4 Marzo 2024

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    JetBlue e Spirit Airlines rinunciano alla fusione da 3,8 miliardi per problemi antitrust

    (Teleborsa) – Le compagnie aeree low-cost statunitensi JetBlue Airways e Spirit Airlines hanno annullato il loro accordo di fusione da 3,8 miliardi di dollari, in quanto non vedono la possibilità che l’operazione possa andare in porto, dopo che a gennaio un giudice ha bloccato l’accordo per problemi di concorrenza. Come parte della risoluzione del deal, JetBlue pagherà a Spirit 69 milioni di dollari. Mentre l’accordo di fusione era in vigore, gli azionisti di Spirit hanno ricevuto circa 425 milioni di dollari in pagamenti anticipati totali.”Abbiamo concluso che gli attuali ostacoli normativi non ci consentiranno di chiudere questa transazione in modo tempestivo ai sensi dell’accordo di fusione – ha affermato Ted Christie, CEO di Spirit – Siamo delusi di non poter andare avanti con un accordo che farebbe risparmiare centinaia di milioni ai consumatori e creerebbe un vero sfidante per le dominanti compagnie aeree statunitensi “Big 4″. Rimaniamo tuttavia fiduciosi nel nostro futuro come compagnia aerea indipendente di successo”.Spirit è ora focalizzata sul ritorno alla redditività. La società ha adottato, e continuerà ad adottare, misure prudenti per garantire la solidità del proprio bilancio e delle operazioni in corso, inclusa la valutazione delle opzioni per rifinanziare le prossime scadenze del debito. A tale riguardo, Spirit ha scelto Perella Weinberg & Partners e Davis Polk & Wardwell come consulenti. “Credevamo che valesse la pena perseguire questa fusione perché avrebbe generato un concorrente nazionale low-cost e di alto valore per le quattro compagnie aeree più grandi – ha affermato Joanna Geraghty, CEO di JetBlue – Siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto con Spirit per delineare una visione per sfidare lo status quo, ma visti gli ostacoli che rimangono per chiudere, abbiamo deciso insieme che gli interessi di entrambe le compagnie aeree sono meglio serviti andando avanti in modo indipendente”.”JetBlue ha un forte piano organico e vantaggi competitivi unici, tra cui un marchio amato, una proposta di valore unica e aree geografiche di alto valore – ha continuato Geraghty – Abbiamo già iniziato a portare avanti il nostro piano per ripristinare la redditività. Non vediamo l’ora di condividere di più sui nostri progressi nei prossimi mesi”. JetBlue terrà un Investor Day giovedì 30 maggio 2024, per fornire ulteriori dettagli sulla sua strategia a lungo termine e sulle iniziative in corso su ricavi e costi. LEGGI TUTTO

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    Exor sale al 10,1% in Clarivate ed entra nel CdA

    (Teleborsa) – Exor e Clarivate, società di analisi di dati, hanno annunciato che la holding della famiglia Agnelli è al 10,1% del capitale della società quotata a New York e che Suzanne Heywood sarà nominata per l’ingresso nel CdA alla prossima assemblea di Clarivate.In base all’accordo, si legge in una nota, Exor potrà aumentare la sua partecipazione fino al 17,5% del capitale ordinario di Clarivate.Jonathan Gear, CEO di Clarivate, ha dichiarato: “Accogliamo con favore l’impegno di investitore a lungo di Exor termine nella nostra strategia. Sono incoraggiato dal loro voto di fiducia che trasmette fiducia nelle nostre capacita’ fornire soluzioni affidabili ai nostri clienti per alimentare le piu’ grandi scoperte del mondo”. Andy Snyder, presidente del consiglio di amministrazione di Clarivate, ha commentato: “Non vediamo l’ora che Suzanne si unisca al consiglio. Portera’ un’esperienza straordinaria e approfondita da diversi ruoli nei consigli di amministrazione di multinazionali di grandi dimensioni mentre continuiamo a trasformare Clarivate in un fornitore di intelligence leader a livello mondiale”.Suzanne Heywood ha dichiarato: “Siamo lieti di essere azionisti di Clarivate, un fornitore globale di dati, analisi, tecnologia e servizi specializzati in diversi settori, inclusa la sanita’”. Suzanne Heywood è COO di Exor e presidente di CNH Industrial e del Gruppo Iveco. LEGGI TUTTO

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    Banca dei Regolamenti Internazionali: i mercati contano sul soft landing

    (Teleborsa) – Fino alla fine di dicembre, le condizioni finanziarie hanno continuato ad allentarsi, spinte dagli investitori che anticipavano una politica allentata nel breve termine. Da gennaio, le condizioni finanziarie si sono stabilizzate e inasprite, poiché la comunicazione delle banche centrali ha respinto tali aspettative e i dati pubblicati hanno evidenziato pressioni inflazionistiche più ostinate. Nel complesso, i rendimenti dei titoli sovrani sono diminuiti durante il periodo, mentre le valutazioni degli asset rischiosi sono generalmente aumentate. Sostenute da una propensione al rischio resiliente, le economie dei mercati emergenti (EME) hanno registrato afflussi suibond e (ad eccezione della Cina) i loro mercati azionari hanno ampliato i guadagni. Lo si legge nel report trimestrale della Banca dei Regolamenti Internazionali (Bank for International Settlements, BIS).Le aspettative sulle traiettorie dei tassi ufficiali hanno segnato l’andamento dei mercati globali del reddito fisso. In un contesto favorevole di inflazione in calo e di un’attività economica sorprendentemente resiliente, le aspettative degli operatori di mercato inizialmente si sono allontanate dalle proiezioni delle banche centrali, così hanno iniziato a scontare tagli anticipati dei tassi. Ma poi i funzionari delle banche centrali sono intervenuti ripetutamente per dissipare l’eccessivo ottimismo, riaffermando che la battaglia per riportare l’inflazione al livello target non poteva ancora essere dichiarata vinta. I loro sforzi per riportare le aspettative del mercato in linea con le loro proiezioni hanno avuto successo e hanno ristretto la distanza tra le aspettative dei mercati e quelle delle banche centrali. Queste rivalutazioni hanno lasciato il segno in un’elevata volatilità obbligazionaria, che ha addirittura superato quella delle azioni. I rendimenti dei titoli di Stato nelle principali economie hanno ampiamente rispecchiato questi sviluppi: dapprima hanno continuato a scendere a dicembre, per poi risalire nuovamente dopo che le comunicazioni delle banche centrali sono state rinviate a gennaio e a febbraio sono emersi dati meno favorevoli sull’inflazione negli Stati Uniti.Secondo la BRI, l’ottimismo generale ha influito anche sugli asset rischiosi. Gli indici azionari globali hanno registrato un rialzo e gli spread creditizi si sono ridotti. Sebbene ancora relativamente tese, le condizioni finanziarie globali si sono allentate, riflettendo le aspettative di un soft landing. Detto questo, l’emissione di obbligazioni e le condizioni di offerta del credito bancario hanno dipinto un quadro meno roseo. L’emissione è rimasta piuttosto contenuta, poiché le imprese sembravano meno disposte a sfruttare il mercato a tassi più elevati mentre gli standard di prestito delle banche erano ancora rigorosi. Il mercato dei cambi ha inviato segnali contrastanti: il dollaro si è inizialmente deprezzato per poi apprezzarsi notevolmente a partire da gennaio, in risposta a segnali di tagli dei tassi ritardati del previsto. Questo modello riflette che i movimenti dei tassi di cambio sono associati principalmente a revisioni delle prospettive di politica monetaria piuttosto che essere guidati dalla propensione al rischio.(Foto: Nicholas Cappello on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Ulisse BioMed, accordo con Generon per utilizzo di soluzioni proprietarie Hyris

    (Teleborsa) – Ulisse Biomed, healthcare biotech company quotata su Euronext Growth Milan, ha sottoscritto, per il tramite della controllata Hyris, un accordo di partnership con Generon per l’utilizzo di talune soluzioni proprietarie Hyris. Generon è un’azienda di biotecnologie, attiva in Italia nello sviluppo, produzione e commercializzazione di strumentazioni e reagenti per il controllo-qualità dei prodotti agroalimentari.L’accordo: ha ad oggetto la piattaforma proprietaria Hyris System, composta da un device per test molecolari ed un cloud software per la gestione dei risultati attraverso algoritmi proprietari; ha durata pari a cinque anni, rinnovabile per ulteriori cinque; prevede l’utilizzo della piattaforma da parte di Generon attraverso un modello a subscription o, per alcuni casi specifici, di acquisto tradizionale; prevede un numero minimo di subscription attive nell’arco della sua durata, con un corrispondente fatturato minimo garantito di 243.000 euro in totale per i primi cinque anni e di ulteriori 450.000 euro in totale per i successivi cinque anni, in caso di rinnovo; in aggiunta alla subscription di accesso alla piattaforma o all’acquisto, prevede anche un modello di remunerazione “a consumo” per ogni test di Generon svolto, oltre a prevedere packages di servizi aggiuntivi legati alla manutenzione remota predittiva della strumentazione.(Foto: Photo by National Cancer Institute on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Mercato immobiliare, Banca d’Italia: frena la dinamica dei prezzi delle case ma la domanda resta debole

    (Teleborsa) – In base alla consueta indagine trimestrale condotta dalla Banca d’Italia – Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia – che ha coinvolto 1.501 agenti immobiliari dall’8 gennaio al 5 febbraio, il mercato dell’immobiliare residenziale è rimasto sostanzialmente stabile in Italia nel quarto trimestre, con la domanda che resta debole e la quota di agenzie che riescono a vendere almeno una abitazione in calo. Il principale fattore frenante resta nelle condizioni di finanziamento inasprite dai rialzi dei tassi dal della BCE: in un caso su tre la difficoltà a reperire un mutuo la causa prevalente di cessazione dell’incarico a vendere e la percentuale di acquisti finanziati con mutui risulta ai minimi storici. Al tempo stesso secondo gli operatori vi sono segnali di possibile miglioramento in questo inizio d’anno. Il mercato delle locazioni resta teso: le pressioni al rialzo sui canoni sono sostenute da una domanda robusta e da un calo dell’offerta, in parte connessa alla preferenza dei proprietari per affitti brevi. Secondo la Banca d’Italia, nel IV trimestre, sulla base delle valutazioni degli agenti immobiliari, la dinamica congiunturale dei prezzi delle abitazioni si sarebbe attenuata. Sono prevalsi i giudizi di stabilità (espressi dal 65 per cento degli agenti), mentre la percentuale di operatori che hanno riportato un aumento delle quotazioni ha continuato a ridursi, scendendo al 9 per cento, circa 15 punti percentuali in meno rispetto al massimo registrato nel primo trimestre del 2022, a fronte di un 25 per cento di operatori che rilevano una diminuzione. Nel complesso, lo sconto medio, rispetto alle richieste iniziali del venditore, resta ancora contenuto e pari all’8,6 per cento, 5 punti percentuali inferiore alla media pre-pandemia ma in linea con i valori degli ultimi trimestri. Circa un terzo degli agenti ha tuttavia indicato uno sconto superiore, fra il 10 e il 30 per cento. Il tempo trascorso tra l’affidamento dell’incarico e la vendita è rimasto appena sopra il minimo registrato dall’inizio della rilevazione nel primo trimestre del 2023. La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione è diminuita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per il quarto trimestre consecutivo, restando tuttavia ancora su livelli ben superiori alla media pre-pandemia (87 per cento a fronte del 72 nel periodo 2012-2019 e dell’81 nel terzo trimestre). Sempre rispetto al periodo corrispondente del 2022, si legge nel rapporto, è aumentata la percentuale di operatori per i quali è salito il numero di incarichi inevasi fra il III e il IV trimestre dell’anno, pur rimanendo assai inferiore della quota di quelli per cui è diminuito. LEGGI TUTTO

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    Vista Outdoor rifiuta offerta da 2,9 miliardi di dollari da MNC Capital

    (Teleborsa) – Il board di Vista Outdoor ha respinto una richiesta non sollecitata ricevuta il 19 febbraio 2024 da MNC Capital, in base alla quale MNC ha espresso interesse ad acquisire Vista Outdoor in una transazione interamente in contanti per 35 dollari per azione, in un’operazione da 2,9 miliardi di dollari.Il board continua a raccomandare l’acquisizione del business dei prodotti sportivi da parte di Czechoslovak Group e resta impegnato nella strategia di sostenere il business dei prodotti per esterni (Revelyst) come società quotata autonoma per generare il massimo valore per gli azionisti.”A seguito di un attento esame con il nostro team esperto di consulenti finanziari e legali, il board ha stabilito che la transazione contemplata dalla manifestazione di interesse di MNC Capital sottovaluta significativamente la società e non è nel migliore interesse di i nostri azionisti – ha commentato il presidente Michael Callahan – In particolare, l’indicazione di interesse sottovaluta significativamente il business Revelyst, che prevediamo raddoppierà l’EBITDA rettificato autonomo nell’anno fiscale 2025 e raggiungerà un margine EBITDA rettificato mid-teens nel lungo termine. L’indicazione inoltre manca di prove di finanziamenti impegnati procurati e non è ragionevolmente suscettibile di essere completata”. LEGGI TUTTO

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    TC Energy venderà pipeline a Portland per 1,14 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – TC Energy e il suo partner Northern New England Investment Company, una controllata di Énergir, hanno stipulato un accordo per la vendita di Portland Natural Gas Transmission System (PNGTS) a BlackRock, attraverso un fondo gestito dalla sua attività Diversified Infrastructure, e fondi di investimento gestiti da Morgan Stanley Infrastructure Partners, per un prezzo di acquisto lordo di 1,14 miliardi di dollari, che include l’ipotesi di 250 dollari milioni di titoli senior in circolazione detenuti presso PNGTS. Questa transazione implica una valutazione di circa 11,0 volte l’EBITDA nel 2023.”L’annuncio di oggi rappresenta un progresso continuo verso il raggiungimento della nostra priorità strategica per il 2024 di rafforzare la nostra solidità patrimoniale attraverso la cessione di circa 3 miliardi di dollari di asset. Ci siamo impegnati a raggiungere il nostro limite massimo di 4,75 volte tra debito e EBITDA entro la fine dell’anno e prevediamo di avere ulteriori annunci di dismissioni di asset nel corso dell’anno”, ha affermato François Poirier, presidente e amministratore delegato di TC Energy.PNGTS è un trasportatore di gas naturale regolamentato dal FERC lungo 475 chilometri (295 miglia) che serve i mercati del New England superiore e del Canada atlantico. LEGGI TUTTO

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    Sui livelli della vigilia Borsa Italiana. Corre Saipem, scende Ferrari

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa per le Borse europee, in un clima attendista per l’assenza di dati macroeconomici rilevanti e con l’attenzione rivolta al meeting di questa settimana della Banca centrale europea (BCE), che manterrà i tassi di interesse invariati nonostante i progressi sul fronte dell’inflazione.Oggi non è prevista la pubblicazione di dati rilevanti né in area euro né negli Stati Uniti. Le uniche indicazioni della mattinata sono che la disoccupazione è diminuita leggermente in Spagna a febbraio, l’inflazione è aumentata ancora in Turchia nello stesso mese, e l’indice Sentix è migliorato nell’Eurozona a marzo.Sostanzialmente stabile l’Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,085. Nessuna variazione significativa per l’oro, che scambia sui valori della vigilia a 2.082,8 dollari l’oncia. Seduta in frazionale ribasso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che lascia, per ora, sul parterre lo 0,41%.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +145 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,83%.Tra i mercati del Vecchio Continente senza spunti Francoforte, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi, sostanzialmente debole Londra, che registra una flessione dello 0,58%, e ferma Parigi, che segna un quasi nulla di fatto.Sostanzialmente stabile Piazza Affari, che continua la sessione sui livelli della vigilia, con il FTSE MIB che si ferma a 32.876 punti; sulla stessa linea, incolore il FTSE Italia All-Share, che continua la seduta a 35.010 punti, sui livelli della vigilia. In frazionale progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,62%); pressoché invariato il FTSE Italia Star (+0,07%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Saipem (+5,16%), DiaSorin (+3,31%), Leonardo (+1,98%) e Pirelli (+1,63%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Ferrari, che continua la seduta con -2,83%. Soffre Nexi, che evidenzia una perdita dell’1,73%. Si muove sotto la parità Moncler, evidenziando un decremento dell’1,04%. Contrazione moderata per Hera, che soffre un calo dello 0,99%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Maire Tecnimont (+3,67%), Banca Popolare di Sondrio (+2,82%), De’ Longhi (+2,56%) e Seco (+2,51%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Piaggio, che prosegue le contrattazioni a -2,86%. Preda dei venditori Lottomatica, con un decremento del 2,09%. Si concentrano le vendite su Cementir, che soffre un calo dell’1,93%. Vendite su Fincantieri, che registra un ribasso dell’1,72%. LEGGI TUTTO