows. Nusco, società attiva nel settore dei serramenti in PVC, legno, alluminio e ferro, sta crescendo con determinazione all’estero e conta di portare avanti questa crescita organica anche in futuro, con prospettive positive per il 2023. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista di Nusco più pronunciata rispetto all’andamento del FTSE Italia Growth. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato. Fra l’altro Nusco vanta una performance da inizio anno pari a +30% realizzato sostanzialmente nel mese di gennaioLe implicazioni tecniche di medio periodo sono sempre lette in chiave rialzista, mentre sul breve periodo stiamo assistendo ad un indebolimento della spinta rialzista per l’evidente difficoltà a procedere oltre quota 1,851 Euro. Sempre valido il livello di supporto più immediato a controllo della fase attuale visto in area 1,611. Le attese più coerenti propendono per un’estensione del movimento correttivo verso quota 1,455 da manifestarsi in tempi ragionevolmente brevi. LEGGI TUTTO

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    Dl benzina, multe riviste e app: l'emendamento del Governo

    (Teleborsa) – Sanzioni da 200 a 2mila euro, in base al fatturato, per chi viola gli obblighi di comunicazione ed esposizione dei prezzi dei carburanti.E’ quanto prevede l’emendamento del governo al decreto sulla trasparenza dei prezzi all’esame della commissione Attività produttive della Camera. Ridotte, dunque, le multe rispetto ai 500-6.000 euro previsti nella formulazione originaria del decreto, ma sono comunque superiori ai 200-800 euro indicati nell’accordo raggiunto al Mimit. L’emendamento del governo, inoltre, alza a 4 (da 3) il numero delle violazioni, anche non consecutive in 60 giorni, da cui scatta la sospensione dell’attività.Resta l’obbligo per i distributori di benzina su strade e autostrade di esporre “con adeguata evidenza” i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati. Prevista anche una “applicazione informatica” in cui si potranno consultare prezzi medi e praticati. La modifica stabilisce poi che le comunicazioni dei prezzi da parte dei gestori al Mimit, le cui modalità verranno definite insieme a quelle sui cartelloni con decreto ministeriale, dovranno essere fatte “al variare del prezzo praticato e comunque con frequenza settimanale”. Per nulla soddisfatto il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona che parla di “presa in giro degli italiani. Per questo abbiamo chiesto in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera di non convertire in legge un decreto che finisce per peggiorare la normativa vigente”. Così commenta l’emendamento del governo al decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti che prevede sanzioni da 200 a 2mila euro, a seconda del fatturato, “contro i 200-800 annunciato dal ministro Urso”. “L’innalzamento della sanzione massima è ridicola, considerato che la legge prevedeva da anni multe da 516 a 3.098 euro e che il decreto n. 5 pubblicato in Gazzetta aveva portato gli importi, rispettivamente, a 500 e 6000 euro. Insomma, in realtà la sanzione massima viene ridotta a un terzo, da 6.000 a 2.000 euro. Considerato che nel 2022, su 5.187 verifiche della Gdf, le violazioni sono state ben 2.809, il 54,2%, mentre nel solo mese di gennaio 2023, nonostante i benzinai fossero sotto i riflettori, su 2.518 interventi, ben 989 sono state le contestazioni, il 39,3%, è evidente anche a un bambino che le multe dovrebbero salire e non certo diminuire”, conclude Dona. LEGGI TUTTO