Settembre 2023

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    BofA: serve pazienza sul lusso. Buy per Zegna, Underperform per Tod’s

    (Teleborsa) – BofA Global Research afferma che il pullback dei titoli di lusso creerà probabilmente un’opportunità di investimento, poiché il settore mantiene un’attrattiva strutturale, ma è necessaria pazienza. In una ricerca sul settore europeo, viene fatto notare che i titoli del lusso sono scesi del 17% rispetto al loro recente massimo poiché emergono prove di normalizzazione della domanda del terzo trimestre, in particolare in agosto. Ancora più importante, l’estrapolazione del CAGR a 5 anni suggerisce che è probabile un ulteriore rallentamento fino alla fine del primo semestre 2024. “Continuiamo a credere nell’attrattiva strutturale del settore del lusso – desiderabilità del marchio, elevate barriere all’ingresso, gestione migliore della categoria, potere di fissazione dei prezzi, margini interessanti e forte generazione di FCF – quindi questo pullback sarà probabilmente un’opportunità, tuttavia è necessaria pazienza”, si legge nella ricerca.In questo contesto di normalizzazione della domanda, gli analisti di BofA preferiscono quelle aziende che sono esposte a una clientela più ricca o che storicamente hanno dimostrato maggiore resilienza durante il ciclo (ovvero Hermes, LVMH, Brunello Cucinelli e Zegna, tutte con rating Buy). Apprezzano anche le storie idiosincratiche a buon mercato (Swatch, Pandora, Moncler). Sono più cauti nei confronti delle aziende con una maggiore esposizione a un cliente più giovane, meno abbiente e nel bel mezzo di un rilancio del marchio (Burberry, Kering, Ferragamo e Tod’s, tutti con rating Underperform).BofA riduce le previsioni sui ricavi per il 2024 del 5%, abbassao il margine EBIT di 100 punti base e pertanto l’EPS è stato ridotto del 7%. Il taglio maggiore dell’EPS al 2024 spetta a Prada (-20%), Ferragamo (-10%) e Richemont (-9%). Aumenta l’EPS su Hugo Boss, Pandora e Burberry.Con questa ricerca vengono apportate 7 modifiche ai rating: tre upgrade per Zegna (a Buy), Pandora (a Buy) e Hugo Boss (a Neutral); quattro downgrade: Richemont (a Neutral), Prada (a Neutral), Kering (a Underperform) e Tod’s (a Underperform). LEGGI TUTTO

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    ELSA Solutions verso debutto in Borsa con capitalizzazione di 7,8 milioni

    (Teleborsa) – ELSA Solutions, società attiva nel settore del motion control e delle batterie special purpose, è pronta a sbarcare a Piazza Affari con una capitalizzazione di circa 7,8 milioni di euro (calcolata sul numero delle azioni ordinarie oggetto di ammissione alle negoziazioni), dopo aver raccolto 4,2 milioni di euro (interamente in aumento di capitale). Il prezzo di collocamento è pari a 2,50 euro per azione, al limite inferiore della forchetta individuata in precedenza (2,50-3,00 euro per azione). Le azioni ordinarie sono 3.119.000, di cui 1.683.000 di nuova emissione. Sono anche presenti 564.000 azioni a voto plurimo (3 voti per ciascuna azione), non oggetto di ammissione alle negoziazioni, di titolarità di FINDAL1982 S.r.l., società riconducibile a Davide Dal Pozzo e Daniela Dal Pozzo, convertibili in azioni ordinarie nel rapporto di 1 azione ordinaria ogni 1 azione a voto plurimo.Il flottante si attesta al 53,96% (escluse le azioni a voto plurimo). L’azionariato post-quotazione vede FINDAL1982 S.r.l (società riconducibile per il 50% a Davide Dal Pozzo e per 50% a Daniela Dal Pozzo) al 42,19% delle azioni ordinarie (62,52% dei diritti di voto); Deanna Gaddoni al 3,85% delle azioni ordinarie (2,49% dei diritti di voto).Il consiglio di amministrazione, che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2025, è composto da 5 membri: Enzo Dal Pozzo (Presidente del Consiglio di Amministrazione), Davide Dal Pozzo (Amministratore Delegato), Daniela Dal Pozzo (Consigliere con deleghe), Silvia Villa (Consigliere indipendente), Giuseppe Tosto (Consigliere indipendente)L’ammissione è prevista per il 26 settembre, con l’inizio delle negoziazioni il 28 settembre su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. MIT SIM è l’Euronext Growth Advisor. LEGGI TUTTO

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    Omer, utile semestrale scende a 3,7 milioni di euro. Ricavi +6%

    (Teleborsa) – Omer, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della componentistica e arredi interni per mezzi di trasporto ferroviario, ha chiuso il primo semestre del 2023 con un valore della produzione pari a 33 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto ai 31,2 milioni del primo semestre 2022. L’EBITDA si attesta a 7,2 milioni di euro, in aumento del 10,5% rispetto ai 6,5 milioni del primo semestre 2022, con un EBITDA Margin che passa dal 21% circa al 22% circa.L’utile di esercizio è pari a 3,7 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto ai 3,9 milioni del primo semestre 2022 a causa dell’incremento dei tassi d’interesse passivi, pari a 0,4 milioni, derivanti dai contratti di factoring in essere con alcuni clienti.”I risultati conseguiti confermano il trend già registrato nel primo trimestre e un quadro gestionale decisamente positivo – ha commentato l’AD Giuseppe Russello – Nonostante un contesto internazionale ancora complesso, caratterizzato da dinamiche inflazionistiche derivanti sia dagli effetti della conclusiva scia di crisi pandemica da Covid-19, sia dalle conseguenze del conflitto Russo-Ucraino ancora in atto, la crescita dei principali indicatori economici attesta la validità del nostro solido modello di business”.La Posizione Finanziaria Netta Consolidata è risultata positiva (cassa) e pari a 16,9 milioni di euro rispetto ad una Posizione Finanziaria Netta Consolidata positiva (cassa) al 31 dicembre 2022 pari a 9,6 milioni.Il backlog è pari a 133 milioni di euro, con un incremento del 15% rispetto al dato del 2022 (pari a 116 milioni). Il soft backlog è pari a 244 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 2022 (pari a 250 milioni) per effetto delle conversioni in backlog registrate nel corso dell’anno. LEGGI TUTTO

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    ILPRA, TP ICAP Midcap alza target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – TP ICAP Midcap ha incrementato a 7 euro per azione (da 6,8 euro) il target price su ILPRA, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore del packaging, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy”. La revisione del giudizio è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati del primo semestre 2023.”In un contesto difficile caratterizzato da prezzi elevati delle materie prime e livelli di scorte più elevati, il gruppo ha registrato risultati solidi per il primo semestre del 2023″, scrivono gli analisti. LEGGI TUTTO

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    USA, Indice Fed di Dallas settembre scende a -18,1 punti

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di settembre 2023, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -18,1 punti rispetto ai -17,2 del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un livello a -26,3 punti. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è balzato di quasi 20 punti a 7,9 (lettura più alta dell’anno), mentre i nuovi ordini sono migliorati di 11 punti a -5,2. L’indice della capacità di utilizzo si è portato a 7,8 da -3,7 punti e l’indice delle consegne è migliorato a 0 da -15,8 punti. LEGGI TUTTO

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    BCE, Schnabel: non c’è ancora un cessato allarme per problema inflazione

    (Teleborsa) – “L’attuale, insolita contrazione degli aggregati monetari difficilmente preannuncia una profonda recessione, ma riflette piuttosto un significativo ribilanciamento dei portafogli dopo un lungo periodo di bassi tassi di interesse. Quindi, non c’è ancora un segnale di cessato allarme per il problema dell’inflazione”. Lo ha affermato Isabel Schnabel, che fa parte dell’Executive Board della BCE, durante un evento a Regensburg.”La mia conclusione generale è che la crescita monetaria è ancora importante, e che conta di più in condizioni di instabilità, quando shock avversi legati ai costi rischiano di allontanare l’inflazione dal target della banca centrale”, ha spiegato.”In quanto tale, la recente esperienza serve a ricordare che la teoria quantitativa della moneta non è un concetto vacuo privo di importanza pratica per le moderne banche centrali – ha detto Schnabel – Con il senno di poi, possiamo vedere che il forte aumento della crescita dell’aggregato monetario potrebbe essere stato un segnale precoce e sufficientemente robusto del fatto che l’inflazione non sarebbe semplicemente scesa di nuovo al 2% con l’inversione degli shock dall’offerta, ma che sarebbe si sarebbe diffusa attraverso l’economia e avrebbe lasciato un’impronta più persistente”. LEGGI TUTTO

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    DWS (Deutsche Bank) paga 25 milioni di dollari in inchiesta SEC

    (Teleborsa) – La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha accusato la società di gestione patrimoniale DWS, una controllata di Deutsche Bank, in due azioni esecutive separate, una riguardante il suo mancato sviluppo di un programma Anti-Money Laundering (AML) per alcuni fondi e l’altra riguardante dichiarazioni errate relative al processo di investimento in ambito Environmental, Social e Governance (ESG). Per risolvere le accuse – senza ammettere o negare i risultati della SEC – la società ha accettato di pagare un totale di 25 milioni di dollari di sanzioni (6 milioni di dollari per la questione antiriciclaggio e 19 milioni di dollari per la questione greenwashing).”L’ordine della SEC rileva che DWS ha fornito consulenza a fondi comuni di investimento con asset di miliardi di dollari, ma non è riuscita a garantire che i fondi avessero un programma antiriciclaggio su misura per i loro rischi specifici, come richiesto dalla legge – ha affermato Gurbir S. Grewal, Director della Division of Enforcement della SEC – È importante sottolineare che tali obblighi AML richiedono che i fondi comuni di investimento stabiliscano e attuino programmi personalizzati per individuare e prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo”.”Che si tratti di pubblicizzare il modo in cui incorporano i fattori ESG nelle raccomandazioni di investimento o di fornire qualsiasi altra dichiarazione rilevante per gli investitori, i consulenti per gli investimenti devono garantire che le loro azioni siano conformi alle loro parole – ha affermato Sanjay Wadhwa, Deputy Director della Division of Enforcement della SEC e a capo della Climate and ESG Task Force – In questo caso, DWS ha pubblicizzato che i criteri ESG erano nel suo DNA, ma, come rileva l’ordinanza della SEC, i suoi professionisti degli investimenti non sono riusciti a seguire i processi di investimento ESG che ha commercializzato”. LEGGI TUTTO

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    Temporary Manager: “Grandi aziende spingono anima sostenibile delle PMI italiane”

    (Teleborsa) – L’anima sostenibile del tessuto imprenditoriale italiano cresce di anno in anno. A guidare questa trasformazione sono le grandi imprese, con il 59% che ha istituito un Comitato ESG e quasi sette su dieci che hanno incrementato gli investimenti per il benessere dei dipendenti. Ma la vera sfida sarà quella di far crescere una cultura sostenibile anche tra le PMI, e su questo qualcosa inizia a muoversi seppur ancora in modo “destrutturato” e spesso senza un piano definito. Nell’industria manifatturiera, ad esempio, secondo l’Osservatorio MECSPE solo una parte degli imprenditori conosce appieno le tematiche ESG (41%), eppure più di otto su dieci, consapevolmente o no, hanno già introdotto o stanno valutando di introdurre almeno un’iniziativa a favore dell’ambiente, della società o della governance. È rileva Studio Temporary Manager, società specializzata nei servizi di temporary management, che ha condotto un’analisi sulla ricerca di figure manageriali specializzate in tematiche ESG da parte delle PMI.Questa maggiore attenzione – evidenzia lo studio – da un lato sta facendo crescere l’interesse degli imprenditori più piccoli verso l’adozione di politiche ESG, anche se non obbligati; dall’altro sta iniziando a influenzare le imprese nella scelta dei propri manager. Secondo l’analisi dello Studio Temporary Manager, nei primi sei mesi del 2023 le richieste di informazioni sull’attività di manager temporanei esperti di tematiche ESG sono aumentate del +30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E per i prossimi mesi il dato tenderà a crescere sensibilmente.Inoltre, sempre più imprenditori nella scelta dei manager C-Level valutano competenze trasversali che riguardino anche tematiche ESG. In sintesi, le figure apicali delle PMI devono sicuramente saper gestire le imprese ma anche avere un’attenzione alle persone e alla società.Tra i settori maggiormente interessati si rilevano quelli ad alto contenuto tecnologico, come l’automotive, dove la parte di supply chain ha un ruolo importante ed è alto il timore di essere esclusi come fornitori.”Le grandi imprese hanno capito l’importanza di adottare politiche ESG in quanto le aziende che hanno migliori rating in questo ambito sono anche le più solide – afferma Gian Andrea Oberegelsbacher, amministratore delegato di Studio Temporary Manager –. Questo percorso di trasformazione sta iniziando a impattare a cascata sulle PMI. Sempre più aziende di grandi dimensioni scelgono i propri fornitori sulla base di criteri che siano in linea con le proprie policy aziendali. Di conseguenza, le PMI dovranno adeguarsi ed essere compliance se vogliono continuare a far parte della loro catena del valore, pena l’esclusione. In questo percorso i temporary manager possono aiutare le imprese grazie alla loro esperienza maturata in contesti nazionali e internazionali, flessibilità e capacità di dare discontinuità con il passato. Il tema della discontinuità è infatti fondamentale se si vuole aprire un nuovo capitolo con un approccio in linea con una nuova cultura più sostenibile e attenta alle persone e alla società”. LEGGI TUTTO