14 Novembre 2023

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    Riforma Patto Stabilità, Gentiloni “ottimista” su intesa entro anno

    (Teleborsa) – “La riforma del Patto di stabilità “è in fase di elaborazione da anni, ma sono ottimista sul fatto che Stati membri raggiungano un compromesso entro la fine dell’anno, come si sono impegnati a fare”.Lo ha detto il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni intervenendo alla Conferenza annuale sulla ricerca a Bruxelles, sottolineando che “il Consiglio Ecofin della scorsa settimana ha segnato un significativo passo avanti in questo senso. La Commissione continuerà a lavorare per agevolare un buon compromesso che preservi sia gli obiettivi chiave sia il delicato equilibrio della nostra proposta”. “Uno dei principali obiettivi di questa riforma è garantire che, in futuro, le finanze pubbliche possano bilanciare la necessità di assicurare la sostenibilità fiscale con l’imperativo di mantenere livelli più elevati di investimenti per la crescita”, ha spiegato Gentiloni.Quanto ai piani di ripresa e resilienza degli Stati membri degli Stati membri “non riguardano solo gli investimenti necessari. Riguardano anche riforme cruciali in tutti quei settori che renderanno più facile ai cittadini e le imprese di prosperare. Ad esempio, le riforme per capacità amministrativa degli Stati membri; riforme del sistema giudiziario, del mercato del lavoro, della fiscalità, di energia o digitalizzazione”, ha detto Gentiloni spiegando che “la novità del Recovery Fund sta nel modo in cui è stato concepito questo strumento: con un legame con il semestre europeo e con i pagamenti legati all’effettiva implementazione di queste riforme. Ciò significa che ora stiamo più progressi nell’attuazione delle raccomandazioni specifiche per Paese rispetto al passato”. LEGGI TUTTO

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    Mercati europei positivi con focus su banche centrali

    (Teleborsa) – Tutte positive le principali Borse del Vecchio Continente. A New York, nel frattempo, i mercati confermano una performance brillante, con l’S&P-500, che schizza del 2,09%, dopo che il dato sull’inflazione statunitense ha rafforzato le aspettative su una politica monetaria della Fed che potrebbe aver raggiunto il picco. Sul fronte BCE, la presidente Christine Lagarde, ha preannunciato, nei giorni scorsi, che i tassi resteranno ai livelli attuali per un certo periodo.Sul mercato valutario, segno più per l’Euro / Dollaro USA, che mostra un aumento dell’1,52%. L’Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 1.965,4 dollari l’oncia. Lieve aumento per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un rialzo dello 0,77%.Lieve calo dello spread, che scende a +175 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 4,36%.Nello scenario borsistico europeo su di giri Francoforte (+1,76%), Londra è stabile, riportando un moderato +0,2%, e si muove in territorio positivo Parigi, mostrando un incremento dell’1,39%. Seduta positiva per il listino milanese, che porta a casa un guadagno dell’1,45% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, chiude con il vento in poppa il FTSE Italia All-Share, che arriva a 31.307 punti.Alla chiusura di Milano risulta che il controvalore degli scambi nella seduta del 14/11/2023 è stato pari a 3,16 miliardi di euro, con un incremento del 35,07%, rispetto ai precedenti 2,34 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,8 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,81 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza DiaSorin (+6,88%), ERG (+6,67%), Banca MPS (+5,08%) e Amplifon (+4,75%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Leonardo, che ha chiuso a -2,93%.Sottotono Tenaris che mostra una limatura dell’1,38%.Deludente Unipol, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.Fiacca Saipem, che mostra un piccolo decremento dello 0,82%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Eurogroup Laminations (+10,84%), LU-VE Group (+7,52%), Industrie De Nora (+6,20%) e MFE A (+5,57%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Seco, che ha terminato le contrattazioni a -2,69%.Antares Vision scende dell’1,91%.Calo deciso per Zignago Vetro, che segna un -1,9%.Discesa modesta per Banca Ifis, che cede un piccolo -0,93% LEGGI TUTTO

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    Itway, utile primi 9 mesi cresce a 639 mila euro

    (Teleborsa) – Nei primi 9 mesi del 2023 i ricavi di Itway sono incrementati di quasi il 16% a 30 milioni di euro contro i 26,03 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Il gross margin è aumentato di circa il 10% in valore assoluto, attestandosi al 19% contro il 17,4% del periodo precedente ed aumentando di oltre il 26% in valore relativo passando a 5.527 mila Euro da 4.376 mila Euro, questo grazie ad un mix di servizi a valore in continua crescita.I risultati operativi sono in leggera flessione: il Risultato operativo lordo (EBITDA) è passato da Euro 1.203 mila dei primi 9 mesi del 2022 ad Euro 1.004 mila nello stesso periodo del 2023, mentre il Risultato operativo (EBIT) passa da 745 mila Euro a 487 mila Euro. Il risultato netto del periodo è invece in netto miglioramento passando da -48 mila Euro a 639 mila Euro grazie soprattutto agli utili su cambi realizzati dalla controllata turca. LEGGI TUTTO

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    Wall Street positiva dopo inflazione sotto stime

    (Teleborsa) – Avvio di settimana al rialzo per la borsa di Wall Street dopo il dato sull’inflazione americana che nel mese di ottobre è rimasto stabile, su base mensile, ma su base annuale è sceso più delle stime. La statistica ha rafforzato, la convinzione tra gli investitori, che il ciclo dei rialzi dei tassi Fed sia concluso. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones mostra una plusvalenza dell’1,06%, proseguendo la serie positiva iniziata venerdì scorso; sulla stessa linea, giornata di guadagni per l’S&P-500, che continua la giornata a 4.477 punti. Ottima la prestazione del Nasdaq 100 (+1,84%); come pure, positivo l’S&P 100 (+1,35%). LEGGI TUTTO

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    Sciopero, lettera del Mit ai sindacati: rivedere la posizione alla luce delle indicazioni del Garante

    (Teleborsa) – Il Ministero dei Trasporti ha inviato una lettera ai sindacati interessati in vista dello sciopero del prossimo 17 novembre chiedendo loro di rivedere la posizione assunta anche alla luce delle indicazioni espresse del Garante. La notizia è arrivata da una nota dello stesso ministero guidato da Matteo Salvini che ha auspicato che i sindacati rispettino le regole e richiamandoli al buonsenso. “Se entro oggi a mezzanotte i sindacati non torneranno nell’ambito della legge e del buonsenso, onore e onere di un ministro, io garantisco il diritto allo sciopero ma se serve precettare precetterò per non mettere in ginocchio un intero Paese”, ha dichiarato il ministro Salvini questa mattina ospite da Radio Anch’io su Radio1 Rai.Continua quindi il botta e risposta tra sindacati e Governo. “Troveremmo sgradevole se il ministro pensasse di fare interventi di autorità, sarebbe volontà politica di mettere in discussione il diritto di sciopero per difendere i propri diritti”, ha dichiarato il leader della Cgil, Maurizio Landini, questa mattina in una intervista rilasciata a Radio24.Landini ha confermato lo sciopero ma ha spiegato che la decisione di esentare il trasporto aereo e portare a quattro ore dalle 9 alle 13 quello dei vigili del fuoco è un “atto di responsabilità”. Landini ha inoltre affermato che la Commissione di Garanzia “è compiacente” con il Governo: “Troviamo sbagliata l’interpretazione che non considera questo uno sciopero generale e per questa ragione tenta di mettere in discussione quello che è un diritto che le persone hanno, di scioperare quando non sono d’accordo con le politiche economiche e sociali che il Governo sta facendo”. “Abbiamo contestato una interpretazione – ha aggiunto il sindacalista – che non è scritta da nessuna parte e che ci pare molto compiacente e che oggi il Governo e in particolare il ministro Salvini sta usando in modo strumentale per mettere in discussione il diritto di sciopero. Abbiamo ribadito che intendiamo confermare quelle modalità di sciopero in quelle giornate”. Sulle ragioni dello sciopero è invece intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Forum Asstel. “Ciascuno può decidere di proclamare lo sciopero e altre forme di protesta. A me serve e ho il dovere di dire al Paese qual è la realtà della manovra economica”. “Forse – ha aggiunto il ministro – ci aspettavamo dei giudizi proprio da coloro che, è chiaro ai tutti, sono al centro delle nostre intenzioni: i lavoratori, le loro famiglie e le imprese e coloro che con esse affrontano la competizione internazionale”. “Questa è una manovra che destina tutte le risorse sul fronte del lavoro e delle imprese a fronte di due grandi zavorre di cui tutti siamo consapevoli che ci deriva dal Superbonus 110%, almeno 20 miliardi solo nella contabilità pubblica del prossimo anno, e quello che ci deriva da un alto debito pubblico che dobbiamo finanziare con un tasso di interesse maggiore rispetto al passato per le decisioni improvvide della Banca centrale europea che ha determinato 10 rialzi consecutivi in pochi mesi e che ora si è fermata. Spero indichi che abbia capito che occorre sostenere lo sviluppo e non soltanto contenere l’inflazione”, ha concluso LEGGI TUTTO

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    A2A, Mazzoncini: nel 2024 scenario mercato stabile e nostra crescita da piano

    (Teleborsa) – Per quanto riguarda la crescita di A2A nel 2024, “vediamo uno scenario mercato stabile e una nostra crescita industriale da piano. Il piano all’inizio era considerato un po’ ambizioso, ma ora lo stiamo rispettando, avendo anche avuto la fortuna di incrociare un effetto scenario che ci sta facendo raggiungere prima determinati target”. Lo ha affermato Renato Mazzoncini, CEO di A2A, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 30 settembre 2023.In merito alla revisione al rialzo dell’outlook per il 2023, ha sottolineato che la società ha “aggiornato la guidance sull’EBITDA a 1.880-1.920 milioni di euro e sull’utile ordinario a 550-570 euro, che è un risultato davvero importante”.L’AD ha parlato di una “ottima performance industriale, che ci consente di avere aspettative positive per il 2024 nelle BU Generazione&Trading e Mercato, che sono anche quelle che hanno consentito il rialzo della guidance”.Inoltre, “stiamo sviluppando investimenti in linea con gli obiettivi di piano, per sostenere la transizione ecologica, anche se non va dimenticato che navighiamo come tutti in un mare in tempesta e adattiamo il percorso a quello che succede attorno a noi”.Infine, “stiamo mantenendo una grande attenzione alla disciplina finanziaria, per mantenere una solida PFN e migliorare ulteriormente i ratio finanziari”. LEGGI TUTTO

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    TLC, Asstel: In Italia ricavi 2022 in calo di 800 milioni, dal 2012 prezzi -34%

    (Teleborsa) – Nel 2022 i ricavi degli Operatori Tlc in Italia sono stati pari a 27,1 miliardi (-0,8 miliardi rispetto al 2021). Prosegue, dunque, il calo dei ricavi, a differenza di quanto registrato in Francia (+2%) e Germania (+1%). È quanto emerge dal Rapporto sulla filiera delle Telecomunicazioni in Italia 2023 presentato oggi – presso l’Aula Magna Mario Arcelli dell’Università Luiss Guido Carli di Roma – da Asstel-Assotelecomunicazioni e dalle Organizzazioni Sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil ed elaborato grazie alla collaborazione con gli “Osservatori Digital Innovation” della School of Management del Politecnico di Milano. Il Forum Nazionale delle Telecomunicazioni in Italia Edizione 2023 “Connessi per l’Italia Persone, infrastrutture e servizi per il futuro del Paese” è stato patrocinato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e si è tenuto alla presenza del Presidente del BEREC, Konstantinos Masselos, del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, Alessio Butti e del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Claudio Durigon.I primi sei mesi del 2023, secondo gli ultimi dati Agcom, evidenziano una ripresa dei ricavi del mercato fisso (+3,4%), mentre per il mercato mobile continua il segno negativo (-3,5%). I costi operativi in aumento del +1% nel 2022, malgrado i programmi di contenimento attivati, a causa principalmente dell’andamento dell’inflazione in Italia e dell’imprevedibile aumento dei costi energetici. Tra il 2021 e il 2022 in Italia i prezzi relativi a terminali e servizi di comunicazione sono scesi del -1,4%, contro una media europea del -0.4%. Da dicembre 2012 a dicembre 2022 l’Italia mostra un calo del -34%, il maggiore tra i principali Paesi europei. Nei primi sei mesi del 2023, secondo i dati dell’Osservatorio Agcom, si assiste ad una leggera ripresa dei prezzi con un +0,4%. Gli investimemti invece sono stati pari a i pari a 7 miliardi, con un’incidenza del 26% sui ricavi totali degli operatori Tlc. Il saldo di cassa degli operatori Tlc (differenza tra Ebitda e Capex) per la prima volta è negativo e pari a -3,8 miliardi (nel 2010 era 10,5 miliardi), “segno che la marginalità del settore, in continuo calo da diversi anni, è sempre più assorbita dagli investimenti sostenuti. Il valore negativo registrato nel 2022 risente soprattutto della maxi-rata di 4,5 miliardi di euro pagati per le frequenze 5G e della riduzione dell’Ebitda, frutto di un aumento dei costi e di una continua contrazione dei ricavi. Al netto delle licenze, il valore sarebbe comunque in diminuzione e pari a 0,7 miliardi”. Nel 2022 continuano a crescere i volumi di traffico dati da rete fissa (+10%) e da rete mobile (+31%). Considerando solo gli ultimi tre anni, il valore del traffico dati mobili è quasi triplicato (+184%) mentre quello fisso è aumentato del 93%. Gli operatori tlc nel 2022 hanno coinvolto in attività di upskilling e reskilling quasi il 97% del totale dei lavoratori, in crescita rispetto al 94% del 2021. Mediamente nel corso del 2022, ciascuna persona coinvolta ha seguito circa 6 giornate di formazione, in aumento rispetto alle 4/5 previste. Anche tra gli altri attori della Filiera Tlc la percentuale di lavoratori coinvolti in attività di formazione è elevata: quasi uno su due. La filiera delle Tlc è strategica in quanto abilita la trasformazione digitale e i processi di innovazione del Paese, grazie alla connettività, alla creazione e allo sviluppo di nuovi servizi digitali ad essa direttamente collegati. Le imprese TLC, attraverso le proprie competenze distintive, di progettazione, costruzione ed esercizio del sistema di reti più articolato del mondo, anche grazie alla diffusa presenza sui territori e alla loro alta professionalità, conoscono le necessità degli utenti e sono in grado di sviluppare nuovi servizi digitali che rispondono alle esigenze di persone, imprese e Pa in tutti i principali settori del sistema economico. “La Filiera delle TLC è strategica in quanto – ha affermato Massimo Sarmi, Presidente di Asstel-Assotelecomunicazioni – abilita la trasformazione digitale e i processi di innovazione del Paese, grazie alla connettività, alla creazione e allo sviluppo di nuovi servizi digitali ad essa direttamente collegati. Le imprese TLC, attraverso le proprie competenze distintive, di progettazione, costruzione ed esercizio del sistema di reti più articolato del mondo, anche grazie alla diffusa presenza sui territori e alla loro alta professionalità, conoscono le necessità degli utenti e sono in grado di sviluppare nuovi servizi digitali che rispondono alle esigenze di persone, imprese e PA in tutti i principali settori del sistema economico. La TLC vedono nel cloud, nella cybersecurity, nei data analytics e nei servizi industriali 5G le principali aree di sviluppo per l’offerta diretta di servizi digitali. Tuttavia, le dinamiche economiche stanno minando la sostenibilità del Settore. In uno scenario di mercato in cui l’Europa registra dinamiche di crescita inferiori alle altre grandi aree mondiali, l’Italia mostra un quadro particolarmente difficile. Tra i principali Paesi europei, l’Italia risulta quello con la diminuzione dei ricavi più significativa negli ultimi 12 anni. Nel 2022, rispetto all’anno precedente – ha proseguito Sarmi – i ricavi degli Operatori TLC, nel nostro Paese, sono diminuiti del 3%, come effetto di una riduzione del 4% del segmento mobile e del 2% di quello fisso, mentre in Francia, Germania e Spagna si è registrato un incremento dei ricavi grazie alla crescita dei ricavi business e alla differenziazione dei canoni delle offerte in funzione del livello di servizio. Gli Operatori italiani hanno messo in campo programmi di contenimento dei costi, ostacolati dall’inflazione crescente e dall’elevato costo di approvvigionamento energetico. Nel 2022, inoltre, è diminuito lievemente il valore dei CAPEX infrastrutturali per gli Operatori italiani, attestandosi, comunque, nell’intorno dei 7 miliardi di euro. L’effetto netto di questi andamenti è una riduzione del saldo di cassa (EBITDA -CAPEX), pari a 0,7 miliardi di euro nel 2022 e che, considerando anche il pagamento della maxi-rata per le frequenze 5G, 4,5 miliardi di euro, diventa addirittura negativo. Questo indicatore mette in evidenza come la marginalità del Settore sia assorbita dagli investimenti necessari per lo sviluppo dell’infrastruttura e il supporto alla trasformazione digitale del Paese. Per la sostenibilità e lo sviluppo industriale della Filiera sono fondamentali da un lato la sfida della trasformazione digitale, la costruzione delle competenze necessarie, accanto a nuove strategie di business, dall’altro la realizzazione di una nuova politica industriale dedicata per accompagnare le trasformazioni in atto e la modifica del quadro normativo per ridurre i costi e la burocrazia nonché per una rapida diffusione delle infrastrutture e dei nuovi servizi. Questa consapevolezza sta maturando anche a livello Europeo, come emerge dalle più recenti iniziative comunitarie. Un’infrastruttura di telecomunicazioni all’avanguardia è un pilastro fondamentale per l’innovazione e la crescita del Paese”.”Anche quest’anno la fotografia dello stato del settore – commenta Fabrizio Solari, Segretario Generale SLC-CGIL – non si discosta dal trend negativo che perdura da almeno un decennio. L’anomalia continua ad essere costituita da una domanda che cresce, sia in quantità che in qualità, mentre i ricavi arrancano. Il minimo è ribadire che gli attuali assetti di mercato sono gravemente squilibrati sul lato dell’ossessiva attenzione al consumatore e perdono di vista gli interessi generali del Paese. Un prolungato contesto di questo tipo frena gli investimenti e l’industria delle TLC rischia di trasformarsi da fattore abilitante dell’innovazione a freno dello sviluppo. Permane l’assenza di una politica industriale di raccordo delle diverse azioni in campo, si fa quel che si può, comprando tempo senza però avere una reale prospettiva di rilancio duraturo. Penso che la novità più significativa del tempo presente non sta nei numeri del Rapporto, ma in quello che quei numeri stanno provocando. In effetti è in corso un profondo riassetto delle principali aziende del settore. Purtroppo, il tratto distintivo di queste iniziative non ci fa ben sperare, lo stato di necessità sembra farla da padrone e il modello prevalente dell’Europa che conta si sta sempre più allontanando da noi. Tutto questo peggiora la condizione del lavoro di oggi e pregiudica il lavoro di domani, con buona pace dei propositi di innovazione e di crescita economica e sociale”.”I dati presentati oggi – ha dichiarato Alessandro Faraoni, Segretario Generale Fistel Cisl – descrivono un quadro della Filiera TLC molto complesso. La sfida per la sostenibilità della Filiera nel suo insieme passa dalla sua trasformazione attraverso l’individuazione di nuove tendenze tecnologiche e nuove strategie di business che dovranno essere accompagnate da una nuova politica industriale. Siamo alla vigilia della presentazione della piattaforma contrattuale e guardando il contesto di difficoltà oggettiva della Filiera siamo consapevoli che sarà una sfida particolarmente complessa che però, come componente sindacale, dobbiamo intraprendere per dare risposte alle persone che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di una Filiera strategica per il Paese. Abbiamo la necessita di creare forti competenze digitali per includere i nativi digitali nella Filiera e allo stesso tempo trovare soluzioni per non escludere la fascia di lavoratrici e lavoratori più maturi. Determinante diventa quindi un significativo investimento sulla formazione permanente, anche per offrire nuovi gradi di occupabilità alle persone. Il Fondo di Solidarietà della Filiera TLC è uno strumento essenziale per favorire il raggiungimento di questo obiettivo. Per questo è necessario che il Fondo venga messo in condizione di operare fin da subito anche attraverso un contributo economico pubblico. L’appello è quello di lavorare insieme, Istituzioni, Sindacati e Asstel per gli interessi primari del Paese senza pregiudizi, valorizzando il nostro modello di Relazioni Industriali partecipativo, che da sempre rappresenta un fattore abilitante del cambiamento, che diventa ancora più importante in funzione del prossimo rinnovo del CCNL TLC e delle sfide che interessano tutte le imprese della Filiera a partire da quelle del CRM/BPO”.”La Filiera TLC è arrivata a un bivio drammatico. I numeri presentati oggi lo dimostrano in maniera evidente. Allo stesso modo anche sul lavoro abbiamo dovuto registrare un lungo periodo caratterizzato da modelli difensivi, che hanno visto un forte utilizzo di ammortizzatori sociali e razionalizzazioni, elementi che hanno inciso sia sulla contrattazione aziendale che sulla necessità di avviare l’indispensabile ricambio generazionale. Per questo, come già fatto lo scorso anno rinnoviamo la richiesta, ancora una volta, dell’apertura di un tavolo con il Governo per affrontare i tanti temi su cui abbiamo necessità di confrontarci per individuare soluzioni utili al rilancio del Settore. È necessario dare corso, insieme alle Istituzioni, – commenta Salvo Ugliarolo, Segretario Generale Uilcom-Uil – ad un intervento strutturale che possa dare stabilità alla Filiera rilanciando un asset strategico per il sistema Paese e tutelando oltre 200mila lavoratori che operano nel variegato mondo delle Telecomunicazioni cominciando dal mondo del CRM/BPO. Questo Settore merita delle regole che vadano nella direzione di dare una prospettiva industriale con una forte attenzione al mondo del lavoro e alle persone che ci lavorano, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta”.”La trasformazione in atto della Filiera TLC richiede l’implementazione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, il rafforzamento e l’ampliamento delle competenze dei lavoratori, il coinvolgimento dei giovani in un’ottica di evoluzione generazionale. Sono questi i fattori chiave – concludono il Presidente di Asstel, Massimo Sarmi e i Segretari Generali delle Organizzazioni Sindacali di Categoria, Fabrizio Solari (SLC-CGIL), Alessandro Faraoni (FISTEL-CISL), Salvo Ugliarolo (UILCOM-UIL) – per contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese, dotando soprattutto i giovani delle skill necessarie, attraverso un dialogo costante con le Istituzioni scolastiche, accademiche e gli ITS Academy, per essere pronti al mondo del lavoro di oggi e di domani, per rispondere ai nuovi modelli di business che le imprese stanno sviluppando, grazie anche all’impulso dei fattori abilitanti digitali come i Big data, il Cloud, l’IoT, la Cybersecurity, l’Intelligenza Artificiale e il 5G. Abbiamo il compito di accompagnare il processo di evoluzione del lavoro e riteniamo che il futuro della Filiera passi anche per la creazione di percorsi formativi permanenti, in chiave di upskilling e di reskilling. Resta fondamentale un pieno sostegno da parte delle Istituzioni agli investimenti pubblici e privati in Ricerca e Sviluppo, agli investimenti in formazione delle competenze e al rafforzamento dell’istruzione professionale e STEM. Sono queste le sfide che ci vedono impegnati, e per affrontarle è necessario poter disporre anche di strumenti come il Contratto di Espansione che in questi anni ha dimostrato la sua capacità di accompagnare l’evoluzione del lavoro in linea con le trasformazioni in corso. Sarebbe, quindi, determinante che il Governo rifinanzi questo strumento in ragione della sua capacità di favorire il cambio generazionale e i necessari percorsi di aggiornamento delle competenze dei lavoratori in coerenza con la trasformazione digitale delle imprese. Inoltre, crediamo che il Fondo di Solidarietà TLC, istituito con il Decreto del Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze 4 agosto 2023 sia un ulteriore strumento essenziale per accompagnare le azioni di formazione, riqualificazione e riorganizzazione rese necessarie dai processi di innovazione tecnologica. Il Fondo sarà attivo dal 1° gennaio 2024 e per consentirne fin da subito, per il primo triennio di attività, il pieno perseguimento dei propri obiettivi è necessario un sostegno economico pubblico aggiuntivo al finanziamento da parte di imprese e lavoratori. Per questo è determinante un dialogo costante con le Istituzioni per dare forma a strumenti che rispondano concretamente ai bisogni dei lavoratori e delle imprese”. LEGGI TUTTO

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    Technoprobe, 9 mesi in calo su ricavi e redditività. AD: anno difficile per mercato

    (Teleborsa) – Technoprobe, società quotata su Euronext Milan e attiva nella progettazione e produzione delle Probe Card utilizzate per il test dei semiconduttori, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi consolidati pari a 307,3 milioni di euro, in calo del 28,1% rispetto allo stesso periodo del 2022 principalmente a causa della generale contrazione del mercato di riferimento e in particolare della domanda dei consumatori di dispositivi quali smartphone e computer. I volumi risultano ulteriormente depressi dall’elevato livello degli inventari di dispositivi stessi registrato dai clienti.L’EBITDA consolidato è pari a 100,5 milioni di euro, in calo del 48,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 a seguito dei minori volumi consuntivati, registra un margine pari al 32,7%. La riduzione della marginalità rispetto all’anno precedente riflette altresì la scelta strategica della società di mantenere l’attuale struttura produttiva e le risorse impiegate al fine di garantire una risposta adeguata all’attesa ripresa dei volumi.”Chiudiamo i nove mesi dell’anno in linea con le nostre previsioni. Il 2023 si è rivelato un anno difficile per il nostro mercato di riferimento e siamo consapevoli che le complessità affrontate in questi mesi proseguiranno anche nell’ultima parte dell’anno – ha commentato l’AD Stefano Felici – Nonostante la sfidante situazione di mercato, confermiamo gli investimenti in ricerca e sviluppo con l’obiettivo supportare le esigenze dei nostri clienti”.Al 30 settembre 2023, la posizione finanziaria netta consolidata presenta un valore positivo pari a 355 milioni di euro: nei nove mesi di riferimento la liquidità impiegata per l’acquisizione di Harbor Electronics per 43 milioni, per gli investimenti sostenuti nel periodo pari ad 41 milioni riguardanti principalmente interventi di potenziamento delle linee produttive, per il pagamento delle imposte correnti per 39 milioni e per l’acquisto di azioni proprie per 11,7 milioni, è stata parzialmente compensata dalla liquidità generata dalle attività operative, pari a 89 milioni.La società prevede nel quarto trimestre del 2023: Ricavi Consolidati a 97 (+/-3%); Gross margin al 43% (+/-2%); EBITDA margin al 22% (+/-2%). LEGGI TUTTO