11 Maggio 2023

Daily Archives

More stories

  • in

    Wall Street è debole, crollano Disney e PacWest

    (Teleborsa) – Wall Street è debole, con gli investitori che si trovano a digerire una serie di dati macroeconomici che potrebbero avere implicazioni sui tassi di interesse. Inoltre, il sentiment risente dei crolli di Disney, che ha registrato una diminuzione della crescita degli abbonati, e di PacWest, che zavorra l’intero settore bancario regionale.Sul fronte macro, le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA hanno raggiunto il massimo dall’ottobre 2021, mentre i prezzi dei produttori sono aumentati dello 0,2% in aprile, un livello inferiore allo 0,3% atteso dal mercato. Questi dati arrivano dopo la diffusione dell’inflazione di ieri, il cui percorso di raffreddamento infonde ottimismo.Prevale la cautela a Wall Street, con il Dow Jones che continua la seduta con un leggero calo dello 0,70%: l’indice americano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata lunedì scorso, di quattro ribassi consecutivi; sulla stessa linea, cede alle vendite l’S&P-500, che retrocede a 4.129 punti. In moderato rialzo il Nasdaq 100 (+0,36%); sulla parità l’S&P 100 (+0,01%).In buona evidenza nell’S&P 500 i comparti telecomunicazioni (+2,23%) e beni di consumo secondari (+0,44%). Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti energia (-1,43%), materiali (-1,03%) e utilities (-0,89%).La sola Blue Chip del Dow Jones in sostanziale aumento è Boeing (+0,54%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Walt Disney, che prosegue le contrattazioni a -8,27%. Calo deciso per Intel, che segna un -2,97%. Sotto pressione Dow,, con un forte ribasso del 2,28%. Soffre Caterpillar, che evidenzia una perdita dell’1,59%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, PDD Holdings (+6,78%), JD.com (+5,39%), Alphabet (+5,19%) e Alphabet (+5,09%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Warner Bros Discovery, che prosegue le contrattazioni a -3,34%. Preda dei venditori Intel, con un decremento del 2,97%. Si concentrano le vendite su Moderna, che soffre un calo del 2,70%. Vendite su Align Technology, che registra un ribasso del 2,64%. LEGGI TUTTO

  • in

    Italian Design Brands, CONSOB approva prospetto quotazione

    (Teleborsa) – La CONSOB ha approvato il prospetto di quotazione relativo all’ammissione alla quotazione e alle negoziazioni delle azioni ordinarie di Italian Design Brands, polo italiano dell’arredo e del design di alta qualità, su Euronext Milan. La società ha depositato in data 9 maggio la domanda di ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni, dopo aver ricevuto da parte di Borsa Italiana il provvedimento di ammissione alla quotazione.Come già comunicato, l’offerta ha avuto inizio il 9 maggio 2023 e la sua conclusione è prevista per il 15 maggio 2023, salvo proroga o chiusura anticipata.L’inizio delle negoziazioni delle azioni su Euronext Milan, previsto per il giorno 18 maggio 2023, resta subordinato all’ottenimento delle necessarie approvazioni da parte di Borsa Italiana.(Foto: © Antonio Truzzi | 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    OPS Autogrill, adesioni al 11/05/2023

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) obbligatoria promossa da Dufry sulle azioni ordinarie di Autogrill, risulta che oggi, 11 maggio 2023, sono state presentate 286.344 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 1.863.060, pari allo 0,9769% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 14 aprile 2023 e terminerà il 18 maggio 2023, come prorogato. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Autogrill acquistate sul mercato nei giorni 17 e 18 maggio 2023 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

  • in

    doValue: primo trimestre in pareggio, ricavi in calo

    (Teleborsa) – doValue, quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha chiuso il primo trimestre del 2023 con Ricavi Netti pari a 91,8 milioni di euro (-21,0% rispetto al primo trimestre 2022), EBITDA esclusi elementi non ricorrenti pari a 30,1 milioni di euro (-23,4% anno su anno), Margine EBITDA esclusi elementi non ricorrenti pari a 29,7% (in linea con il primo trimestre del 2022) e utile netto esclusi elementi non ricorrenti pari a 0,5 milioni di euro (vs 10,4 milioni nel 1° trim 2022).Al 31 marzo 2023, il Gross Book Value si è attestato a 120,2 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2022, frutto di nuovo Gross Book Value on-boarded per 2,3 miliardi, Collection per 1,1 miliardi, write-off per 0,8 miliardi e cessioni da clienti per 0,7 miliardi.Il Cash Flow Operativo si è attestato a 22,1 milioni di euro nel primo trimestre 2023, con una crescita del 41,6% rispetto al primo trimestre 2022. Il Debito Netto al 31 marzo 2023 è pari a 432,7 milioni, rispetto ai 429,9 milioni al 31 dicembre 2022. La Leva Finanziaria si attesta a 2,2x al 31 marzo 2023 (rispetto a 2,1x al 31 dicembre 2022) per l’effetto combinato dell’aumento marginale del Debito Netto e del minore EBITDA esclusi gli elementi non ricorrenti relativo agli ultimi dodici mesi. LEGGI TUTTO

  • in

    Riforma tributaria, Cuchel (commercialisti): “Intervenire subito per garantire terzietà dei giudici”

    (Teleborsa) – “Bisogna intervenire a garanzia dell’indipendenza e dell’imparzialità dei giudici tributari se vogliamo davvero imprimere quella svolta che tutti attendono per ciò che riguarda il processo tributario. Abbiamo accolto con favore l’approvazione di un principio cardine come quello della professionalizzazione del giudice con la quale nasce, di fatto, la quinta magistratura. Non è accettabile, però, che lo stesso giudice resti alle dirette dipendenze del Mef. Una condizione che inevitabilmente confligge con il principio di imparzialità nel processo”. Questo il commento di Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, nell’ambito del dibattito che ha animato la conferenza “Riforma della giustizia tributaria e tregua fiscale per famiglie e imprese” che si è svolta presso la Sala Caduti di Nassirya, in Piazza Madama, a Roma. “E’ necessario completare al più presto questa riforma – ha continuato il numero uno dell’Anc – intervenendo sull’istituto della mediazione che necessità altresì di una revisione complessiva per snellire la mole di processi in corso. Accanto a questo chiediamo ottimizzare il calendario fiscale mettendo ordine tra le tantissime scadenze che vanno anche sfoltite. Si deve poi intervenire sulle sanzioni che è un tema molto sentito da tutti i colleghi”.”Il contenzioso tributario è certamente un nodo strategico per la competitività del sistema Paese e un fattore in grado di condizionare l’attrattività degli investimenti”, ha commentato Mariastella Gelmini, vicesegretario nazionale di Azione e componente della commissione Affari Costituzionali al Senato, a margine dell’iniziativa.”In quest’ottica la professionalizzazione dei giudici tributari, voluta fortemente dal precedente governo con l’approvazione della legge 31 agosto 2022, n. 130 – ha aggiunto la senatrice Gelmini -, è stato un passo in avanti importante. Con la nuova magistratura tributaria a tempo pieno potremo riuscire ad assicurare il miglioramento della qualità delle sentenze e della terzietà del giudice. Ciò rafforzerà anche il ruolo del contribuente e la tutela di un maggior equilibrio delle parti in causa. Obiettivo cui concorre anche l’aver posto l’onere della prova a carico del Fisco. L’auspicio è che nella annunciata riforma ci possano essere elementi in grado di ridurre ulteriormente il contenzioso tributario, semplificare il rapporto tra contribuente e Stato e diminuire complessivamente il carico fiscale per cittadini e imprese”.Dell’impatto che l’Intelligenza Artificiale potrà avere in questo settore ha parlato Guido Rosignoli, vicepresidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili: “Se viene utilizzata come strumento decisorio di un comportamento, come ad esempio la corretta elaborazione di una dichiarazione dei redditi o l’emanazione di un dispositivo a carico di un contribuente, questo è molto pericoloso. Se invece viene utilizzata a supporto dell’uomo che riceve il dato dall’IA e lo elabora o verifica sulla base della sua esperienza, allora facciamo un passo avanti. Affidarsi all’intelligenza artificiale senza controllo è pericoloso”.Secondo Eugenio Della Valle (professore ordinario di Diritto Tributario all’Università La Sapienza): “La riforma investe una serie di temi importanti, elimina alcune criticità che creano notevoli problemi alle imprese e affronta sia temi di parte generale dell’ordinamento Tributario che di parte speciale. Bisogna intervenire sulle liti pendenti che sono numerosissime. Alla fine del 2022 erano 270.000 i ricorsi pendenti, per questo ben vengano la sanatoria e la definizione agevolata delle liti pendenti. La professionalizzazione sicuramente porterà a dei benefici in termini di qualità delle sentenze, sia nelle corti di primo grado che in quelle di secondo grado”.Critico Raffaello Lupi (professore ordinario di Diritto Tributario dell’Università Tor Vergata di Roma): “Era meglio non fare questa riforma. Non si può riformare ciò che non si comprende. E siccome sono 40 anni che non si comprendono la determinazione delle imposte, la determinabilità dei consumi e dei redditi, è inutile fare le riforme. Più rivoltiamo la materia e peggio è. Come la riforma del fallimento che è diventata crisi d’impresa ma sempre un macello resta. Non è così che si danno risposte all’insoddisfazione della gente”. Per Cristiano Caumont Caimi (socio dello studio legale tributario Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati): “La riforma della giustizia tributaria e la tregua fiscale sono molto sinergici tra loro perché il successo della tregua fiscale, in particolare della definizione delle liti, è un passaggio fondamentale a mio parere per entrare nella nuova giurisdizione tributaria che sappiamo essere affidata oggi a giudici professionali con un magazzino di cause pendenti inferiore a quello attuale che è ancora significativo. Tra pregi e difetti della giustizia tributaria sono stati fatti passi in avanti anche se resta da chiarire il punto dell’indipendenza di un giudice che fa ancora diretto riferimento al Mef”.All’incontro, realizzato con l’ausilio di Ciro Di Pietro (chief restructuring officer), hanno partecipato, tra gli altri, il commercialista Roberto Ronzoni Marescalchi, gli avvocati Amedeo Di Pietro, Danilo D’Andrea, Francesco de Luca e Carmela di Meo. LEGGI TUTTO

  • in

    Biesse, primo trimestre positivo. Outlook prudente

    (Teleborsa) – Biesse, multinazionale quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella tecnologia per la lavorazione di legno, vetro, pietra, metallo e materiali compositi, ha chiuso il primo trimestre del 2023 con ricavi netti consolidati pari a 209,5 milioni di euro (+6,6% rispetto allo stesso periodo del 2022). L’EBITDA è pari a 28 milioni di euro (+7,2%), con incidenza al 13,3% (vs 13,3%). L’utile netto è pari a 12,3 milioni di euro (+26,4%).”I risultati raggiunti durante il primo trimestre e approvati oggi – commenta il CFO Pierre La Tour – testimoniano come Biesse abbia beneficiato appieno della domanda mondiale di beni strumentali durante il 2022, chiudendo l’anno con un portafoglio ordini sostenuto che viene riflesso sul fatturato 2023″.”Sebbene questa performance, davvero soddisfacente perché si confronta con un Q1 2022 già eccezionale, rappresenti di per sé una solida base di partenza, è necessario per il futuro adottare un profilo prudente”, ha aggiunto.Al 31 marzo 2023 il portafoglio ordini ammontava a 340,6 milioni di euro (-16,7% rispetto al 1° trim 2022), mentre al 31 dicembre 2022 il portafoglio ordini era pari a 384,7 milioni di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Mediobanca, Nagel: “Contiamo di superare ampiamente obiettivo Piano”

    (Teleborsa) – Mediobanca ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con risultati record e superiori alle attese e, stando a quanto confermato dall’Amministratore delegato Alberto Nagel, conta di “superare ampiamente l’obiettivo del piano che era molto ambizioso” e “lo è stato ancora di più per gli incidenti di percorso che si sono stati in questi anni”. L’outlook a giugno 2023 indica un volume di ricavi nell’ordine dei 3,2 miliardi, superiori ai 3 miliardi previsti dal piano 2022-2023ed un risultato operativo risk adjusted di 1,5 miliardi in crescita di oltre il 15%.”Arriviamo in condizioni molto buone per presentare il nuovo piano il prossimo 24 maggio”, ha aggiunto il numero uno di Piazzetta Cuccia durante la conference call con gli analisti. L’Ad ha parlato anche della prossima assemblea di ottobre, che avrà all’ordine del giorno anche il rinnovo del CdA, alla luce dei recenti movimenti nell’azionariato e della crescita della partecipazione del gruppo Caltagirone al 9,9% della banca, dietro Delfin che detiene il 19,8%. “Lavoriamo con tutti gli azionisti per avere un buon risultato alla prossima assemblea”, ha affermato ,’Ad, annettendo che “la governance può essere sempre migliorata”. “Continuiamo a confrontarci con gli investitori, con tutti i tipi di azionisti, per capire cosa possiamo fare per migliorare”, ha aggiunto Nagel.”A noi compete la gestione del gruppo e il nostro compito – ha detto rispondendo ad una domanda sull’aumento della quota di Caltagirone – è quello di tentare di dare le migliori soddisfazioni possibili a tutti i nostri azionisti e incentivare un engagement con loro che sia il più genuino e il più proficuo possibile”, mentre il compito del management è quello di “gestire la società rimanendo focalizzati sugli obiettivi e non distratti da altri tipi di iniziative”.A proposito della tassa sugli extraprofitti delle banche, il manager ha affermato che “le banche devono rimanere in buona forma per finanziare l’economia in un momento di stretta della BCE. Il manager ha poi aggiunto che “Le banche italiane vengono da anni a tassi zero dove non sono stati applicati tassi negativi alla clientela in Italia, mentre nel centro e nord Europa molti istituti hanno messo tassi negativi ai clienti. Quello è stato un onere a carico della banche per molti anni e che oggi è giusto ricordare. Non si può solo considerare la parte positiva bisogna, considerare anche la parte negativa”. A proposito dell’andamento del titolo in Borsa, che oggi scivola del 3% in Borsa, Nagel ha affermato che “è frutto un po’ del momento, un po’ delle aspettative della settimana” che scontano il tema inflattivo ed il “nervosismo per il debito americano”. Non ci basiamo sull’andamento della singola giornata, andiamo avanti col nostro progetto di banca”, ha concluso. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Ifis, Geertman: depositi assolutamente stabili, più dettagli su dividendi in prossima call

    (Teleborsa) – “L’aumento dell’utile netto nel primo trimestre del 2023 conferma l’accelerazione di Banca Ifis, con i ricavi trainati dalla performance del Commercial Banking, mentre il CET1 in aumento di 20pb al 15,21% è a supporto della strategia di crescita e del dividendo della banca”. Lo ha affermato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 31 marzo 2023.Sul fronte della remunerazione dei soci, l’AD ha detto che il board sta ancora facendo delle considerazioni e ci saranno novità in occasione della prossima trimestrale. In linea di massima, ha spiegato, la policy sarà che “se l’utile netto eccede una certa cifra, il payout potrà crescere”, per avere dei dividendi in crescita “in modo graduale”.Banca Ifis ha affermato di rappresentare un “superior risk-return trade-off”, soprattutto per la solidità dei depositi e dei prestiti. “I depositi sono assolutamente stabili – ha detto Geertman – Lo sono stati durante le turbolenze bancarie degli ultimi mesi e lo continuano a essere, e non abbiamo nessuna indicazione che la situazione cambierà”. Volendo rassicurare gli investitori, la società ha fornito ulteriori dati su questo fronte: i depositi corporate sono solo il 7% del totale (quindi il 93% sono retail), l’83% è sotto i 100 mila euro (quindi protetto dal FITD) e i sight deposit sono solo il 16%.Il numero uno di Banca Ifis ha poi spiegato che nel portafoglio prestiti, i rischi di leva finanziaria e la concentrazione sono mantenuti bassi e sono “strongly reserved against”. Inoltre, oltre il 70% del portafoglio impieghi alla clientela ha duration inferiore a 3 anni.In merito al cost of funding, ha ammesso che sta crescendo, ma secondo attese. “L’incremento è stato in linea con le nostre aspettative, ora assumiamo una stabilizzazione e che i mercati rimangano aperti, anche se a un costo maggiore”, ha spiegato.Sul fronte dei volumi, guardando fino al termine dell’anno, l’AD si aspetta “una crescita moderata nella maggior parte delle categorie” e ha sottolineato che la banca “non ha bisogno di essere aggressiva commercialmente”. LEGGI TUTTO