Ottobre 2023

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    S&P: crescita in calo per vendita di veicoli in Europa dopo impennata 2023

    (Teleborsa) – La domanda globale di veicoli leggeri è aumentata inaspettatamente dell’8% nella prima metà del 2023, superando ampiamente le precedenti previsioni del 3-5% per il 2023. Lo afferma S&P Global Ratings in un report sul tema, comunicando anche che, di conseguenza, ha rivisto al rialzo le previsioni base per l’intero 2023. Lo slancio è stato più forte in Europa (+17%) e in Nord America (+13%), nonostante l’elevata inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e il conflitto Russia-Ucraina.S&P ritiene che questa impennata sia derivata dal rilascio della domanda repressa legata all’allentamento dei vincoli di offerta quest’anno. Per il 2024 e il 2025, gli analisti continuano a prevedere una ripresa molto graduale dei volumi poiché la domanda si allinea con una crescita economica globale inferiore alla media derivante da tassi più elevati per un periodo più lungo. Nello scenario di base, solo la Cina quest’anno è ampiamente tornata ai livelli pre-pandemia in termini di vendite, nonostante la debolezza dei consumi interni.In Europa e negli Stati Uniti, le vendite aumenteranno moderatamente dopo l’impennata del 2023, senza riuscire a recuperare ai livelli pre-pandemici nemmeno entro il 2025.S&P si aspetta che la produzione globale rimanga strettamente legata alla domanda poiché le case automobilistiche restano disciplinate sull’accumulo di scorte, dato che una marcata flessione del mercato del lavoro in Nord America e nell’Eurozona potrebbe spingere l’economia globale in recessione.Nel report gli analisti si soffermano anche sull’elettrificazione, che sta procedendo con tassi di crescita a due cifre in tutte e tre le principali regioni, anche se con i primi segnali di rallentamento negli Stati Uniti. Sulla base dei volumi di veicoli elettrici, la Cina è in testa con un tasso di penetrazione dei veicoli elettrici al 30% (21% per i veicoli BEV) per i 12 mesi terminati ad agosto 2023. I 10 principali mercati europei di veicoli elettrici hanno una penetrazione del 23% (solo 15% BEV) e gli Stati Uniti del 9% (solo 7% BEV).Nei primi otto mesi del 2023, i veicoli elettrici hanno rappresentato quasi il 23% delle nuove immatricolazioni di auto in Europa, in aumento rispetto a poco meno del 20% dell’anno precedente. S&P conferma le previsioni di un valore superiore al 30% nel 2025, nonostante i rischi al ribasso legati alla diminuzione del potere d’acquisto e agli alti tassi di interesseInfine, l’agenzia di rating sottolinea che, da qui al 2024, il mercato europeo dei BEV sarà invaso da nuovi lanci da parte di produttori cinesi, principalmente BYD, Geely (esclusi i marchi Volvo e Polestar), NIO, SAIC e Aiways. Viene ricordato che le preoccupazioni per il dominio della Cina nel settore dei veicoli elettrici hanno portato la Commissione europea ad annunciare un’indagine sui sussidi cinesi alle auto elettriche, che potrebbe portare a restrizioni commerciali.(Foto: @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Banca di Spagna rivede al rialzo crescita PIL 2023 a 2,5%

    (Teleborsa) – La Banca di Spagna ha rivisto al rialzo la crescita del PIL per quest’anno al 2,5%, ovvero 0,2 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti. Lo ha detto la vice governatrice della banca centrale, Margarita Delgado, spiegando che la nuova stima è arrivata dopo una revisione del tasso di crescita nel 2022 e nel 2021.Delgado, secondo una presentazione pubblicata sulla pagina web della Banca di Spagna, ha parlato di “informazioni ancora molto parziali ed incomplete per quanto riguarda l’ultima parte dell’anno”, con “i segnali provenienti dagli indicatori più recenti” che “segnalano rischi al ribasso per l’attività”. LEGGI TUTTO

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    Gas e petrolio, Ue: “monitoriamo aumento dei prezzi”

    (Teleborsa) – Dopo i fatti in Israele “ovviamente stiamo monitorando tutti gli sviluppi da tutte le possibile angolazioni”. “Abbiamo visto i report di aumenti dei prezzi del petrolio e del gas e questo è ovviamente qualcosa che stiamo tenendo d’occhio”. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea Eric Mamer nel corso del briefing quotidiano con la stampa. Intanto, secondo quanto si legge nei dati diffusi dalla piattaforma Agsi di Gie, l’Associazione europea dei gestori delle reti del gas, le scorte di gas hanno superato il 97% della capacità di stoccaggio in Italia e nell’Ue. Allo scorso 8 ottobre nell’Ue risultano stoccati 1.103,19 TWh di gas, pari al 97,01% della capacità complessiva.In Italia le scorte sono al quota 190,24 TWh, pari al 97,22% della capacità dei serbatoi. Prima per stoccaggi è come sempre la Germania (97,28% a 247,33 TWh), e terzi i Paesi Bassi (96,68% a 137,68 TWh). Segue la Francia (95,82% a 128,33 TWh). (Foto: © Andrii Yalanskyi | 123RF) LEGGI TUTTO

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    GPI, TP ICAP Midcap conferma target price e Buy

    (Teleborsa) – TP ICAP Midcap ha confermato a 17,5 euro per azione il target price sul titolo GPI, società quotata sul Euronext Milan e attiva nel campo dei sistemi informativi e servizi per la sanità, mantenendo anche la raccomandazione a “Buy” visto il potenziale upside del 100%. La revisione del giudizio è arrivata dopo la conference call della settimana scorsa, durante la quale l’azienda ha presentato i risultati semestrali e il nuovo CFO, Alessandro Poletto.Gli analisti ricordano che la società ha annunciato ufficialmente di essere alla ricerca di un acquirente per la divisione ASA PAY, che sta registrando buoni risultati (7,2 milioni di ricavi e 31,2% di margine EBITDA al primo semestre 2023), ma non è fondamentale per la strategia di sviluppo del gruppo.TP ICAP Midcap ha leggermente aumentato le spese in conto capitale e il costo del debito nei prossimi tre anni, incorporato il debito relativo all’acquisizione di Evolucare e incluso il passaggio a un dividendo di 0,7 euro per azione dalla distribuzione prevista per il 2025 (da 0,5 euro in precedenza), come previsto dai patti parasociali. LEGGI TUTTO

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    Rapporto GIMBE: Il Servizio Sanitario Nazionale è al capolinea

    (Teleborsa) – Oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, è stato presentato, dalla Fondazione GIMBE, il 6° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale. Così come sottolineato dal presidente Nino Cartabellotta emerge un quadro preoccupante. “I princìpi fondanti del SSN, universalità, uguaglianza, equità sono stati traditi. Oggi sono ben altre le parole chiave che definiscono un SSN ormai al capolinea e condizionano la vita quotidiana delle persone, in particolare delle fasce socio-economiche meno abbienti: interminabili tempi di attesa, affollamento dei pronto soccorso, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, inaccettabili diseguaglianze regionali e locali sino alla migrazione sanitaria, aumento della spesa privata sino all’impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure”.”Ecco perchè a quasi 45 anni dalla legge istitutiva del SSN la Fondazione GIMBE invoca un patto sociale e politico che, prescindendo da ideologie partitiche e avvicendamenti di Governi, rilanci quel modello di sanità pubblica, equa e universalistica, pilastro della nostra democrazia, conquista sociale irrinunciabile e grande leva per lo sviluppo economico del Paese. Il preoccupante “stato di salute” del SSN impone una profonda riflessione politica”, conclude Cartabellotta.I dati del 6° Rapporto sul Servizio Sanitario NazionaleIl fabbisogno sanitario nazionale dal 2010 al 2023 è aumentato complessivamente di 23,3 miliardi di euro, in media 1,94 miliardi per anno, ma con trend molti diversi tra il periodo pre-pandemico (2010-2019), pandemico (2020-2022) e post-pandemico (2023), su cui “è opportuno rifare chiarezza – ha chiosato Cartabellotta – per documentare che tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni hanno tagliato e/o non investito adeguatamente in sanità”.La spesa sanitaria totale per il 2022 è pari a € 171.867 milioni di cui 130.364 milioni di euro di spesa pubblica (75,9%), 36.835 milioni di spesa out-of-pocket (21,4%), ovvero a carico delle famiglie e 4.668 milioni di spesa intermediata da fondi sanitari e assicurazioni (2,7%). La spesa sanitaria pubblica del nostro Paese nel 2022 si attesta al 6,8% del PIL, sotto di 0,3 punti percentuali sia rispetto alla media OCSE (7,1%) che alla media europea (7,1%). Il gap con la media dei paesi europei dell’area OCSE è di 873 dollari pro-capite (873 dollari, pari a 829 euro) che, tenendo conto di una popolazione residente ISTAT al 1° gennaio 2023 di oltre 58,8 milioni di abitanti, per l’anno 2022 corrisponde ad un gap di quasi 51,4 miliardi di dollari, pari a 48,8 miliardi di euro.”Se è certo che la Missione Salute del PNRR rappresenta una grande opportunità per potenziare il SSN – ha sottolineato Cartabellotta – la sua attuazione deve essere sostenuta da azioni politiche. La Fondazione GIMBE ha da sempre ribadito che, se da un lato non esiste un piano occulto di smantellamento e privatizzazione del SSN, dall’altro manca un esplicito programma politico per il suo potenziamento. Al fine di orientare le decisioni politiche, il Rapporto contiene il Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato all’attuazione di riforme e innovazioni di rottura per il rilancio definitivo di un pilastro fondante della nostra democrazia”. LEGGI TUTTO

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    Yellen: aumento equi-proporzionale delle quote sosterrà le finanze del FMI

    (Teleborsa) – Il Fondo monetario internazionale (FMI) “ha intrapreso riforme nel corso di decenni, per adempiere al suo mandato di supervisionare la stabilità del sistema monetario internazionale” e “questo momento richiede ulteriori cambiamenti anche al FMI”. Lo ha affermato il segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, in un intervento a Ben Guerir (Marrocco), in occasione degli incontri annuali di FMI e Banca mondiale.”I nostri sforzi iniziano con l’assicurarsi che il Fondo monetario internazionale disponga di risorse sufficienti – ha detto – Un aumento equi-proporzionale delle quote sosterrà le finanze del FMI, riducendo la sua dipendenza dalle risorse prese in prestito e consentendo pacchetti di prestiti più ampi entro i limiti di accesso stabiliti e ove appropriato”. “Continuiamo inoltre a chiedere maggiore sostegno al Poverty Reduction and Growth Trust, il meccanismo di finanziamento agevolato del FMI – ha spiegato – Il PRGT ha aumentato drasticamente i suoi prestiti durante la pandemia, stanziando fondi per soddisfare le urgenti esigenze della bilancia dei pagamenti. Più recentemente, ha prestato un sostegno fondamentale a paesi come il Ghana e lo Zambia che stanno intraprendendo riforme nel contesto dei processi di ristrutturazione del debito. Senza finanziamenti aggiuntivi, il PRGT non sarà in grado di sostenere una domanda costantemente elevata”.”Oltre a garantire le risorse, continuiamo a credere che l’FMI dovrebbe adempiere alla sua missione principale fornendo una valida consulenza politica, sviluppo di capacità e finanziamenti – ha detto Yellen – Forse il lavoro più importante che il FMI può intraprendere è quello di aiutare un paese a trovare una base macroeconomica sostenibile attraverso l’implementazione di una combinazione di questi strumenti”.Infine, “oltre alle risorse e all’adempimento della sua missione principale, stiamo esplorando modi per aumentare direttamente la voce dei mercati emergenti e dei paesi in via di sviluppo all’interno del FMI – ha sottolineato – Abbiamo proposto di aggiungere un altro vicedirettore generale per avere due vice che rappresentino i mercati emergenti e i paesi a basso reddito, invece di uno che li rappresenti entrambi. Stiamo anche iniziando a dialogare con i membri sulla possibilità di aggiungere un terzo presidente del comitato esecutivo in rappresentanza dell’Africa sub-sahariana. Sosteniamo anche una formula di quote che rifletta meglio l’economia globale, ma il cambiamento può avvenire solo all’interno di un quadro concordato basato su principi condivisi”. LEGGI TUTTO

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    Fed, Bostic: non abbiamo bisogno di alzare ancora i tassi d’interesse

    (Teleborsa) – L’inflazione è “migliorata considerevolmente” e, anche se “la strada da percorrere è ancora lunga”, “non abbiamo bisogno bisogno di aumentare i tassi di interesse”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, ad un evento dell’American Bankers Association.”Siamo in una buona posizione” perché la politica possa riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% della Fed, ha spiegato Bostic, sottolineando che la politica monetaria è sufficientemente restrittiva e “gran parte” dell’impatto dei rialzi dei tassi attuati finora dalla Fed è evidente che deve ancora manifestarsi.”Non ho una recessione nel mio dot plot”, ha detto in un altro passaggio, anche se i rialzi dei tassi della Fed finora rallentano l’economia e riducono l’inflazione. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso agosto -0,1% m/m, vendite +1,8% m/m

    (Teleborsa) – Sono diminuite secondo attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di agosto 2023, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrata una discesa dello 0,1% a 900,2 miliardi di dollari rispetto al -0,1% atteso e al -0,3% del mese precedente. Su base annua si registra una decrescita dell’1%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dell’1,8% su base mensile a 662,3 miliardi di dollari, dopo il +1,2% precedente. Su anno si è registrato un decremento dell’1,7%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,36 contro l’1,35 di un anno prima.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO