Febbraio 2024

Monthly Archives

More stories

  • in

    Giappone, vendite dettaglio gennaio +2,3% a/a

    (Teleborsa) – In aumento a gennaio 2024 le vendite al dettaglio in Giappone. Secondo quanto reso noto dal Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria (METI), le vendite sono salite del 2,3% su base annuale, più del +2% stimato dagli analisti e meno del +2,4% di dicembre (rivisto da un preliminare del +2,1%).Su base mensile le vendite sono salite dello 0,8% contro il -2,6% del mese precedente.Quanto alle vendite all’ingrosso, riportano un +0,4% su anno e un -4,8% su mese. Le vendite totali hanno evidenziato così un incremento dello 0,9% tendenziale e un calo del 2,9% su mese.(Foto: Photo by Alex Knight on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Tod’s, L Catterton acquista ancora e sale al 6,25%

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni di Tod’s, maison italiana del lusso quotata su Euronext Milan, l’offerente ha comunicato di aver acquistato 48.880 azioni nella seduta del 28 febbraio a un prezzo medio ponderato di 43 euro. Le operazioni sono state effettuate tramite J.P. Morgan Securities, si legge in una nota.Viene precisato che le operazioni di acquisto sono state effettuate a un prezzo unitario per azione di Tod’s non superiore a 43 euro, ovvero il corrispettivo offerto per ciascuna azione di Tod’s nel contesto dell’OPA.A seguito degli acquisti effettuati oggi, L Catterton risulta complessivamente titolare di 2.068.414 azioni di Tod’s, rappresentative del 6,250% del capitale sociale di Tod’s. LEGGI TUTTO

  • in

    Surgelati: oltre 645 mila tonnellate i consumi a casa

    (Teleborsa) – Tiene il comparto dei prodotti surgelati che chiude il 2023 con 645mila tonnellate di consumi domestici, un dato incoraggiante soprattutto se rapportato al 2019 registrando una crescita del 9,4% (589mila tonnellate). È la fotografia scattata dall’Iias – Istituto Italiano Alimenti Surgelati in vista della ‘Giornata del cibo surgelato’ del prossimo 6 marzo. Un dato in lieve calo dell’1,2% rispetto al 2022, comunque previsto dopo anni di crescita record e le tante difficoltà economiche.In termini percentuali, i dati Retail 2023 mostrano infatti una crescita a volume del comparto frozen del +9,4% rispetto ai consumi domestici 2019. Un valore che evidenzia una spinta positiva del comparto, a fronte di una serie di forti criticità che, nell’ultimo triennio, hanno colpito non solo il settore alimentare, ma l’intera economia italiana e mondiale: dal Covid alla crisi energetica, dal boom dei prezzi delle materie prime all’inasprirsi delle relazioni internazionali.Un dato complessivamente positivo che, se valutato rispetto al 2022, mostra solo una leggera flessione a volume nel Retail pari al -1,2% – largamente prevista dopo anni di crescita record e continuativa e a seguito della ripresa dei consumi fuori casa post pandemia – confermando una tenuta del mercato non scontata, che dimostra ancora una volta quanto i prodotti surgelati siano divenuti ottimi ‘alleati’ dei consumatori italiani in ogni occasione e che si prevede possa essere facilmente compensata anche da una plausibile crescita nei consumi di frozen food al di fuori della mura domestiche (i cui dati complessivi saranno resi noti a luglio).”Il 2023 è stato un anno con non poche difficoltà – commenta il presidente Giorgio Donegani – dai problemi di approvvigionamento delle materie prime, registrati nei primi mesi dell’anno e provocati da eventi climatici estremi, alle criticità incontrate dalla logistica e dai trasporti a livello globale, fino al perdurare dell’inflazione, soprattutto nel comparto alimentare”.Ma quali sono state nel 2023 le categorie merceologiche surgelate più amate dai consumatori italiani? I vegetali si confermano al primo posto, frutto di scelte alimentari sempre più consapevoli ed equilibrate. Con 215.695 tonnellate consumate nel 2023 (rispetto alle 213.345 del 2019), i vegetali sono cresciuti del +1,1%, dimostrandosi un valido alleato di chi guarda al benessere e a elevati contenuti nutrizionali, ma anche di chi è propenso a scegliere sempre più proteine a base vegetale.Seguono, con 110.532 tonnellate, le patate, che registrano la crescita più significativa in termini numerici: con un +35,8% sul 2019 (quando i consumi avevano raggiunto le 81.393 tonnellate). Un prodotto amato tanto per il gusto quanto per la praticità di preparazione.Al terzo posto figura il pesce surgelato (naturale e panato), che ha raggiunto quota 92.372 tonnellate, con un incremento del +2,25% rispetto alle 90.335 tonnellate del 2019. I prodotti ittici frozen si sono fatti apprezzare dai consumatori in quanto sicuri, salutari, nutrienti, sempre disponibili, facili da preparare e trasparenti grazie alla completezza delle informazioni presenti sulle confezioni.Da evidenziare, nel 2023, anche il boom ottenuto dai piatti pronti surgelati, con un trend di crescita nei consumi domestici del +34,3% fra il 2019 e il 2023. L’alta qualità degli ingredienti, le ricettazioni tradizionali ma anche innovative, la velocità nelle modalità di preparazione e l’attenzione all’equilibrio nutrizionale sono alcuni dei fattori che hanno fatto di questa categoria la migliore risposta ai nuovi stili di vita delle famiglie italiane, che lasciano sempre meno spazio alle preparazioni domestiche.Discorso a parte merita il comparto delle pizze surgelate, dove a fronte di incrementi a due cifre nel 2020 / 2021, si è assistito ad un assestamento nel 2022 / 2023 essenzialmente dovuto alla ripresa dei consumi fuori casa. Da segnalare come negli ultimi anni questa categoria abbia proseguito con successo il suo cammino sulla strada dell’innovazione: l’offerta è divenuta sempre più varia, con l’introduzione di nuovi formati e ingredienti, l’uso di farine integrali o di kamut e le versioni senza glutine, per andare incontro anche alle esigenze dei consumatori con specifiche intolleranze.”I dati 2023 relativi ai consumi domestici di surgelati – conclude il Presidente IIAS – testimoniamo come questi prodotti abbiano fatto un balzo in avanti tanto nella percezione quanto nelle scelte di acquisto dei consumatori italiani, che continuano a premiarli per le loro prerogative intrinseche: alta qualità organolettica, naturalità, disponibilità in tutti i mesi dell’anno, elevati contenuti nutrizionali, ampiezza e varietà dell’offerta, trasparenza delle informazioni in etichetta. Oggi e per il futuro, l’intero comparto è fortemente impegnato a garantire, alla crescente platea di consumatori sempre più propensi a portare abitualmente sulle proprie tavole prodotti surgelati, alimenti di alta qualità e con prezzi accessibili”.(Foto: Dan Gold on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    SNCF, utile 2023 scende a 1,3 miliardi di euro con impatto scioperi

    (Teleborsa) – SNCF, una delle principali aziende pubbliche francesi che è attiva nel trasporto ferroviario, ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 41,8 miliardi di euro, in aumento del 5,4% rispetto al 2022 escludendo l’impatto della normalizzazione delle tariffe nel settore delle spedizioni, grazie a un’attività vivace e a un modello di business basato sulla diversificazione. L’EBITDA ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, con un EBITDA/ricavi al 15,4% rispetto al 16% nella seconda metà del 2022. Ciononostante, la performance ha sofferto a causa degli scioperi a livello nazionale contro la riforma pensionistica francese all’inizio dell’anno, che hanno ridotto l’EBITDA di 350 milioni di euro. L’utile è stato di 1,3 miliardi di euro, in calo rispetto a 2,4 miliardi di euro nel 2022.Il free cash flow è stato positivo per 2,5 miliardi di euro, in linea con gli impegni presi con lo Stato francese, suo unico azionista, a fornire finanziamenti per l’ammodernamento della rete ferroviaria. Il debito netto è sceso a 24,2 miliardi di euro, anche con l’autofinanziamento dell’acquisizione da parte di GEODIS della tedesca Trans-O-Flex, in linea con la strategia.”Il numero di passeggeri è a livelli record, in particolare sui treni ad alta velocità in Francia e in Europa, che hanno trasportato 156 milioni di persone nel 2023, in aumento del 6% rispetto al 2022 – ha commentato il CEO Jean-Pierre Farandou – Nel trasporto pubblico, KEOLIS si è aggiudicata importanti contratti sia all’interno che all’estero della Francia. Presso GEODIS, mentre le tariffe di trasporto sono diminuite dopo due anni eccezionali, lo sviluppo del business nel settore delle spedizioni merci e della logistica contrattuale sta dando slancio”. LEGGI TUTTO

  • in

    Indicazioni geografiche, UE dà il via libera a riforma: tutela rafforzata

    (Teleborsa) – Con un’amplissima maggioranza di 520 voti favorevoli (solo 19 contrari e 64 astensioni) il Parlamento Europeo ha approvato definitivamente la riforma del Regolamento sulle Indicazione geografiche per il vino, le bevande spiritose e i prodotti agricoli. Un via libera che arriva dopo un percorso cominciato oltre due anni fa che ha portato al compromesso raggiunto nel Trilogo dello scorso ottobre tra i negoziatori di PE, Consiglio UE e Commissione europea e al via libera del Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio UE. Si attende ora l’adozione formale del regolamento da parte del Consiglio. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo, circa a metà aprile. Una riforma che mette d’accordo tutti e che, soprattutto dopo le proteste degli agricoltori e le tante richieste disattese, sembra riavvicinare l’Unione Europea ai protagonisti del settore primario, che da mesi pressano per ottenere più attenzione da parte della Ue nei confronti della crisi dell’agricoltura. Ad oggi, il registro delle IG dell’Unione europea contiene quasi 3.500 voci, con un valore di vendita di quasi 80 miliardi di euro. Il nuovo regolamento contiene misure per proteggere le IG anche online, conferire maggiori poteri ai produttori e semplificare il processo di registrazione delle IG. Soddisfatto il ministro italiano dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che definisce la riforma un “ulteriore traguardo in difesa delle nostre eccellenze. L’obiettivo del nuovo regolamento – ha ricordato il ministro – è quello di difendere i prodotti certificati dai tentativi di imitazione ed emulazione. Dobbiamo continuare a puntare sulla qualità e l’eccellenza che ci caratterizza da sempre e sulla distintività che rende così particolari le nostre produzioni agroalimentari al punto da diventare uniche sul mercato globale”.”È questa l’Europa che vogliamo, al fianco gli agricoltori per renderli sempre più competitivi e sostenibili, riallacciando quel legame con le nostre aree rurali che pare essersi smarrito negli ultimi anni – commenta Paolo de Castro, relatore del provvedimento per l’Europarlamento –. Il successo di oggi restituisce un esempio di come l’Europa, quando è spinta dalla giusta volontà politica, sia in grado di accompagnare gli agricoltori verso quei modelli produttivi che hanno reso la nostra filiera agro-alimentare ineguagliabile al mondo in termini di qualità e sostenibilità del cibo, grazie a un modello unico di tutela, gestione e promozione dei prodotti ad indicazione geografica, sinonimo di eccellenza, unicità e legame con il territorio. Il nuovo regolamento farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico. Dopo le crisi dovute alla pandemia, all’invasione russa dell’Ucraina e all’impennata dei costi di produzione – sottolinea il relatore del Parlamento europeo – finalmente una buona notizia per gli agricoltori europei! Ora il testimone passa nelle mani dei produttori e delle filiere, che dovranno dimostrare di essere all’altezza della sfida, e sfruttare al meglio quanto tracciato con questo Regolamento. Dal canto nostro, chiediamo la creazione di un piano d’azione europeo che possa ulteriormente supportare e consolidare un patrimonio non de-localizzabile, che coinvolge milioni di operatori”. Tra i diversi aspetti della riforma vi è una tutela in più per i prodotti italiani. “La riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (IG) tutela il primato italiano nell’Unione Europea con 892 prodotti riconosciuti, tra alimentari, vini e liquori, che sviluppano un valore di oltre 20 miliardi di euro e danno lavoro a 890mila persone impegnate nelle filiere – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini –. Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro. Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che, oltre all’impatto economico e occupazionale, rappresenta un patrimonio culturale e ambientale del Paese. La riforma prevede, come richiesto da Coldiretti, lo stop alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamino nomi di Dop e Igp, come nel caso del Proosek, il vino croato che evoca il Prosecco italiano. Sarà obbligatorio indicare il nome del produttore sull’etichetta di una Denominazione di Origine Protetta (Dop) o di una Indicazione Geografica Protetta (Igp), al fine di garantire la massima trasparenza ai consumatori. Ci sarà – spiega la Coldiretti – maggiore tutela dei prodotti a indicazione d’origine anche come ingredienti in prodotti trasformati, soprattutto sul web. Il nuovo regolamento riconosce e valorizza poi le pratiche sostenibili, che comprendono aspetti ambientali, economici e sociali, inclusi il benessere animale. Inoltre – conclude Coldiretti – conferisce maggiore autonomia ai gruppi di produttori, consentendo di istituire un sistema volontario per potenziare la loro posizione all’interno della filiera. La principali novità previste dalla riformaProtezione online – Durante i negoziati con gli Stati membri, i deputati hanno insistito affinché le autorità nazionali abbiano l’obbligo di adottare misure amministrative e giudiziarie per prevenire o fermare l’uso illegale delle IG, non solo offline, ma anche online. I nomi di dominio che utilizzano illegalmente le IG saranno chiusi o disabilitati tramite blocchi geografici (geoblocking). L’Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale (in inglese European Union Intellectual Property Office, EUIPO) istituirà un sistema di allerta a tal fine. Protezione delle IG come ingredienti – Le nuove norme stabiliscono inoltre che un’IG che designa un prodotto utilizzato come ingrediente possa essere utilizzata nella denominazione, nell’etichettatura o nella pubblicità di un prodotto trasformato correlato, solo se l’ingrediente con simbolo IG è utilizzato in quantità sufficienti da conferire al prodotto trasformato una caratteristica essenziale, e se nello stesso prodotto non viene utilizzato nessun altro ingrediente paragonabile a quello con marchio IG. La percentuale dell’ingrediente IG dovrà essere comunque indicata su un’etichetta. Eventuali gruppi di produttori di questi ingredienti dovranno essere informati dai produttori del prodotto trasformato, e potranno formulare raccomandazioni sull’uso corretto dell’IG. Maggiori diritti per i produttori di IG – I produttori delle IG saranno in grado di prevenire o contrastare eventuali misure o pratiche commerciali pregiudizievoli per l’immagine e il valore dei loro prodotti, compresa la svalutazione delle pratiche di commercializzazione e l’abbassamento dei prezzi. Per aumentare la trasparenza per i consumatori, i deputati hanno anche assicurato che i nomi dei produttori compaiano nello stesso campo visivo dell’indicazione geografica, sull’imballaggio di tutte le IG. Registrazione semplificata – La Commissione rimarrà l’unica responsabile per gestire il sistema delle IG, secondo il regolamento approvato. Il processo di registrazione delle IG sarà più semplice e sarà fissato un termine di massimo sei mesi per la verifica delle domande per le nuove IG. (Foto: © Architecture Studio) LEGGI TUTTO

  • in

    Visibilia Editore chiede al Tribunale di Milano misure protettive del patrimonio

    (Teleborsa) – Visibilia Editore, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’editoria periodica e nella gestione della pubblicità sui periodici, ha reso noto che, “pur in assenza di specifici rischi di aggressione patrimoniale, non essendovi situazioni critiche”, ha depositato presso il Tribunale di Milano l’istanza di concessione delle misure protettive. LEGGI TUTTO

  • in

    H-Farm, corrispettivo OPA incrementato a 0,15 euro

    (Teleborsa) – Gli offerenti (E-FARM S.r.l. e CGN Futuro S.r.l.) dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria su H-Farm, piattaforma di innovazione quotata su Euronext Growth Milan, hanno comunicato la loro intenzione di aumentare il corrispettivo a 0,15 euro.A fronte del nuovo corrispettivo e tenuto conto delle nuove azioni sottoscritte nell’aumento di capitale, con conseguente riduzione delle azioni oggetto dell’offerta che passano da massime 123.789.257 azioni a 112.234.652, l’esborso massimo sarà pari a 16.835.197,8 euro.Il prezzo ufficiale per azione, rilevato alla chiusura del 28 febbraio 2024, è pari a 0,118 euro. Rispetto a tali valori, il nuovo corrispettivo incorpora, pertanto, un premio del 27,12%. LEGGI TUTTO

  • in

    UMG vuole ridurre l’organico per generare 250 milioni di risparmi entro 2026

    (Teleborsa) – Universal Music Group, multinazionale quotata ad Amsterdam e attiva nel settore dell’intrattenimento musicale, ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 11.108 milioni di euro, in aumento del 7,4% su base annua, o dell’11,1% a valuta costante, guidati da una forte crescita in tutti i segmenti. L’EBITDA rettificato di 2.369 milioni di euro è aumentato dell’11% su base annua, o del 14,6% a valuta costante, e il margine EBITDA rettificato è aumentato di 0,7 punti percentuali al 21,3%, compresi gli ostacoli derivanti da elementi una tantum. Escludendo tutte le voci una tantum, il margine EBITDA rettificato è aumentato di 1,2 punti percentuali su base annua.Soggetta all’approvazione degli azionisti, la società ha effettuato una proposta di dividendo finale di 492 milioni di euro, o 0,27 euro per azione, che porterebbe il dividendo totale per il 2023 a 929 milioni di euro, o 0,51 euro per azione.”Abbiamo continuato la nostra forte performance nel 2023, con una solida crescita della top- e bottom-line guidata dalle prestazioni eccezionali dei nostri artisti e cantautori, nonché dai progressi nei nostri piani strategici – ha detto il CFO Boyd Muir – Il forte flusso di cassa generato dalle nostre operazioni ci consente inoltre di effettuare investimenti strategici a lungo termine nella nostra azienda, pur mantenendo un bilancio sano e restituendo comunque una significativa liquidità agli azionisti attraverso il nostro programma di dividendi”.Universal Music intende riprogettare l’organizzazione per “ottenere efficienza in termini di costi e maggiori capacità, soprattutto in aree di crescente importanza per artisti e fan”. Prevede di generare 250 milioni di euro di risparmi annuali entro il 2026, il tutto con un incremento dell’EBITDA, attraverso una combinazione di riduzione dell’organico e altre efficienze operative. Nella prima fase di riprogettazione, che sarà eseguita immediatamente, prevede di raggiungere 125 milioni di euro di risparmi annuali, di cui 75 milioni di euro saranno realizzati nel 2024, con l’intero importo nel 2025.(Foto: Alberto Duo su Unsplash) LEGGI TUTTO